Vai al contenuto
IGNORED

Lettera aperta(sic!) al Ministro Ornaghi


Risposte migliori

Grazie Arka

mi domando come si possa pensare (e dove sta scritto) che un-istituzione, ancorche sensibile e magari anche desiderosa di instaurare un dialogo, possa rispondere perche qualcuno pone un quesito o posta una lettera aperta su un forum . Credo neanche nella piu progressista Svezia si possa sognare una cosa simile.

Al limite capisco di piu indirizzare una richiesta contattando direttamente il Ministero, tramite le vie tradizionali oppure scrivendo un émail ád un indirizzo che accoglie tali richieste.

Non e questione di essere sudditi di qualcuno ma occorre avere presente certi canali di comunicazione e come funzionano.

Link al commento
Condividi su altri siti


quindi MIBAC o no MIBAC a domanda (gentile e rispettosa) pretendo risposta (altrettanto gentile e rispettosa, e aggiungo veloce) visto che sono pagati anche con i miei soldi.

Quando non è così, ingenuo o inesperto, faccio un casino della madonna finchè non ottengo quello che mi spetta. Non siamo sudditi di nessuno.........................e adesso mi sono anche incazzato

Maurizio

WOW! ........Ora si che al MIBAC saranno preoccupati...!

Non era certamente questo il mio intento, non essendomi ricordato di mettere lo smile per sdrammatizzare la frase finale sembra chissà cosa.............

Maurizio

Link al commento
Condividi su altri siti


Io la penso diversamente: Dott., Ing. Prof. ecc. ecc. sono titoli non solo meritati ma dovuti, quando uno ha studiato.

Mi danno invece fastidio le persone che usurpano tali titoli, non avendoli mai conseguiti.

Quanto invece alle risposte, non si può pretendere che il nostro ideale interlocutore (nella fattispecie il MIBAC, ma chiunque esso sia) sappia dei nostri quesiti sul forum e venga a risponderci.

Se uno vuole una risposta deve contattare direttamente l'interessato, non giocare di sponda.....

A me sta bene che uno abbia il titolo e lo uso anche, non sopporto chi grazie al titolo si sente superiore a un'altro (ma probabilmente questo è un'altro discorso).

Per quanto riguarda il MIBAC (o chi per esso) sono d'accordo, infatti mi piacerebbe se il forum come tale chiedesse lumi a chi di dovere e poi ci mettesse al corrente

Maurizio

Link al commento
Condividi su altri siti


Il forum "come tale" è una comunità di persone unite da interessi comuni che discutono e confrontano le loro idee. Non ha personalità giuridica, non ha alcun profilo istituzionale e quindi non ha modo di rivolgersi "come tale" al MIBAC o a qualunque altra istituzione. Non è questo il suo ruolo. Oltre tutto, chi decide qual è la posizione "ufficiale" del forum? Non mi sembra che nessuno abbia mai voluto imporre una "linea editoriale" e se qualcuno che frequenta il forum dovesse notare che determinate idee vengono presentate come "le idee del forum", non essendo stato direttamente interpellato e non essendo lui d'accordo, avrebbe tutto il diritto di farsi girare i santissimi...

Link al commento
Condividi su altri siti


Il forum "come tale" è una comunità di persone unite da interessi comuni che discutono e confrontano le loro idee. Non ha personalità giuridica, non ha alcun profilo istituzionale e quindi non ha modo di rivolgersi "come tale" al MIBAC o a qualunque altra istituzione. Non è questo il suo ruolo. Oltre tutto, chi decide qual è la posizione "ufficiale" del forum? Non mi sembra che nessuno abbia mai voluto imporre una "linea editoriale" e se qualcuno che frequenta il forum dovesse notare che determinate idee vengono presentate come "le idee del forum", non essendo stato direttamente interpellato e non essendo lui d'accordo, avrebbe tutto il diritto di farsi girare i santissimi...

Hai ragione.............

Maurizio

ps. Però se qualche Colonnello a caso frequentatore del forum gli venisse un pizzicorino al naso................. :crazy:

Link al commento
Condividi su altri siti


Guest utente3487

Più che i colonnelli io direi anche qualche Generale, che frequenta in incognito il forum (chissà avrà ancora paura, al suo livello, che gli fanno tottò nel sederino).

Link al commento
Condividi su altri siti

fose e' il caso di lasciare arrabbiature e sederini da parte e tornare all-assunto della discussione.

I generali hanno probabilmente meglio da fare che leggere i nostri sproloqui (almeno me lo auguro) e chi sta in vacanza si goda le meritate vacanze :)

Link al commento
Condividi su altri siti


Guest utente3487

Posso garantirti che almeno un generale che sguazza in incognito sul forum c'è. E' questo anonimato che fa pensare male, specie per un rappresentante delle istituzioni.

Link al commento
Condividi su altri siti

Guest utente3487

Comunque forse è meglio chiudere la discussione, tanto risposte dai diretti interessati non ce ne saranno. Le discussioni fin qui portate avanti saranno come al solito lette, commentate, riportate a chi di dovere come fa un buon cagnolino da riporto e tutto si conclude così.

Sarà la Magistratura Contabile, se del caso, ad interessarsi della vicenda.

Link al commento
Condividi su altri siti

perche chiudere la discussione ?

a parte qualche intervento un po- ingenuo prontamente commentato dallo Staff mi sembra che le considerazioni e i dati riportati in questa discussione siano interessanti e utili per tutti noi.

IN quanto alla Corte dei Conti (se e questo cui ti riferisci per 'magistratura contabile') credo abbia i suoi tempi e non so nemmeno se un episodio del genere possa essere preso in considerazione , ne so se basta un esposto tipo la lettera aperta al Min Ornaghi per far scattare una verifica e quale organo debba occuparsi di tale verifica.

Link al commento
Condividi su altri siti


Guest utente3487

Ho avuto l'onore di lavorare per due anni con la Corte dei Conti a Roma e posso garantire che avviavano vertenze anche sulla base di un articolo stampa, quando ravvisavano fumus di danno erariale, delegando la GdiF per gli accertamenti del caso. E così fu, rimanendo in tema monetario, per l'errore della Germania sulla 1000 lire bimetalliche e per le lire 200 prova del 1977 e altri casi ancora.

Link al commento
Condividi su altri siti

Ho avuto l'onore di lavorare per due anni con la Corte dei Conti a Roma e posso garantire che avviavano vertenze anche sulla base di un articolo stampa, quando ravvisavano fumus di danno erariale, delegando la GdiF per gli accertamenti del caso. E così fu, rimanendo in tema monetario, per l'errore della Germania sulla 1000 lire bimetalliche e per le lire 200 prova del 1977 e altri casi ancora.

Non è forse questo l'obiettivo della Matassi?

Link al commento
Condividi su altri siti


.....della quale mi piacerebbe leggere un suo intervento qui.....

:unknw:

Modificato da Alberto Varesi
Link al commento
Condividi su altri siti


.....della quale mi piacerebbe leggere un suo intervento qui.....

:unknw:

piacerebbe a tutti, credo...ma o è in ferie o non ci sente da quell'orecchio e sta anche perdendo un'ottima occasione di farsi pubblicità gratuita...

Link al commento
Condividi su altri siti


D'altronde credo che i social-network, i forum oggi si avvicinino sempre più al giornale, ai mezzi di comunicazione ufficiali, anzi forse in alcuni casi possono essere più propositivi e comunicativi in quanto aggregano e permettono lo scambio di opinioni.Compito dei mezzi di informazione e di comunicazione c'è anche quello di fare inchieste, analisi critiche e costruttive, cercare anche di scavare e capire ; quindi nel rispetto delle norme, dei regolamenti, sia dei fora, che di internet perchè non parlarne,per cercare sempre più di dare informazioni, notizie, chiarimenti e conseguente trasparenza a tutto quanto ?

Modificato da dabbene
Link al commento
Condividi su altri siti


  • 2 settimane dopo...

Solo ora, al rientro dalle ferie, ho notato la vicenda dell'acquisizione da parte del MiBAC dei frazionali magnogreci e sicelioti, che sinceramente trovo assai strana.

In particolare spero che, dopo le ferie, si faccia viva questa Scarlett Matassi, che da una indagine su internet sembra occuparsi attivamente del collezionismo di arte moderna (specie dipinti e disegni), scrivendo anche un libro:

Publio Morbiducci: Sculture, Dipinti, Disegni

by Publio Morbiducci, Raffaele Cecora, Giuseppe Bertolami, Scarlett Matassi

ISBN 8886291523 (88-86291-52-3)

Hardcover, Artemide

Pare molto collegata con Giuseppe Bertolami, noto collezionista e gallerista romano, ma non mi risulta affatto addentro a vicende numismatiche.

Probabilmente questa Matassi conosce procedimenti nel MiBAC, ma non so perchè abbia colto la vicenda dell'acquisizione di un lotto di monete greche da parte dello stato senza adeguata risonanza su internet, ma apparentemente solo tramite suoi contatti email, come rivela questo link:

http://it.dir.groups.yahoo.com/group/archeologia_sapienza/message/1112

Per capire meglio si dovrebbe avere almeno le schede dettagliate delle monete acquistate, che dovrebbero, per regolamento, avere anche fotografie.

Si tratta sicuramente di una interessante collezione di frazionali greci che era stata sottoposta a una domanda di esportazione, evidentemente per essere venduta in un'asta straniera. Probabilmente lo Stato ha manifestato interesse per alcuni di essi ed ha esercitato il suo diritto di prelazione.

Sarebbe utile sapere se il MiBAC si è avvalso della consulenza di qualche serio e preparato esperto per la valutazione economica e per l'importanza (senza dimenticare i milioni di pezzi ancora giacenti nelle collezioni pubbliche senza adeguata pubblicazione).

Senza avere dettagliate descrizioni delle monete non è possibile avere una loro corretta valutazione, anche se noto non poche incongruenze.

Il pezzo più importante è comunque questo:

15) Solus; litra; argento; D/HERMAS Testa a sinistra;

R/Arco, pesce, faretra, clava e due globetti. Tracce di ossido.

Conservazione buona.

Acquistata dal Ministero per i Beni e le Attivitˆ Culturali

per euro 2.074,00.

Estremi vendita asta Importo

Note

LHSn.67

€ 460,00

-

BALDWIN n. 25

€ 630,00

-

HIRSH n.197

€ 522,00

-

ELSEN n.68

€ 749,00

-

Valore medio di mercato

€ 590,25

Media dei prezzi delle monete vendute

Importo acquisto MIBAC

€ 2.074,00

Prezzo di acquisto MIBAC

Maggior costo a carico dello Stato

€ 1.483,75

Conosco bene l'emissione in questione, che è molto rara e di grande interesse, oggetto di una mia pubblicazione che apparirà in un volume dedicato alla memoria di Roberto Russo e che è in corso di allestimento presso l'American Numismatic Society di New York.

I riferimenti usati per questa moneta mi sembrano tutti "sballati" e personalmente conosco solo 4 esemplari:

1/1) Coll. privata (CH) g. 0,94

1/2) Coll. privata (USA) = Waddell 2007 g. 0,90

1/3) London, BM 1951.1007.1 = ex coll. Jameson 906 = Hirsch 15/1906, 1314 (ex coll. Philipsen) g. 0,87

1/4) Busso Peus 406/2012, 3 g. 0,78 (erroneamente attribuito a Tarentum !)

Purtroppo sembra che per questa emissione esistano recenti falsificazioni......

Resta comunque una vicenda molto interessante e piuttosto intrigante e spero (invano) che si faccia vivo qualcuno che ha potuto seguirla da vicino.

Penso che Alberto Varesi debba ritentare di contattare questa Menassi, visto che siamo ormai alla fine del periodo vacanziero.....

Link al commento
Condividi su altri siti


....

I riferimenti usati per questa moneta mi sembrano tutti "sballati" e personalmente conosco solo 4 esemplari:

1/1) Coll. privata (CH) g. 0,94

1/2) Coll. privata (USA) = Waddell 2007 g. 0,90

1/3) London, BM 1951.1007.1 = ex coll. Jameson 906 = Hirsch 15/1906, 1314 (ex coll. Philipsen) g. 0,87

1/4) Busso Peus 406/2012, 3 g. 0,78 (erroneamente attribuito a Tarentum !)

Purtroppo sembra che per questa emissione esistano recenti falsificazioni......

questa la dice lunga sulla reale competenza del proprietario venditore o su chiunque abbia classificato le monete .

E sulla loro valutazione ...

che storia strana..

Link al commento
Condividi su altri siti


Ripensando a questa situazione mi domando se potesse venire presentata un-interrogazione parlamentare in merito.

O piu' semplicemente un-indagine conoscitiva da parte della GdF ?

In fondo qui abbiamo un acquisto insolito di materiale relativamente comune, sicuramente non raro, (e magari anche non ben conservato) a dei prezzi non altissimi ma comunque superiori alla media del mercato per monete equivalenti con utilizzo di preziosi fondi pubblici che sarebbero potuti esere impiegati, in questi tempi di estreme restrizioni per le isttuzioni culturali, di gran lunga piu'vantaggiosamente in investimenti alternativi.

Acquistare poche monete di poca rilevanza, decontestualizzate, di cui esistono decine, probabilmente, di altri esemplari presso i patrii depositi, a che pro ? Inoltre mi domando chi ha potuto garantire che il materiale acquisito non contenesse cloni o monete sospette , oggi cosi comuni e presenti pur nelle aste di mezzo mondo soprattutto in tempi recenti per questa tipologia di frazionali ?

Ancora, chi ha potuto verificare che le condizioni esplicitate fossero congruenti, ma soprattutto che la provenienza delle monete fosse quella indicata (e che magari non si fosse rifatta qualche verginita', oggi la chirurgia plastica permette veramente di tutto :wacko: ...)

E' incredibile che dove manchino fondi per classificare collezioni pubbliche di capitale importanza le cui informazioni, dati e foto farebbero la felicita'di studiosi di mezzo mondo e manchino in alcuni uffici del ministero addirittura i soldi per aggiustare le fotocopiatrici , si debbano buttare dalla finestra soldi per acquistare un insieme di scarsa rilevanza che nulla aggiunge al gia'enorme patrimonio numismatico pubblico. Anche se le cifre in gioco sono comunque modeste comunque certi sprechi andrebbero evitati.

Direi che queste sarebbero le cose da indagare oltre a dare precise direttive su come evitare incauti acquisti e come essere in regola con la compravendita di monete.

Link al commento
Condividi su altri siti


In effetti ripensandoci è veramente stupefacente quanto è accaduto, non ci soldi, non ci sono risorse, è la frase ricorrente eppure succede questo.....,giusto da parte di un forum averlo divulgato,poi se qualcuno più al corrente, magari la stessa autrice dello scoop volesse darci qualche notizia in più ,sarebbe veramente istruttivo, molto istruttivo capire o non capire.....

Link al commento
Condividi su altri siti


"Si può inviare il tutto alla Corte dei Conti."

Già. Se si ha la ragionevole convinzione che l'acquisizione segnalata comporti per l'Erario uno spreco di danaro pubblico, anzichè una "lettera aperta" avrei piuttosto pensato ad un esposto alla Procura della Cote dei Conti.

Scrive acraf al post nr. 66:

"Conosco bene l'emissione in questione, che è molto rara e di grande interesse, oggetto di una mia pubblicazione che apparirà in un volume dedicato alla memoria di Roberto Russo e che è in corso di allestimento presso l'American Numismatic Society di New York.

I riferimenti usati per questa moneta mi sembrano tutti "sballati" e personalmente conosco solo 4 esemplari:"

Non avendo ancora sentito suonare la "campana" dello Stato, mi soffermerei però sulla segnalazione proposta da acraf, quanto meno per una delle monete oggetto dell'acquisto coattivo:

non è che, almeno per questa moneta, va a finire che lo Stato ha persino fatto un affare?

Saluti,

Michele

Link al commento
Condividi su altri siti


Non posso fare a meno di pensare che una decina di migliaia di euro è proprio la somma che serve per poter stampare e distribuire un buon volume italiano del Sylloge Nummorum Graecorum, come ad esempio il volume della collezione del Museo di Firenze dedicato alla Magna Grecia, dopo quello sulle monete etrusche.

So che il volume è praticamente pronto, ma mancano appunto i fondi per pubblicarlo..... senza considerare i salti mortali per poter usare una fotocopiatrice in un semplice ufficio di una Soprintendenza.

E ci sono tante altre occasioni perché lo Stato possa investire somme relativamente modeste alla pubblicazione di altre collezioni pubbliche (e non oso pensare alle enormi potenzialità di rendere fruibili collezioni di monete antiche presenti nel ricco Museo Nazionale Romano oppure nel Museo Archeologico di Napoli).

Se poi consideriamo che con la pubblicazione, al giusto prezzo e buona qualità, si prevede anche almeno un parziale ritorno economico, con la vendita dei volumi, per cui la spesa statale (quindi con i soldi di noi contribuenti) non è del tutto a "fondo perduto".....

Diamo la precedenza alla valorizzazione e conoscenza di quello che abbiamo negli immensi depositi statali di monete prima di procedere ad investimenti su monete sicuramente mancanti nelle collezioni pubbliche (come d'altra parte fa ad esempio il British Museum).

E poi chi ci garantisce che queste 20 monete acquistate saranno mai pubblicate, con accurate schede e buone foto (magari con adeguati ingrandimenti trattandosi di monetne di circa 10 mm di diametro e anche meno)..... a prescindere da quanto giustamente detto da Numa sull'effettiva importanza scientifica di un acquisto di monete decontestualizzate (ad esempio ha un senso acquistare, come è successo in passato, una omogenea e specializzata collezione formata da esemplari di provenienza locale, come ad esempio la collezione Battista di monete apule, anche se in questo caso fu un acquisto a livello comunale).

  • Mi piace 1
Link al commento
Condividi su altri siti


Ciao acraf.

D'accordo in linea di principio con quello che hai scritto.Ma Ti pongo, a questo punto alcune domande dirette, riprendendo due Tue precedenti considerazioni:

1. "Conosco bene l'emissione in questione, che è molto rara e di grande interesse...."

2. "I riferimenti usati per questa moneta mi sembrano tutti "sballati" e personalmente conosco solo 4 esemplari:"

Date queste premesse, è possibile determinare un prezzo di mercato per quella moneta, probabilmente esistente in soli altri 4 esemplari?

Può un'Istituzione statale reputare (ragionevolmente) proficuo aggiungere al proprio medagliere, a quel prezzo, una moneta come quella o è un "eccesso di zelo"?

Sul fatto che sia stato acquisito tutto il lotto e non solo la moneta rara, potrei avere anche una spiegazione plausibile.

Come certamente saprete, l'acquisto coattivo può essere evitato se colui che richiedeva l'attestato di libera circolazione, ricevuta comunicazione che lo Stato è interessato alle sue monete, rinuncia ad esportarle.

E' evidente che se su 21 monete presentate all'esportazione, solo per una (quella di cui evidentemente l'aspirante esportatore non conosce l'esimia rarità) lo Stato proponesse l'acquisto coattivo, la cosa finirebbe per attiare l'attenzione del proprietario che a quel punto, valutata meglio quella moneta, potrebbe essere indotto a rinunciare ad esportarla e tenersela in attesa di "tempi migliori......" (poi magari Ti traduco, in privato, che cosa intendo per "tempi migliori"....ma credo Tu abbia già capito a che cosa alludo....).

Ebbene, a quel punto la "strategia" potrebbe essere questa:

io Stato propongo senza discutere l'acquisto coattivo di tutto il lotto al prezzo indicato dal proprietario, per evitare di accendere i riflettori sull'unica moneta che in realtà mi interessa acquisire e che, in ultima analisi, può giustificare il prezzo pagato per tutto il lotto.

A questo punto, se il ragionamento svolto sopra ha un qualche fondamento (questo non lo so...ditemelo Voi), si potrebbe sempre discutere se sia stato proficuo/opportuno o meno spendere quei soldi (pubblici) per acquisire una moneta non presente nelle collezioni statali e di estrema rarità, piuttosto che finanziare una pubblicazione o catalogare una raccolta.......ma non si potrebbe però più parlare di spreco tout court di danaro pubblico.

Questo in linea generale e senza alcuna velleità di prendere le difese dell'Istituzione....ma solo per cercare di capire cosa può essere successo facendo uso dei pochi elementi che abbiamo in mano.

Saluti.

Michele

Modificato da bizerba62
Link al commento
Condividi su altri siti


Guest utente3487

Non posso fare a meno di pensare che una decina di migliaia di euro è proprio la somma che serve per poter stampare e distribuire un buon volume italiano del Sylloge Nummorum Graecorum, come ad esempio il volume della collezione del Museo di Firenze dedicato alla Magna Grecia, dopo quello sulle monete etrusche.

So che il volume è praticamente pronto, ma mancano appunto i fondi per pubblicarlo..... senza considerare i salti mortali per poter usare una fotocopiatrice in un semplice ufficio di una Soprintendenza.

E ci sono tante altre occasioni perché lo Stato possa investire somme relativamente modeste alla pubblicazione di altre collezioni pubbliche (e non oso pensare alle enormi potenzialità di rendere fruibili collezioni di monete antiche presenti nel ricco Museo Nazionale Romano oppure nel Museo Archeologico di Napoli).

Se poi consideriamo che con la pubblicazione, al giusto prezzo e buona qualità, si prevede anche almeno un parziale ritorno economico, con la vendita dei volumi, per cui la spesa statale (quindi con i soldi di noi contribuenti) non è del tutto a "fondo perduto".....

Diamo la precedenza alla valorizzazione e conoscenza di quello che abbiamo negli immensi depositi statali di monete prima di procedere ad investimenti su monete sicuramente mancanti nelle collezioni pubbliche (come d'altra parte fa ad esempio il British Museum).

E poi chi ci garantisce che queste 20 monete acquistate saranno mai pubblicate, con accurate schede e buone foto (magari con adeguati ingrandimenti trattandosi di monetne di circa 10 mm di diametro e anche meno)..... a prescindere da quanto giustamente detto da Numa sull'effettiva importanza scientifica di un acquisto di monete decontestualizzate (ad esempio ha un senso acquistare, come è successo in passato, una omogenea e specializzata collezione formata da esemplari di provenienza locale, come ad esempio la collezione Battista di monete apule, anche se in questo caso fu un acquisto a livello comunale).

Strano questo. L'IPZS pubblica opere di privati, (capisci a me), non potrebbe pubblicare anche questo?

Link al commento
Condividi su altri siti

Riguardo l’acquisto della collezione dei 20 frazionali, trattandosi ovviamente di un argomento molto delicato e del quale non si conoscono ancora tutti i dettagli, specie quelli in mano al MiBAC, è opportuno fare un discorso equilibrato, mettendo in evidenza alcuni punti fermi e quelli critici.

Grazie alla lista riportata nel post # 16, è possibile, seppure nella sua sommarietà, rilevare un primo punto fermo.

Si tratta di una collezione molto importante di frazionali, dall’emidramma di Himera (n. 8 della lista) fino all’hexas o dionkion di Siracusa (n. 6), con netta prevalenza di litre e sue frazioni.

Non ci sono emissioni che possono essere definite veramente comuni. Forse il pezzo di minore rarità e valore è l’obolo di Rhegion con REC retrogrado (n. 1), che vale intorno a 100 euro, che era il prezzo aggiudicato in un’asta Kuenker o poco più:

post-7204-0-13714300-1345819259_thumb.jp

Ma ci sono non poche altre emissioni che sono veramente rare e di grande interesse. Servirebbero foto per accertare se ci sono varianti inedite. Cito ad esempio il trias di Motya con Apollo frontale (n. 16) e il tetras o trionkion di Messana (n. 3). Niente affatto comune è il dionkion di Siracusa (n. 6), forse simile a un esemplare esitato in un’asta NAC a 675 CHF:

post-7204-0-10358500-1345819286_thumb.jp

Fermo restando che i riferimenti usati nella lista (che dovrebbero comunque essere controllati nella versione originale e integrale in mano al MiBAC) mi sembrano per la maggior parte fuori luogo e non pertinenti, ho la netta sensazione che si tratta di una raccolta priva di pedigree e quindi rifornita sul mercato “non ufficiale”. Ovviamente debbo qui tralasciare, per mancanza di sicuri elementi, le varie implicazioni legate all’acquisto di una raccolta formata da pezzi che forse non sono stati acquistati da noti commercianti professionisti, con regolare fattura. Forse a qualcuno farebbe molto comodo poter rivendere direttamente allo Stato dei pezzi reperiti in maniera poco chiara, ma si tratta appunto di un discorso troppo delicato e pregno di varie implicazioni anche legali, senza ancora sicuri riscontri…..

E’ possibile che, nel corso di una trattativa per poter avere l’autorizzazione ad esportare fuori Italia per vendere al meglio in un’asta straniera, il collezionista abbia poi scelto la strada di trattare direttamente con lo Stato, evidenziando l’oggettiva importanza della sua raccolta, comunque decontestualizzata da valenze archeologiche, e riuscendo a suscitare l’interesse del MiBAC a rilevarla al giusto prezzo di mercato.

Come già accennato, questo passaggio è molto importante e sarebbe molto interessante oltre che utile verificare la regolarità della procedura (che potrebbe interessare non pochi detentori di collezioni di grande interesse scientifico e culturale).

Ora passiamo al secondo punto: il prezzo pagato dallo Stato è congruo o è eccessivo?

Ovviamente il valore commerciale, nel caso dei frazionali greci, dipende dall’effettiva rarità e stato di conservazione. Senza le foto non è possibile esprimere un probante giudizio, anche considerando che si tratta, purtroppo, di un settore che conosce non poche falsificazioni (ovviamente un pezzo falso non vale niente, al massimo 10 euro per motivi di studio).

Ammettendo che siano pezzi di media conservazione e tutti di sicura autenticità, il prezzo di 11.000 euro pagato dallo Stato è adeguato e non esagerato.

La maggior parte dei pezzi vale oltre 500 euro, almeno sul mercato internazionale. Così il triobolo di Laos (n. 11) di normale conservazione ha realizzato 1000 CHF in NAC 48/2008, 8. Così la litra di Himera con conchiglia bivalve/Ruota (n. 9) in buon stato di conservazione, ha realizzato 1800 $:

post-7204-0-04437000-1345819315_thumb.jp

Un esemplare di notevole rarità e importanza, quasi sicuramente mancante nelle raccolte pubbliche italiane, è la litra di Solus (n. 15) con HERMAS, con una sola coppia di conii, sul quale avevo appunto focalizzato la mia precedente attenzione, essendo stato oggetto di un mio studio in corso di pubblicazione. Recentemente è apparso un buon esemplare, erroneamente attribuito a Tarentum, che ha realizzato ben 2800 euro:

post-7204-0-25434300-1345819339_thumb.jp

Un serio problema è che di questo esemplare ho reperito, grazie alla segnalazione di altri studiosi stranieri, almeno due pezzi che sono risultati essere cloni ricavati da esso. Basterà attendere la pubblicazione del mio studio per rendersene conto, con adeguate immagini ingrandite.

Quindi c’è da sperare nella competenza dell’esperto numismatico (non so chi sia) che ha avvallato per il MiBAC la genuinità di tutti i pezzi acquistati.

Inoltre i riferimenti usati per questa litra nella lista dei 20 pezzi restano semplicemente incomprensibili: che significano LHS 67 460; Baldwin 25 630; Hirsch 197 522; Elsen 68 749? Quando si cita una moneta di un’asta bisogna mettere il numero di asta, l’anno, il numero del lotto e il suo prezzo di realizzo. Non sono riuscito a collegare questi riferimenti alla litra con Hermas….

Appare evidente che ci sono quantomeno elementi di perplessità di fronte a una simile iniziativa dello Stato italiano, anche in un momento di grave congiuntura economica, fermo restando che una simile raccolta in sé è di grande interesse scientifico.

Dal momento che la maggior parte dei pezzi sono siciliani, bisognerebbe ovviamente verificare l’effettiva dotazione di simili frazionali in medaglieri presenti in Sicilia. Ad esempio sono molto numerosi nel Museo Salinas di Palermo, purtroppo ora inaccessibile in quanto inagibile per lavori di ristrutturazione (e mancano pure cataloghi dettagliati).

Recente è il crescente interesse verso le litre o oboli e frazioni e grazie alla notevole disponibilità di nuovi pezzi in aste specialmente tedesche diventa possibile formare collezioni molto interessanti, ma, ripeto, resta molto grave il problema dei falsi.

Per inciso ricordo che la maggiore collezione mai formata di frazionali sicelioti, oltre a quella del cav. Moratti, dispersa in numerose aste NAC, è quella del prof. Manganaro, del quale esistono solo poche foto sparse in vari suoi studi. Essa è stata alcuni anni fa messa sotto sequestro nel corso di una causa giudiziaria da una Soprintendenza siciliana (credo di Messina). Non si conosce il destino di questa grande raccolta, di grandissimo interesse scientifico e con non pochi pezzi inediti, ma non sembra sia stata poi restituita al proprietario, ma rimasta a disposizione dello Stato.

Resta quindi sempre il grande punto dolente sull’effettiva dotazione del materiale (nella fattispecie frazionali in argento) di proprietà pubblica. Pochissimo materiale è stato pubblicato e chissà se potremo mai vedere foto e dettagli di queste monetine così sollecitamente acquistate dal nostro Stato…..

  • Mi piace 3
Link al commento
Condividi su altri siti


Ospite
Questa discussione è chiusa.

×
  • Crea Nuovo...

Avviso Importante

Il presente sito fa uso di cookie. Si rinvia all'informativa estesa per ulteriori informazioni. La prosecuzione nella navigazione comporta l'accettazione dei cookie, dei Terms of Use e della Privacy Policy.