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The Japanese Government


petronius arbiter

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L'attacco giapponese a Pearl Harbour, alle 7.55 del mattino di domenica 7 dicembre 1941, trasforma il conflitto europeo in mondiale, coinvolgendovi 15 nuove nazioni e portando a 43 il numero totale dei paesi belligeranti. Il bombardamento della base navale americana conclude una lunga guerra fredda tra Stati Uniti e Giappone, iniziata nel 1935 quando gli USA avevano di fatto assunto il controllo delle Filippine, sulle quali anche il Giappone aveva le sue mire, concentrandovi una grande flotta con 40.000 soldati al comando del generale Douglas Mac Arthur.

Il Giappone, che dal 1937 era in guerra con la Cina, rischiava di essere travolto da una pesante crisi politica ed economica. Quattro anni di guerra avevano dissanguato il paese, la miseria era diffusa, le materie prime scarseggiavano, molti prodotti di prima necessità erano razionati.

Per superare la crisi, l'intenzione era quella di espandere l'egemonia nipponica nel Pacifico, col pretesto di creare una "sfera di comune prosperità della Grande Asia Orientale, dalla Birmania al Manchukuo".

Dopo Pearl Harbour, uno dopo l'altro gli stati dell'Asia orientale caddero nelle mani del Giappone, che ne sfruttò l'economia con l'acquisizione di beni e servizi pagati dapprima con cartamoneta nipponica svalutata (ma lo yen era ancora considerato una moneta forte dai paesi dell'area), poi con quella d'occupazione, a un cambio del tutto sfavorevole per gli occupati.

petronius B)

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La cartamoneta d'occupazione è quasi sempre di identica tipologia per i vari Governatorati (The Japanese Government) con testo in inglese (olandese per le Indie Orientali Olandesi, odierna Indonesia) con un prefisso identificativo costituito dall'iniziale del paese:

B per Birmania

M per Malesia

O per Oceania

P per Filippine (Philippines)

S per Indie Orientali Olandesi (Shanan, "grande territorio dell'est")

Fanno eccezione le emissioni per la Cina e l'Indocina, costituite da cartamoneta giapponese sovrastampata, e che non intendo trattare in questa sede...se qualcuno volesse farlo, è il benvenuto ;)

petronius :)

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Nell'impossibilità di seguire un chiaro schema cronologico, visto l'accavallarsi degli eventi, le emissioni di occupazione saranno trattate in ordine alfabetico, in base alla lettera che identifica ogni paese.

Ove non diversamente specificato, tutte le foto dei biglietti sono da intendersi della mia collezione.

Birmania

Allo scoppio della guerra la Birmania era già da tempo in ebollizione. Un forte movimento indipendentista, guidato dal primo ministro U Saw, guardava con favore al Giappone e complottava per il rovesciamento del dominio inglese. Gli inglesi, stanchi della situazione, arrestarono U Saw il 18 gennaio 1942, esattamente lo stesso giorno in cui il generale giapponese Iida Shōjirō, al comando della 15a Armata, invadeva il paese partendo dal nord della Thailandia, occupando dapprima il porto e l'aeroporto di Tavoy, nel sud della Birmania, muovendo poi verso Moulmein e verso la capitale Rangoon, conquistata il 7 marzo 1942.

Il 21 maggio gli inglesi si ritiravano oltre i confini dell'India e i giapponesi restavano padroni del paese.

La cartamoneta d'occupazione, contrassegnata dalla lettera "B", è costituita da due serie.

La prima, del 1942 è composta dai tagli da 1, 5 e 10 cents, 1/4, 1/2, 1, 5 e 10 rupie.

petronius :)

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La seconda serie dei biglietti d'occupazione per la Birmania è del 1944, e comprende il solo taglio da 100 rupie, già inflazionate.

L'inflazione si era manifestata l'anno precedente quando i giapponesi, per alleviare il peso della loro occupazione, avevano costituito un governo collaborazionista, guidato da Ba Maw (se volete approfondire il discorso su questo e altri personaggi generalmente poco noti citati nella discussione, c'è Wikipedia, io non ne parlo per non appesantire troppo ;)).

Questo governo, nel tentativo di riordinare la circolazione monetaria, fece emettere banconote in kyat, nei valori da 1, 5, 10 e 100.

Non ho questi kyat in collezione, e non sono neanche riuscito a trovare una foto, se qualcuno fosse in grado di provvedere avrà eterna gratitudine :D

petronius B)

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Un piccolo passo indietro, giusto perchè sono un grafomane :D.

Nel 1902, il Giappone aveva siglato un'alleanza difensiva con la Gran Bretagna, per formare un fronte comune contro la penetrazione russa in Estremo Oriente. Dopo la vittoriosa offensiva contro la Russia nella guerra del 1905, il Giappone entra nel gioco delle grandi potenze mondiali e sigla trattati di amicizia con Francia e Russia.

L'espansione economica e demografica, però, iniziano a preoccupare gli Stati uniti, che pongono un freno all'immigrazione nipponica.

Lo scoppio della Grande Guerra vede il Giappone allearsi, immediatamente, con la Triplice Intesa e fornire un supporto bellico fondamentale (UK e Francia chiederanno il supporto della marina giapponese, nel Mediterraneo, per contrastare efficacemente le forze navali tedesche...). I mandati conferiti dalla Società delle Nazioni, sulle ex-colonie tedesche, nel Pacifico settentrionale, fanno del Giappone la potenza emergente dell'area.

La crescente importanza giapponese viene seguita con sospetto e preoccupazione dalle altre potenze del Pacifico (USA, Canada, Australia). La stessa Triplice Intesa impone al Giappone il ritiro dai territori russi, occupati dopo la rivoluzione d'ottobre; alla conferenza imperiale del 1921, il Canada spinge (in appoggio alla politica USA) per l'abolizione dell'alleanza nippo-britannica. E' la penetrazione giapponese in Manciuria, però, a rompere definitivamente l'equilibrio.. seguono le proteste USA presso la SdN, l'uscita del Giappone dall'organizzazione stessa; la ripresa delle relazioni diplomatiche fra USA e URSS.

L'aggressione giapponese alla Cina da il colpo di grazia alla vecchia amicizia. Il Giappone denuncia il trattato di Washington, relativo al tonnellaggio navale; gli Stati Uniti impongono sanzioni economiche che, di fatto, comportano un'accelerazione della politica espansionistica giapponese, per garantirsi "l'area di approvvigionamento".

Stati Uniti e Gran Bretagna inviano armi alla Cina e la guerra si avvicina.....

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L'attacco giapponese a Pearl Harbour, alle 7.55 del mattino di domenica 7 dicembre 1941

Le perdite navali statunitensi furono devastanti e la ripresa fu, anche per questo, sorprendente anche per una potenza industriale come gli USA.

Piccola notazione personale :P.. il mio prozio, quel giorno, si trovava lì... per sua fortuna, nel turno di libera uscita a terra, considerato che la sua imbarcazione fu una di quelle colpite....

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il mio prozio, quel giorno, si trovava lì... per sua fortuna, nel turno di libera uscita a terra, considerato che la sua imbarcazione fu una di quelle colpite....

Che....:moon: :lol:

petronius B)

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Come quasi tutta la cartamoneta d'occupazione, anche quella giapponese non era particolarmente curata quanto a sistemi di sicurezza. Il fatto poi che si trattasse di biglietti del tutto nuovi per gli abitanti dei paesi occupati, che dunque non ne avevano conoscenza precisa, favoriva la produzione di falsi, che furono abbondantemente usati sia dai servizi segreti inglesi (SOE, Special Operation Executive) che americani (OSS, Office of Strategic Services).

In particolare, la Gran Bretagna falsificò rupie birmane e dollari malesi, in un'operazione chiamata Greenville.

Per la Birmania si parla di 1 milione di rupie in pezzi da 10, e di 200.000 biglietti da 1 rupia. Un successivo quantitativo di 1 milione di biglietti da 1 rupia, commissionato nel maggio 1944, potrebbe in realtà non essere mai stato consegnato.

Per quanto riguarda gli Stati Uniti, la prima traccia è una lettera del 26 gennaio 1943, in cui si chiede di falsificare le banconote giapponesi per Birmania e Malesia, per far sì che siano usate da agenti americani sul campo.

Nel documento, redatto dal Tenente Colonnello dell'OSS Carl F. Eifler, di stanza in India, si precisa che alcuni falsi preparati in loco non sono di buona qualità e non passano l'esame degli esperti, e che oppio, sale e oro, generalmente usati come sostituti della moneta, non sono una risposta sufficiente alla sua richiesta.

In una seconda lettera del 17 febbraio Eifler è più esplicito, e chiede 20.000 biglietti falsi da 10 rupie :rolleyes:

Dopo qualche ritrosia, si diede corso alla richiesta, e a fine agosto '43 vennero approntati 25.000 biglietti, probabilmente tutti da 10 rupie, che furono inviati in India la prima settimana di settembre. Immediatamente Eifler richiese anche 500.000 dollari malesi falsi....ci aveva preso gusto :lol:

Sono stati identificati falsi da 10 rupie sia inglesi che americani, che differiscono dagli esemplari autentici sia per le dimensioni che per la filigrana, oltre ad alcuni particolari del rovescio.

Nella foto il biglietto della mia collezione, purtroppo (per una volta) quasi sicuramente autentico :( :lol: (nonchè comunissimo).

Mostro anche il retro, che è simile per tutte le emissioni. Cambiano i colori e qualche ghirigoro, ma nel complesso i rovesci risultano piuttosto anonimi.

petronius B)

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E per concludere il discorso delle emissioni birmane, una panoramica dei tagli minori, 1, 5 e 10 cents.

Anche qui, come potete vedere, non è che si siano sforzati molto con la fantasia :rolleyes:

petronius :)

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Come quasi tutta la cartamoneta d'occupazione, anche quella giapponese non era particolarmente curata quanto a sistemi di sicurezza. Il fatto poi che si trattasse di biglietti del tutto nuovi per gli abitanti dei paesi occupati, che dunque non ne avevano conoscenza precisa, favoriva la produzione di falsi, che furono abbondantemente usati sia dai servizi segreti inglesi (SOE, Special Operation Executive) che americani (OSS, Office of Strategic Services).

In particolare, la Gran Bretagna falsificò rupie birmane e dollari malesi, in un'operazione chiamata Greenville.

Direttamente dal SOE, anzichè del MI6? Non lo sapevo. Considerato che il SOE era alle dirette dipendenze di Churchill e non dipendeva dal Foreign Office, la cosa si fa interessante. Sono arcinote le infiltrazioni filotedesche degli ambienti monarchici, all'interno del MI6, ma non avevo conoscenza di "rischi" anche per il sud-est asiatico. O, forse, temevano che potessero finire nelle mani di movimenti politici "sgraditi"? Una delle varie funzioni del SOE era proprio quella di tenere contatti con i movimenti partigiani comunisti, visti con sospetto, nel resto delle alte sfere governative.

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Direttamente dal SOE, anzichè del MI6? Non lo sapevo. Considerato che il SOE era alle dirette dipendenze di Churchill e non dipendeva dal Foreign Office, la cosa si fa interessante.

Che il SOE operasse nel sud-est asiatico è cosa nota di cui sicuramente eri già a conoscenza.

Per lo specifico delle false banconote la fonte è "SOE in the Far East" di Charles Cruikshank (Oxford University Press, 1983).

petronius :)

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Ne sapevo relativamente poco, più che altro in connessione con la necessità di contrastare infiltrazioni naziste in India e danneggiare i collegamenti e l'invio di rifornimenti bellici (combustibili, in primis) dal Giappone a Germania e Italia, oltre che a supportare la Cina

Vedo, però, che nel link postato, ci sono riferimenti a quanto ipotizzavo B)

:lol:

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...i giapponesi, per alleviare il peso della loro occupazione, avevano costituito un governo collaborazionista, guidato da Ba Maw....Questo governo, nel tentativo di riordinare la circolazione monetaria, fece emettere banconote in kyat, nei valori da 1, 5, 10 e 100.

Non ho questi kyat in collezione, e non sono neanche riuscito a trovare una foto, se qualcuno fosse in grado di provvedere avrà eterna gratitudine :D

Sapevo di poter contare su di voi :D

In particolare su afornaini :clapping: :clapping: :clapping: che mi ha fornito un link (www.atsnotes.com) dal quale ho ricavato le foto delle due tipologie di biglietti da 100 kyat, che allego.

Grazie ancora afornaini :good:

petronius :)

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Malesia

Già la mattina dell'8 dicembre 1941, il giorno dopo Pearl Harbour, una grande flotta giapponese mosse verso la Malesia.

Alla fine l'occupazione fu ridotta alla sola parte meridionale del paese, con la capitale, Singapore, che si arrese il 15 febbraio 1942. Fu una sconfitta pesante per gli inglesi, anche sul piano morale, poichè ritenevano Singapore, insieme a Malta e Gibilterra, una dello loro fortezze inespugnabili.

In verità l'invasione della Malesia fu alquanto improvvisata, e i piani furono fatti in grande economia, con uno stanziamento, in partenza, di soli 20.000 yen mensili (corrisponderebbero oggi a 85.000 euro, cifra ridicola per una spedizione militare).

I preparativi seri iniziarono nel gennaio 1941 e la progettazione fu fatta a Formosa, che costituiva allora una solida parte dell'impero giapponese.

Le forze giapponesi ebbero a disposizione un'enorme quantità di fotografie e altri dati che i loro agenti avevano raccolto. Ogni città e villaggio malese aveva avuto i suoi uomini d'affari, dottori e dentisti giapponesi che, anche solo per abitudine (si sa che i giapponesi in giro per il mondo fotografano di tutto :P) avevano raccolto una messe di informazioni utili a facilitare l'invasione.

Dal punto di vista economico, la presa di Singapore fu un vero affare, permettendo ai giapponesi di ottenere il controllo delle piantagioni di caucciù (le più importanti del mondo) e delle miniere d'oro, stagno e ferro del paese.

petronius :)

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Le banconote per la Malesia occupata entrarono in circolazione già nel dicembre 1941 e vi rimasero fino alla fine della guerra, anche se con diverse modifiche nella qualità della carta e della stampa, nonchè nei numeri di serie, presenti in alcuni biglietti di alto valore delle prime emissioni, e poi scomparsi.

I tagli utilizzati furono 1, 5 e 10 cents, uguali a quelli già visti per la Birmania (diverso il colore), 50 cents e 1, 5, 10, 100 (due tipologie) e 1.000 dollari.

Le emissioni per la Malesia sono identificate dalla lettera "M", seguita (ma non in tutte le emissioni) da un'altra lettera.

Per iniziare, il biglietto da 50 cents.

petronius :)

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Quando gli americani vennero a conoscenza di queste emissioni, ci fu chi pensò che si trattasse di cartamoneta predisposta per l'invasione giapponese degli Stati Uniti. La cosa si basava esclusivamente sul fatto che queste banconote erano denominate in dollari :rolleyes:

Una sorta di "leggenda metropolitana" che ancora oggi ogni tanto riaffiora.

Nulla di meglio dunque che illustrare questo post col biglietto più simbolico, quello da 1 dollaro....malese, naturalmente :D

petronius B)

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E continuiamo la carrellata col biglietto da 5 dollari.

Come potete vedere tutti questi biglietti riportano piante e frutti, in questo caso palma da cocco a sinistra e papaya a destra, immagini quasi bucoliche, se non fosse che la realtà della guerra era purtroppo molto diversa <_<

petronius B)

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Ed ecco il biglietto da 10 dollari, del quale mostro anche il retro.

Non l'ho fatto in precedenza perchè i tagli fino a 5 dollari sono simili nel retro ai biglietti birmani, qui invece abbiamo niente meno che un panorama marino :rolleyes:

Al fronte banane, albero del pane e cocco.

petronius :)

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Domanda da totale ignorante di banconote. Non ho capito una cosa. Per gli Stabilimenti degli Stretti sono state utilizzate le stesse banconote emesse per la Malesia? Ma le banconote britanniche Per Malesia, Borneo Settentrionale e Stabilimenti degli Stretti circolavano ancora?

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Nel 1939 il Dollaro dello Stretto era stato sostituito alla pari dal Dollaro Malese, ma le nuove banconote non entrarono in circolazione, presumo quindi che abbia continuato a circolare la vecchia valuta fino all'invasione giapponese, durante la quale hanno circolato i biglietti del Japanese Government.

Maggiori informazioni qui

http://it.wikipedia.org/wiki/Dollaro_dello_Stretto

petronius :)

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Anche per la Malesia gli Alleati prepararono banconote false :D

Il SOE britannico produsse 987.000 dollari in pezzi da 10 e 200.000 banconote da 1 dollaro; un altro milione di pezzi da 1 dollaro, come già per la Birmania, fu commissionato ma non prodotto.

I 10 dollari falsi si riconoscono perchè mancanti della filigrana, e perchè la nave al retro non fa fumo. In realtà il fumo c'è, ma le linee che lo compongono sono così sottili che si evidenziano soltanto con l'uso di una lente d'ingrandimento.

Non sono invece note le caratteristiche dei falsi biglietti da 1 dollaro, si presume che i 200.000 sicuramente prodotti non siano mai stati utilizzati e siano poi stati distrutti.

Per quanto riguarda gli americani, il colonnello Eifler commissionò i falsi, e la richiesta fu girata alla sezione ricerche e sviluppo :rolleyes: dell'OSS. Ma nessun documento certifica che sia stata avviata la produzione, anche se la letterà già citata a proposito della Birmania (post #9) in cui Eifler richiede l'immediato invio di 500.000 dollari malesi falsi in biglietti da 10 fa pensare che alla fine questi biglietti furono prodotti e spediti....e in effetti un paio di presunti falsi dell'OSS furono scoperti nel 1994.

petronius B)

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Tornando a parlare delle banconote autentiche, è il momento del biglietto da 100 dollari, prodotto in due tipologie.

La prima porta al fronte l'immagine di una capanna sotto le palme.... :rolleyes:

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