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La Germania


gpittini

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DE GREGE EPICURI

Gli unici popoli del mondo antico che i Romani non riuscirono a vincere, e non sottomisero, pur avendoli a lungo combattuti, furono i Parti ed i Germani. I Parti addirittura catturarono in battaglia Valeriano 1°, morto poi in cattività. Con i Germani la storia è diversa, perchè non rappresentavano un regno unitario, ma un insieme di tribù che, a quanto sembra, si alleavano solo di fronte ad un nemico potente, sotto la guida di capi provvisori ( come Arminio). L'illusione di estendere l'Impero alla Germania si infranse già sotto Augusto; nel 9 d.C. le legioni di Varo, durante uno spostamento nel cuore dell'inverno, caddero in un'imboscata nella Selva di Teutoburgo, e subirono gravissime perdite e la cattura delle insegne. Germanico, il figlio maggiore di Nero Claudio Druso e di Antonia, riuscì ad ottenere dei successi parziali ed a riottenere le insegne; ma venne mantenuta la decisione di fissare la frontiera lungo il Reno ed il corso superiore del Danubio. Successivamente, vennero creati degli avamposti (mai definitivi e sempre precari), ma in funzione sostanzialmente difensiva. Non ve la faccio troppo lunga, anche perchè la storia dei rapporti fra Romani e Germani è molto complessa, e non la conosco a sufficienza: spero ci siano integrazioni. Dal punto di vista numismatico, le interazioni militari sono ricordate in più modi: 1) Col titolo GERMANICUS attribuito a molti imperatori, in genere per campagne in Germania (Domiziano, Traiano, M.Aurelio, Commodo, Caracalla...) oppure ereditato in forma dinastica (Caligola,Nerone); 2) Con alcuni rovesci in cui viene rappresentata la Germania sconfitta, e/o un guerriero germanico catturato; 3) con rovesci a tipologia "vittoria" e la legenda VICTORIA GERMANICA, qualche volta con un numerale (ad es. V per Gallieno).

Ad esempio: Traiano prima di divenire imperatore fu governatore della Germania Superiore, nominato da Nerva. Commodo accompagnò il padre M.Aurelio nella campagna del 177. Probo combattè ripetutamente i Germani con successo.

Infine: Crispo coniò monete con la legenda ALEMANNIA DEVICTA, non mi è chiaro se la sua campagna sia stata rivolta specificamente contro gli Alemanni.

Le monete da mostrare sarebbero davvero troppe: ne mostro alcune, spero che facciate il resto! Inizierei col solito Germanico.

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Ciao Gianfranco,

ottimo spunto per una bella discussione...

Come forse ricordi è uno delle mie monete preferite e sicuramente tra i dupondi lo è, e quando ho l'occasione la posto:

Germanicus. Died AD 19. Æ Dupondius (28mm, 14.40 g, 7h). Rome mint. Struck under Gaius (Caligula), AD 37-41. GERMANICVS/CAESAR in two lines above, Germanicus, bare-headed and draped, standing right in chariot, holding eagle-tipped scepter in left hand, driving triumphal quadriga right; chariot decorated with figure of Victory advancing right, shield in front of her / SIGNIS RECEP[T]/DEVICTIS GERM in two lines across field, Germanicus, bare-headed, wearing cuirass and short tunic, standing left, right leg bent at knee and drawn back behind left, cloak over left arm, cradling aquila in left arm and extending right hand in gesture of command. RIC I 57 (Gaius); BMCRE 93-100 (Caligula); BN 140-51 (Caligula). Good VF, handsome red-brown patina.

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Che nesso?

E' la commemorazione del recupero delle insegne perdute dalle legioni a Teutoburgo.

L'illusione di estendere l'Impero alla Germania si infranse già sotto Augusto; nel 9 d.C. le legioni di Varo, durante uno spostamento nel cuore dell'inverno, caddero in un'imboscata nella Selva di Teutoburgo, e subirono gravissime perdite e la cattura delle insegne. Germanico, il figlio maggiore di Nero Claudio Druso e di Antonia, riuscì ad ottenere dei successi parziali ed a riottenere le insegne;

Poi allego questa foto:

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E per gioco, pongo un quiz, anzi due:

- chi è? (facile...)

- che c'azzecca con i Germani?

Ciao

Illyricum

:)

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Ciao Gianfranco, grazie per l'ottima discussione e bellissime monete come sempre. Il denario di Domiziano te lo invidio... :)

La storia fra Roma e i Germani è veramente intrigante, di recente ho letto un libro a proposito che vi consiglio, "La Parola ai Barbari". E' veramente molto ben fatto, secondo me, e ci racconta dei rapporti che avevano i romani e i barbari, dal punto dei vista degli stranieri.

Quando Roma decise di imporre il limite sul Reno e Tiberio che richiama Germanico, secondo me, segnò la fine delle speranze di conquista, come una cosa già scritta, visto che probabilmente il grande generale sarebbe riuscito a conquistarle, i popoli barbari piano piano iniziarono ad abituarsi alla situazione in corso.

Molti ancora, temevano i romani, ma altri, accolsero molto volentieri l'integrazione fra i due popoli; nuovi strumenti, nuove credenze, ne avevano bisogno e ne intuirono i favori.

Le evidenze archeologiche sono tantissime, si ritrovano in tutta l'Europa dell'Est, fiori di sepolture con ceramiche romane da mensa, nella posizione "da banchetto", indice di una voglia di emulare; da non dimenticare, inoltre la sempre più crescente voglia, nel corso degli anni, dell'assimilarsi al guerriero romano. In seguito al reclutamento da parte di Roma di numerosi cavalieri germani (erano ottimi), per infoltire le truppe ausiliare, si venne a creare lo Status di guerriero romano fra i barbari. Diventare tale era un privilegio e al ritorno in patria, significava probabilmente / sicuramente entrare a far parte dell'Elite della tribù.

I soldati romani, inoltre, si stanziarono nei vicus di fronte al confine reniano, centri economici, oltre che di difesa, che furono utilissimi anche ai barbari, per commerci, scambi e occupazione. Difatti, molti barbari che abitavano nei dintorni dei vici, si occupavano di approvvigionare i forti romani con scambi di merce e talvolta anche di Denaro.

Molto famoso, per fini archeologici, l'oppidum (sorta di forti barbari, censiti anche da Cesare nel De Bello Gallico) di Manching, ove si sono ritrovate moltissime monete romane, segno di un'assimilazione molto avanzata.

Come tutto è andato a finire poi si sa, discrepanze hanno portato alla distruzione di questi rapporti "quasi decenti".

Qualche immagine

Ricostruzione del centro

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Dall'alto

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Tesoretto di monete celtiche

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Modificato da Mirko8710
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Awards

Carrellata interessante, grazie.

La storia antica non è il mio forte ma, forse, a Parti e Germani, si potrebbero aggiungere i Pitti. Se mi sbaglio chiedo venia... non è il mio campo di studi

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DE GREGE EPICURI

Effettivamente, sulle monete ma anche nella storia antica (come la Germania di Tacito) compaiono soprattutto battaglie, vittorie, insegne militari, insomma gli "scontri" fra i popoli. La realtà è molto più variegata, e l' archeologia (compresi i ritrovamenti di tesoretti) ci dimostra la presenza di scambi intensi, commerci, comunicazione di nuove tecniche, possibilità di lavoro grazie agli insediamenti, ecc. Ce ne ha parlato giorni fa al Circolo Numismatico di Milano il prof. T.Lucchelli (che insegna numismatica antica a Venezia), tema: "Monete romane nel Barbaricum". In Germania, Boemia, Slovacchia e soprattutto Polonia sono state trovate enormi quantità di denari romani, soprattutto del 2° secolo e fino all'accesso di Settimio Severo, o meglio fino al 193-194 (data di chiusura di molti ripostigli). Origine di tutte queste monete: commerci, paga di soldati (che già combattevano nell'esercito romano), ma soprattutto i cosiddetti "sussidi", pagati alle tribù germaniche perchè rimanessero alleate di Roma, o almeno...tranquille.

Modificato da gpittini
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E per gioco, pongo un quiz, anzi due:

- chi è? (facile...)

- che c'azzecca con i Germani?

- Traiano Decio, semplice...

- fu il primo Imperatore romano che fu ucciso nella battaglia di Abrittus, in Dobrugia, da un popolo barbaro: i Goti.

La storia fra Roma e i Germani è veramente intrigante, di recente ho letto un libro a proposito che vi consiglio, "La Parola ai Barbari".

Buon libro Mirko, anche se forse ancora più approfondito è l'ultimo di Peter Heather "L'Impero e i Barbari- Le grandi migrazioni e la nascita dell'Europa".

Crispo coniò monete con la legenda ALEMANNIA DEVICTA, non mi è chiaro se la sua campagna sia stata rivolta specificamente contro gli Alemanni.

Gli Alemanni (anche conosciuti come Allemanni o Alamanni) erano originariamente un'alleanza di tribù germaniche (tra le quali: Catti, Naristi, Ermunduri, Iutungi e parte dei Semnoni) stanziate attorno alla parte superiore del fiume Meno, in una regione che oggi è posizionata nel sud-ovest della Germania. Una delle prime testimonianze dell'esistenza di questo insieme di popoli è il cognomen Alamannicus assunto dall'imperatore Caracalla (che regnò dal 211 al 217), che celebrò tramite esso la loro sconfitta per sua mano (attorno al 213). Vinti da Caracalla sul Meno, arrivarono ad attaccare insieme ai Goti l'Italia del Nord nel 268 (Claudio II), quando furono sconfitti sul lago Benacus (l'odierno lago di Garda). Nel 271 si scontarono con Aureliano (Piacenza, sconfitta romana, Fano sconfitta alemanna e a Pavia definitiva sconfitta dell’esercito barbaro in ritirata).Vennero sconfitti nuovamente da Probo (277), da Costanzo Cloro (298) a Lingones e Vindonissa). Nel IV secolo (324/325 e 328-331/2) gli Alemanni tornarono a far parlare di se: Crispo e quindi Costantino e Costantino II quattro anni dopo li sconfissero. Il primo emise ALEMANNIA DEVICTA, altrettanto fece Costantino II.

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Si fregiarono del titolo di Alamannicus maximus:

Crispo 324/325 AD

Costantino II 328

Costanzo II 355

Giuliano 357

Valentiniano I e Valente 369

Giustiniano 527

Il 354 fu caratterizzato anche dalle campagne di Costanzo II contro gli Alemanni che avevano saccheggiato i territori romani senza che Magnenzio né Decenzio riuscissero a contrastarli. Mossosi da Arelate, Costanzo avanzò verso nord per scontrarsi con i Brisigavi, la più meridionale delle tribù alemanne. L'imperatore riuscì a sottomettere la tribù barbarica e, dopo aver firmato un trattato con i re Gundomado e Vadomario, ritornò a svernare a Mediolanum. L'anno successivo, il 355, furono i Lenziensi a recare disturbo ai sudditi dell'impero: questa volta Costanzo non scese in campo personalmente, ma demandò al proprio magister equitum Arbizione di debellare questa minaccia, cosa che il generale fece sconfiggendo la tribù alemanna presso il lago di Costanza, e meritandosi il titolo di Alamannicus maximus.

Successivamente si scontrarono con l'imperatore Giuliano nella battaglia di Strasburgo (357), dopo la sconfitta subita da quest' ultimo a Reims. Quindi ci furono scontri con Valentiniano I a Solicinum (368) e 9 anni dopo a Argentovaria da Graziano.

Ciao

Illyricum

:)

Modificato da Illyricum65
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Altro gruppo germanico, ovvero altra federazione di tribù: i Franchi

Il primo periodo della storia dei Franchi rimane abbastanza oscuro. Parte dell'insieme definito dalla Germania di Tacito come Istaevones, uno dei tre gruppi nei quali lo storico romano ripartisce i Germani occidentali, i Franchi - inizialmente una piccola tribù stanziata nell'area del Reno-Weser - divennero presto una confederazione di tribù. L'elemento "franco" originario si fuse con apporti di diversa origine, anche se principalmente sempre a partire dai Germani occidentali stanziati in quell'area; tra i popoli che entrarono a far parte della confederazione dei Franchi ci furono sia Ingaevones, come nuclei di Sassoni, sia Herminones, come contingenti di Bavari, sia altri Istaevones, come Catti, Cauci, Bructeri, Camavi o Sigambri

Sappiamo che questa federazione compare per la prima volta nella Storia dopo la metà del III secolo, quando venne menzionata per prima nella Historia Augusta. Si divisero in due sotto-federazioni: i Franchi Sali posizionati lungo la costa dell'attuale Olanda a nord del Reno ed i Franchi Ripuari, più a sud ad est del grande fiume che divideva il Barbaricum dall'Impero romano.

I Franchi sono menzionati per la prima volta nel 254 quando furono fermati, insieme agli Alemanni, nel corso di un loro tentativo di sfondamento del limes romano, dal giovane cesare Gallieno, il quale si meritò per questi successi l'appellativo di restitutor Galliarum e di Germanicus maximus.

GALLIENUS. 253-268. Aureus 258 AD "IMP GALLIENVS PF AVG GERM, belorbeerte and armored bust right. Rev: VICTORIA GERM ", Victoria is left with wreath and palm branch, captive at her feet Germane. C. var RIC 96th 1158 Calico 3630th 3.00 g.

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Una nuova invasione da parte loro avvenne nel 257 quando sfondarono il fronte renano della Germania inferiore, e penetrarono fino a Mogontiacum, dove furono fermati dall'accorrente legio VI Gallicana, di cui era tribuno militare il futuro imperatore, Aureliano. Lo stesso Gallieno, lasciato l'Illirico a marce forzate accorse in Occidente, riuscendo a battere le orde franche, probabilmente nei pressi di Colonia e comunque dopo aver ripulito l'intera sponda sinistra del Reno dalle orde dei barbari.

Ancora i Franchi nel 258, compirono una nuova incursione, incuneandosi nei territori imperiali di fronte a Colonia, per poi spingersi fino in Spagna (saccheggiando Tarragona), fino a Gibilterra e raggiungere le coste della Mauretania romana.

Una nuova invasione avvenne nel 260 quando alcune sue orde riuscirono ad impadronirsi della fortezza legionaria di Castra Vetera, assediarono Colonia, risparmiando invece Augusta Treverorum. Altri si riversarono lungo le coste della Gallia fino a devastarne alcuni villaggi fino alle foci dei fiumi Senna e Somme.

L'anno seguente una nuova loro incursione fu fermata dalle armate di Postumo Per questi successi, egli assunse l'appellativo di Restitutor Galliarum, ovvero di restauratore della Gallia, decidendo, inoltre, di assoldare tra le file del suo esercito, bande di soldati Franchi appena sconfitti, per combattere contro i loro stessi "fratelli", come testimonierebbe lo stesso Aurelio Vittore.

Con la morte di Aureliano una nuova ed imponente invasione di Franchi ed Alemanni devastò l'intera Gallia nel 275-276. Si racconta che i barbari, percorrendo la valle del fiume Mosella, dilagarono nella zona dell'attuale Alsazia. Oltre settanta città caddero nelle loro mani. E solo quelle poche dotate di mura, come Treviri, Colonia e Tolosa, scamparono alla devastazione ed al saccheggio. Fu solo grazie all'intervento dell'imperatore romano Marco Aurelio Probo che l'intera Gallia fu ripulita dalle orde di barbari che per quasi tre anni avevano messo in ginocchio una delle regioni imperiali più ricche.

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Modificato da Illyricum65
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Nel IV secolo la federazione dei Franchi fu protagonista di diverse incursioni in territorio gallico, condotte a partire dalla loro area d'insediamento presso il Reno. Gli imperatori Costanzo II e Giuliano li respinsero a fatica e infine assegnarono loro parte della Gallia Belgica in qualità di foederati dell'Impero romano, incaricati di difendere la frontiera del Reno. Da questo territorio i Franchi si estesero gradualmente in gran parte della Gallia romana, continuando a contribuire alla difesa dei confini dell'Impero.

Nel 286 l'allora prefetto della flotta del canale del La Manica, il futuro usurpatore Carausio, che aveva come sede principale della flotta la città di Gesoriacum, riuscì a respingere gli attacchi dei pirati Franchi e Sassoni lungo le coste della Britannia e della Gallia Belgica,

Un nuovo successo sulle tribù germaniche è confermato dalla IV (quarta) acclamazione ricevuta da Diocleziano di Germanicus maximus, per i successi ottenuti da Massimiano sui Franchi nel 288. Quest'ultimo era riuscito a catturarne il re dei Franchi Sali, un certo Gennobaude, ed a ottenere la restituzione di tutti i prigionieri romani. Egli ne aveva, infine, stanziati alcuni nei territori circostanti Treveri e Bavai.

Nel 297 Costanzo Cloro ripopolò il territorio, una volta dei Batavi (l'attuale Schelda) con la popolazione dei Franchi Sali provenienti dalla Frisia, tanto da permettere a loro di interferire nelle vie di comunicazione acquatiche con le isole britanniche.

Ebbero titolo di Francicus i seguenti imperatori:

Probo, 277/278 ,

Giuliano, 358 ,

Valentiniano I e Valente

Ciao

Illyricum

:)

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  • 2 mesi dopo...

E per gioco, pongo un quiz, anzi due:

- chi è? (facile...)

Trajan Decius. AD 249-251. Æ Double Sestertius (34mm, 31.80 g, 12h). Rome mint, 4th officina. 3rd emission, early-mid AD 250. IMP C M Q TRAIANVS DECIVS AVG, Radiate and cuirassed bust right, seen from the front / FELICITAS SAECVLI, Felicitas standing left, holding a long caduceus in right hand, cradling cornucopia in left arm. RIC IV 115; Banti 9.

- che c'azzecca con i Germani?

Decio era stato comandante della Germania Superiore prima della sua elevazione al trono.

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ricordo ancora qualche anno fa su history channel un interessante documentario proprio sulla disfatta romana nella foresta di teutoburgo,mi colpi' particolarmente una maschera di ferro ricoperta d'argento da parata di un cavaliere romano, rinvenuta sul luogo della battaglia.il luogo paludoso ha permesso di conservare molti oggetti tra cui monete di augusto con il governatore Publio Quintilio Varo.allego le foto scaricate da wikipedia e non nascondo che mi piacerebbe fare una gita culturale al museo di Kalkriese per ammirare il grande materiale archeologico.ciao

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Altri germani che diedero problemi furono i Marcomanni ed i Quadi, lungo la frontiera danubiana più orientale (l' Austria). Essi diedero problemi nel I secolo quando la Germania fu effettivamente provincia romana, dalle campagne di Druso fino a Teutoburgo (15 a.C- 9 d.C), e nel II secolo, a tal punto che furono bersagli delle campagne di Marco Aurelio.

Saluti,

Fuf.

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