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IGNORED

LE MONETE PONTIFICIE DELLA PROSSIMA ASTA NOMISMA


piakos

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Oggi ero in sala, non certo gremita, anzi abbastanza desolante vedere una collezione come questa con così poca presenza fisica.

Ragionando ... con l'asta live e la qualità ottenuta informaticamente è come essere presenti e gli utenti registrati per le papali erano una 50na, più tutti i giorni precedenti alla vendita la possibilità di fare offerte, insomma si finisce per non trovare più ragione di recarsi sul posto.

Io resto ancora un paperino che si muove, e sono convinto di non sbagliare. Ho tolto alcune monete dopo averle viste, ne ho aggiunte altre, ho comprato due pezzi d'impulso e sono contento di averlo fatto, alla base d'asta è stata una ottima opportunità. Molte offerte telefoniche, erano 4 telefoni attivi, qualche collezionista, ed appena tre o quattro commercianti, il ch econferma la mia impressione che al di la della poca simpatia che gode Nomisma i commercianti hanno perso il coraggio di investire, di far stock e di avere pazienza. Ho studiato a lungo il catalogo, sono andato a cercarmi molti passaggi e su varie monete c'era margine, con mia sorpresa sono rimaste invendute, in compenso come due collezionisti appena appena si sfioravano su una moneta subito faceva prezzo. A conti fatti domani chiederò alcuni invenduti se ancora disponibili.

Tornando all'asta, le rarità hanno fatto prezzo, segno che interesse per le monete c'è, collezionare monete papali richiede molta più conoscenza del Regno, senza nulla togliere a questi, è un modo diverso di collezionare. Ci si può avvicinare a certe rarità dopo anni di apprendistato e di attenzione ai cataloghi e non solo, libri, monografie, tutto questo si traduce nel non rinunciare all'acquisto tanto sospirato, potrebbe non accadere più.

Direi molto bene i testoni rari, la zecca di Ancona e Perugia, e le zecche delle Marche, le mezze piastre in generale; male la zecca di Bologna, dopo la Rambaldi i prezzi sono precipitati e qui solo pochi esemplari della zecca felsinea sono stati venduti.

Tra gli acquisti sono rimasto soddisfatto della Piastra 1676, ha una leggera mancanza di metallo nel tondello al rovescio ma la fotografia non rende la freschezza e la qualità in generale. Grazie al difetto l'ho identificata con Asta Kunst und Munzen XXI n. 512 del maggio 1980 ora vedo di procurarmi i prezzi di aggiudicazione.

Ho incontrato alcuni frequentatori del forum, che saluto sperando abbiano acquistato i sospirati nummi.

Ciao,

il prezzo di aggiudicazione del lotto 512 dell'asta XXI del 14-15-16 maggio 1980 fu di 2.000 Franchi CH.

saluti

TIBERIVS

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Giorni con maggiore attività

ciao rcamil, pure a me pare che l'aggregata religio sia priva di varianti particolari, buon x te che ne hai 1 esemplare simile.... mah..... x quanto riguarda la S.V. 1669 io un bel po' di dubbi li ho, proprio il D/ in alto a ore 12 mi lascia pensare ad un possibile appiccagnolo tolto. sicuramente la tua esperienza e' assai di piu' della mia ma nel dubbio sentirei volentieri altri pareri degli altri collezionisti di papali. ciao

Ho visto la moneta personalmente e ti assicuro che l'appiccagnolo non centra.

Stanno a testimoniarlo:

1) il peso (g. 9,48, valore sostanzialmente nella tolleranza, a fronte di un teorico 9,60): sarebbe decisamente inferiore in caso di asportazione meccanica successiva del metallo "mancante"

2) il tipo di difetto: sarebbe ben strana una asportazione con taglio netto da una parte (senza evidenza alcuna di margine) e metallo "grezzo" interno che sfuma a becco di clarino nel bordo superiore (pressochè integro) della faccia opposta della moneta

3) il margine superiore del dritto che, seppure dalla foto appaia lievemente irregolare, in realtà esprime il termine delle irregolarità del taglio obliquo (a "becco di clarino") che si apprezza al rovescio

Gli esperti di Nomisma ritengono che si tratti di un tondello ritagliato a lambire il margine della lamina da cui appunto vengono ricavati i tondelli stessi (evidentemente un po' irregolare): per quanto non immediata mi sembra l'ipotesi più plausibile.

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bene giov60, grazie. mi fido della tua esperienza e visione diretta ( dunque anche dell'approfondita spiegazione ). rimane credo il fatto che ad una prima vista il dubbio immediato di appiccagnolo ci stia tutto, non tanto x il R/ ma x la parte proprio del D/. poi giustamente guardando bene e confrontando alcune opinioni la spiegazione c'e'. ciao

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bene giov60, grazie. mi fido della tua esperienza e visione diretta ( dunque anche dell'approfondita spiegazione ). rimane credo il fatto che ad una prima vista il dubbio immediato di appiccagnolo ci stia tutto, non tanto x il R/ ma x la parte proprio del D/. poi giustamente guardando bene e confrontando alcune opinioni la spiegazione c'e'. ciao

Concordo sul dubbio, tanto è vero che ho guardato attentamente e chiesto anch'io, roso dal tarlo ... ;)

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E' piuttosto probabile che la collezione offerta nell'asta in argomento sia la stessa da cui provenivano una buona parte delle monete papali offerte recentemente dalla Genevensis...in una preselezione di materiale scelto...con ovvia ed intelligente manovra tattica, in stile con le strategie della Nomisma che io non disprezzerei.

Infatti rispetto alla quantità dei lotti scarseggiava in questa tornata la grande qualità...pur presente in alcune monete (qualcuna, peraltro, anche molto rara).

Si vocifera anche sull'identità del probabile importante Collezionista, purtroppo venuto a mancare, che formò la collezione. Sulla scorta dei soli rumors non posso consentirmi ulteriori precisazioni.

Oltre alle monete di grande qualità (rispetto alla mole del materiale d'asta) confermo che scarseggiavano anche i presenti in sala (cosa sinceramente desolante) e comunque rispondo cortesemente ai saluti sopra espressi da chi pure era presente.

Esprimo sommessamente alcune considerazioni di ordine generale.

Le monete papali sono spesso di straordinaria bellezza e ancora più spesso di notevole importanza, segnatamente con riferimento ad alcuni periodi. Peraltro la zecca di Pietro è la zecca di Roma ...che batte moneta da circa 2.300 anni...come anche Picchio ha evidenziato. Ed è l'unico caso al mondo.

Infine occorre considerare che le monete pontificie sono spesso rare o molto rare...specie in alta conservazione.

Andiamo ora in controtempo...tentando il paradosso...per fare numismatica.

Le 5 lire del 1914. E' sicuramente una delle più belle monete moderne (nel mondo) e in conservazione q. FdC viene acquisita mediamente sui nove/diecimila euro (+ i diritti). Da un commerciante e sigillata...può costare di più.

Tutti sappiamo che non è una moneta particolarmente rara, anzi... non lo è.

L'altro giorno da Nomisma un'altra moneta di grande fascino (non solo dell'era moderna) e cioè la piastra di Alessandro VII con S. Pietro nimbato (variante molto rara) di cui si conoscono non più di quattro esemplari in quella conservazione. Aggiungo che i disegni per quella moneta sono probabilmente di uno dei maggiori maestri del barocco...o, comunque di Grande Bottega.

La moneta (praticamente q. FdC), è stata acquisita a meno di 8.000 euro (+ diritti).

Vogliamo tentare di dare un valore congruo ed adeguato a quella moneta...in funzione dei valori correnti per le belle monete ben conservate ed anche rare.

Vogliamo dire che potrebbe valere almeno 20.000 euro nella numismatica commerciale attuale?

Possiamo dirlo sia per logica che per la bellezza dell'oggetto...e di bellissime monete nel mondo pontificio ce ne sono molte...sempre difficili da reperire in grande conservazione.

Possiamo fermarci qui così concludendo.

Nomisma tenta di adeguare il valore della monetazione papale e di richiamare l'attenzione sulla stessa perchè pur essendo di richiamo internazionale...non interessa in realtà a molti.

In effetti la monetazione papale è difficile e complessa: richiede un occhio (anche tecnico) già formato esteticamente ed una cultura storica ed artistica di vasto respiro.

Dispiace che alcuni sforzi non trovino adeguato successo sotto il profilo culturale.

Dispiace meno, sotto il profilo strettamente economico, a chi le deve acquisire.

Concludo rammentando che le monete papali hanno conosciuto in passato maggiore valutazione commerciale...facendo i debiti rapporti.

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@Tiberius

"il prezzo di aggiudicazione del lotto 512 dell'asta XXI del 14-15-16 maggio 1980 fu di 2.000 Franchi CH"

Grazie mille, quindi i 2.500 euro pagati ci possono stare, anzi ben contento.

@Rcamil, Sixtus78, Giov60

"Relativamente al testone della S.V. 1669 (1197), credo che il segno sul contorno non dipenda da un appiccagnolo ma sia congenito alla fase di coniazione, mi è capitato di vederne di simili su alcune piastre del periodo. "

Ho guardato la moneta con la dovuta attenzione, ero interessato all'acquisto, l'ho battuta e non era appiccagnolata.

@Piakos

"E' piuttosto probabile che la collezione offerta nell'asta in argomento sia la stessa da cui provenivano una buona parte delle monete papali offerte recentemente dalla Genevensis...in una preselezione di materiale scelto...con ovvia ed intelligente manovra tattica, in stile con le strategie della Nomisma che io non disprezzerei."

Mi sentirei di escluderlo, di alcune monete di NG so per certo la provenienza, ero in sala quando furono acquistate e non hanno nulla a che fare per ordine di acquisto e per tempistica con il nucleo posto in asta da Nomisma. La maggior parte di questa raccolta ha patine che ne tistimoniano un lungo, lunghissimo riposo, inoltre per quanto sono riuscito a rintracciare, in un paio di casi anche sbagliandomi (a fare le cose di notte è facile) sono monete acquistate negli anni '70 mentre NG sono tutti acquisti molto più recenti e pagate cifre considerevoli.

@Numa Numa

"Se guardiamo al passato vendite delle casa d'asta di Santamaria, Ratto Montenapoleone, fanno impallidire gli insiemi che si vedono oggi, Guardando oltr'alpe, NAC, NG, Kunst und Muenzen, MM, Leu hanno e hanno avuto materiale molto piu scelto"

Concordo che collezioni come Ruchat, Signorelli, Vaccari, asta 1963 Ratto, Collezione Santamaria e Muntoni di MADA, NAC 16 collezione Silva, NG (non mi pare sia stata venduta una collezione di monete papali ma al più una raccolta disomogenea), Kunst und Munzen 78-85 (qui erano presenti monete che potrebbero essere di quelle aste), Leu 36 collezione Cappelli. Sono state molto importanti sicuramente ma parliamo di almeno 15 anni fa. La vendita Broenny della MuM a mio giudizio è meno rilevante di questa ma aveva il vantaggio di prezzi di partenza più interessanti. Aggiungere due vendite Varesi la n.16 e l' Alma Roma.

Direi che in tempi recenti questa vendita ha presentato monete rare ed in alcuni casi di grande interesse per qualità. Accontentiamoci di quello che passa il mercato.

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Si sono d'accordo, grazie Picchio per le integrazioni.

Confermo che la selezione NG non ha nulla a che vedere con la raccolta presentata da Nomisma

(diversamente avremmo un collezionista distonico :blink: , una qualità eccezionale per una 40 di pezzi

e una qualità e conservazione completamente diversa per il resto... - normalmente chi mette insieme

una collezione tine una certa linea costante nella qualità e conservazione del materiale che raccoglie,

qui abbiamo parametri molto divergenti).

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Scusa numa numa, io non sono andato alla NG ma riconosco ci fossero delle ottime monete accanto ad altre meno eclatanti.

Ma perchè continuare a denigrare la qualità delle monete in questa Nomisma. Vi erano numerose monete eccezionali. Cito brevemente a memoria la ottima piastra di Alessandro VII, 2 belle piastre di Alessandro VIII, un eccezionale testone di Clemente X, il testone S.V. 1669, quello 1691, 2 eccezionali piastre di Innocenzo XI, mezza piastra, testone e giuli vari di questo stesso pontefice (compreso un Giulio a. III che surclassava quello della NG) in FDC vero, 2 ottime piastre di Innocenzo XII (FDC) e una mezza piastra eccezionale di Innocenzo XIII (decisamente superiore a quella presentata alla NG con realizzo 7500 CHF), una mezza piastra R3 anno vacante 1724 in FDC, un mezzo scudo incredibile di Pio VI.

C'erano poi ottime conservazioni per il tipo di testoni e bianchi tra '500 e '600 e splendide patine.

E allora perchè proseguire a criticare questo ragguardevole insieme: ovviamente se i pezzi migliori fossero stati disgiunti dal contesto e presentati in successione l'impressione sarebbe stata diversa!

Modificato da Giov60
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Condivido il pensiero di Giov60.

Soprattutto vorrei far notare la difficoltà, la passione e il tempo che ci sarà voluto per mettere insieme una tale collezione.

Non mi piace sparare giudizi su un'intera collezione perchè mi viene in mente anche il collezionista che c'era dietro.

Purtroppo la qualità di una collezione dipende anche dalle possibilità economiche del collezionista.

Io ad esempio ho una sola piastra.. non mi sono mai potuto permettere di rivaleggiare con altri a colpi di migliaia di euro per piastra in conservazioni almeno SPL. E piuttosto che averle in MB-BB preferisco non averle e concentrarmi su moduli minori.

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Premetto che la numismatica è piacevole se non divertente anche quando se ne può discutere con serena amicalità...come stiamo facendo in questa amena e colta discussione.

E' anche vero che le diversità di approccio e di opinione sono il sale del piatto...e l'humus dove poter coltivare la passione.

Per quanto precede debbo confermare quanto sopra già da me ipotizzato nella successione Genevensis... Nomisma, in ordine alla monetazione papale.

Partiamo da un presupposto: in ogni compendio battuto di cui non si dichiara la paternità (come avventuo in alcune storiche od importanti aste sopra richiamate con colta segnalazione) le monete non sono mai di un unico Collezionista...qualcos'altro ci finisce sempre in mezzo.

Questo presupposto vale sia per la Genevensis...che per l'asta dell'altro giorno.

In entrambe le aste ho riconosciuto monete, peraltro propostemi in passato e di cui conosco la provenienza...che probabilmente non provengono dalla Collezione Genevensis/Nomisma che stiamo ipotizzando...e che probebilmente non è ancora esaurita.;)

Inviterei inoltre a valutare profili tecnici.

TECNICA

Le patine, per chi è in grado ed esperto, possono essere attenuate...senza che possa essere rilevato ictu oculi tale passaggio. L'intervento può essere effettuato senza lasciare tracce (rigature, marezzature, macchie, diversità di tono)...perchè in effetti la moneta non viene toccata...viene solo alleggerito lo spessore di una patina di lungo riposo che, ove non assuma toni irridescenti:

- spesso non è picevole in quanto tale;

- spegne l'impatto estetico della moneta;

- attenua (se addirittura non copre) i rilievi;

- è quasi sempre molto pericolosa per la salute del metallo in quanto inizia ad ossidare le superfici (avete visto quanti buchini deturpano alcune belle monete).

Le monete della Genevensis avevano, in buona parte, lo stesso tono delicato...tenue. Almeno una era stata addirittura lavata..proprio per interrompere un pernicioso processo ossidativo in atto.

Le monete della Nomisma sono invece rimaste nello stato originale della collezione per scelta del gestore.

Ma le diversità di patina non sono più (oggi) nun discrimine.

E' ora opportuno considerare che una collezione ad alto contenuto sistematico è sempre distonica :blink: (qualitativamente) per definizione e per necessità.

Vai un po' a trovare tutte le monete in ottima conservazione...dal quasi splendido all'eccezionale. A parte il portafogli...non credo sia possibile sperare di metterla su.

Il fatto che vi siano diversi impatti estetici e diverse conservazioni è normale e garantisce che di Collezione (non di un compendio) trattasi.

Oggi è in uso smembrare le Collezioni...ne abbiamo già parlato. Si prefersice (specificamente gli eredi...) la massima resa economica al lustro del Casato.

La crema alla Genevensis (che come noto ama selezionare)...il resto (comunque ragguardevole e di buon livello con numerose ciliegine) in altra ottima Sede.

La numismatica, specie oggi con nuove dinamiche ambientali;), non è una scienza praticabile con profondità solamente con un approccio dotto ed accademico.

Occorre anche scendere in strada...mettersi in gioco...affinare la vista e l'udito...portando comunque un bel libro sottobraccio.

P.S.

Se qualcuno ha patine pesanti da ridurre...sono a disposizione.

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solo un ultimo commento .... le monete papali non sono le decimali ... soprattutto per quel che riguarda il periodo dal '400 a Clemente XI ... è vero che esistono alcuni pezzi in fdc ma non è il supemercato delle conservazioni come Vittorio Emanuele III.

Mi pare chiaro fosse una collezione fatta con i crismi della ricerca e dello studio, ed in alcuni casi al di la dei commenti sono convinto che molte monete non abbiano spuntato la cifra più congrua alla qualità e rarità della moneta.

Un esempio è la mezza piastra di Innocenzo XIII, che ha raggiunto quella cifra per la caparbietà di un collezionista contro un commerciante, altrimenti non avrebbe spuntato neanche 5.000 euro e non c'è paragone con l'esemplare NG.

Il mio acquisto più costoso, e mi ero segnato il 30% in più, sono contento di come sia andata.

Tanto ciarpame era straprezzato, concordo, ed infatti è rimasto li. Penso che lo rivedremo più avanti, sparso in altre aste, solo questione di aspettare e probabilmente i prezzi saranno più consoni e magari si finirà per pagarle di più che non da Nomisma !

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Non vorrei si fraintendesse.

Non è mia intenzione denigrare alcuna collezione e rispetto la collezione esitata da NOmisma come l'insieme (e uso questi termini nel loro preciso significato) esitato da NG. Rilevo , certamente delle differenze di qualità e conservazione , ma ambedue rispondono a precise logiche che il collezionista rispettivo ha utilizzato nel formarle. Ho sempre rispetto per una collezione e vanno se possibile sempre approfonditi i criteri che l'hanno ispirata: ambito storico, criteri qualitativi, ricerca di nominali, criteri estetici etc.

Quello su cui dissento è quando si intende "spingere" un discorso di mercato forzatamente imponendo dei prezzi elevati (libera scelta della casa d'aste) ma cercando di giustificarli con la qualità o la "storicità" della collezione (questo meno giustificabile agli occhi del collezionista esperto soprattutto quando mancano i presupposti di un confronto obiettivo).

Darò un esempio per essere ancora più chiaro. Una collezione come la DE Bronny esitata lo scorso anno da Muenzen und Medaillen presentava anch'essa criteri qualitativi misti, purtanto era un insieme pregevolissimo con una sua perfetta coerenza e costellato da monete di ottima rarità.

Quindi un insieme degno del massimo rispetto da un punto di vista collezionistico e soprattutto esitato con valutazioni prudenti, sagge, oserei dire a volte umili, che poi hanno portato il mercato a esprimersi al meglio.

A mio avviso questa politica è premiante perche rispetta il giudizio dei collezionisti non imponendogli percorsi obbligati o scelte predeterminate

imposte da valutazioni eccessive. Non mi stancherò di ripeterlo lasciare libero il mercato di fare le proprie scelte e stimolare la giusta concorrenza tra collezionisti e anche operatori è, secondo me, la strada migliore per far apprezzare in modo durevole nel tempo il materiale offerto. Imporre scelte obbligate o, peggio, creare strappi nelle valutazioni per materiale "normale" può pagare nel breve ma mai nel lungo.

Gli unici strappi che il mercato tollera sono quelli che un livello di qualità di gran lunga superiore alla media è in grado di richiedere, ma questa è l'eccezione piuttosto che la regola :)

Modificato da numa numa
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Relativamente al testone della S.V. 1669 (1197), credo che il segno sul contorno non dipenda da un appiccagnolo ma sia congenito alla fase di coniazione, mi è capitato di vederne di simili su alcune piastre del periodo. Per il resto noto che le rigature orizzontali sul padiglione appaiono un pò "oblique", forse questo ti fa pensare ad una moneta "manomessa" ?

Purtroppo non ho immagini di altre monete da confrontare, per cui non saprei darne un giudizio di integrità.

Ciao, RCAMIL.

Ciao RCAMIL, eccoti un immagine per il confronto............

1669testone1a.jpg

Uploaded with ImageShack.us

1669testone1b.jpg

Uploaded with ImageShack.us

DARECTASAPERE

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Sono state evidenziate diverse monete per rarità o "di difficile apparizione sul mercato" sia in questa discussione che nella sezione dedicata a quest'asta; Io vorrei ricordarne una non menzionata fino ad ora:

Lotto N° 1018 = Sede Vacante 1523, Giulio, Roma.

Negli ultimi 30 anni oltre questo esemplare mi risultano solamente 2 passaggi:

Kust Munzen 1980, Lotto N° 20

Asta Montenapoleone 1984, Lotto N° 331.

Considerato che le sopracitate sono indubbiamente le più complete, aggiungiamo che mancava anche nella NAC 16 ......................................

Attendo commenti in merito, graditissime info di altri passaggi in aste, listini o quant'altro.

Daniele

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Sono state evidenziate diverse monete per rarità o "di difficile apparizione sul mercato" sia in questa discussione che nella sezione dedicata a quest'asta; Io vorrei ricordarne una non menzionata fino ad ora:

Lotto N° 1018 = Sede Vacante 1523, Giulio, Roma.

Negli ultimi 30 anni oltre questo esemplare mi risultano solamente 2 passaggi:

Kust Munzen 1980, Lotto N° 20

Asta Montenapoleone 1984, Lotto N° 331.

Considerato che le sopracitate sono indubbiamente le più complete, aggiungiamo che mancava anche nella NAC 16 ......................................

Attendo commenti in merito, graditissime info di altri passaggi in aste, listini o quant'altro.

Daniele

State ancora cercando negli scaffali dove conservate i cataloghi ?

DARECTASAPERE

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Sono state evidenziate diverse monete per rarità o "di difficile apparizione sul mercato" sia in questa discussione che nella sezione dedicata a quest'asta; Io vorrei ricordarne una non menzionata fino ad ora:

Lotto N° 1018 = Sede Vacante 1523, Giulio, Roma.

Negli ultimi 30 anni oltre questo esemplare mi risultano solamente 2 passaggi:

Kust Munzen 1980, Lotto N° 20

Asta Montenapoleone 1984, Lotto N° 331.

Considerato che le sopracitate sono indubbiamente le più complete, aggiungiamo che mancava anche nella NAC 16 ......................................

Attendo commenti in merito, graditissime info di altri passaggi in aste, listini o quant'altro.

Daniele

Aggiungo per puro "esercizio di statistica" altri passaggi.

Asta Bank Leu Auktion 36 - Spezialsammlung Päpste 7\8 maggio 1985

ben due pezzi lotto nr 660 e 661

quest'ultimo proveniente ( le foto sono identiche) dalla Finarte - Monete Papali del 21\22\23 maggio 1970.

saluti

TIBERIVS

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Sono state evidenziate diverse monete per rarità o "di difficile apparizione sul mercato" sia in questa discussione che nella sezione dedicata a quest'asta; Io vorrei ricordarne una non menzionata fino ad ora:

Lotto N° 1018 = Sede Vacante 1523, Giulio, Roma.

Negli ultimi 30 anni oltre questo esemplare mi risultano solamente 2 passaggi:

Kust Munzen 1980, Lotto N° 20

Asta Montenapoleone 1984, Lotto N° 331.

Considerato che le sopracitate sono indubbiamente le più complete, aggiungiamo che mancava anche nella NAC 16 ......................................

Attendo commenti in merito, graditissime info di altri passaggi in aste, listini o quant'altro.

Daniele

Ultima precisazione:

nell'asta K&M del 1980, il lotto non è il 20 ma il 202

saluti

TIBERIVS

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Sono state evidenziate diverse monete per rarità o "di difficile apparizione sul mercato" sia in questa discussione che nella sezione dedicata a quest'asta; Io vorrei ricordarne una non menzionata fino ad ora:

Lotto N° 1018 = Sede Vacante 1523, Giulio, Roma.

Negli ultimi 30 anni oltre questo esemplare mi risultano solamente 2 passaggi:

Kust Munzen 1980, Lotto N° 20

Asta Montenapoleone 1984, Lotto N° 331.

Considerato che le sopracitate sono indubbiamente le più complete, aggiungiamo che mancava anche nella NAC 16 ......................................

Attendo commenti in merito, graditissime info di altri passaggi in aste, listini o quant'altro.

Daniele

Aggiungo per puro "esercizio di statistica" altri passaggi.

Asta Bank Leu Auktion 36 - Spezialsammlung Päpste 7\8 maggio 1985

ben due pezzi lotto nr 660 e 661

quest'ultimo proveniente ( le foto sono identiche) dalla Finarte - Monete Papali del 21\22\23 maggio 1970.

saluti

TIBERIVS

Grazie TIBERIVS,

un amico mi aveva parlato di un esemplare in asta Finarte parecchio tempo fà, mentre dell'Asta Bank Leu non nè ero a conoscenza.

Per il lotto che ho citato alla KM In efffetti ho dimenticato un 2 dopo il 20 !

DARECTASAPERE

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Ho acquistato alla base il grosso rinforzato di Carlo d'Angiò per il Senato Romano. L'esemplare offerto da Nomisma 43 ha una caratteristica che non è stata sufficientemente evidenziata in catalogo, l'assenza del giglio sopra il leone (Muntoni 134; CNI 111 -un solo conio-; Biaggi 2090 variante, è riportato solo il tipo con giglio; Berman 106 RRR). Si tratta di una moneta di estrema rarità, conosciuta in pochissimi esemplari.

Ho sfogliato i cataloghi di tutte le collezioni specializzate in monete papali, oltre le principali aste di zecche italiane, e compare sempre il tipo con i gigli o lo scudo. Solo nella collezione Signorelli era presente un esemplare in lotto di 2 pezzi con questo riferimento. Manca a tutte le più importanti collezioni specializzate, da Muntoni (Mada 4), Santamaria (Mada 1), Ruchat, Vaccari, Vidal, Cantoni (Santamaria 1934), KuM '80, Ratto etc, Varesi 16 e Alma Roma. L'unico passaggio in tempi recenti, oramai una decina di anni fa, di riferisce ad un'asta Negrini, ove fece un realizzo di 2.100 € ed è lo stesso esemplare proveniente dalla MuM Deut. 5 del 1999 ove realizzo circa 2.000 d.m. . Altri esemplari non ne ho trovati. Qualcuno è al corrente ulteriori offerte in asta ?

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Ho acquistato alla base il grosso rinforzato di Carlo d'Angiò per il Senato Romano. L'esemplare offerto da Nomisma 43 ha una caratteristica che non è stata sufficientemente evidenziata in catalogo, l'assenza del giglio sopra il leone (Muntoni 134; CNI 111 -un solo conio-; Biaggi 2090 variante, è riportato solo il tipo con giglio; Berman 106 RRR). Si tratta di una moneta di estrema rarità, conosciuta in pochissimi esemplari.

Ho sfogliato i cataloghi di tutte le collezioni specializzate in monete papali, oltre le principali aste di zecche italiane, e compare sempre il tipo con i gigli o lo scudo. Solo nella collezione Signorelli era presente un esemplare in lotto di 2 pezzi con questo riferimento. Manca a tutte le più importanti collezioni specializzate, da Muntoni (Mada 4), Santamaria (Mada 1), Ruchat, Vaccari, Vidal, Cantoni (Santamaria 1934), KuM '80, Ratto etc, Varesi 16 e Alma Roma. L'unico passaggio in tempi recenti, oramai una decina di anni fa, di riferisce ad un'asta Negrini, ove fece un realizzo di 2.100 € ed è lo stesso esemplare proveniente dalla MuM Deut. 5 del 1999 ove realizzo circa 2.000 d.m. . Altri esemplari non ne ho trovati. Qualcuno è al corrente ulteriori offerte in asta ?

Complimenti per l'acquisto. Moneta decisamente rara ed interessante. Ce n'è una attualmente in vendita da CNG 87, lotto 1766: http://www.cngcoins.com/Coin.aspx?CoinID=185229. Stavo in effetti pensando di fare un'offerta, ma come rapporto qualità/prezzo mi sembra decisamente meglio quella da lei acquistata. :)

Non collezionando specificatamente le papali, ma solo i grossi medievali, può anche darsi che finisca per rinunciare, in quanto di Carlo d'Angiò per Roma ho già il grosso "normale", di bella qualità. :unsure: :unsure: :unsure:

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Bella moneta Picchio, cominciano ad interessarmi (il passo successivo è "affascinarmi" ;)) gli argenti del Senato Romano, del resto il medioevo è la collezione del futuro...

Curioso come accada spesso che una moneta rarissima che non compare in asta praticamente mai, compaia in due esemplari a così breve distanza di tempo :rolleyes:

Ciao, RCAMIL.

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Non posso che darti ragione, monete che non compaiono per 30 anni e poi due nel giro di un mese. La numismatica è fatta così, basta vedere i cataloghi di NAC e Bolaffi con la quadrupla di Compiano/Bardi, o le due quadruple per Avignone di Urbano VIII, il considerevole numero di reali siciliani, i saluti in oro di Carlo I, etc etc.

Tra quella proposta da CGN e quella acquistata da Nomisma preferisco la seconda, in primo luogo perchè non ha corrosione ed in secondo perchè l'ho presa io :) e metterò sotto tortura Nomisma per strapparne la provenienza.

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....... e metterò sotto tortura Nomisma per strapparne la provenienza.....

...ecco una cosa interessante, se mi posso intromettere, .... leggo che le case d'Asta devono acquisire documentazione, provenienza e quant'altro per evitare monete "illegali"

e quindi non sarebbe giusto che, insieme al certificato di autenticità, rilasciassero questa documentazione all'acquirente?

Quando mi è capitato di chiedere maggiori informazioni sulla moneta da me acquisita la risposta fu: "Nada de nada, motivi di "privacy"...."

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