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Appunti sui Modelli per la Nuova Monetazione Italiana


Risposte migliori

In seguito al Concorso per Modelli per Conii della nuova monetazione italiana di Firenze, per iniziativa del Comm. Federico Johnson, un valente Artista milanese vedeva riprodotti al vero i propri modelli, ridotti in acciaio dal Cappuccio, autentico maestro del bulino attivo presso lo stesso Stabilimento Johnson.

I modelli poi vennero distribuiti in eleganti astucci ai Signori Deputati del Regno, affinché ne potessero giudicare de visu.

Così ne giudicò anche la Società Numismatica Italiana, che dalle colonne della Rivista espresse le sue critiche, che qui riporto:

"I modelli che ci si presentano non sono certamente inappuntabili. Un appunto lo faremmo alla moneta di bronzo che offre al rovescio un campo soverchiamente vuoto, e un'altro alla esiguità del rilievo sia sul bronzo sia sull'oro. Se è vero che questo è prova dell'abilità dello scultore, ottenendo l'effetto con un basso rilievo appena visibile e mette maggiori difficoltà alle falsificazioni, non è meno vero che per l'uso della circolazione sarebbe desiderabile un rilievo più forte. Vorremmo di più che, non si economizzasse sui modelli, e, come se n'è fatto uno della testa del Sovrano per l'oro e uno per l'argento, se ne facesse uno anche pel bronzo, e non si utilizzasse quello dell'argento ingrandito."

Nell'astuccio non era compresa la moneta del valore di L.5, risultando quindi composto dai seguenti valori: 100, 20, 2 lire e 10 centesimi.

Appunti sopra il progetto da L. 100 MCMIII in m.d.

D/ VITTORIO circolare a sinistra EMANVELE III a destra. Testa rivolta a destra, dietro EB (Egidio Boninsegna) in monogramma, in incavo.

R/ Minerva e l'Agricoltura stanti, a sinistra orizzontalmente REGNO | arma coronata | D'ITALIA | a destra MCMIII | - | L 100 | - |

In basso a sinistra, circolarmente JOHNSON A.C. (in monogramma, in incavo. - Angelo Cappuccio) INC

contorno: |||||||||||||||

assi: francese (180)

CNI I nr.3, pag 493.

Lanfranco Tav. VI n.4 (v. anche cap. 34 "Ultima moneta dello Speranza e prima iniziativa dello Stabilimento Johnson di Milano" e 36 "Primi progetti dello Stabilimento Johnson").

Simonetti 2/a.

Montenegro R.I. 2.

Luppino p. 328, p. 336.

saluti,

N.

- To be continued -

Modificato da niko
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Guest utente3487

Luppino p. 328, p. 336.

Mi fai montare la testa...menzionato accanto a nomi super blasonati. :P

Scherzi a parte, fialmente un argomento che va oltre la richiesta di parere di conservazione ;)

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Luppino p. 328, p. 336.

Mi fai montare la testa...menzionato accanto a nomi super blasonati. :P

Scherzi a parte, fialmente un argomento che va oltre la richiesta di parere di conservazione ;)

Onore al merito! :)

Sono solo degli appunti raccolti qua e là, nulla di che :) però mi farebbe piacere creare una discussione che come ben dici "va oltre la richiesta di parere di conservazione"... siete tutti invitati ovviamente a dire la vostra! ;)

Spero domani o dopo di concludere il post!

saluti,

N.

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Guest utente3487

Onore al merito! :)

Sono solo degli appunti raccolti qua e là, nulla di che :) però mi farebbe piacere creare una discussione che come ben dici "va oltre la richiesta di parere di conservazione"... siete tutti invitati ovviamente a dire la vostra! ;)

Spero domani o dopo di concludere il post!

saluti,

N.

Ti aspettiamo :)

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...bravo niko..... :lol: :lol: ...era ora che tornassi ad animare 'sto forum...ricordo ancora la discussione nata dietro all'influsso liberty nella monetazione del regno.... :)

renato

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Nell'astuccio non era compresa la moneta del valore di L.5, risultando quindi composto dai seguenti valori: 100, 20, 2 lire e 10 centesimi.

Purtroppo e' proprio cosi' :(

Ben ritornato Niko si sentiva la tua mancanza nel forum

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Grazie, mi fate arrossire :blush:

L'iniziativa di Federico Johnson era senza dubbio di grande effetto, tendente a richiamare l'attenzione delle alte sfere burocratiche [...]

LUPPINO p. 336

Questo passo mi ha fatto riflettere sul tema:

Allegorie di Minerva, Dea della guerra - raffigurata secondo una concezione alquanto romantica, con abito lungo che scende fino ai piedi, elmo e lancia nella destra - e Agricoltura, affiancate.

Minerva, che risulta quasi in secondo piano rispetto ad Agricoltura, poggia la mano sinistra sulla spalla di essa che regge nella destra un ramo d'ulivo e nella sinistra un fascio di spighe.

Due allegore che posson bene rappresentare l'Italia di quel periodo, la speranza di un colonialismo e la crescita del Bel Paese, ancora provinciale ed arretrato.

Possiamo inoltre osservare la data in numeri romani: MCMIII, che rievoca i fasti di Roma (non può esservi altra interpretazione, basti pensare che, all'epoca, l'80% della popolazione era analfabeta: quale vantaggio nello scrivere la data in numeri romani se non compiacere ad una ristretta cerchia?)

Dati da Coll. Privata

Spessore al bordo: 2,27 mm

Spessore al centro: 2,16 mm

peso: 16,49 gr2

____

1 Adattando il mito greco di Atena, i Romani le attribuirono una nascita non naturale, dovuta piuttosto ad una terribile emicrania di Giove.

Vulcano ne aprì la testa traendone Minerva, già dotata d'armatura e scudo.

2 non è infrequente uno scostamento di peso - talvolta importante - tra prove e progetti.

____

Saluti,

N.

... To be continued...

(sono tutte riflessioni personali... aspettano di esser smentite)

Modificato da niko
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Possiamo inoltre osservare la data in numeri romani: MCMIII, che rievoca i fasti di Roma (non può esservi altra interpretazione, basti pensare che, all'epoca, l'80% della popolazione era analfabeta: quale vantaggio nello scrivere la data in numeri romani se non compiacere ad una ristretta cerchia?)

Per carità non siamo mai stati all'avanguardia ma 80% di analfabetismo ai primi del secolo scorso mi sembra eccessivo..

Dai dati dei censimenti ufficiali risulta per il 1901 un analfabetismo totale del 48%, risultavano analfabeti il 42% dei maschi e il 54% delle femmine.. certo quesa è una media nazionale che non tiene conto delle differenze soprattutto a carattere geografico.

Nel medesimo censimento la regione più arretrata da questo punto di vista risultava essere la Calabria con il 79% di analfabeti ma questa regione, insieme con Sicilia e Basilicata, rappresentava un caso limite.

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Guest utente3487

80% di analfabetismo ai primi del secolo scorso mi sembra eccessivo..

Analfabetismo, miseria, scarsa considerazione dei diritti dei lavoratori ecc ecc. Ecco perchè sono arciconvinto che oro e argento (scudi) erano ad appannaggio di una ristrettissima cerchia di persone. Con il passare degli anni, anche se l'analfabetismo è calato, miseria, disoccupazione e guerre hanno alimentato la povertà (la mortalità infantile era elevata, i bambini sono quelli che soffrono di più, i vermi grassi molto molto meno, anzi nessuna sofferenza) e quindi, per tornare al tema del collezionismo numismatico: chi poteva permettersi di avere in tasca uno scudo quadriga briosa o lire 20 in oro?

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80% di analfabetismo ai primi del secolo scorso mi sembra eccessivo..

Analfabetismo, miseria, scarsa considerazione dei diritti dei lavoratori ecc ecc. Ecco perchè sono arciconvinto che oro e argento (scudi) erano ad appannaggio di una ristrettissima cerchia di persone. Con il passare degli anni, anche se l'analfabetismo è calato, miseria, disoccupazione e guerre hanno alimentato la povertà (la mortalità infantile era elevata, i bambini sono quelli che soffrono di più, i vermi grassi molto molto meno, anzi nessuna sofferenza) e quindi, per tornare al tema del collezionismo numismatico: chi poteva permettersi di avere in tasca uno scudo quadriga briosa o lire 20 in oro?

discorso sacrosanto... mi sono solo permesso di puntualizzare sulla cifra visto che avevo sotto mano le tabelle relative ai primi 50 anni di Italia unita... sul fatto che fossimo (siamo??) un paese arretrato nulla da dire..

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Guest utente3487

80% di analfabetismo ai primi del secolo scorso mi sembra eccessivo..

Analfabetismo, miseria, scarsa considerazione dei diritti dei lavoratori ecc ecc. Ecco perchè sono arciconvinto che oro e argento (scudi) erano ad appannaggio di una ristrettissima cerchia di persone. Con il passare degli anni, anche se l'analfabetismo è calato, miseria, disoccupazione e guerre hanno alimentato la povertà (la mortalità infantile era elevata, i bambini sono quelli che soffrono di più, i vermi grassi molto molto meno, anzi nessuna sofferenza) e quindi, per tornare al tema del collezionismo numismatico: chi poteva permettersi di avere in tasca uno scudo quadriga briosa o lire 20 in oro?

discorso sacrosanto... mi sono solo permesso di puntualizzare sulla cifra visto che avevo sotto mano le tabelle relative ai primi 50 anni di Italia unita... sul fatto che fossimo (siamo??) un paese arretrato nulla da dire..

Hai fatto benissimo...molti ancora pensano che quelli erano anni felici....

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Hai fatto benissimo...[...]

... E ti ringrazio :)

Ritornando al quesito di Domenico, ovvero chi poteva permettersi certe monete,

F. Gnecchi così scriveva su RIN relativamente alle monete della serie Cinquantenario:

[...] L. 50 in oro, ed è prevedibile che questi non entrranno punto nella circolazione, perchè verranno facilmente assorbiti prima di tutto dai musei pubblici e dai raccoglitori privati, e in gran numero saranno conservati nelle famiglie come ricordo delle feste giubilari della patria nostra

... Chi aveva 50 lire ai tempi non erano certo le semplici ed umili famigliole italiane...

saluti,

N.

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Guest utente3487

[...] L. 50 in oro, ed è prevedibile che questi non entrranno punto nella circolazione, perchè verranno facilmente assorbiti prima di tutto dai musei pubblici e dai raccoglitori privati, e in gran numero saranno conservati nelle famiglie come ricordo delle feste giubilari della patria nostra

E' un po' come le classi dei treni...una volta c'era I, II e anche III.

Quindi i signori (secondo loro) le lire 50 in oro

i borghesi le lire 5 in argento e le lire 2 in argento

i poverelli un bel centesimi 10 in rame e così tutti sono contenti.

Ma Gnecchi evidentemente così doveva scrivere, mica poteva dire che c'era tanta povertà, così tanta che 50 lire in oro nessuno se le poteva permettere ad eccezione di quelli che si erano ingrassati con i proventi della 1^ Guerra e si apprestavano ad ingrassarsi con il Fascismo e le altre conseguenti guerre...che poi in fondo sono sempre i soliti noti.

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[...] L. 50 in oro, ed è prevedibile che questi non entrranno punto nella circolazione, perchè verranno facilmente assorbiti prima di tutto dai musei pubblici e dai raccoglitori privati, e in gran numero saranno conservati nelle famiglie come ricordo delle feste giubilari della patria nostra

E' un po' come le classi dei treni...una volta c'era I, II e anche III.

Quindi i signori (secondo loro) le lire 50 in oro

i borghesi le lire 5 in argento e le lire 2 in argento

i poverelli un bel centesimi 10 in rame e così tutti sono contenti.

Ma Gnecchi evidentemente così doveva scrivere, mica poteva dire che c'era tanta povertà, così tanta che 50 lire in oro nessuno se le poteva permettere ad eccezione di quelli che si erano ingrassati con i proventi della 1^ Guerra e si apprestavano ad ingrassarsi con il Fascismo e le altre conseguenti guerre...che poi in fondo sono sempre i soliti noti.

Ovviamente.

Sarà stato un modo per giustificare chi aveva un 50 lire e per farlo sentire meno in difetto. Coscienza? :lol:

Tanto poi chi avrebbe potuto controbattere? Chi leggeva la RIN?

Siamo sempre lì.

saluti,

N.

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  • 2 settimane dopo...

Avevo fatto io lo spostamento ieri sera, ma ci sono stati dei problemi, se guardi nella sezione approfondimenti vedrai che in alto risulta la discussione, ma in modo diverso dal solito. Non so da cosa possa dipendere, ho preferito riportarla in questa sezione, sperando che qualche ammnistratore provveda :rolleyes:

petronius :)

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