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IGNORED

l organizzazione delle zecche nel IV secolo


rick2

Risposte migliori

visto che è estate e che nessuno posta monete

vorrei provare a sviluppare una discussione sulle zecche del IV secolo

in particolare mi interessere capire per quale motivo ci son territori senza zecche (hispania , mauretania , sicilia)

e altre zecche che sembrano attaccate l una con l altra

per esempio tessalonica, nikomedia , kizico , heraclea e costantinopoli

un altra considerazione che mi interesserebbe capire è come mai sembra che ci sia un arco di zecche a ridosso del confine , trier, siscia , etc etc

come mai una zecca veniva ubicata in una città piuttosto che un altra

vediam se riusciamo a passare il precedente record di 5 risposte da 3 utenti :)

allego mappa delle zecche

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Ciao Rick,

questa è facile:

un altra considerazione che mi interesserebbe capire è come mai sembra che ci sia un arco di zecche a ridosso del confine , trier, siscia , etc etc..

Le zecche a ridosso del confine servivano a produrre le monete per le paghe dei soldati di stanza.

La zecca di Viminacium nacque ad esempio per questo motivo.

in particolare mi interessere capire per quale motivo ci son territori senza zecche (hispania , mauretania , sicilia)

e altre zecche che sembrano attaccate l una con l altra

In effetti in Hispania a parte Barcino per un breve periodo nel V secolo non ha zecche ufficiali. :( Nei secoli antecedenti la produzione monetale era comunque garantita da zecche locali che affiancava quella proveniente da quelle ufficiali extra-provinciali.

Ostia ebbe breve vita e fu spostata ad Arelate.

Heraclea è preesistente a Costantinopoli e quando questa ultima acquista potere cala la produzione; precedentemente nella zona Heraclea Tracica era più importante rispetto a Byzantium che ebbe anche a pagare il fatto di essersi schierata contro Settimio Severo.

Cartagine ed Alessandria coprirono il fabbisogno dell'Africa.

Trier, Amiens, Lyon e Arles le Gallie.

Londinium la Britannia (mi astengo dal discorso imitative, scarso flusso monetale circolante, etc..).

Ticinum, Aquileia, Roma, Ostia coprivano l'Italia e parte delle regioni circostanti (Noricum, Retia, etc...)

Siscia, Sirmium, Serdica il limes danubiano.

Le altre "orientali" Grecia e Medio Oriente.

E comunque le monete giravano, giravano, giravano. A Doncaster ho trovato una Cyzicus. Nel Braithwell c'erano da Siscia...

come mai una zecca veniva ubicata in una città piuttosto che un altra

Ritengo in base a collocazione geografica, presenza di strutture preesistenti (zecche non ufficiali) e quindi maestranze già rodate, importanza della città in quel settore.

Non ho testi in merito, ce provo... a promuovere la discussione.

Ciao

Illyricum

:)

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Ciao,

Imperial mints

In the heyday of the Empire—from Augustus right down to the Severan dynasty, in the mid-third century AD—the vast bulk of the Imperial coinage was struck at Rome. Hundreds of cities also struck coins, but these were almost always bronze coins of low denomination, with Greek legends, and intended for local commerce. Imperial coins were suitable for paying the army and paying taxes, and included almost all silver coins and all gold coins. Most of these were minted in Rome itself.

By the end of the third century, this system had broken down as a consequence of the general economic and political collapse. Imperial coins themselves had devolved to small, crude tokens almost devoid of precious metal content, reducing the need for lower-value local coins.

One of Diocletian's accomplishments was reorganizing the system of Imperial mints. This was based, first and foremost, on military needs. You can see a line of mints stretching from London to Serdica, to meet the needs of the many legions stationed on the frontiers, on perpetual guard against barbarians. Another group of mints served the heartland of Italy and southern Gaul; a second cluster served the traditional Greek heartland around the Aegean and western Asia Minor. The great cities of Antioch, Alexandria, and Carthage also had their own mints. Click on a city on the map to see coins from that city, or select it from the list at left.

During the reign of Constantine I, the mints got somewhat reordered. New mints were opened at Arelate (replacing Ostia and Lugdunum), and Sirmium (replacing Serdica). And of course, when he founded his new capital of Constantinople, an important mint was established there, eventually superceding that of Nicomedia. These mints are listed in blue.

post-3754-0-93968200-1343828044_thumb.jp

...continuo a non capire come mai ci son coppie di zecche , tipo arelate e lugdunum e le 4 sul bosforo

Dalla lettura del testo di cui avrai capito che

la mappa va letta in senso cronologico, quindi alcune zecche sostituiscono altre e non sono contemporanee. Per la Gallia quindi decade Lugdunum che viene sostituita da Arelate; quest'ultima doveva coprire il fabbisogno monetale della Gallia meriionale, mentre la parte settentrionale era appannaggio di Treveri. La prima copre anche l'Hispania.

Roma e Aquileia coprono l'Italia.

Ticinum viene chiusa nel 326-327 da Costantino.

Siscia e Sirmium servono le regioni illiriche e danubiane (e Costantino I nasce nei pressi di Sirmium per cui probabilmente le fa un "regalo" aprendo la zecca).

Le 4 sul Bosforo sono aperte precedentemente a Costantinopoli e Heraclea Sintica cala l'attività dopo la fondazione di Costantinopoli; rimane però attiva fino a Leone I. Assieme a Tessalonica copre la parte greca e la Tracia.

Le due anatoliche (Cizycus e Nicomedia) dovevano servire il territorio dell'Asia Minor.

Carthago è attiva solo per 11 anni nel IV secolo (chiusura nel 311); Alessandria quindi copre la parte africana dell'Impero.

Antiochia copre un vasto territorio.

La mappa di prima forse è più intuitiva così:

post-3754-0-85453500-1343829416_thumb.jp

Proprio volendo manca Ambianum (Amiens) e per un periodo, Mediolanum.

Ciao

Illyricum

:)

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DE GREGE EPICURI

Credo che i motivi delle contraddizioni segnalate da Rick siano prevalentemente storici: legati sia alle vicende generali dell'Impero che, soprattutto, a quelle locali . Non è più il tempo in cui la "programmazione e pianificazione" funzionavano in modo unitario e razionale : credo che ciò sia accaduto l'ultima volta con Diocleziano, e poi (ma solo in parte) sotto Costantino. Già fra questi due, la grande e rapida effervescenza di Ostia e di Cartagine sono dovute alla politica personale di Massenzio. Così come le vicende della Gallia (Arelate, Lugdunum, Ambianum, Treviri, Colonia) e della Britannia sono legate agli scontri fra Costantino 2°, Costante, Magnenzio, alla rivolta di Poemenio, ecc. Tutto questo aveva avuto ovviamente una pesante premessa nelle lotte e nella confusione del 3° secolo. Sicuramente ci sono anche altri motivi: la riforma di Diocleziano, il suo editto "De maximis praetiis" che aveva certamente anche conseguenze syulla monetazione, poi la riforma di Costantino, ecc. Occorre infine tener conto che non tutte le zecche coniavano i tre metalli.

Modificato da gpittini
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Ho letto tutte le risposte e tutte contengono parte di verità...

Aggiungerei una sola considerazione.

Come vedesi dalla prima piantina geografica le zecche sono tutte disposte a ridosso di quella linea nera che contiene la parte grigia.

Per me (marxista?) vuol dire che tutta l'economia dell'impero girava, sia per traffici che indotto a ridosso delle popolazioni barbare , germaniche-slave-asiatiche, che ambivano alla integrazione...

La risposta può sembrare semplicistica...ma è l'unica possibile in cui credo.

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Ciao,

due riflessioni:

Antochia e alessandria avevano più di 500.000 abitanti

mentre Arelate e Londinium avevan 50.000 abitanti

Antiochia e Alessandria erano due metropoli di regioni ricche e produttive. Non posso essere confrontate con le altre due località.

Arelate è una piccola città che diede i natali a Costantino II (infatti cambiò nome nel 328 in Constantina in suo onore) ed è possibile che sia stata creata per fare un omaggio alla città (per "strana" coincidenza la zecca apre i battenti nel 313 o 314, la nascita di Costantino II è datata al 314); come detto precedentemente l'apertura di una zecca era di grande prestigio (e manifestava una benevolenza dell'Imperatore rispetto alle altre possibili papali regionali).

Diversi i presupposti per Londinium. Come noto nell'isola probabilmente il flusso monetale era ridotto (vedi discorso monete imitative etc...) e Carausius, dopo la creazione dell'Impero Britannico creò zecche continentali galliche e isolane (Camulodunum e Londinium, appunto). Rientrata la Britannia nell'Impero, Londinium fu mantenuta da Costanzo Cloro e quindi dal figlio (forse anche per "riconoscenza" verso la terra da dove era partito nella sua folgorante ascesa alla porpora imperiale.).

Come vedesi dalla prima piantina geografica le zecche sono tutte disposte a ridosso di quella linea nera che contiene la parte grigia.

Per me (marxista?) vuol dire che tutta l'economia dell'impero girava, sia per traffici che indotto a ridosso delle popolazioni barbare, germaniche-slave-asiatiche, che ambivano alla integrazione...

E se invece fosse solo la dimostrazione che sorgono laddove c'è una forte presenza militare (e quindi le zecche erano necessarie per il pagamento delle truppe che, ricordiamo, era il maggior costo dello Stato?)?

La zecca di Viminacium ad esempio nacque per emettere monete per l'esercito impiegato nel limes danubiano.

Che poi in realtà il Limes fosse tutt'altro che una barriera impenetrabile ai flussi commerciali nei due sensi è archeologicamente attestato.

Ciao

Illyricum

:)

Modificato da Illyricum65
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Un'altra considerazione: non sempre la "fotografia" delle zecche rispecchia la situazione del momento in cui viene fatta. Quando si fondava una zecca, si mettevano assieme professionalità ed era difficile poi rinunciarci. Mi spiego: una zecca poteva rispondere all'esigenza per cui si era deciso di farla. Poi questa esigenza decade e ne sorge una diversa in un'altra provincia. Che cosa fare? Chiudere la zecca "inutile" ed aprirne un'altra con il rischio di creare una situazione simile alle zecche legionarie? Molto più facile tenersi la zecca esistente e spostare le monete. Quindi: metropoli a parte, la maggioranze delle zecche nasce per esigenze militari. Poi, attenuatesi queste, le legioni si spostano e le zecche no.

Una risposta a Illyricum sulla circolazione monetaria in Britannia: nel Braithwell c'erano diverse monete di Siscia, ma persino una di Antiochia:

http://www.forumanci...lbum=2239&pos=0

P.S: quanto alla Spagna: poche legioni e ancor meno grandi città. Molti campi e molte miniere

Modificato da cancun175
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quella delle zecche al confine si spiega anche per me con la presenza delle legioni a difesa del limes

noi cmq tralasciamo tutto il discorso legato all economia reale su cui il tema dell economia monetaria poi si fissa, cioe guardiamo solo l offerta di moneta ma non la domanda

che tra l altro è anche una causa importante dell inflazione

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Ciao Rick,

ma non capisco questa frase nel discorso di cui sopra:

noi cmq tralasciamo tutto il discorso legato all economia reale su cui il tema dell economia monetaria poi si fissa, cioe guardiamo solo l offerta di moneta ma non la domanda che tra l altro è anche una causa importante dell inflazione

Con il pagamento degli stipendi all'esercito lo Stato emetteva moneta in circolazione. Altro denaro usciva dalle casse per le opere pubbliche.

Chiaramente il soldato ridistribuiva parte del suo stipendio tra botteghe artigiane, taverne, pagamenti di servizi vari. Alcuni commerci erano anche ad ampio raggio. E in seguito il denaro andava anche alla famiglia vivente nei vicus o canabae attorno al forte dove prestava servizio, per cui il contante veniva redistribuito. Quando terminava il servizio di ferma ridistribuiva parte dei risparmi nell'acquisto di terreni, in vari casi.

E' un'estremizzazione ma vuol spiegare con qualche esempio banale che l'esercito era anche il distributore della moneta.

I soldi spesi entravano in circolazione nel flusso monetale, che ne so, l'oste pagava i fornitori e una parte comunque rientrava allo Stato come tasse.

Quindi il flusso di denaro non si ferma quando arriva in zone militarmente presidiate ma comincia appena a circolare.

Diverso il discorso sulle monete di pregio (in particolare l'oro). Il valore delle proprietà era espresso in sesterzi ma quando un patrizio acquisiva un bene anzichè presentarsi con una carriolata di sesterzi portava con sè la classica saccoccia piena di aurei, adottando il cambio ufficiale. Il patrimonio familiare nobiliare era conservato in aurei.

Ciao

Illyricum

:)

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esatto

ci sara stata anche il resto dell economia , dall agricoltore all artigiano al minatore al commerciante

noi ci concentriamo sull offerta di moneta , ma c è anche la domanda di moneta , anche se è un concetto economico che c entra più con l economia che con le zecche

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esatto

ci sara stata anche il resto dell economia , dall agricoltore all artigiano al minatore al commerciante

noi ci concentriamo sull offerta di moneta , ma c è anche la domanda di moneta , anche se è un concetto economico che c entra più con l economia che con le zecche

ecco qui esce il bancario che c'è in te....

buone vacanze.

BOB

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  • 2 mesi dopo...

Il particolare che mi ha avvicinato alle monete romane non sono stati gli Imperatori che si sono susseguiti nei secoli ma proprio quel groviglio inestricabile di Zecche che hanno battuto monete nei più disparati luoghi dell'Impero.

Quindi vi chiedo di ampliare il discorso che avete cominciato allora,e se è possibile magari fare un topic apposito con le descrizione dettagliate delle varie Zecche ed officine,forse chiedo troppo,sono qua per imparare da voi mostri sacri del sapere della monetizzazione romana,detto in parole povere ho fame di sapere.

Saluti Marcello.

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