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IGNORED

Un'aquila da 7 milioni di dollari


petronius arbiter

Risposte migliori

Grazie maxxi e derek83, sono contento di vedere che la discussione continua a essere letta e suscita interesse anche a distanza di tempo :)

Questo mi dà lo spunto per aggiungere qualcosa

Personalmente, ritengo che le circostanze che hanno portato la moneta della collezione Farouk a realizzare 7.590.020 dollari siano irripetibili.

E' chiaro che l'eventuale immissione sul mercato di altri 10 (o 15, o 20) esemplari, non farebbe della 1933 Double Eagle una moneta comune, e credo che continuerebbe a essere trattata nell'ordine dei milioni di dollari.

Proprio oggi mi è arrivato il bellissimo libro 100 Greatest U.S. Coins, nel quale ho trovato una conferma alla mia idea.

Tra le 100 grandi monete c'è naturalmente anche la Saint-Gaudens 1933 e, tra le altre cose, per ogni moneta è pubblicata una tabella con i valori storici, stimati nel 1960 e nel 1980, e quelli pubblicati nelle tre edizioni del libro, 2003-2005-2008.

Ebbene, nel 2003 la moneta era appena passata in asta, ed era valutata 7.500.000 dollari, non poteva essere altrimenti.

Nel 2005 si riteneva ancora che fosse l'unico esemplare esistente, e veniva ipotizzato, qualora forse apparsa nuovamente sul mercato, un incremento di un milione, in totale 8.500.000 dollari.

Ma nel 2008, quando oramai erano note a tutti le 10 monete degli eredi di Switt, gli Autori, tenendo conto della possibilità che tutte o in parte queste monete vengano prima o poi messe in vendita, riducono drasticamente la loro valutazione, portandola a soli (si fa per dire :rolleyes:) 5.000.000 di dollari....se scende ancora un pò me la compro :lol:

petronius oo)

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Certo che viene ancora letta, Petronius, questo è un thriller che è già un classico! (e soprattutto è ben scritto!)

Tra qualche giorno, credo giovedì, inizierà il "trial" a Philadelphia.

I Langbord saranno rappresentati da un avvocato di New York, che è stato recentemente autorizzato dalla corte ad esercitare a Philly.

Nel forum che seguo qui in America si stanno organizzando, magari qualcuno riuscirà ad andare e riporterà gli sviluppi quasi in diretta.

Vi tengo aggiornati, se veramente riusciremo ad avere un paio di occhi sul posto.

Abbiamo comunque un avvocato che riesce a seguire gli sviluppi a distanza, tramite una specie di network degli avvocati.

Ciao,

MM

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Nel forum che seguo qui in America si stanno organizzando, magari qualcuno riuscirà ad andare e riporterà gli sviluppi quasi in diretta.

Vi tengo aggiornati, se veramente riusciremo ad avere un paio di occhi sul posto.

Ottimo NIbanny ;)

petronius :)

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Tra qualche giorno, credo giovedì, inizierà il "trial" a Philadelphia.

Ho trovato anch'io conferma di questo.

Dopodomani, giovedì 7, ci sarà la selezione della giuria, il dibattimento vero e proprio dovrebbe iniziare lunedì 11.

Si prevede che il processo possa durare un paio di settimane e a presiedere la Corte sarà, ancora una volta, il giudice Legrome Davis.

petronius :)

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Link interessante, ma non privo di imprecisioni....se anzichè il NYT quelli del Corsera avessero letto questo thread ne avrebbero saputo di più ;)

Per cominciare, si dice che

"Le monete d’oro furono disegnate nel 1933 da Augustus St. Gaudens"

Ma le monete furono disegnate 26 anni prima :o nel 1907, il 1933 è soltanto l'anno di coniazione. Del resto, Saint-Gaudens stesso era morto il 3 agosto 1907, come avrebbe potuto disegnare le monete nel 1933?

Secondo errore, più grave, riferito alla vendita della moneta Farouk-Fenton

"Allora i rappresentati del governo ammisero di «aver erroneamente approvato la vendita». Pare che nessuno al Dipartimento del Tesoro e alla Zecca ne fosse venuto a conoscenza."

Nessuno alla Zecca e al Tesoro era a conoscenza della vendita? :blink: Ma se si sono intascati metà del ricavato! :P

Nell'articolo del NYT la cosa è presentata diversamente

"That sale was based on a government mistake....these coins would not get the same dispensation."

Si dice semplicemente che quella vendita era basata su un errore del governo, cioè che dopo averla approvata capirono di aver sbagliato (questa è l'opinione dell'avvocato del governo), e non che nessuno nel governo ne era a conoscenza.

petronius oo)

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Pure se è comprensibile,è un peccato che alcune discussioni siano chiuse perchè ce ne sono altre uguali.

Quando succede,mi sembra che l'invito a continuare altrove non viene recepito.Forse perchè si spezza il filo di quel particolare discorso fra due o più utenti?

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Non possiamo inondare il forum di discussioni che dicono tutte le stesse cose.

Quando succede è prassi chiudere la più recente, che di solito non aggiunge nulla a quanto già ampiamente trattato nelle altre e rischia solo di confondere gli utenti e disperdere le informazioni.

Credo che se si è veramente interessati all'argomento trattato, continuare a parlarne in un'altra discussione non sia un problema ;)

petronius :)

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CRONACHE DAL PROCESSO

Giovedì 7 luglio 2011

Alle 13.50 del 7 luglio, la Corte si è riunita per selezionare i giurati. Il giudice Davis ha chiesto a ognuno di essi informazioni sul loro lavoro, i rapporti col collezionismo numismatico, la capacità di essere imparziali. Alla fine, tra i 19 candidati, ne sono stati scelti 10, otto donne e due uomini.

Il giudice ha informato i giurati che il caso sarebbe stato seguito dalla stampa, e che non avrebbero potuto discuterne con nessuno nè consultare giornali o altri media che ne avessero parlato.

Li ha inoltre informati che in considerazione del lungo tempo trascorso dai fatti, non ci sarebbero state molte prove dirette, ma sarebbero stati chiamati a decidere basandosi soprattutto su prove indiziarie.

Il procedimento ha avuto poi inizio con l'esposizione delle tesi dell'accusa (il governo) e della difesa (i Langbord).

L'accusa ha iniziato affermando che le dieci 1933 Double Eagles erano state rubate alla Zecca, e che il governo ne era il legittimo proprietario.

Ha poi ricordato l'arresto di Israel Switt nel 1934 per trasporto illegale di oro, e che le altre monete confiscate in precedenza erano tutte riconducibili a lui, ed ha concluso sottolineando che le monete dovevano ritornare al loro legittimo proprietario, il popolo degli Stati Uniti.

La difesa ha risposto citando la storia di John Hancock, e di come gli inglesi sequestrarono ingiustamente la sua nave, rimarcando che gli Stati Uniti si differenziano dalla Gran Bretagna per il fatto che il governo degli Stati Uniti non può sequestrare dei beni se non può dimostrare che ha diritto ad essi. Che il potere da solo non basta per legittimare la proprietà, e che il governo deve dimostrare che le monete sono state rubate nel 1933.

Barry Berke ha detto che i punti chiave del governo poggiano su uno sgabello a tre gambe, ma le gambe sono deboli:

1)-Quando Franklin D. Roosevelt dichiarò che l'oro non avrebbe più potuto essere trasformato in monete, nè uscire dalla Zecca;

2)-Che il personale della Zecca di quegli anni seguì tutte le procedure appropriate;

3)-Che la documentazione della Zecca è affidabile, accurata e completa.

Berke ha concluso ricordando ai membri della giuria che essi sono una salvaguardia contro l'appropriazione dei beni dei privati cittadini da parte del governo.

petronius oo)

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CRONACHE DAL PROCESSO

Venerdì 8 luglio 2011

La giuria si è riunita alle 9.20 del mattino, e il governo ha chiamato David E. Tripp come suo primo testimone.

Tripp, un archeologo passato alla numismatica, già capo del settore monete di Sotheby's è autore del libro, pubblicato nel 2004, "Illegal Tender: Gold, Greed and the Mystery of the Lost 1933 Double Eagle" ed in veste di esperto della storia di questa moneta è stato chiamato a testimoniare, per dimostrare che le monete sono state sottratte o rubate alla Zecca di Philadelphia.

A seguito di un'obiezione della difesa, il giudice Davis ha definito il ruolo del consulente tecnico per la giuria, sottolineando che solo perché un esperto ha una particolare qualifica non significa che i giurati devono credere a tutto quello che dice :rolleyes:

Tripp ha iniziato inserendo la sua testimonianza nella storia della Zecca di Philadelphia, dicendo alla giuria che non si può guardare alle 1933 Double Eagles in un vuoto storico, ma lo si deve fare nel contesto dell'economia del periodo che, ha detto, era "in assoluta caduta libera".

E' stata mostrata una pianta del caveau della Zecca di Philadelphia, dove erano conservate le monete. Sono state descritte nel dettaglio le operazioni giornaliere del cassiere della Zecca, e l'avvocato dei Langbord ha contestato diverse prove relative all'ordine del 6 marzo 1933 di Roosevelt che chiamava le persone a consegnare le loro monete d'oro, e gli eventi successivi ad esso collegati.

Tripp ha poi definito un documento del 7 marzo 1933, dal quale sembrerebbe che i supervisori della Zecca autorizzassero ancora lo scambio di monete d'oro, come "an orphan document", un documento orfano, intendendo con questo che esso presentava solo un lato del problema, e andava quindi considerato con precauzione.

E' stato infine presentato un calendario con tutti i movimenti delle Double Eagles dal gennaio 1933 all'ottobre 1934, e l'udienza è stata aggiornata all'11 luglio...domani per noi ;)

petronius :)

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CRONACHE DAL PROCESSO

Lunedì 11 luglio 2011

David Enders Tripp (che vediamo nella foto allegata) è stato ancora l’unico a testimoniare il terzo giorno presso il Philadelphia’s Federal District Court, mantenendo fermamente la sua tesi, che nessuna 1933 Double Eagle ha lasciato la Zecca attraverso i canali legittimi.

Il dibattimento è iniziato poco dopo le 9 in un’aula di tribunale afosa, con Tripp che mostrando i raccoglitori di documenti che proverebbero la sua tesi, ha detto che i vari pezzi “si incastrano come in un puzzle” e in totale “raccontano della vita e della morte delle 1933 Double Eagles

L’assistente Procuratore Federale Jacqueline Romero (è lei a condurre l’accusa) ha iniziato chiedendo a Tripp come avrebbe descritto i registri della Zecca negli anni ’30 del secolo scorso. Tripp ha rispoto “disordinati” e “trasandati”.

Ha poi però presentato un’analisi dettagliata di tutti i passaggi di mano delle 1933 Double Eagles all’interno della Zecca.

Alla domanda se le monete potessero essere state rilasciate legalmente, Tripp ha confermato quanto più volte detto, che nessuna ha potuto lasciare la Zecca attraverso canali legittimi

“Every one was accounted for”

ognuna è stata contabilizzata.

Ha parlato delle monete distrutte per le analisi e delle due consegnate allo Smithsonian Institute. A tale proposito, ha ricordato che anche altre istituzioni, come la Biblioteca Nazionale del Connecticut e l’American Numismatic Association nonché alcuni famosi collezionisti come John Work Garrett, che ha creato una delle più belle collezioni di monete americane esistenti, ne avevano fatto richiesta, ma non furono accontentati.

Tripp ha poi raccontato del lavoro svolto dai servizi segreti negli anni ’40 per il recupero delle monete, dei sospetti su Mc Cann, cassiere capo della Zecca di Philadelphia e su Israel Switt, di come la moneta acquistata da re Farouk abbia lasciato gli Stati Uniti e sia stata messa all’asta in Egitto nel 1954, per poi sparire e riapparire nelle mani di Fenton 40 anni dopo, e infine di come è stata venduta per sette milioni e mezzo di dollari: tutti argomenti già trattati ampiamente in questa discussione e sui quali non mi dilungo oltre.

E’ giunto infine a parlare delle 10 monete in discussione, sostenendo che provengono da Israel Switt che le ha lasciate alla figlia Joan e ai due figli di lei, Roy e David, sottolineando ancora una volta con enfasi che non possono essere uscite legalmente dalla Zecca.

Ha concluso presentando un diagramma di flusso, una sorta di “albero genealogico” con al centro Israel Switt, con le 10 monete andate nel tempo ai collezionisti (le 9 sequestrate e rifuse più quella di Farouk) e le 10 andate alla famiglia Langbord.

petronius :)

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CRONACHE DAL PROCESSO

Martedì 12 luglio 2011

E’ stato il giorno della difesa, che ha contro-interrogato per ben sei ore David Tripp, concentrandosi soprattutto sull’ambiguità di linguaggio e l’inaffidabilità delle registrazioni della Zecca negli anni ’30.

Nonostante sia stato sottoposto a un tale fuoco di fila di domande da sembrare a volte inarrestabile, Tripp ha in generale mantenuto la calma.

L’avvocato Berke ha insistito molto su quello che Tripp aveva definito “an orphan document”, un documento orfano, un telegramma inviato il 7 marzo 1933 dal Segretario al Tesoro al sovrintendente della Zecca di Philadelphia, dal quale si evincerebbe che la Zecca veniva autorizzata “ad emettere monete d'oro o barre in cambio di lingotti d'oro ricevuti”.

Berke ha sottolineato che “documento orfano” è stato il termine usato da Tripp, il quale però, pur ammettendo che detto documento, unico, lo aveva turbato, ha ribadito che doveva essere letto nel contesto di altri documenti, che mostrano che nessuna 1933 Double Eagle ha lasciato legalmente la Zecca.

Berke ha insisitito che tra il 7 marzo e il 12 aprile 1933, non vi era alcuna documentazione che dicesse che la zecca non poteva cambiare monete d'oro per monete d'oro, anzi, la documentazione sembrava dimostrare lo scambio "oro per oro" anche per usi industriali in aggiunta a quelli numismatici. Tripp ha ammesso che molti, se non la maggior parte degli scambi post-6 marzo "oro per oro" erano per usi industriali per mantenere funzionanti le imprese, e Berke ha sottolineato l'assunto da parte di Tripp.

Le domande successive si sono focalizzate sul collegamento di Tripp con il governo prima come consulente e poi assunto nel settembre 2007 come esperto per testimoniare in questa causa.

E’ stato chiesto a Tripp perché non ha citato il telegramma del 7 marzo nella sua relazione, nonostante fosse a conoscenza di esso, Tripp ha risposto che l'omissione era coerente con la sua pratica di non includere "orphan documents", a prescindere da cosa sostenessero.

Berke ha poi però notato che il telegramma in questione non era stato menzionato nemmeno nelle indagini dei servizi segreti negli anni ‘40, o nei documenti riguardanti la moneta di re Farouk nei ’50, né quando è riemersa nel 1994, forse mettendo un dubbio nella mente di alcuni membri della giuria sulla validità delle conclusioni di Tripp.

In qualità di esperto Tripp lavora per il governo e Berke sostiene che il pagamento previsto per questo è stato una parte sostanziale del suo reddito per gli ultimi cinque anni, con un totale da $ 350.000 a $ 400.000 che Tripp ha ricevuto e riceverà dal governo per la sua testimonianza. Ciò come parte di una serie di domande dirette a dimostrare che la perizia di Tripp aveva motivo di omettere i documenti, come il telegramma 7 marzo 1933, che possono non essere favorevoli al governo stesso.

C’è stato poi un lungo dialogo sulle “uscite di cassa”, cioè le uscite dirette dallo sportello della Zecca, che Tripp afferma non potevano includere le monete d’oro, che erano considerate “una classe a parte” per via dell’elevato valore.

Berke ha però ricordato che in una deposizione rilasciata l’8 ottobre 2008, nel primo processo, Tripp aveva detto che le “uscite di cassa” avrebbero potuto includere alcune monete d’oro in circolazione.

Tripp ha ammesso che la sua dichiarazione del 2008 non era corretta, ed è stata chiarita con successive ricerche.

Nonostante le voluminose documentazioni che vengono presentate al processo, molto è andato disperso e se fosse incluso, fornirebbe un quadro più chiaro.

Per esempio:

• Non c’è nessun documento relativo agli scambi lingotti nei primi anni ’30.

• Nessuna corrispondenza della Zecca in risposta a inchieste pubbliche negli anni ’20 e ’30.

• Poco si sa infine del contenuto di documenti distrutti negli anni ’70 e oltre.

Eppure, Tripp ha replicato che la quantità di documenti disponibili per gli anni immediatamente prima e dopo il 1933 è la stessa rispetto alla maggior parte di qualsiasi periodo di due o tre anni si volesse esaminare.

Berke parla poi di una richiesta del 27 Aprile 1943, da parte della Zecca di Philadelphia, per il ritorno di documenti conservati in vari archivi, ma l'oggetto e il tipo dei documenti richiesti è sconosciuto, così come questa richiesta del 1943 era sconosciuta a Tripp.

La giornata si è conclusa bruscamente poco dopo 4 del pomeriggio, non appena Berke ha introdotto una serie di domande riguardo la valutazione delle monete.

Il governo ha subito obiettato che le domande erano fuori contesto, e uno stanco giudice Davis ha mandato a casa i giurati e ha chiesto agli avvocati di parlare con lui privatamente.

petronius :)

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CRONACHE DAL PROCESSO

Mercoledì 13 luglio 2011

Giornata calda quella di mercoledì 13, non solo in Italia, dove è stato raggiunto il record stagionale di temperatura, ma anche in quel di Philadelphia, dalle parti del tribunale dove si sta discutendo la questione delle Double Eagles :D

Cinque giudici in visita dall’Ucraina, riferimenti vari al baseball e la chiusura improvvisa del giorno precedente, hanno spinto il giudice Davis a sollecitare le parti a rimanere concentrate su un processo che, ha detto, rischia di finire fuori controllo.

Si è iniziato alle 9.30, con mezzora di ritardo a causa del ritardo di un treno di uno dei giurati. Il giudice Davis ha annunciato che cinque giudici in visita dall’Ucraina sarebbero stati presenti come osservatori.

E’ continuato l’interrogatorio di David Tripp da parte dell’avvocato Berke, e Davis, vero mattatore di giornata, ha pregato Berke di essere più chiaro e sintetico, perché a volte nemmeno lui riusciva a seguire i ragionamenti dell’’avvocato, figurarsi i giurati. Non ho dubbi, ha detto il giudice, che lei “potrebbe intrattenerci per qualche anno, ma la invito ad andare al nocciolo della questione, per evitare che il processo finisca fuori controllo”.

Berke ha insistito sugli stessi argomenti del giorno prima, cercando di dimostrare la sciatteria della Zecca nel tenere le registrazioni, e che non sempre i dipendenti si sarebbero attenuti alle procedure.

A tale proposito è stato citato un articolo apparso il 3 agosto 2009 su Coin World a firma di Roger W. Burdette, esperto numismatico della famiglia Langbord, che sarà chiamato a testimoniare nei prossimi giorni: il giudice ha detto che questo argomento sarà affrontato appunto in occasione della testimonianza di Burdette.

E’ stato poi mostrato dalla difesa il libro di Tripp Illegal Tender con Berke che ha detto all’autore “sarete felice di sapere che abbiamo dovuto acquistare un certo numero di copie del vostro libro per questo caso” e il giudice Davis che ha subito puntualizzato che ora quelle copie appartengono al popolo degli Stati Uniti.

Berke ha poi interrogato Tripp circa il rapporto tra le Double Eagles del 1933 e i 10 dollari Indian Head dello stesso anno, domanda a cui il governo si è opposto in quanto dette monete non sono oggetto della presente controversia.

Nonostante i registri della Zecca mostrino che solo quattro monete d’oro da 10 dollari 1933 Indian Head hanno lasciato la Zecca legalmente, ci sono stime che ben 35 siano quelle disponibili oggi. Eppure le monete da 10 dollari non sono oggetto di confisca, a differenza di quelle da 20 dollari.

Tripp ha replicato che la differenza sta nel fatto che nessuna moneta da 20 dollari ha lasciato legalmente la Zecca, mentre per quelle da 10 dollari "una volta aperta la porta della stalla" attraverso la distribuzione legale di alcuni pezzi, è diventato impossibile distinguere quelli legittimi da quelli illegittimi.

Ulteriore prova, secondo Berke, che i registri della Zecca del 1933 non riportano accuratamente quanto stava accadendo ;)

Alle 2.30 del pomeriggio, dopo un momento particolarmente oscuro, riguardo il coinvolgimento di una collezione del 1936, il giudice Davis ha chiesto una pausa, chiamando Berke e dicendogli che nemmeno lui aveva capito la logica . “Se perdi me, hai perso la giuria” lo ha avvertito.

Ha poi chiuso l’udienza ricordando agli avvocati di presentare una storia chiara, che lui consente ampia libertà, ma loro devono darsi una regolata, altrimenti, ha concluso, “saremo ancora qui quando gli Yankees vinceranno le World Series" :rolleyes:

Spero troviate interessanti queste cronache dal processo, però purtroppo non ci danno molte occasioni di vedere monete. Quando ne capita una bisogna coglierla al volo e allora, poichè nel post si è parlato del 10 dollari Indian Head del 1933, mi sembra giusto rifarsi gli occhi :D

petronius oo)

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Pensavo che queste cose succedessero solo nei romanzi di John Grisham....

La realtà, a volte, è più fantasiosa della finzione!

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Grazie Petronius per i tuoi continui aggiornamenti.

Purtroppo in questo periodo sono molto impegnato e non riesco a seguire questa faccenda.

Spero nel fine settimana di poter dedicare un po' di tempo a questa storia molto interessante.

Cominciando dalla lettura dei tuoi resoconti!

Grazie ancora, really appreciated!

MM

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CRONACHE DAL PROCESSO

Giovedì 14 luglio 2011

Altra giornata importante quella del 14 luglio, che ha visto finalmente la fine della lunghissima testimonianza di Tripp e, soprattutto, la presentazione ai giurati delle 10 Double Eagles oggetto del contendere.

Il giudice Davis ha detto che quella di Tripp è stata la testimonianza più lunga a cui gli sia mai capitato di assistere in tutta la sua carriera, ha poi ringraziato i giurati che hanno mantenuto alta l’attenzione, prendendo appunti e mostrandosi interessati a quanto veniva raccontato.

Berke ha rivisitato vari modi in cui le Double Eagles avrebbero potuto lasciare la Zecca nel 1933, e il ruolo della Assay Commission, che nel 1934 aveva avuto per le mani diverse monete. Messi in discussione anche alcuni rapporti del servizio segreto del 1937 e del 1944, presentati come dichiarazioni di Israel Switt, ma mancanti della firma dello stesso.

Nel tentativo di voler dimostrare l’inattendibilità di tali rapporti, Berke ha finito per strafare, sottolineando l’errore d’ortografia nel nome del commerciante numismatico Abe Kosoff, presentato nei documenti come Kasoff. Al che Tripp ha prontamente ribattuto che anche lui, a volte, aveva trovato il suo nome scritto come Dripp.

L’avvocato della difesa è poi tornato a focalizzarsi sul lavoro di Tripp, citando una dichiarazione dell’agosto 2005 in cui l’esperto sosteneva che, se i Langbord avessero prevalso e le 10 Double Eagles fossero state vendute, il loro valore si sarebbe drasticamente ridimensionato.

Tripp, in questa sua dichiarazione, era arrivato ad affermare che la moneta Farouk/Fenton, venduta tre anni prima per 7.590.000 dollari, non sarebbe valsa più di 800.000 dollari, in caso di immissione di altre 10 monete sul mercato.

Tripp ha poi ammesso che i prezzi sono cambiati dal 2005 ad oggi (sottintendendo che oggi la moneta varrebbe più di 800.000 dollari) ma Berke ha insinuato che l’accanimento di Tripp nel sostenere che nessuna moneta poteva aver lasciato legalmente la Zecca nel 1933, era soprattutto finalizzato alla protezione dell’anonimo compratore della moneta Farouk/Fenton.

Un’affermazione che, in un tribunale italiano, avrebbe probabilmente scatenato l’ira di Dio, ma che ha lasciato invece indifferenti tanto Tripp che il giudice e la giuria….davvero, come ha detto Apulian, sembra di essere in un legal-thriller alla John Grisham :D

Con questo si è conclusa la mattinata, dopo la pausa pranzo c’è stata la magica apparizione delle monete.....pausa pranzo anche per me :rolleyes:

petronius :)

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CRONACHE DAL PROCESSO

Giovedì 14 luglio 2011, pomeriggio

Grande eccitazione in aula al rientro dal pranzo e visibile aumento delle misure di sicurezza. Il giudice Davis ha chiesto ai semplici osservatori e curiosi di spostarsi nelle ultime tre file di sedie dell’aula, e ha poi fatto introdurre le monete.

Le 10 monete sono state presentate in una scatola con un coperchio trasparente, ed è stato concesso, ai soli giurati di avvicinarsi in fila per uno e ammirarle attraverso il coperchio trasparente.

Alla fine il giudice Davis ha detto ai giurati:

“Siete stati qui per molto tempo, e si può anche capire perché!”

Al termine della visione, le monete sono state riconsegnate agli addetti alla sicurezza, che le hanno riportate a Fort Knox, dove sono custodite dal 2005.

Si è quindi proseguito con una rapida serie di domande ancora a David Tripp da parte dell’avvocato del governo.

L’Assistente Procuratore Jacqueline Romero, che è anche una ex consulente della Zecca, ha chiesto a Tripp perché ha studiato migliaia di documenti per migliaia di ore riguardo alla Double Eagle del 1933, e Tripp ha risposto, lapidario:

“Because I was interested”

perché mi interessava :rolleyes:

Dopo aver compilato nel 2002 il catalogo per la vendita Sotheby’s/Stack’s Tripp si è preso un anno di pausa prima di iniziare a scrivere il suo Illegal Tender, alla domanda se avesse opinioni preconcette quando ha scritto il libro Tripp ha risposto di no.

Poi, proprio sul finale, c’è stato il momento forse più interessante della giornata (presentazione delle monete a parte).

Romero ha chiesto a Tripp se era stato contattato da qualcun altro per fare da testimone. Berke ha subito obiettato, il giudice Davis ha sospeso per qualche minuto la seduta chiamando a sé i due avvocati, e alla ripresa Tripp ha ammesso che, dopo che era stato reso pubblico il ritrovamento delle 10 monete, era stato contattato sia dal governo che da Berke.

A quanto pare Berke aveva lasciato un semplice messaggio nella segreteria telefonica di Tripp, chiedendo di essere richiamato, e l'avvocato sostiene che poteva essere per qualsiasi motivo, dal momento che i due si erano già incontrati e avevano collaborato alla stesura di Illegal Tender, mentre Tripp non ha dubbi che l’intenzione di Berke fosse quella di chiamarlo a testimoniare come esperto dalla sua parte.

Dopo altre schermaglie di poco conto, la seduta è stata sospesa alle 3.35 pomeridiane, e rinviata al giorno successivo.

Il giudice Davis ha rassicurato la giuria che quella di Tripp sarebbe stata di gran lunga la testimonianza più lunga, e l’avvocato Romero ha confermato che il prossimo testimone avrebbe portato via non più di tre-quattro ore e che il governo contava di terminare l’esame del caso, per la sua parte, entro lunedì 18 luglio.

Noi, le dieci 1933 Double Eagles le avevamo già mostrate in precedenza, ma uno spettacolo così non ci si stanca mai di vederlo, e allora eccole di nuovo.

petronius oo)

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CRONACHE DAL PROCESSO

Venerdì 15 luglio 2011

Il settimo giorno del dibattimento inizia in maniera piatta, con un nuovo testimone, Wayne D. Geisser, presentato dal governo come esperto di contabilità forense, e che in pratica non fa altro che ribadire quanto detto nei giorni precedenti da David Tripp, e finisce col botto di una testimonianza dall'oltretomba :ph34r:

Geisser ha precisato che il suo ruolo come contabile forense è stato quello di assemblare fatti e numeri per trarne delle conclusioni, e queste conclusioni, guarda un po’, sono le stesse di Tripp :rolleyes:

Infatti Geisser ha confermato che, benché il caso sia piuttosto strano in quanto mancano del tutto testimoni oculari degli avvenimenti, questi possono essere agevolmente ricostruiti attraverso la documentazione esistente, che dimostrerebbe

- che la perizia di Tripp del 2008 è stata completa e precisa.

- che i registri di cassa della Zecca del 1933-1934 sono affidabili.

- che si può tenere traccia di tutte le1933 Double Eagles, che sono tutte contabilizzate.

- che non ci sono prove di "fuga" o di rilascio non autorizzato di 1933 Double Eagles.

E’ stata poi la volta di Donald Daly, ex ufficiale della polizia di Philadelphia, e ora addetto alla sicurezza della Wachovia Bank, la banca dove, in una cassetta di sicurezza, al n. 601 di Chestnut Str., Philadelphia, sono state ritrovate, presumibilmente nel 2003, le 10 monete.

Daly ha presentato la documentazione bancaria da cui risultano tutti gli accessi della signora Langbord a detta cassetta, la n. 442, ed ha poi mostrato alla giuria una cassetta di sicurezza del tutto identica a quella dove sarebbero state custodite le monete.

Congedato Daly, è iniziata la parte interessante della giornata, con la lettura di due deposizioni rilasciate nel 2007 da Joan Langbord, la figlia di Israel Switt e scopritrice delle monete, e da Harry J. Forman, un importante commerciante numismatico di Philadelphia amico di Israel Switt.

La signora Langbord, che oggi ha 81 anni, era stata presente all’udienza del 12 luglio, lasciando poi ai suoi figli, Roy e David, di seguire il dibattimento, mentre Harry Forman è deceduto nel 2008.

Nella sua deposizione, rilasciata a un incaricato del governo il 17 aprile 2007 e letta in aula da un agente dei servizi segreti, Joan Langbord ha ricordato di aver iniziato a lavorare nel negozio di suo padre, Israel Switt, fin dall’età di 9 anni, ma di non sapere molto su come le monete siano finite nella cassetta di sicurezza. Alla domanda su quale sia stata la motivazione per andare alla cassetta di sicurezza nel 2003, e se sapeva cosa stava cercando, la Langbord aveva risposto che era alla ricerca di gioielli. In particolare, gioielli appartenuti a sua madre, una donna di grossa corporatura, che amava indossare gioielli molto grandi. Lei, al contrario, è una donna minuta, e non avrebbe avuto molte occasioni per usarli, così aveva pensato di venderli.

E invece dei gioielli (o forse insieme, non è chiaro) aveva trovato le monete :o

E’ stata poi letta la deposizione rilasciata il 30 marzo 2007 dal commerciante numismatico Harry J. Forman, morto nel marzo 2008.

Forman era amico personale di Israel Switt, e nella sua deposizione, dopo aver raccontato alcuni aneddoti del loro rapporto, aveva ricordato che Switt gli aveva chiesto se poteva trovare un cliente al di fuori degli Stati Uniti interessato all’acquisto di 1933 Double Eagles.

Io, avrebbe detto Switt, so dove trovarne uno.

Forman riferì il colloquio a un suo collega numismatico, che gli consigliò di stare alla larga da queste monete, che erano a rischio di sequestro.

Tornando a parlarne con Switt, questi gli assicurò, ed è questa la parte più importante della deposizione, di averle avute legalmente dalla Federal Reserve, dando in cambio Double Eagles del 1931.

Ma come c'erano finite le monete alla FED? Non vorrei sbagliare, ma credo che la Zecca e la Federal Reserve siano due organismi nettamente distinti, come lo sono in Italia Zecca e Banca d'Italia. E finora, a quanto ne so, non si era mai parlato di un coinvolgimento della FED nell' affair delle Double Eagles del 1933...vedremo gli sviluppi nei prossimi giorni.

Con questo colpo di scena si è chiusa la giornata e il giudice Davis ha rimandato tutti a lunedì 18....martedì 19 per noi a causa della differenza di fuso orario ;)

petronius :)

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CRONACHE DAL PROCESSO

Lunedì 18 luglio 2011

La nuova setttimana è iniziata con la presentazione degli ultimi testimoni da parte del governo e ha avuto il suo clou nella deposizione di Roger W. Burdette, esperto numismatico della difesa, che però, come vedremo, è stato messo in difficoltà dal contro-interrogatorio dell’accusa.

Si è iniziato ascoltando una breve registrazione che David Langbord aveva fatto nel 2007. In questa deposizione registrata, egli aveva detto che le prime discussioni in famiglia riguardo le 1933 Double Eagles, c’erano state nell’estate del 2002, dopo che avevano visto sul New York Times la pubblicità dell’asta Sotheby’s per la moneta di Farouk. Sapevamo, ha detto David, che a un certo punto la moneta doveva essere stata “in possesso di mio nonno”.

Sono seguite altre brevi registrazioni, sempre del 2007, di suo fratello, Roy Langbord, il quale ha ricordato di aver lavorato da adolescente nel negozio di suo nonno, Israel Switt, nei fine settimana e d’estate. Quando gli era stato chiesto se il negozio di suo nonno vendesse anche monete, Roy ha detto di sì.

Ha poi ricordato una telefonata del 1977 con suo nonno, che lo aveva chiamato chiedendogli di trovare per lui “il valore di un pezzo d’oro da 20 dollari del 1933”.

Roy andò da Stack’s a New York, e si mise consultare alcuni libri nella reception della casa d’aste, scoprendo però che le Double Eagles del 1933 non erano quotate.

Un impiegato della casa d’aste, di cui Roy Langbord non ricordava il nome, gli disse che queste monete non erano trattate pubblicamente, ma solo in privato, con grande riservatezza, suggerendo infine un prezzo di 250.000 dollari (Fenton l’ha acquistata nel 1994 dal gioielliere egiziano per 220.000 dollari).

Ultimo perito per il governo, Eric Rauchway, professore di storia economica della University of California, particolarmente esperto del periodo del New Deal.

Gli è stato chiesto quanto valessero 500 dollari nel 1937: 500 dollari è l’importo a cui Switt ha venduto, nel 1937, le prime Double Eagles.

Rauchway ha risposto che 500 dollari del 1937 corrisponderebbero a 30.000 dollari di oggi, e di aver basato i suoi calcoli esaminando comparativamente "quanto lavoro ci vuole per comprare qualcosa", piuttosto che basandosi unicamente su indici come quello dei prezzi al consumo.

Col breve contro-interrogatorio di Berke, che ha contestato a Rauchway alcune sue precedenti dichiarazioni in cui aveva affermato che il calcolo del potere d’acquisto nel tempo era una “zona notoriamente controversa di economia” (mentre ora si era mostrato sicurissimo) si è conclusa l’audizione dei periti e testimoni presentati dal governo, ed è iniziata quella dei testimoni della difesa.

Continua..... :)

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Col breve contro-interrogatorio di Berke....si è conclusa l’audizione dei periti e testimoni presentati dal governo, ed è iniziata quella dei testimoni della difesa.

Il primo è stato Roy Langbord, che ha fornito qualche particolare in più sul ritrovamento delle monete.

Le monete nella cassetta di sicurezza, ha detto Roy, erano in un sacchetto arrotolotato, con all’interno due borse più piccole, una specie di sandwich.

Dopo averle trovate lui e suo padre, Stanton, si sono naturalmente chiesti che cosa farne.

Dopo aver contattato alcuni avvocati che non erano stati in grado di fornire assistenza, Roy Langbord aveva letto un articolo di Alison Frankel, che avrebbe scritto il libro Double Eagle: The Epic Story of the World’s Most Valuable Coin.

Nell’articolo si parlava dell’avvocato Berke, che aveva negoziato con successo la vendita della moneta Fenton/Farouk, e così è diventato anche l’avvocato dei Langbord, i quali, nel 2004, hanno portato le monete alla Zecca per l’autenticazione. La Zecca, come sappiamo, se le è tenute, e da lì è cominciato il contenzioso.

Langbord ha ribadito che prima di trovare le monete non aveva idea che la sua famiglia le avesse, e che anche ora non ha la più pallida idea di come siano state ottenute.

Ed è stata quindi la volta di Roger W. Burdette, perito numismatico dei Langbord, il quale ha cercato di dimostrare che le 1933 Double Eagles possono aver lasciato la Zecca attraverso canali autorizzati. Burdette è un prolifico e apprezzato studioso numismatico, noto soprattutto per la sua trilogia Renaissance of American Coinage, e la sua testimonianza ha per la gran parte riguardato gli stessi argomenti già trattati da David Tripp, che era in aula ad assistere.

Burdette ha espresso la sua opinione che le 1933 Double Eagles potrebbero aver lasciato al Zecca attraverso canali legittimi e appropriati, e questo in base alla pratica storica, il fatto che alcune monete d’oro lasciarono la Zecca tra il 7 marzo e il 12 aprile 1933, il fatto che il cassiere-capo aveva una certa quantità di1933 Double Eagles nella sua disponibilità, e che la Zecca "non stava facendo nulla di diverso” e le sue attività fondamentali furono sempre le stesse, durante tutto il periodo.

Forse, alla base della testimonianza di Burdette, c’è un memorandum del 1945 tra l’incisore William Bartholomew e Helen Moore, l’assistente sovrintendente della Zecca di Philadelphia, che secondo Burdette dimostrerebbe che 43 Double Eagles del 1933 sono state sostituite con altrettante del 1932, allo scopo di far quadrare i il conto di una quantità di 458,10 once d’oro.

Queste 43 Double Eagles, il 4 marzo 1933, sarebbero state portate in cassa al posto di quelle del 1932, e a questo punto, ha ipotizzato Burdette, non ci sarebbe stata più distinzione tra le due annate, e le monete sarebbero state indifferentemente distribuite.

Continua.... :)

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Scusate se stasera mi dilungo, ma la giornata di ieri è stata davvero densa di avvenimenti, e ho ritenuto opportuno dividerla in più parti, per facilitarne la lettura....questa è comunque l'ultima wink.gif

A questo punto è iniziato il contro-interrogatorio del governo, sostenuto ieri dall’Assistente Procuratore Federale Nancy Rue.

Un contro-interrogatorio particolarmente interessante per noi, perché ha preso in esame alcuni interventi di Burdette in un forum di numismatica. Il forum in questione è Collectors Universe, al quale Burdette partecipa dall’aprile 2006 col nickname RWB.

E’ stata citata una discussione dell’agosto 2008 intitolata

“OK colleghi avvocati, che succede se Izzy Switt ha video-registrato una testimonianza in punto di morte, dove racconta la storia delle 1933 Double Eagles?”

RWB è intervenuto due giorni più tardi, dicendo

“Hmmm....forse Izzy è morto mentre tentava di ingoiare una 1933 Double Eagle, e sua figlia e tre agenti in pensione del servizio segreto hanno filmato il suo ultimo respiro, e lui ha raccontato che ha avuto le monete nel 1933, al valore facciale, dal cassiere della Zecca di Philadelphia, e le teneva solo perché è un appassionato collezionista, e certo sarebbe stato desiderabile che queste monete un giorno avessero raggiunto un importante valore.”

Ancora più difficile per Burdette giustificare un thread del febbraio 2009, poi oscurato, in cui si diceva che si stavano raccogliendo tutte le dicerie e le insinuazioni allo scopo di alterare la verità dei fatti, e lui aveva scritto:

“Io lo farei, per 300 dollari l’ora.”

“Non è quello che ha fatto oggi?”

ha attaccato, dura, Nancy Rue wink.gif

Burdette ha replicato che i suoi interventi nel forum erano sarcastici, e non avevano nulla a che vedere con le sue ricerche, chiedendo anche che gli fossero mostrati questi interventi, che alcuni non li ricordava proprio dry.gif

Ma Rue ha infierito sottolineando che Burdette è stato sicuramente più creativo nel forum, di quanto non abbia fatto sostenendo che 43 Double Eagels 1933 siano state sostituite con altrettante del 1932, in base al documento del 1945, per il quale Burdette stesso, nella sua relazione consegnata al tribunale aveva parlato di “43 pezzi” e non Double Eagles. Ha aggiunto poi che se la supposizione di Burdette, che i 43 pezzi fossero Double Eagles del 1933 fosse vera, allora sarebbe stato compromesso ogni documento fornito successivamente dai funzionari della Zecca.

Burdette si è trovato poi in difficoltà anche con la sua perizia (20 pagine) consegnata preventivamente al tribunale, della quale, in alcuni casi, ha mostrato di non ricordare il contenuto.

Nonostante ciò, Rue è apparsa a volte impreparata, forse non si aspettava di dover intervenire così presto, visto il lunghissimo interrogatorio a cui Berke aveva sottoposto David Tripp.
Ha insistito soprattutto sul fatto che nei documenti nulla dimostra che 43 Double Eagles 1933 siano state sostituite con altrettante “doppie” del 1932, ma Burdette ha ribattuto che era “normale senso comune” per la Zecca scrivere “pezzi” per intendere “monete”.

Alle 3.30 del pomeriggio l’udienza è stata sospesa, oggi dovrebbe essere continuato l’interrogatorio di Nancy Rue a Burdette, a cui dovrebbe seguire un nuovo contro-interrogatorio di Berke, che avrà il non facile compito di aiutare il suo esperto a riacquistare credibilità con la giuria.

petronius cool.gif

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CRONACHE DAL PROCESSO

Martedì 19 luglio 2011

Quello di ieri è stato l’ultimo giorno di dibattimento, oggi la giuria dovrebbe essersi riunita a porte chiuse per deliberare.

Alla fine, entrambe le parti erano d’accordo sul fatto che nessuno probabilmente potrà mai sapere esattamente come queste 10 monete hanno lasciato la Zecca di Philadelphia.

Si è continuato con l’interrogatorio di Burdette da parte del Procuratore Nancy Rue, che non ha aggiunto molto a quanto visto e sentito il giorno precedente.

Burdette è stato poi re-interrogato da Berke, che ha insistito soprattutto sulla partecipazione di Burdette ai forum numismatici.

E’ stata di nuovo citato il post di Burdette in cui scriveva:

“Posso mettere insieme tutte le dicerie, insinuazioni, ipotesi, pettegolezzi, dicerie, allusioni e insinuazioni per offuscare i fatti ... e, posso farlo a soli 300 dollari l'ora!”

In un colloquio privato tra gli avvocati e il giudice Davis, Berke ha cercato di convincere quest’ultimo che Burdette intendeva solo scherzare, e che aveva scritto quelle cose tanto per aggiungere un commento che fosse in tema (meditate gente, meditate :rolleyes:).

Davis però non è apparso troppo convinto, e ha aggiunto che il thread del 10 febbraio 2009, conteneva molti commenti offensivi e costituisce “un rimarchevole documento” che conteneva commenti sul “2009 Numismatist of the Year” e che fornisce “una finestra sul loro piccolo mondo privato, che non pensavano sarebbe mai venuto alla luce”.

Non voglio commentare, ma mi pare che il giudice Davis non abbia un’altissima considerazione dei forum numismatici <_<

Berke ha continuato ricordando che però il tutto era stato scritto due anni fa, e Burdette ha ricordato di aver cominciato a studiare le 1933 Double Eagles prima di essere chiamato a testimoniare come perito della difesa, incarico per il quale riceve solo 154 dollari l’ora….ad essere pagato 300 dollari l’ora è Tripp, perito dell’accusa ;)

L’accusa ha rinunciato a porre altre domande, e anche Burdette ha lasciato il processo, cedendo il posto a Joan Langbord sulla sedia del testimone.

Continua.... :)

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