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Estero - Italia (A/R) : influenze reciproche sulle monete


rob

Risposte migliori

Riflettevo l'altro giorno sul fatto che un tempi medievali le monete di stati e Paesi completamente diversi si influenzavano a vicenda, e che tipi monetali nati in un luogo spesso erano adottati da zecche anche molto distanti da quella originale.

Primo fra tutti mi viene in mente il denaro carolingio, nato in Francia (scusate l'anacronismo nelle definizioni geografiche, ma semplifichiamo la cosa per capirci meglio), e diffuso poi in tutto l'impero. Mi pare però che nel basso medioevo la "rivoluzione mercantile" abbia favorito enormemente questo fenomeno.

Facciamo qualche esempio:

FIORINO: Firenze --> Ungheria, Francia ... (aggiungetene voi altri)

DENARO PROVISINO: Provins (Francia) --> Roma

DENARO DI TOURS: Tours --> Francia --> Provenza --> Grecia Franca --> Regno di Napoli

STERLINO (penny inglese): Inghilterra --> Fiandre --> Baviera

Che ne dite di cercare altri collegamenti internazionali come questi, e magari postare qualche bella monetina? ;)

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Qualche foto dell'ultimo esempio:

ecco un long-cross penny della zecca di Bristol (lo stesso tipo fu coniato in numerose altre zecche inglesi, fra cui naturalmente Londra:

e13d.jpg

ed invece uno sterlino di Ludwig IV di Baviera (1314-1347)

image00043.jpg

A prima vista sono due monete uguali, poi si nota l'aquila inquartata al posto dei tre bisanti, e a ben guardare la legenda è diversa..

...così come questa moneta fu battuta ad Aachen (Aquisgrana) dallo stesso sovrano.

image03782.jpg

La quarta moneta invece è dei Cavalieri dell'Ordine Teutonico nel Baltico (Livonia):

image03557.jpg

L'iconografia del dritto è cambiata: dal modello iniziale è nato un nuovo tipo monetale.

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Dalla galleria fotografica del forum invece questo denaro provisino:

med_provisino.jpg

diritto: croce accantonata da due bisanti nel 1° e 4° angolo e da due fiori, nel 2° e 3°, in cerchio perlinato. leggenda:"+ TEBAULT COMES" (conte Thibaut II). rovescio: pettine e due bisanti in cerchio perlinato. leggenda:"CASTRI PROVINS" (castello di Provins).

11288_1.jpg11288_1.jpg

Questo invece un provisino romano (Roma , senato romano , periodo 1184-1250 , provisino , prima emissione d'argento e di largo modulo)

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Visto l'entusiasmo per l'argomento ;) continuo con un'altra serie:

combined2850.jpg

Questo è il prototipo: il denaro coniato dalla zecca dell'Abazia di Saint Martin a Tours, in Francia.

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philippe-auguste-denier-saint-z701737.jpg

Questo è un denier tournois di Philippe II Auguste, a sua volta derivante dal tipo analogo della zecca di Tours (di qui il nome di "tournois"). Post 1205.

v04_0850.jpg

Varie zecche feudali francesi imitarono questa moneta, come ad esempio il Regno di Navarra, ma le più note e comuni sono quelle delle zecche latine in Grecia Franca.

thumb00552.jpg

Lepanto, denaro tornese di Filippo di Taranto (1294-1313). Questo tipo è preceduto da quelli coniati prima a Chiarenza dal Principato di Acaia, poi a Tebe dal Ducato di Atene.

index.php?app=core&module=attach&section=attach&attach_rel_module=post&attach_id=79182

Magari qualcuno di voi si ricorda di questo tornese di scacchi: si tratta dello stesso tipo con il castello tornese, arrivato in Italia dalla Francia via Grecia (che giro ragazzi! :D )

Ed ecco un'evoluzione magari inattesa per qualcuno di voi:

is-2085_Italy_Venice_A._Venier_AR_Tornesello_Gn.5426.jpg

Il tornesello di Venezia (in questo caso di Antonio Venier) infatti fu andò semplicemente a sostituire il castello con il leone - ed il gioco era fatto! Questa monetina andò infatti a sostituirsi completamente al tornese in area egea.

Ma la cosa non è affatto sorprendente, visto che anche i bizantini avevano coniato il tournesion , altro tipo, stesso valore nominale.

Tornese_Andronicus_II.jpg

Tornese (o tournesion) di Andronico II, zecca di Costantinopoli.

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Credo che queste influenze siano indice di aree monetarie. Tornando al tornesello veneziano, questo prende la forma dell'area monetaria in cui vuole inserirsi. Ecco quindi la sua somiglianza con altre monete circolanti in quell'area.

Altre influenze che mi vengono in mente sono quelle tra Frisach e Aquileia, tutte le imitazioni del grosso veneziano e quelle delle monete di Merano (sia aquilini che tirolini). All'estero il Regno di Polonia segue la monetazione Boema.

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In effetti il tema delle aree monetarie è fondamentale. L'interessante è che la stessa zecca poteva produrre monete destinate a diverse aree monetarie: il tornesello di Venezia era modo per entrare e dominare quella del tornese, vale a dire l'Egeo, mentre il denaro piccolo era destinato alla terraferma veneta. Il soldino idem, salvo poi fare sfracelli in Inghilterra durante il XV sec. invadendo l'area monetaria dello sterlino (anche se non credo proprio che questo fosse un effetto premeditato della produzione di soldini, solo un effetto collaterale bene accetto per Venezia).

In un certo senso lo stesso denier tournois era moneta di Francia, e straniera in Provenza, ma da quest'ultima adottata.

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Al tornesello, al soldino e al denaro piccolo aggiungerei il grosso e il ducato per l'oriente... così Venezia era presente in molte aree monetarie contemporaneamente. Che gran commercianti i Veneziani...!!!

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Supporter

Ciao rob

Hai buttato qui una discussione, come se fosse uno "straccetto" di poco conto che non sai in che angolo della cucina ficcarlo!

Non è che la discussione non interessi.....anzi, ma io non so ancora da che parte iniziare - scusa se è poco - ci vuole una cultura e preparazione.....diciamo sufficiente. ;)

I casi sono tantissimi, avvenuti in gran parte dell'intero arco temporale che interessa le monetazioni.... :o

Chiedo tempo!!!

Saluti

Luciano

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Supporter

Buona serata

Inizio col porre una discriminante tra:

(1)

Monete come il tornesello, che è stato coniato da Venezia per essere speso nelle aree dalla stessa conquistate, così che soppiantasse i denari tornesi di origine francese che in quei luoghi correvano.

In questo caso, credo, che non ci siano dubbi sulle motivazioni di ordine "politico", prima ancora che "economico".

Venezia mirava, così facendo, ad imporre la sua immagine egemonica su di un'area, col beneficio di trarne anche dei guadagni dal divario tra costo produttivo del tornesello ed il suo potere liberatorio per comperare beni e servizi.

Una azione di questo genere - tipica di Venezia - (ricordiamo anche i "Piccoli" coniati esclusivamente per Brescia, Verona, Vicenza, ecc.) mirava all'inserimento, nei suoi territori appena conquistati, con una moneta il più simile per conio, a quelle che c'erano precedentemente ed una azione simile può essere vincente solo se il periodo di "presenza" è di lunga durata e se lo stato ha la forza di "pompare" simili monete sul territorio in gran quantità.

Possiamo dire che nella fattispecie, Venezia aveva questa forza economica e quindi se la suonava e se la cantava da sola. ;)

(2)

Monete come il Grosso di Rascia (o Serbia) che imitava pedestremente quello Veneziano, pur essendo la Rascia un Regno non soggetto a Venezia.

In questo caso abbiamo la manifesta volontà di questo stato sovrano di speculare sull'immagine di una moneta "vincente", quale il Grosso Veneziano, per inserirsi in aree commerciali con una moneta apprezzata che gli avrebbe garantito prestigio e lucro.

Anche in questo caso, per la buona riuscita del piano, la Rascia doveva essere in grado di mantenere la sua moneta incardinata al Grosso veneziano e quindi doveva avere la potenza economica che le consentisse di impiegare nel tempo una imponente quantità d'argento.

Sappiamo come è andata a finire....la Rascia non possedeva tanta potenza economica.....

A me sembra che Arka volesse concentrare il discorso sulla seconda ipotesi; cioè di stati che, pur essendo lontano geograficamente da altri e senza grosse affinità, né di tipo commerciale né politico, abbiano, ad un certo momento, deciso di adottare un tipo di moneta in uso in queglistati copiandola o imitandola - anche solo parzialmente - attribuendogli pure lo stesso nome.

Credo che poi si sia verificata una commistione di esempi dell'uno e dell'altro caso. Mi sbaglio?

Saluti

Luciano

Modificato da 417sonia
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Mi viene da pensare al castello/porta genovese che si ritrova in giro per il mediterraneo con numerose varianti. E qui attendo l'intervento degli specialisti :D

Non è una monetazione che conosco molto, così al volo mi vengono in mente un paio di casi in cui però i genovesi erano direttamente coinvolti (la colonia di Caffa) o indirettamente (gli oboli dal Principato di Acaia a Corinto, pare però per conto di, o per fare piacere a, mercanti genovesi).

Sarebbe interessante sapere se ci sono monete imitative battute da entità che con Genova non avevano nulla a che fare...

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Mi viene da pensare al castello/porta genovese che si ritrova in giro per il mediterraneo con numerose varianti. E qui attendo l'intervento degli specialisti :D

Non è una monetazione che conosco molto, così al volo mi vengono in mente un paio di casi in cui però i genovesi erano direttamente coinvolti (la colonia di Caffa) o indirettamente (gli oboli dal Principato di Acaia a Corinto, pare però per conto di, o per fare piacere a, mercanti genovesi).

Sarebbe interessante sapere se ci sono monete imitative battute da entità che con Genova non avevano nulla a che fare...

Famagosta, con il castello genovese, ora vedo se trovo qualche denaretto

PS: come non detto :D bavastro mi ha preceduto

Modificato da fra crasellame
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Awards

  • 1 mese dopo...

Così su du piedi mi viene in mente anche il caso del grosso tornese, che è stato imitato parecchio e da quasi subito.

Con tipi dapprima pressoché identici, in Provenza (Carlo I d'Angiò, 1267 ca.) Fiandre e Paesi Bassi (prima del 1296) Italia (Piemonte) Germania e sicuramente me ne sto dimenticando qualcuno, poi via via sempre più distinti.

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