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MONZA qualche medaglia del territorio


giancarlone

Risposte migliori

Questa non è propriamente una medaglia, ma un gettone che mi piacerebbe conoscere l'utilizzo nei GIARDINI REALI DI MONZA da Lire 1.

Dallo stile dei caratteri la colloco agli inizi del novecento.

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Bronzo, mm.28

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Supporter

Questa non è propriamente una medaglia, ma un gettone che mi piacerebbe conoscere l'utilizzo nei GIARDINI REALI DI MONZA da Lire 1.

Dallo stile dei caratteri la colloco agli inizi del novecento.

post-13397-0-12904500-1351548872_thumb.j

Bronzo, mm.28

So che si fanno visite guidate ai Giardini Reali di Monza caratterizzati dalla presenza di alberi ultrasecolari di eccezionali dimensioni.

Ma c'è anche un bar, "la Torretta", dove si può prendere l'aperitivo e far colazione.

apollonia

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Questo oggetto è tutt'altro che una medaglia, ma un segnalibro in acciaio inossidabile (11,5 x 3,4 cm) con nappa in cotone rosso che riproduce, accanto al nome della città, le facciate dell'Arengario, della Villa reale e del Duomo, tre delle sue 'meraviglie'.

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apollonia

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Supporter

Dal sito del Circolo numismatico monzese ho preso la foto della medaglia coniata per commemorare il 30° anniversario della sua fondazione (1980-2010).

La medaglia fusa in bronzo con patina speciale (diametro 60 mm, tiratura 100 pezzi e fuori commercio, autore Piero Monassi) raffigura sul diritto la rocca del castello visconteo di Monza con lo stemma medioevale del Comune e riproduce sul rovescio il “grosso” di Estore Visconti.

Nel campo del rovescio compare il biscione visconteo che divora il fanciullo, affiancato dalle iniziali, una per parte, ‘H’ per Hestor e ‘C’ per Carolus suo fratello. Sulla corona l’epigrafe “HESTOR . VICECOMES . MODOETIE .3. C seguita da una rosetta.

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apollonia

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Il Castello di Monza o Rocca Viscontea incisa sul diritto della medaglia è la fortezza che si ergeva nell’attuale area compresa tra largo Mazzini e via Azzone Visconti.

Secondo i cronisti medievali Galvano Fiamma e Bonincontro Morigia, citati dal Frisi, Galeazzo I Visconti nel 1325 fece costruire un forte con ben munita torre quando Pinalla Aliprando, liberata Monza da Lodovico il Bavaro, assicurava l’adesione dei Monzesi al signore di Milano. La costruzione si protrasse per oltre 32 anni e giunse al definitivo completamento, raccordata al sistema di mura e di torri che cingevano tutto il borgo, solo nel 1357. La fortezza sorgeva tra l'odierno largo Mazzini e il fiume Lambro, aveva una pianta quadrilatera ed era circondata da un profondo fossato di difesa.

Il mastio, la torre principale, ospitava la terribile prigione detta dei Forni, dove i condannati erano calati in celle a volta. Ma anche l'edificio fu usato come luogo di prigionia: lo stesso Galeazzo, costruttore del castello, vi fu imprigionato nel 1327 per volere dell’imperatore Lodovico IV il Bavaro, mentre nel 1333 vi furono rinchiusi i partecipanti alla congiura contro Azzone e anche Caterina Visconti, duchessa di Milano, vi morì prigioniera nel 1404.

Nel 1527 una mina posta dalla popolazione, in odio a quel triste luogo di sofferenze, fece crollare parzialmente la torre, dopo di che il castello, abbandonato, divenne un rudere e fu completamente abbattuto nel 1807. Oggi non ne rimane che una delle torri minori, sulla riva destra del fiume Lambro (foto). Sul luogo su cui sorgeva il Castello, nel 1885 è stato costruito il Palazzo Frette.

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apollonia

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Sul rovescio la medaglia riproduce il “grosso” di Estore Visconti che, con i sottomultipli sesino, trillina e bissolo, è da considerarsi l’unica moneta battuta per Monza, anzi, probabilmente in Monza, nei cinque anni in cui Estore ne fu signore.

Il Biscione o Vipera (in milanese Bissa) è un simbolo araldico di origine sconosciuta e la sua adozione da parte della casata si può attribuire a un racconto di Matteo Visconti secondo il quale lo zio Ottone, reduce dalla prima Crociata, aveva ucciso un saraceno che portava come stemma sullo scudo un serpente divorante un uomo.

Il Biscione richiama anche la tradizione longobarda di portare un amuleto a forma di serpente azzurro appeso al collo, tradizione che i Visconti avrebbero adottato per esprimere la loro potenza e le loro ambizioni, mentre l’uomo raffigurato tra le sue fauci rappresenterebbe i nemici. L’uomo è stato sostituito da un bambino dopo l’impresa di un tale Uberto Visconti che, secondo la leggenda, affrontò un drago in procinto di divorare un bambino sconfiggendolo e salvando la creatura.

L’identificazione del serpente con la vipera è dovuta alla leggenda secondo la quale una vipera si era attorcigliata attorno al capo di Desiderio, ultimo re dei Longobardi e presunto antenato dei Visconti, mentre stava dormendo sull’erba. Al suo risveglio il rettile scivolò via senza danno e il re, stimando l’avvenimento come un prodigio, accolse nel suo stemma la vipera.

Anche Dante Alighieri, nel Canto VIII del Purgatorio, chiama il Biscione ‘la vipera che il milanese accampa’, cioè che il Visconti ha nel campo del suo stemma.

Notare che la vipera è anche un simbolo della teriaca dopo che Andromaco il Vecchio, medico di Nerone, aveva rielaborato la formula di Mitridate VI re del Ponto aggiungendovi soprattutto la carne di vipera, secondo il concetto base dell’assuefazione che il veleno è antidoto a sé stesso (similia similibus curantur)

(v. http://www.lamoneta....a/page__st__150 ).

Nella cerimonia della preparazione della teriaca si usava un bastone lungo circa un metro con una impugnatura costituita da un serpente uscente da quattro foglie di acanto, che stringe alla gola un’aquila (foto). Evidentemente esso vuol significare il veleno rappresentato dal serpente che uccide la malattia rappresentata dall’uccello rapace e bene si adatta alla teriaca che contava tra i suoi componenti appunto la vipera, le cui proprietà medicamentose era ritenute molto efficaci.

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apollonia

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Medaglia da identificare per evento storico:

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L'azienda Attilio Gilberti, sita in Via Dante, era attiva ai tempi nel campo dell'idraulica.

Ora probabilmente convertita e ancora esistente.

Medaglia donata ai dipendenti per i 25 anni di quale ricorrenza (1° Maggio)....... non so purtroppo...

è in argento, diametro 32mm, peso circa 15 g

Saluti

M.

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Ciao 1000Coins

Ho visto che l’azienda è ancora attiva nel settore della termoidraulica (condizionamento, termoventilatori, impianti termici), ma non ho trovato in rete notizie sulla sua fondazione. Se l’anno fosse il 1939, si tratterebbe di una medaglia commemorativa del 25° anno di attività.

Nel 1939 siamo ancora nel ventennio, quando la festa del 1 Maggio venne abolita da Mussolini. La celebrazione riprese nel 1945 e quella del 1964 ebbe un particolare significato perché la CGIL compiva vent’anni. Nella foto si vedono gli striscioni e i cartelli sul cancello della Camera del Lavoro di Monza in occasione della ricorrenza. Un’ottima occasione per celebrare i 25 anni di attività della Gilberti Attilio Snc.

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apollonia

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Ciao 1000Coins

Ho visto che l’azienda è ancora attiva nel settore della termoidraulica (condizionamento, termoventilatori, impianti termici), ma non ho trovato in rete notizie sulla sua fondazione. Se l’anno fosse il 1939, si tratterebbe di una medaglia commemorativa del 25° anno di attività.

Nel 1939 siamo ancora nel ventennio, quando la festa del 1 Maggio venne abolita da Mussolini. La celebrazione riprese nel 1945 e quella del 1964 ebbe un particolare significato perché la CGIL compiva vent’anni. Nella foto si vedono gli striscioni e i cartelli sul cancello della Camera del Lavoro di Monza in occasione della ricorrenza. Un’ottima occasione per celebrare i 25 anni di attività della Gilberti Attilio Snc.

apollonia

Grazie apollonia,

la tua analisi storica del periodo è esatta

E' molto probabile che la medaglia sia servita per celebrare i 25 anni di attività della Gilberti Attilio Snc.

Ciao

M.

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Medaglia coniata in occasione del decennale di fondazione del Circolo numismatico monzese

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D/ Condottiero in armi con dicitura circolare ‘ENRICO DA MONZA’, ‘detto il Mettifuoco’ e firma: P. Monassi.

R/ Il Carroccio, strenuamente difeso, con dicitura: BATTAGLIA DI CORTENUOVA 27/XI/1237. In esergo: simbolo con dicitura CIRCOLO NUMISMATICO MONZESE – 1980-1990.

apollonia

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Questa mattina al mercatino di via Armorari al Cordusio, ho incontrato l'amico e incisore Prof. Piero Monassi e le ho detto che avrei postato delle sue medaglie di Monza in cronologia come sempre faccio.

1990 DECENNALE DEL CIRCOLO NUMISMATICO MONZESE

D/ ENRICO DA MONZA DETTO IL METTIFOCO

R/ BATTAGLIA DI CORTENUOVA 27-XI-1237

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Bronzo, mm.56 - Autore PIERO MONASSI - stabilimento E. PAGANI, MI.

Modificato da giancarlone
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TEODOLINDA REGINA E ADALOALDO RE DEI LONGOBARDI

1981 CIRCOLO NUMISMATICO MONZESE

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Bronzo, mm.56 - Incisore PIERO MONASSI

Ciao giancarlone

Qui mi hai anticipato. Volevo farti notare che la scritta non è TEODOLINDA ma TEODELINDA.

Aggiungo la didascalia completa

D/ Di profilo e vòlti a sinistra i sovrani longobardi con dicitura circolare “Teodelinda regina e Adaloaldo re dei Longobardi”.

R/ Immagine zoomorfa da un codice della Biblioteca capitolare di S. Giovanni Battista in Monza. Scritta circolare “E manuscripto codice bibliothecae capitularis modiciae”. In esergo “Circolo Numismatico Monzese”, sotto il simbolo e “1981” sulla destra di questi.

La pianta raffigurata dietro l’elefante è l’Albero della vita, simbolo venerato in tutte le culture come principio di vita e di longevità.

apollonia

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Medaglia in bronzo (6,810 g ; 26 mm) con lo stesso diritto dei quella di 1000Coins

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D/ Bordo circolare rilevato. Stemma coronato con croce/corona circondato da scritta * EST SEDES ITALIAE REGNI MODOETIA MAGNI.

R/ UNIONE MONZESE / PRO / MUTILATI / 29 giugno 1919 / ASSOCIAZIONI / DI / EDUCAZIONE FISICA

apollonia

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