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Follis di Giustiniano zecca di Roma


giollo2

Risposte migliori

I folles di Giustiniano ribattuti su quelli di Teodato forse ci possono soccorrere nell'inquadrare queste emissioni e a suggerire qualche ipotesi sulla sequenza delle coniazioni..

Teodato regna come re d'Italia tra il 534 e il 536 , dopo l'assassinio della cugina Amalasunta che l'aveva associato al trono.

Il regno di Giustiniano I è compreso tra il 527 e il 555.

E' possibile quindi ipotizzare che Giustiniano abbia riutilizzato i follis di Teodato nella prima parte del suo regno , negli anni post >536. Sappiamo che i folles di Teodato compresi tra 10 e i 14 gr., con un addensamento maggiore attorno ai pesi compresi tra 11 e 12 grs.

Se esaminiamo il ritratto dei folles ribattuti esso si pone in transizione tra il tipo 'gentile' dei folles leggeri e quello piu' marcato dei folles pesanti.

Da questa ipotesi di lettura (purissima ipotesi ) sembrerebbe che vi sia stata una rivalutazione del follis sotto Giustiniano con emissione di follis piu' pesanti in una fase successiva del suo regno con l'emissione di tipi che arrivano ai 16-17 gr.. SE è cosi la numismatica ci offre degli spunti per inquadrare meglio la storia economica di quel periodo. Ma dovremmo avere un maggior supporto da qualche altra fonte storica prima di tirare delle conclusioni che potrebbero risultare affrettate.

§

La collezione di monet bizantine di Dumbarton Oaks, forte di 12.000 esemplari e la prima al mondo, fa parte delle raccolte numismatiche di Harvard. Gran parte della collezione fu acquistata dal Prof. Grierson che contribui a classificarla assieme a Bellinger per la prima parte e Michael Hendy per la parte relativa ai Cmômneni e ai Paleologi. Dumbarton Oaks ha anche una collezione di 13.000 sigilli bizantine mentre altri 4.000 sono custoditi nell Fogg museum ad Harvard. A washington nella deliziosa residenza dei coniugi Bliss, sono conservate anche le collezioni d'arte bizantina e di arte pre-colombiana (quelli si che sapevano vivere - hanno raccolto degli oggetti di squisita fattura lasciandoli ad Harvard dove Bliss si era laureato. Dumbarton Oaks è famosa anche per aver ospitato tra il 21 agosto e il 7 ottobre 1944 la famosa conferenza internazionale che getto' le basi per la costituzione delle Nazioni Unite - ONU).

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E’ un’ipotesi interessante.

L’emissione dei follis romani di Giustiniano si colloca tuttavia in un intervallo di tempo molto ristretto: dal dicembre del 536 ai primi anni del decennio successivo (fanno eccezione i rari follis con il busto frontale che sarebbero stati battuti dopo il 552). Nel 546 Roma fu praticamente distrutta e abbandonata da tutti gli abitanti (pare fossero rimasti in 500) e negli anni successivi cadde di nuovo nelle mani dei goti. Fu conquistata definitivamente dai bizantini nel 552. Quindi l’arco cronologico di queste emissione si restringe a non più di 5-6 anni (per Grierson e Hahn non oltre il 540-542).

La Dumbarton Oaks Collection e la Whittemore Collection sono due collezioni separate, la prima è conservata a Washington mentre la seconda a Boston.

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Queste emissioni (parlo del follis di Giustiniano per la zecca di Roma con ritratto di profilo) sembrerebbero quindi avere tre fasi :

1. una ove i follis con legenda e profilo di Giustiniano sono ribattuti sui follis di Teodato (emessi tra il 534 e il 536)

2. una ove compare il profilo piu' aggraziato di Giustiniano con peso attorno ai 10gr.

3. una ove compare un profilo piu ' maturo di Giustiniano emessi con data massima ad quem fino al 546 (anche se non ne possiamo essere certissimi) con peso attrono ai 14-16gr.

A questo si possono aggiungere alcune emissioni con ritratto in stile molto rozzo che non sono ben classificabili . Anche se si potrebbe ipotizzare l'appartenenza ad una fase ultima di queste coniazioni ove l'officina monetaria aveva subito il degrado che stava interessando la città.

La sequenza delle fasi riportata sopra non ha precisi elementi di riscontro tranne l'evidenza per i follis ribattuti per i quali potrebbe essere logico ipotizzare un loro immediato riutilizzo subito dopo la scomparsa di Teodato.

Risulta difficile da spiegare l'adozione di moneta con peso maggiore in un a fase successiva del regno di Giustiniano quando la decadenza della città progredisce maggiormente. Piu' facile ipotizzare il contrario, non stupisce che alcuni tra i maggiori studiosi di questa monetazione (Hahn e Grierson) non siano allineati su questo punto.

Difficile progredire oltre in una precisa ricostruzione cronologica dell'emissione . A questo punto ci potrebbe venire in soccorso solo l'analisi della sequenza dei coni.

§

la collezione di monet bizantine di Dumbarton Oaks è a DC e la Whittemore a Cambridge (MA). Ma ambedue appartengono ad Harvard che le gestisce.

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Ottima sintesi.

Allo studio della sequenza dei conii ci sto lavorando (ho quasi ultimato la fase di raccolta delle immagini).

Un problema è che il rovescio dei due follis ribattuti è del tipo Morrisson 2 (unione dei tratti obliqui della M in alto):

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Quello dei follis con ritratto “di bello stile” (e solo di quelli) del tipo Morrisson 1 (unione dei tratti obliqui della M in molto in basso):

post-7879-0-61881400-1349788154_thumb.jp

Quello dei follis con ritratto progressivamente più rozzo è di nuovo del tipo Morrisson 2 (unione dei tratti obliqui della M in alto) e infine fra i follis “pesanti” (tipo Morrisson 3) vi sono due esemplari con lo stesso conio di diritto degli esemplari con la A sotto la M ma con rovescio del tipo Morrisson 2 (MIBE 217-1 e DOC 323).

Se accettiamo una sequenza lineare del tipo di rovescio quindi gli esemplari con ritratto “di bello stile” dovrebbe collocarsi all’inizio o alla fine della serie. Per di più, considerando i diritti dei follis pesanti sembrerebbe che quelli con la A siano più “freschi” dei due esemplari senza la A e questo deporrebbe a favore di una successione temporale come questa:

1. Tipo pesante con A (Morrisson 3)

2. Tipo pesante senza A (rovescio Morrisson 2)

3. Tipo leggero Morrison 2 (ribattutto e non su follis di Teodato)

4. Tipo leggero con ritratto fine (Morrisson 1).

A questo riguardo potrebbe essere interessante un’ipotesi avanzata da Asolati nel suo ultimo libro secondo la quale prima dell’occupazione bizantina di Roma il personale specializzato di zecca potrebbe essere stato trasferito a Ravenna e successivamente, con la conquista bizantina di Ravenna, spostato di nuovo a Roma.

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Giollo riesce a postare la sequenza dei diritti e rovesci secondo lo schema proposto nel messaggio 54.

Se possibile con i pesi.

Da un punto di vista stilistico gli esemplari piu' leggeri hanno un ritratto piu' 'giovane' del sovrano, anche s e invece ci si aspetterebbe venissero piu' logicamente alla fine della serie e non all'inizio ...

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OK, ci provo. Comunque questa è solo una delle possibili sequenze ed è ancora da tutta da verificare con lo studio dei conii.

La collocazione del tipo pesante all'inizio della serie è stata proposta per primo da J.P.C. Kent nel 1982 ("The Italian silver coinage of Justinian I and his successors", Studia P. naster Oblata I, Louvain, pp. 275-282) e tale collocazione è stata accettata da Hahn nel MIBE I.

1. Tipo pesante con A (rovescio Morrisson 3)

post-7879-0-55146400-1349811378_thumb.jp post-7879-0-78587700-1349811389_thumb.jp

Morrisson 10 - Bibliotheque Nationale, Paris - 18,99g - 25/26 mm

post-7879-0-23952600-1349811520_thumb.jp post-7879-0-58099700-1349811552_thumb.jp

asta CNG 72 14/6/2006 lotto 1995 - 13,14g

2. Tipo pesante senza A (rovescio Morrisson 2)

post-7879-0-88318900-1349811674_thumb.jp post-7879-0-34912900-1349811688_thumb.jp

MIBE 217-1 (museo Dresda - non viene riportato il peso)

post-7879-0-05672200-1349811756_thumb.jp post-7879-0-85269200-1349811771_thumb.jp

asta NAC 56 8/10/2010 lotto 579 - 13,80 g

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3. Tipo leggero Morrison 2 (ribattutto e non su follis di Teodato)

i due esemplari con tracce di ribattitura sono riportati ai messaggi 32 e 33.

post-7879-0-21579900-1349811963_thumb.jp post-7879-0-36863800-1349811975_thumb.jp

DOC 322-3 - Dombarton Oak Collection, Washington DC, 10,95g - 26 mm

post-7879-0-38958200-1349812057_thumb.jp post-7879-0-22831800-1349812069_thumb.jp

asta Berk 7/12/1989 lotto 25 - 10,88g

post-7879-0-16127300-1349812133_thumb.jp post-7879-0-11245200-1349812153_thumb.jp

asta Kunker 168 12/3/2010 lotto 8022 - 11,18g

post-7879-0-26628600-1349812218_thumb.jp post-7879-0-29741300-1349812226_thumb.jp

asta CNG/NAC 40 4/12/1996 lotto 1862 - 10,42g

post-7879-0-72420300-1349812311_thumb.jp post-7879-0-33409300-1349812330_thumb.jp

asta NAC O 13/5/2004 lotto 2137 - 9,92g

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sempre del gruppo precedente questo è forse il ritratto più diffuso:

post-7879-0-38198600-1349812514_thumb.jp post-7879-0-13584100-1349812532_thumb.jp

asta lanz 97 22/5/2000 lotto 1042 (senza indicazione di peso)

4. Tipo leggero con ritratto fine (rovescio Morrisson 1)

post-7879-0-49991900-1349812616_thumb.jp post-7879-0-85274800-1349812628_thumb.jp

DOC 321a-1 - Dumbarton Oak Collection, Washington DC, 10,03g - 26 mm

post-7879-0-17666500-1349812729_thumb.jp post-7879-0-87521100-1349812741_thumb.jp

asta NAC 11 29/4/1998 lotto 576 - 9,5g

post-7879-0-92463400-1349812822_thumb.jp post-7879-0-65716500-1349812832_thumb.jp

asta Stack's 12/1/2009 lotto 3084 - 10,36g

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Grazie mille Giollo

piu' ci penso e piu' non mi tornano questi ritratti 'gentili' piu' giovani alla fine della serie, anche se devo ammettere che il peso calante sarebbe perfettamente congruente.

Voglio rifletterci con piu calma , adesso ho del lavoro da finire..

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Ecco alcuni dati (parziali) che possono essere utili:

1. Tipo pesante con A (Morrisson 3)

numero esemplari: 19

peso medio: 15,68 g

devizione standard: 2,73 g

minimo: 10,38 g

massimo: 20,20 g

numero dati: 15

diametro medio: 26,61 mm

deviazione standard: 1,80 mm

minimo: 22 mm

massimo: 29 mm

3. Tipo leggero Morrison 2

numero esemplari: 53

peso medio: 10,46 g

devizione standard: 1,30 g

minimo: 7,09 g

massimo: 13,85 g

numero dati: 28

diametro medio: 27,83 mm

deviazione standard: 1,82 mm

minimo: 24.1 mm

massimo: 32 mm

4. Tipo leggero con ritratto fine (Morrisson 1)

numero esemplari: 20

peso medio: 9,64 g

devizione standard: 1,08 g

minimo: 6,93 g

massimo: 11,96 g

numero dati: 24

diametro medio: 31 mm

deviazione standard: 1,73 mm

minimo: 25 mm

massimo: 30 mm

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Grazie mille Giollo

Grazie a te per la disponibilità ad approfondire questi interessanti aspetti. E' molto stimolante poter confrontare le proprie opinioni. E magari riusciamo a coinvolgere anche qualche altro utente :)

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So che la qualità delle immagini è pessima ma qualcuno riesce a trovare qualche analogia fra questi due diritti?

(il primo fu pubblicato sul MIB 1 1973 n.217-2 - dovrebbe essere allo Staatliche Museum di Berlino anche se non è nel loro catalogo online mentre il secondo è al Museo Bottacin di Padova):

post-7879-0-03101800-1347480681_thumb.jppost-7879-0-84527500-1347481272_thumb.jp

Queste pero sicuramente non sono della zecca di Roma

dovrebbe essere Nicomedia (Hahn , Incipient... pl. 12 n. 7-8)

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riprendendo le considerazioni su questa interessante emissione, vediamo di esaminare l'aspetto metrologico.

Il follis, quale bronzo maggiore della coniazione enea , si comincio' a coniare nel 498 sotto Anastasio.

E' vero comunque che in precedenza bronzi di modulo maggiore erano già stati introdotti sotto i Vandali che avevano riutilizzato degli assi imperiali ove veniva grossolanamente inciso il valore di XLII 42 assi, oppure emissioni nuove, sotto la giurisdizione del senato romano con il busto di Zenone al diritto, la Vittoria alata al rovescio e la sigla SC.

Il follis del 498 pesava 9gr. circa, ma nel 512 il suo peso fu raddoppiato . La moneta divisionale contava follis da 40, 20, e 10 nummi e dal 512 anche 5 nummi.

Giustiniano innalzo' il peso del follis fino a 22gr. (Ercolani Cocchi), facendo scendere il valore del solido da 210 follis per solido a 180.

Le difficoltà di corcolazione conseguenti a questa rivalutazione furono probabilmente ovviate con la valutazione a peso delle monete.

EMISSIONE di TEDODATO

I follis di Teodato furono coniati tra il 534 e il 536

- I pesi degli esemplari riportati nel MEC I (ex coll. Grierson) oscillano tra 8.89gr. e 9.92gr.

- quelli presso le civiche raccolte di Milano tra 9.74 e 10.35 gr.

- i tipi riportati da Kraus oscillano tra 8.89 e 11.77 gr.

- quelli del Metlich tra 7.72 e 11. 03gr.

L'emissione di questi follis recante il busto del sovrano goto come sappiamo è una delle piu' rimarchevoli tra quelle emesse da un sovrano barbarico in quanto la prima moneta a recare un suo ritratto (se escludiamo il celeberrimo medaglione da tre solidi di Teoderico che pero' non era certo moneta destinata a circolazione) e la peculiarità di questo ritratto è èprobabilmente dovuta al fatto che Teodato utilizzo' la zecca di Roma , a differenza degli altri sobvrani goti, per le sue emissioni di bronzo.

<La brevità del periodo di emissione di questi folles si desume anche dalla frequenze delle sequenza dei coni tra gli esemplari, numerosi, che ci sono pervenuti.

Personalmente ipotizzerei che i medesimi incisori che avevano lavorato per Teodato presso la zecca di Roma abbiano lavorato anche a questa emissione di Giustiniano.

EMISSIONE di GIUSTINIANO

La zecca di Roma fu nelle mani di Giustiniano dal dicembre 536 (anche se sotto assedio) fino al 538

Per giustificare la cronologia proposta da Kent e Hahn per questi pezzi, si dovrebbe quindi immaginare il seguente :

- Teodato 534-536 follis di peso compreso tra ca. 8gr. e 11gr.

Giustiniano 536-538 I fase : follis rivalutati a 18 gr.

II fase svalutazione a 10gr. (utlizzo di follis ribattuti su quelli di Teodato)

III fase emissione follis del peso di ca. 10 gr. con ritratto piu' giovane e fine

Non sembrerebbe granché coerente tale sequenza di emissioni per Teodato mentre farebbe piu' senso un riutilizzo dei follis di tedoato nella fase immediatamente susseguente alla caduta del sovrano goto : 537 e una rivalutazione nel 538 del folles che veniva in pratica raddoppiato di peso con emissione dei tipi piu rozzi. Restano da collocare le emissioni con ritratto piu' curato assai diverse come stile e quasi certamente di altro incisore.

Hahn pur condividendo la sequenza di Kent nota che i primi folles di Giustiniano seguono lo stile fine di quelli di Teodato, subiscono successivamente una degenerazione per infine riprendersi con i tipi piu' fini.

- la Morrisson distingue tre gruppi con pesi differenti: il primo con pesi compresi tra 8.14 e 8.92 gr.

il secondo con pesi tra 9.59 e 10.38 (senza lettera di officina al rovescio) e il terzo un esemplare di 18.99gr. con lettera di officina al rovescio

Restano ancora diversi punti oscuri sia metrologici (se il folles fu raddoppiato di perso nel 512 perche abbiamo emissioni ancora a 9-10gr. da parte di teodato e anche Giustiniano (es. riutilizzo folles Tedotao e emissioni stile fine)?

Studio della sequenza dei coni e sequenza dei simboli al rovescio attorno alla M potrebbero portare ulteriori elementi per inquadrare con minore imprecisone la sequenza cronologica di questa emissione.

lo studio prosegue :)

Modificato da numa numa
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Una piccola precisazione: Roma fu conquistata da Belisario nel dicembre del 536, successivamente fu assediata senza successo da Vitige dal febbraio 537 al marzo 538 (ma non venne riconquistata dai Goti). A partire dal 542 i Goti ripresero gradualmente il controllo di quasi tutta l’Italia ma Roma passò nelle mani dei Goti solo nel 546. Nel 547 fu ripresa da Belisario ma subito assediata da Totila che la riprese nel 549. Infine nel 552 fu riconquistata definitivamente dai bizantini.

Alla luce di queste intricate vicende sembrerebbe plausibile un intervallo di coniazione dei follis di Giustiniano I dal dicembre 536 ai primi anni del decennio successivo.

A questo riguardo penso sia interessante riprendere l’opinione del Wroth.

Egli, pur dicendosi convinto che si trattasse di emissioni imperiali, seguendo l’opinione diffusa nel XIX secolo che li riteneva emissioni gotiche, elencò i follis a nome di Giustiniano I nel volume dedicato alle monete di Vandali, Ostrogoti e Longodardi e non in quelli relativi alle monete bizantine. In merito alla loro successione cronologica egli ritenne che per primi furono coniati i follis “pesanti” (Tav. XV nn. 1-4):

post-7879-0-04038900-1350295533_thumb.jp

dei quali sottolineò la somiglianza del busto con quelli di Teodato. Tra l’altro egli li definì di “stile raffinato” a differenza dell’opinione successiva di Grierson che definisce le stesse monete di stile trasandato (e questo la dice tutta sulla soggettività delle descrizioni stilistiche!). A questa prima serie Wroth fa seguire i follis “leggeri” di stile progressivamente degenerato (Tav. XV nn. 5-8):

post-7879-0-58684400-1350295521_thumb.jp

(comprendendo fra questi anche quelli che noi definiamo di stile raffinato) attribuendo il peggioramento dello stile all’assedio di Vitige. In ogni caso egli fa terminare l’emissione dei follis con busto di profilo al 538 in quanto nel 538/539 avvenne la sostituzione del busto di profilo con quello frontale.

Nel 1955 Whitting dimostrò però che le emissioni con busto di profilo continuarono almeno fino al 540/541 con la pubblicazione di un mezzo follis di Giustiniano della zecca di Roma ribattuto su un decanummo di Cartagine datato XIIII (= 540/541):

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Modificato da giollo2
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evidentemente Kent, che attribuisce l'emissione del follis di Giustiniano per la zecca di Roma agli anni 536-538 non aveva letto Wroth ..:)

Se la datazione del mezzo follis è corretta questo dato ci estende di fato la coniazione di questa particolare emissione ai primi anni del 540

Arco di tempo nel quale sarebbe possibile inqudrare meglio la prima rivalutazione del follis (da 9 a 18gr. - mentre la seconda rivalutazione

a 22-24gr. non rientra per questa emissione e tocca invece i folis con ritratto frontale) ed eventualmente

successive svalutazioni (?) o comunque l'alternanza degli stili utilizzati nella produzione di questo follis.

Le considerazioni di Wroth hanno molto buon senso. Tra l'altro personalmente condivido che il cosiddetto stile 'barbarico' dei folles piu' pesanti ha un acarica figurativa molto forte rispetto ai ritratti di stile 'gentile', mentre in altri invece la componente caricaturale di certi ritratti ne pregiudica la godibilità.

Sarebbe interessante conoscere il peso del mezzo follis riconiato sul deca di cartagine in quanto ci darebbe un'indicazione preziosa di quale metrologia fosse utilizzata per il follis a quella data e poterlo cosi porre in relazione alle sequenze sulle quali abbiamo ragionato finora.

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Sarebbe interessante conoscere il peso del mezzo follis riconiato sul deca di cartagine

4,42 g - 21 mm

Grazie Giollo

questa indicazione, sempre prendendo per buona la datazione del Whitting della ribattitura cartaginese ci evidenzia come negli anni attorno al 540 il follis dovesse pesare all'incirca 9 gr.

SEmpre seguendo questa ipotesi potremmo prudenzialmente (in questo campo minato la prudenza non è mai troppa) assumere che :

i primi follis di Giustiniano fossero del tipo pesante : gr. 18 ca.

successivamente vi fosse un debasement per cui il follis si riduce a valori compresi attoprno ai 9-11gr. ca. (da qui il riutilizzo dei follis di teodato) , successivamente ancora il follis si mantiene a valori attorno ai 9gr. e vengono prodotte le emissioni di stile 'gentile'

quello che pero' non mi torna è per quale ragione si dovesse procedere ad una rivalutazione cosi massiccia del follis subito dopo, tra l'altro la cacciata di Teodato (forse come dice Hahn per far dimenticare il piu' rapidamente possibile la monetazione del sovrano Goto ? - ma perche allora mutuarla in seguito quando il peso deteriora .. - non sta molto in piedi).

Viceversa si odvrebbe presumer una prima fase (536-7) ove si riutilizzano i follis di Teodato

successivamente si assite alla rivalutazione ponderale

e infine dopo il 540 si assiste ad una perdita di peso, svalutazione e alla comparsa dei folles leggeri e di stile gentile..

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quello che pero' non mi torna è per quale ragione si dovesse procedere ad una rivalutazione cosi massiccia del follis subito dopo, tra l'altro la cacciata di Teodato (forse come dice Hahn per far dimenticare il piu' rapidamente possibile la monetazione del sovrano Goto ? - ma perche allora mutuarla in seguito quando il peso deteriora .. - non sta molto in piedi).

Una spiegazione di una prima emissione "pesante" potrebbe essere quella di un tentativo di uniformare l'emissione romana a quelle delle coeve zecche dell'impero che, vado a memoria, intorno al 536-538 coniavano follis a 15-20 g nelle zecche orientali e a 12-16 g a Cartagine. Dopo poco tempo, in seguito ad un'eventuale penuria di metallo dovuta all'assedio goto, ad una svalutazione o a chissà cosa potrebbe essere stato diminuito il peso con la conseguente ribattitura sulle monete di Teodato e l'emissione dei tipi "leggeri".

Un primo esame dei rovesci evidenzia qualche problema ad accettare l'ipotesi di Numa Numa .

" Viceversa si odvrebbe presumer una prima fase (536-7) ove si riutilizzano i follis di Teodato

successivamente si assite alla rivalutazione ponderale

e infine dopo il 540 si assiste ad una perdita di peso, svalutazione e alla comparsa dei folles leggeri e di stile gentile"

infatti il rovescio dei due esemplari leggeri ribattuti è del tipo con M "Morrisson tipo 2", quello degli esemplari pesanti "Morrison tipo 3"(con simbolo di officina) a parte due esemplari che legano il diritto del tipo pesante con il rovescio "Morrisson tipo 2", quello dei follis "leggeri" con busto di brutto stile di nuovo con M "Morrisson tipo 2" e infine i follis di stile "gentile" presentano un rovescio con M "Morrisson tipo 1".

Mi sembrerebbe più linare un'evoluzione di questo tipo:

1. follis pesante con rovescio "tipo 3"

2. follis pesante con rovescio "tipo 2"

3. follis leggero "brutto" con rovescio "tipo 2"

4. follis leggero "gentile" con rovescio "tipo 1".

Modificato da giollo2
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quindi delle due ipotesi fatte (#post 67) sostieni la prima (che poi non sono 'mie' ipotesi bensi una collazione di quanto esposto da coloro che hanno approfondito queste emissioni.

Ma .. nella tua sequenza cronologica riportata sopra dove metti i follis ribattuti di Teodato ?

E' come un puzzle :crazy:

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Non ho ancora le idee molto chiare sulla ipotetica sequenza (sto ancora raccogliendo immagini e ho appena iniziato lo studio dei conii) ma quella che mi "piace" di più (anche se è politicamente e metodologicamente scorretto avanzare opinioni prima di averle dimostrate) è la successione che ho indicato nel post 68. I follis ribattuti (sarebbe bello che ne saltassero fuori altri!) si potrebbero collocare al punto 3, all'inizio della coniazione del tipo leggero.

L'impressione che ho è che il tipo pesante sia stato un primo tentativo quasi subito abortito in quanto i conii che ho identificato sono molto pochi (2-3 diritti e 8-9 rovesci) mentre quelli del successivo (?) tipo leggero con ritratto poco curato (punto 3 della sequenza) sono molto numerosi (15-20 diritti e 30-40 rovesci).

Modificato da giollo2
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Non ho ancora le idee molto chiare sulla ipotetica sequenza (sto ancora raccogliendo immagini e ho appena iniziato lo studio dei conii) ma quella che mi "piace" di più (anche se è politicamente e metodologicamente scorretto avanzare opinioni prima di averle dimostrate) è la successione che ho indicato nel post 68. I follis ribattuti (sarebbe bello che ne saltassero fuori altri!) si potrebbero collocare al punto 3, all'inizio della coniazione del tipo leggero.

L'impressione che ho è che il tipo pesante sia stato un primo tentativo quasi subito abortito in quanto i conii che ho identificato sono molto pochi (2-3 diritti e 8-9 rovesci) mentre quelli del successivo (?) tipo leggero con ritratto poco curato (punto 3 della sequenza) sono molto numerosi (15-20 diritti e 30-40 rovesci).

plausibile da un putno di vista stilistico Gioolo, mi domando pero' ( mi scuserai se faccio l'avocato del diavolo :diablo: ma forse in questo momento serve piu' questo) se abbia senso metrologicamente.

Rivediamo la sequenza :

1. Teodato conia nel 534-36 follis di peso compreso tra 8 e 11gr. (anche qui occorrerebbe indagare se vi sia stato un debasement - ne sono quasi certo - e come abbia giocato cronologicamente)

2. arriva Giustiniano e rivaluta , subito , il follis raddoppiandolo di peso (la Morrison scrive che il follis fu raddoppiato di peso nel 512 e Teodato allora ? - inoltre è coerente con le altre emissioni Giustinianee nelle altre zecche, o queste sono indipendenti - occorre verificare..)

3. Poi il follis si sgonfia e cala talmente tanto che vanno bene i vecchi follis di Teodato che possono essere ribattuti

4. infine si adotta un tipo ancora piu' leggero e si cambia anche lo stile con un ritratto piu' giovane e aggraziato

Tutto questo non tiene poi conto che Giustiniano rivaluterà una seconda volta il follis portandolo a 22 grammi, non per queste emissioni ovviamente ma le le altre nel suo impero , quelle con il ritratto frontale .

E se invece fosse il contrario ?

si inizia con i follis di Teodato ribattuti (che avrebbe forse piu senso invece di pensare ad un riutilizzo dopo qualche anno di regno)

si procede con un debasement dovuto alle dure condizioni (assedio esterno - situazione ecnomivamente tesa)

migliora la situazione e arriva la prima rivalutazione che porta il follis a 18 gr.

Il problema che ho con questa ipotesi è il mezzo follis del peso di gr. 4.4 coniato nel 541

Qualcuno ha trattato la cronologia delle riforme monetarie di Giustiniano ?

Altra domanda : quando termina la coniazione di moneta enea a Roma , o meglio fino a quando conia la zecca nel sesto secolo ?

mi pare che Roma cessi ogni coniazione nel 600-700 fino alla comparsa delle cosiddette siliquae papali all'inizio dell'VIII secolo , o mi sbaglio ?

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L'ipotesi di numa numa mi pare convincente soprattutto per la collocazione delle monete ribattute. Resterebbe però da capire il cambiamento stilistico delle ultime coniazioni. Purtroppo non sono abbastanza preparato sul periodo paleo-bizantino ed è per questo che fino ad ora non ho voluto intromettermi nella discussione.

Ad ogni modo, da Giustiniano a Maurzio Tiberio (508-602) tutti gli Imperatori del VI secolo coniano qualche moneta enea a Roma. Foca non lo fa ma Eraclio sì, così come Costante II, Costantino IV, Giustiniano II nel VII. Per lo più si tratta però di mezzi folles.

Modificato da Follis Anonimo
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Grazie Follis per le informazioni sulle coniazioni susseguenti. Non ho testi sottomano, in questi giorni sono in viaggio per lavoro, ma è senz'altro un'area da approfondire soprattutto per inquadrare meglio la sequenza metrologica delle coniazioni enee (amesso che ve ne sia una ricostruibile naturalmente)

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Accidenti! Come sta lievitando bene la pagnotta! A questo punto dovremmo continuare ad approfondire i punti trattati e allargare il discorso a tutte le emissioni enee della zecca di Roma: costituirebbe uno studio inedito e molto interessante.

Sarebbe bello poterlo fare a quattro, sei o otto mani (considerando i quattro gatti delle bizantine) qui sul forum!

Tornando ai follis di Giustiniano I, vorrei dire che i pesi degli esemplari di cui ai punti 3 e 4 del post 71 di Numa Numa in realtà non sono diversi: entrambi intorno a 9-10 grammi.

Il problema che trovo nella successione (peraltro molto logica): 1. Teodato 2. Giustiniano ribattutto 3. Giustiniano degradante 4. Giustiniano aggraziato 5. Giustiniano pesante è che un conio di diritto del tipo pesante presenta anche un rovescio del tipo di quelli presenti sul Giustiniano ribattuto/Giustiniano degradante mentre il rovescio del tipo Giustiniano aggraziato è del tutto diverso (tipo Morrisson 1 con tratti obliqui della M che si uniscono molto in basso). Quindi il Giustiniano pesante dovrebbe essere "confinante" (anteriormente o successivamente) al tipo Giustiniano ribattuto/ Giustiniano degradante (questi ultimi due hanno lo stesso tipo di rovescio).

In ogni caso spero di chiudere lo studio che sto facendo sui conii entro qualche mese e di poter fornire qualche elemento in più per cercare di formulare una successione ragionevolmente condivisibile.

Modificato da giollo2
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DE GREGE EPICURI

Congratulazioni per la ricerca, e attendiamo con interesse i risultati (anche se il livello supera ampiamente le mie competenze bizantine!). Spero di rivederti alla biblioteca della SNI, o a qualche incontro de La Moneta.

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