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Polizza assicurativa veneziana del 1395


417sonia

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Supporter

Buon pomeriggio

Qualche giorno fa, casualmente, mi è venuto tra le mani una pubblicazione assicurativa, “Broker “ nr. 135, periodico dell’AIBA – Associazione Italiana Brokers di assicurazioni e riassicurazioni. Un articolo mi ha incuriosito molto e me lo sono fotocopiato.

Riguarda il testo di un contratto di assicurazioni redatto il 22/10/1395 e che viene definito la più antica polizza assicurativa veneziana; eccolo di seguito:

“Al nome di Dio. Dì 22 d’ottobre 1395. Sia manifesto a chi vedrà questa scritta che Piero Chiarini vuol eserre asichurato per lb. 40 di grossi, sopra balle quatro di panni, le quali saranno chariche sulla Marziliana, padrone Franceschino Serravalle, i’ nome e ‘n sengnio di ser Antonio Chornero, per andare a Spalatro. E vuol eserre asichurato da mare e da gente e da fuocho e da ongni chaso fortuito ch’avenire potesse dal dì che Ila detta Marziliana farà vela dal porto di San Nicholò de Lido di Vinegia per finno ch’ella sarà gunta a salvamento a Spalatro e stata surta chol ferro dentro al porto ore 24. E non siano tenuti gl’asichuratori avaria di choredi.

E se chaso avenisse, di che Dio guardi!, che lle dette balle misvenisono in tutto o ‘n parte, siano tenuti gl’asichuratori di paghare al detto Piero, infra due mesi, da poi saputa la novella chiara in Vinegia, quello asichuranno o quello danno tocchasse per erata. E se lle dette balle misvenissono e fossono rischattate infra

due mesi, da poi fossono misvenute, sia tenuto detto Piero a tórsele indietro fra detti 2 mesi in Ispalatro, e lgl’asichuratori paghare il danno e le spese vi fosse ochorse. E per eserre asichurato detto Piero dà a li asichuratori duc. tre per cento, i quali sono guadangnati inanzi tratto.

Questa scritta è fatta per mano di me Pangnozzo d’Angnolo, e della detta sicurtà è stato mezano Angnolo di Pierozzo, alla quale gl’asichuratori si soscriveranno. Che Dio la facci salva e tosto a suo viaggio. Amen.

Io, Giovanni Bonachorsi, sono contento di chorere il rischio al detto Piero Chiarini, di lb. quindici d’oro, per lo modo scrito di sopra, per Pagnozo d’Angnolo, e però ò ricevuto duc. quatro 1/2. Dio le facia salve.

Io, Antonio Contarin fo de miser Piero, son contento chorrere rixigo a lo decto ser Piero Chiarini, de lire vinty di grossi, per i modi e condizione soprascrite per mano di Pagnozo; e per la decta ho abuto duc. sey d’oro. Che Dio la salvy”.

L'articolo dice anche che questa polizza è un documento veneziano, ma ritrovato nell’Archivio di Stato di Firenze.

L’assicurato è tal Piero Chiarini;

I sensali (intermediari) che hanno trovato gli assicuratori, sono Agnolo di Pierozzo e Pagnozo d’Agnolo

I sottoscrittori che hanno accettato di assicurare il carico, sono Giovanni Bonaccorsi e Antonio Contarin

Seguono in serata altri dettagli

Saluti

Luciano

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mamma mia ma che letture che fai.......

ma qualcosa di meno impegnato tipo Tv sorrisi e canzoni..........

comunque e` interessante

gia da allora veniva usata la lira di conto basata sia su ducati che su grossi

sarebbe interessante capire quanto erano grandi queste balle di panni , perche` 40 lire in grossi mi sembrano veramente tante

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Supporter

mamma mia ma che letture che fai.......

ma qualcosa di meno impegnato tipo Tv sorrisi e canzoni..........

comunque e` interessante

gia da allora veniva usata la lira di conto basata sia su ducati che su grossi

sarebbe interessante capire quanto erano grandi queste balle di panni , perche` 40 lire in grossi mi sembrano veramente tante

Ciao rick,

bravo! Hai anticipato alcune considerazioni che anch'io mi sono posto; ma veniamo con ordine.

1) Il documento non riporta, stranamente, la località nella quale è stato redatto. Sappiamo però che il carico deve partire dal Lido di Venezia ed arrivare a Spalato;

2) Non sappiamo se Piero Chiarin sia veneziano (dal nome non si direbbe), così come i sensali. Una avvertenza a margine del testo dice che la forma del contratto è in stile fiorentino; stile che si usava anche a Venezia. Dobbiamo pensare che gli intermediari fossero fiorentini ed operassero sulla piazza di Venezia?

Io penserei di si; non credo che per un veneziano fosse molto agevole andare a Firenze per sottoscrivere un contratto assicurativo. Stesso discorso vale per uno dei due sottoscrittori; il Giovanni Bonachorsi non mi da l'idea di un nome veneziano, a differenza del secondo, l'Antonio Contarin.

3) I termini contrattuali usati, pur essendo parti del medesimo contratto, sono estremamente differenti; elenchiamoli:

a) il carico da assicurare è di 4 balle di panni = qual'era all'epoca la misura ed il peso di una balla?

b) il carico è valutato 40 libbre di grossi. Quale libbra viene adottata? Quella grossa veneziana da 12 once o quella sottile veneziana? la prima equivale a Kg. 0,477 e la seconda a Kg. 0,301.

c) Stiamo parlando di grossi di conto o grossi reali? All'epoca il grosso era quello del III° tipo, sono gli ultimi anni di dogato di Antonio Venier ed il peso del grosso è di ca. gr. 1,82.

d) se si parlasse di moneta reale, avremmo, interpolando i dati, un peso di Kg. 19,08 in grossi, pari ad un numero di 10.483 esemplari ca.

Segue....

Modificato da 417sonia
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1)allora la piazza era per forza quella di venezia, altrimenti sarebbe stata indicata

3) le 40 libbre secondo me sono libbre di conto , ovvero lire di conto , ovvero 40 lire di conto in grossi d argento

ricorda che la libbra come il marco erano unita di peso ma anche di conto , il pound sterling usato qui alla fine e` la libbra

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Supporter

Continuo....

e) sappiamo che la provvigione agli intermediari è di 3 ducati %; quindi ciò che abbiamo trasformato in grossi, va ulteriormente trasformato in ducati. Se prendiamo per buono il numero di 24 grossi a ducati, avremmo una quantità di queste monete, di circa 436 e la provvigione ammonterebbe a circa 13 ducati.

f) il primo sottoscrittore decide di garantire 15 libbre in oro e si prende 4 ducati e 1/2 di commissione

g) il secondo sottoscrittore decide di garantire 20 lire di grossi e si prende 6 ducati di commissione

A questo punto sono frastornato, ognuno degli attori di questo contratto conta in un diverso modo e i conti, a me, non tornano......come può un carico valere 40 libre di grossi se solamente uno degli assicuratori garantisce 15 libre in oro? Il rapporto è già sballato!

Questo mi da la misura di quanto fosse complicato trattare di finanza e di affari allora e quanti pericoli ci fossero nel gestire rapporti con valute di conto e/o reali, rapportate ad altre di diversa composizione; oppure il problema è solo nostro di uomini del 3° millennio?

Ovviamente, se c'è qualche amico più pratico di me, e mi da qualche dritta è il benvenuto.

Saluti

Luciano

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e) la provvigione e` del 3% lascia perdere l altro

f e g) sono i capitali che devono versare per garantire l assicurazione , oggi equivalgono alle riserve , c e` anche l esempio dei LLoyds di londra dove ogni names deve versare un capitale a garanzia

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Supporter

1)allora la piazza era per forza quella di venezia, altrimenti sarebbe stata indicata

3) le 40 libbre secondo me sono libbre di conto , ovvero lire di conto , ovvero 40 lire di conto in grossi d argento

ricorda che la libbra come il marco erano unita di peso ma anche di conto , il pound sterling usato qui alla fine e` la libbra

3) vero, hai ragione ed io non ci ho pensato; se così fosse delle 40 lire di grossi, 20 li garantisce il secondo sottoscrittore.....ma il primo, che garantisce 15 lire in oro, non arriva a coprire l'intero carico. :unknw:

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Supporter

e) la provvigione e` del 3% lascia perdere l altro

f e g) sono i capitali che devono versare per garantire l assicurazione , oggi equivalgono alle riserve , c e` anche l esempio dei LLoyds di londra dove ogni names deve versare un capitale a garanzia

f)g) no i sottoscrittori non versano nulla (di questo sono certo) loro hanno già versato presso un banco denaro contante o garanzie; diciamo che è la quota di capitale che dovranno versare al proprietario del carico in caso di accidente fortuito compreso tra le garanzie prestate. Oggi i Lloyd's hanno imposto un tetto all'investimento da parte dei names, che possono essere anche società, ma fino agli anni 90, i names erano solo persone fisiche che impegnavano tutte le loro sostanze con il termine "per se e gli eredi"......si consociavano in sindacati e dettavano delle guide operative ai loro sottoscrittori per l'assunzione dei rischi.

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esatto ma non versavano niente , davano solo il garanzia.

anche oggi tu dai in garanzia ma non versi per diventare un names , puoi dare titoli azioni etc etc

mi meraviglio che non ci sia scritto sulla rivista "Broker dell AIBA" :blum:

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Supporter

esatto ma non versavano niente , davano solo il garanzia.

anche oggi tu dai in garanzia ma non versi per diventare un names , puoi dare titoli azioni etc etc

mi meraviglio che non ci sia scritto sulla rivista "Broker dell AIBA" :blum:

.....eeee ma per loro questo è scontato!

Grazie dei suggerimenti :good:

Luciano

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Erano tempi difficilissimi per i viaggiatori, soprattutto per mare.........! Documento molto curioso ed interessante.

Sono incredibili le continue invocazioni a Dio :o

Si vede proprio che erano fiorentini i redattori :lollarge:

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