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IGNORED

I dollari dei Nativi


petronius arbiter

Risposte migliori

Questo thread nasce da un suggerimento di @miza in una vecchia discussione, che ieri ho riportato in auge per, purtroppo, comunicare la triste notizia della morte di Glenna Goodacre, la scultrice americana che ha creato il ritratto di Sacagawea sui dollari che hanno portato il suo nome dal 2000 al 2008, e che dal 2009 sono conosciuti come Native Americans. Delle prime emissioni di quei dollari si era parlato in quella discussione

e @miza che l'ha scoperta solo ora, mi ha chiesto perché non continuare e arrivare fino ai giorni nostri. Visto il molto tempo a disposizione in questi giorni :rolleyes: ho pensato di cogliere al volo il suggerimento, ritenendo però opportuno aprire una nuova discussione, poiché nell'altra i dollari dei Nativi rappresentavano solo il punto temporale finale di un tema più articolato e complesso, che aveva preso le mosse da eventi di oltre due secoli prima.

Per le monete dal 2009 al 2012 vi rimando senz'altro alla discussione linkata sopra, mentre dal prossimo post inizieremo ad analizzare le emissioni dal 2013 a oggi... sperando, come sempre, di poter contare sul vostro interesse e la vostra benevolenza.

petronius :)

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Native Hospitality

Il tema completo del dollaro 2014 sarebbe "Native Hospitality ensured the success of the Lewis and Clark expedition"  ovvero, l'ospitalità dei Nativi ha assicurato il successo della spedizione di Lewis e Clark.

Come è noto, quella guidata da Meriwether Lewis e William Clark fu la prima spedizione organizzata a raggiungere, nel 1806 dopo due anni di viaggio, la costa americana del Pacifico via terra. Fortemente voluta dal presidente Jefferson dopo l'acquisto dai francesi della Louisiana, un territorio immenso, e allora quasi completamente inesplorato (in verde nella cartina).

Louisiana Purchase.jpg

Non è del tutto vero che durante il viaggio i Nativi furono sempre ospitali, come ricordato sulla moneta, Anche se l'unico vero episodio di violenza si verificò durante il viaggio di ritorno, un tentativo di furto delle armi da parte di un gruppo di indiani Piedi Neri che comportò l'uccisione di due di essi da parte degli uomini della spedizione, non tutte le tribù incontrate durante il tragitto si mostrarono entusiaste di conoscere questi strani uomini arrivati da chissà dove: forse presagivano quel che sarebbe avvenuto poi :glare:

Ma ci fu almeno una persona tra i Nativi che diede, e ricevette, sincera amicizia da Lewis e Clark. Si tratta, naturalmente, di Sacagawea, la ragazza della tribù degli Shoshoni che accompagnò per un lungo tratto la spedizione, dal Nord Dakota all'Oregon, facendo da guida e da interprete. Di lei in verità non si sa molto, oltre a quanto riportato nei diari di Meriwether Lewis, e forse proprio per questo si è guadagnata un posto importante nell'immaginario americano. Importanza consacrata, a partire dai primi anni del XX secolo, da numerose statue e targhe a lei dedicate dalle prime organizzazioni femministe, e infine, all'inizio del nuovo millennio, dalla moneta che la ritrae.

Moneta che, per l'emissione del 2014, mostra al rovescio un Nativo che offre una pipa della pace (il famoso calumet), mentre sua moglie dona provviste di pesce, mais, radici e zucche. Sullo sfondo, un disegno stilizzato della bussola di Clark che evidenzia NW, nordovest. Il valore e la legenda UNITED STATES OF AMERICA nel giro, completano il tutto.

sacagawea2014S.jpg

Disegnata al rovescio da Chris Costello e incisa da Joseph Menna, la moneta è stata coniata in 3.080.000 esemplari per Philadelphia, 5.600.000 per Denver, e 665.100 per la zecca di San Francisco.

petronius :)

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Mohawk Ironworkers

I Mohawks, grandi costruttori in acciaio a grandi altezze.

Preston Horn, Adam Cross, Randy Jacobs, Joe Flo McComber, Tyler McComber, Louie Cross, Marvin e Keith Brown, ragazzi di Kahnawake (Territorio dei Mohawk, nel Quebec), Peter Jacobs di Akwesasne, Turhan Clause, questa la indian gang che compare in questo celeberrimo scatto, che spiega più di mille parole cosa intende celebrare il dollaro dei Nativi del 2015.

mohawks.jpg

I Mohawk sono ferrieri da sei generazioni. Era il 1886, quando i lavoratori della tribù entrarono nella professione. La Canadian Pacific Railroad stava costruendo un ponte sul fiume San Lorenzo, all'interno della riserva di Kahnawake, vicino Montreal. In cambio dell'uso della terra dei Mohawk, la ferrovia accettò di impiegare indiani della riserva nella costruzione, assumendoli come addetti allo scarico e alla movimentazione dei materiali da costruzione. 

Ma i giovani Mohawk erano attratti dal ponte stesso, secondo un funzionario della ferrovia citato in un articolo del New Yorker del 1949: "Salivano e scendevano di continuo, e si aggiravano lassù come il il più duro dei nostri rivettatori, la maggior parte dei quali erano vecchi uomini di velieri, scelti specialmente per la loro esperienza di lavoro in alto."  

Erano particolarmente interessati alla rivettatura, uno dei lavori più pericolosi nell'edilizia e, come oggi, uno dei più pagati. Pochi uomini volevano farlo, ancora meno sapevano farlo bene, e spesso l'offerta di manodopera non riusciva a soddisfare la richiesta, così la compagnia decise di formare 12 dei giovani Mohawk. Dopo che il Canadian Pacific Bridge fu completato, i giovani ferrieri Mohawk passarono a lavorare sul Soo Bridge, che attraversava il fiume St. Mary, che collega Sault Ste. Marie, Ontario, e Sault Ste. Marie, Michigan. Ogni gruppo portava un nuovo apprendista da Kahnawake per imparare il mestiere sul posto di lavoro. Quando fu formato il primo apprendista, ne venne fuori uno nuovo dalla riserva, e nel 1907 più di 70 abili artigiani stavano lavorando su ponti.

E dai ponti passarono ai grattacieli, dagli anni '20 del secolo scorso arrivarono in massa a New York, dove hanno contribuito, e contribuiscono ancora, alla costruzione dei più importanti edifici che disegnano lo skyline della città: dall'Empire State Building al Chrisler Building, dal Madison Square Garden al palazzo delle Nazioni Unite, alle Torri Gemelle :(

La moneta, disegnata da Ronald D. Sanders e incisa da Phebe Hemphill, mostra un ferriere Mohawk che muove una trave per metterla in posizione, rivetti a destra e sinisrta nel bordo, e una veduta dall'alto dello skyline della città di New York (riconoscibile l'Empire State Building) sullo sfondo. La legenda in esergo recita Mohawk Ironworkers, e il tutto è completato dal valore e da UNITED STATES OF AMERICA nel giro.

native americans2015.jpg

La tiratura è di 2.800.000 esemplari per Philadelphia, 2.240.000 per Denver, e 974.883 per San Francisco.

petronius oo)

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Code Talkers

Con il termine Code Talker (in italiano "parlante in codice") si indica una persona che parla usando un linguaggio codificato. Esso è frequentemente usato per indicare i 400 Nativi americani che prestarono servizio come Marines degli Stati Uniti, il cui lavoro principale era di trasmettere messaggi tattici segreti. I code talkers trasmettevano questi messaggi attraverso reti telefoniche o radio, usando codici linguistici sviluppati sulle loro lingue native. I più famosi tra loro sono stati sicuramente i Navajos, reclutati specialmente durante la seconda guerra mondiale per le operazioni nel Pacifico contro i giapponesi. I code talkers, ebbero però come pionieri gli indiani Choctaw che prestarono servizio nella prima guerra mondiale e che venivano chiamati Choctaw code talkers.

Anche code talkers appartenenti ad altre tribù di nativi furono impiegati durante la seconda guerra mondiale, tra essi i Cherokee, i Choctaw, i Lakota, i Mesquakie e i Comanche. Ma i più famosi restano i Navajos, la cui lingua possiede una grammatica molto complessa, al punto che non si riesce ad avere una mutua intelligibilità con nessun'altra lingua. Viene parlata solo nelle terre Navajo del sud-ovest degli Stati Uniti e la sua sintassi e la qualità dei toni, per tacere dei dialetti, fanno di essa una lingua non comprensibile ad alcuno senza un'esposizione prolungata ed un insegnamento della lingua stessa. Una stima indicava che allo scoppio della seconda guerra mondiale poco più di 30 non-Navajos, nessuno di essi giapponese ;) potevano comprendere la lingua Navajo.

I code talkers Navajo furono elogiati per la loro abilità, velocità e precisione maturati durante tutta la guerra. Nella battaglia di Iwo Jima, il maggiore Howard Connor, ufficiale alle trasmissioni della 5ª Divisione Marine, aveva sei code talkers Navajo al suo comando per tutto il tempo, durante i primi due giorni di battaglia. Questi sei inviarono e ricevettero 800 messaggi, tutti senza errori. Connor, in seguito, affermò: "Se non fosse stato per i Navajos, i Marines non avrebbero mai conquistato Iwo Jima"

E sarebbe stato un peccato, perché non avremmo mai avuto questa straordinaria foto :D la più famosa di tutta la guerra.

Flag on Iwo Jima.jpg

Foto, come è noto, tutto tranne che spontanea :rolleyes: Dopo la conquista del Monte Suribachi, i Marines furono fatti mettere in posa, e furono fatti diversi scatti, prima di ottenere quello giusto, entrato nel mito.

Ma una foto, anche se meno famosa, la meritano anche loro, i Code Talkers :)

, navajo code talkers.jpg

I code talkers non ricevettero riconoscimenti fino alla declassificazione delle informazioni militari, nel 1968. Nel 1982, ai code talkers fu dato un Certificato di Riconoscimento da parte del Presidente Reagan che rinominò, inoltre, il 14 agosto 1982 come "Navajo Code Talkers Day."

Il 21 dicembre 2000, il Congresso approvò, e il Presidente Clinton firmò, la Public Law 106-554 che premiò con la Congressional Gold Medal 29 code talkers Navajo della seconda guerra mondiale. Nel luglio 2001, il Presidente George W. Bush personalmente consegnò la medaglia a quattro di essi sopravvissuti fino a quell'estate (un quinto sopravvissuto non fu in grado di partecipare), in una cerimonia tenuta sotto la cupola del Campidoglio. La medaglia d'oro fu consegnata anche ai familiari dei 24 code talkers non più in vita.

E infine, nel 2016, è arrivato anche il riconoscimento numismatico :D

Il dollaro a loro dedicato, ufficialmente "Code Talkers from both World War I and World War II (1917-1945)", presenta due elmetti, uno della prima, uno della seconda guerra mondiale, completati dalle sigle di entrambe (WWI - WWII). Gli elmetti sormontano due penne indiane, incrociate a formare la V di VICTORY. Le iscrizioni CODE TALKERS, UNITED STATES OF AMERIC e il valore, completano la moneta, che è stata disegnata da Thomas D. Rogers Sr. e incisa da Renata Gordon.

native americans2016.jpg

Tiratura di 2.800.000 esemplari per Philadelphia, 2.100.000 per Denver, e 923.414 per San Francisco.

petronius oo)

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Mi permetto di aggiungere che Hollywood, sotto la regia di John Woo e con protagonisti Nicolas Cage e Christian Slater, ha dedicato loro un film, Windtalkers. Per chi se lo fosse perso consiglio la visione.

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scusate...non trovo altri topic...dove si possono vedere le varie serie uscite in usa per commemorare gli indiani? eventualmente potete dirmi anche dove acquistarli ? Vi ringrazio anticipatamente ! ciao !

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Buongiorno a tutti, @petronius arbiter, complimenti, ho letto tutto d'un fiato, mi ha molto colpito la storia dei code talker, sopratutto leggere in questa giornata particolare di persone che hanno apportato le loro capacità quale contributo in momenti assai difficili, mi ha fatto venire I brividi dietro la schiena. ?

Saluti 

Alberto 

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2 ore fa, ciollissimo dice:

dove si possono vedere le varie serie uscite in usa per commemorare gli indiani? eventualmente potete dirmi anche dove acquistarli ?

Se ti riferisci ai dollari Native Americans li trovi tutti descritti in questa discussione e in quella linkata nel post di apertura... se hai pazienza arriviamo fino al 2020 ;)

Per tutte le altre emissioni c'è il sito della US Mint

https://www.usmint.gov/

ma anche il catalogo del forum

https://usa-coins.collectorsonline.org/moneta/US-SD/11

Per gli acquisti, cosa ti interessa in particolare?

petronius :)

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4 minuti fa, petronius arbiter dice:

Se ti riferisci ai dollari Native Americans li trovi tutti descritti in questa discussione e in quella linkata nel post di apertura... se hai pazienza arriviamo fino al 2020 ;)

Per tutte le altre emissioni c'è il sito della US Mint

https://www.usmint.gov/

ma anche il catalogo del forum

https://usa-coins.collectorsonline.org/moneta/US-SD/11

Per gli acquisti, cosa ti interessa in particolare?

petronius :)

grazie per la risposta. sto guardando e devo decidere...immagino che farò la serie base . sto cercando di capire come è l'album della masterphil che mi sembra migliore di quelli americani visti in rete

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19 minuti fa, ciollissimo dice:

immagino che farò la serie base

Per serie base intendi una sola moneta per ogni anno, indipendentemente dalla zecca, o entrambe le emissioni di Denver e Phialdelphia? Di solito è quest'ultima l'opzione più diffusa, ma devo confessare che io ne prendo uno solo :rolleyes: anche se di qualche annata ho entrambe le zecche perchè li ho trovati in vendita solo in coppia.  

L'album della Masterphil non lo conosco (hai un link?), questi dollari li tengo nei vassoi, mentre ho album dedicati, americani, per i quarti di dollaro (stati, territori e parchi nazionali). Di questi colleziono entrambe le zecche, ho tutti gli stati, i territori, e i parchi fino al 2018, il 2019 e il primo quarto del 2020, ordinati, sono in arrivo :D

petronius :)

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2 minuti fa, petronius arbiter dice:

Per serie base intendi una sola moneta per ogni anno, indipendentemente dalla zecca, o entrambe le emissioni di Denver e Phialdelphia? Di solito è quest'ultima l'opzione più diffusa, ma devo confessare che io ne prendo uno solo :rolleyes: anche se di qualche annata ho entrambe le zecche perchè li ho trovati in vendita solo in coppia.  

L'album della Masterphil non lo conosco (hai un link?), questi dollari li tengo nei vassoi, mentre ho album dedicati, americani, per quarti di dollaro, stati, territori e parchi nazionali. Di questi colleziono entrambe le zecche, ho tutti gli stati, i territori, e i parchi fino al 2018, il 2019 e il primo quarto del 2020, ordinati, sono in arrivo :D

petronius :)

dipende come sono strutturati gli album...quindi od una o due monete per anno. Mi piacciono le cose relative ai nativi. Ho acquistato una moneta d'oro da 2,50 ed una da 10 dollari.  sto aspettando l'occasione per quella da 5 dollari. Mi hanno poi detto che ce n'è una da 20.... 

Modificato da ciollissimo
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3 minuti fa, ciollissimo dice:

ecco una foto

A me sembra ci sia lo spazio per due monete per tipo, al centro c'è una foto ingrandita, e poi una moneta per lato, ma per essere sicuro puoi scrivere alla Masterphil, se sono aperti (immagino che, come quasi tutti, continuino a svolgere attività online).

petronius :)

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Supporter
Il 20/4/2020 alle 18:47, petronius arbiter dice:

sperando, come sempre, di poter contare sul vostro interesse e la vostra benevolenza.

E come non farlo, d'altronde di bei racconti nei hai fatti molti e non solo sulla Storia Americana :clapping:...

Una volta terminato quello che sarà sicuramente un'altro bel viaggio, mi viene naturale proporti un nuovo tema di cui parlare a cui gli Stati Uniti hanno dedicato una nuova serie di monetine da un Dollaro, in riconoscimento dell'innovazione americana ed i relativi sforzi pioneristici compiuti da singoli o gruppi appartenenti a ciascuno degli Stati...

2014779302_AmericanInnovation.thumb.jpg.603a06d2075dde032a937a5a8e877499.jpg

Questa serie, denominata " American Innovators " è partita 2 anni or sono e si protrarrà, mediamente al ritmo di 4 emmissioni all'anno, fino al 2032.

Accetto di buon grado se mi darai del perfido :D, comprendo la difficoltà di impegnarti per così tanto tempo, ti starò sempre vicino ed avrai il mio supporto :hi:

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Sequoyah

Il dollaro del 2017 è dedicato a Sequoyah (circa 1770 - 1843), della Nazione Cherokee, che inventò nel 1821 il sillabario Cherokee.

Sequoyah.jpg

È uno dei pochissimi casi di invenzione di un alfabeto efficace e originale da parte di un membro di una popolazione non alfabetizzata che sia storicamente documentato. L'alfabeto di Sequoyah venne rapidamente adottato dal popolo Cherokee e si arrivò a una situazione in cui il livello di alfabetizzazione del popolo nativo americano superò quello degli euro-americani delle zone circostanti.

Intorno al 1809, Sequoyah iniziò a creare un sistema di scrittura per la lingua Cherokee. Inizialmente cercò di creare un personaggio per ogni parola nella lingua. Trascorse un anno in questo sforzo, lasciando i suoi campi non curati, tanto che amici e vicini pensarono che avesse perso la testa. Si dice che sua moglie abbia bruciato il suo lavoro iniziale, ritenendolo una stregoneria. Presto si rese conto che questo approccio era impraticabile perché avrebbe richiesto di ricordare troppe immagini, provò allora a creare un simbolo per ogni idea, ma anche questo causava troppi problemi per essere pratico.

Alla fine, decise di sviluppare un simbolo per ogni sillaba della lingua. Dopo circa un mese, aveva un sistema di 86 caratteri , alcuni dei quali erano lettere latine che aveva ottenuto da un libro di ortografia. Nella loro forma attuale, molti dei caratteri del sillabario assomigliano a lettere romane, cirilliche o greche, o numeri arabi, ma non vi è alcuna relazione apparente tra i loro suoni in altre lingue e in Cherokee.

Sequoyah insegnò per la prima volta il sillabario alla figlia di sei anni, perché non riusciva a trovare adulti disposti a impararlo. Si recò nelle riserve indiane nel territorio dell'Arkansas dove si erano stabiliti alcuni Cherokee, ma quando cercò di convincere i capi locali dell'utilità del sillabario, essi manifestarono tutti i loro dubbi. Sequoyah chiese allora a ogni capo di dire una parola, che scrisse, e poi chiamò sua figlia a rileggere. Questa dimostrazione convinse i capi a lasciargli insegnare il sillabario a poche altre persone. Ci vollero diversi mesi, durante i quali si diceva che stesse usando gli studenti per la stregoneria :rolleyes:

Quando Sequoyah tornò a est, portò una busta sigillata contenente un discorso scritto da uno dei capi Cherokee dell'Arkansas. Leggendo questo discorso, convinse anche i Cherokee orientali ad apprendere il sistema, dopo di che questo si diffuse rapidamente, fino ad arrivare, come detto, a un livello di alfabetizzazione tra i Cherokee superiore a quello dei bianchi.

Il dollaro del 2017, disegnato da Chris Costello e inciso da Charles L. Vickers, ci mostra Sequopyah di profilo, mentre sta scrivendo la frase "Sequoyah from Cherokee Nation" , riportata in caratteri Cherokee sul bordo. Al centro della moneta compare anche il suo nome in inglese, ed è al solito completata dal valore e dall'iscrizione UNITED STATES OF AMERICA.

native americans2017.jpg

Tiratura 1.820.000 per Philadelphia, 1.540.000 Denver e 488.460 per San  Francisco.

petronius arbiter and ᏍᏏᏉᏯ (Sequoyah oo))

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21 minuti fa, Baylon dice:

mi viene naturale proporti un nuovo tema di cui parlare a cui gli Stati Uniti hanno dedicato una nuova serie di monetine da un Dollaro, in riconoscimento dell'innovazione americana ed i relativi sforzi pioneristici compiuti da singoli o gruppi appartenenti a ciascuno degli Stati...

Di quelli non ne ho ancora nessuno, ma tre o quattro sono in viaggio insieme ai quarti di dollaro di cui parlavo sopra. Mi arrivano a giorni, poi vedremo quel che si può fare ;)

petronius :)

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Jim Thorpe

"Signore, lei è il più grande atleta del mondo", così avrebbe detto re Gustavo di Svezia a Jim Thorpe, consegnandogli le due medaglie d'oro vinte alle Olimpiadi di Stoccolma del 1912.

Jacobus Franciscus Thorpe, detto Jim, è stato in effetti uno degli atleti più completi delle sport moderno. Giocatore di football americano e di baseball, eccelleva anche in tutte le discipline dell'atletica leggera, tanto da vincere, nelle Olimpiadi del 1912, le competizioni di pentathlon e decathlon, con risultati che in almeno 4 gare su 10 del decathlon lo avrebbero portato a vincere medaglie anche nelle singole specialità.

Nato nel 1887 (secondo altre fonti nel 1888) in una riserva indiana dell'Oklahoma da genitori di sangue misto, fu allevato come un Nativo americano. Il suo nome indiano era Wa-Tho-Huk, che significa Sentiero Lucente. Narra la leggenda che tutto cominciò un giorno del 1907 a Carlisle, quando Thorpe si improvvisò saltatore in alto e, con addosso i calzoni normali, batté tutti gli altri studenti con la misura di 1,85 m. Non si sa se quest'episodio sia vero, ma è certo che i primi risultati ufficiali di Jim Thorpe risalgono proprio al 1907. Thorpe non si limitava alla sola atletica leggera: mentre frequentava la scuola di Carlisle praticò anche il football americano, il baseball, e persino il ballo da sala. Si propose all'attenzione nazionale per la prima volta nel 1911. Giocava come running back nella squadra di football americano della scuola, e in una partita contro Harvard finita 18-13 segnò tutti i punti.

Il football americano era, e sempre fu, il suo sport preferito, all'atletica leggera si dedicava sporadicamente, anche se fu quella che gli diede maggior fama. Giusto, quindi, mostrarlo in tenuta da giocatore di football.

Jim Thorpe.jpg

Il programma dei Giochi Olimpici del 1912 prevedeva due nuove prove multiple, il pentathlon e il decathlon. Ai Giochi intermedi del 1906 si era già svolta una competizione ispirata al pentathlon dell'antica Grecia, ma le cinque prove di Stoccolma sarebbero state salto in lungo, lancio del giavellotto, 200 m. piani, lancio del disco e 1500 m. Il decathlon invece era un evento completamente nuovo, anche se negli Stati Uniti già dagli anni 1880 si organizzava una competizione su dieci prove nei meeting di atletica leggera, chiamata All around. Le prove del nuovo decathlon olimpico erano però leggermente diverse dalla versione statunitense.

Thorpe partecipò a entrambe le competizioni, vincendo quattro gare su cinque nel pentathlon (arrivò terzo nel giavellotto, che praticava solo da poco), e classificandosi tra i primi quattro in tutte e dieci le prove del decathlon, distaccando di oltre 700 punti il secondo classificato. Partecipò anche alle gare individuali di salto in alto, dove sfiorò la medaglia arrivando quarto, e di salto in lungo, dove si classificò al settimo posto.

Oltre alle gare di atletica leggera, ai giochi olimpici Thorpe partecipò anche a una partita dimostrativa di baseball tra due squadre formate dagli atleti della nazionale americana. Non era la prima volta che giocava a baseball, come presto avrebbe scoperto tutto il mondo. Verso la fine di gennaio del 1913, i giornali americani riportarono la notizia che Thorpe aveva giocato a baseball da professionista, e l'Amateur Athletic Union (AAU) prese il caso molto sul serio. Thorpe scrisse loro una lettera in cui ammise di aver giocato a livello semi-professionistico:

"...spero verrò scusato almeno in parte dal fatto che ero semplicemente uno studente indiano e non sapevo tutto quello che c'era da sapere. Davvero, non sapevo che stavo facendo una cosa sbagliata, perché sapevo che molti altri studenti avevano fatto lo stesso, solo che loro non avevano usato i loro veri nomi..."

La lettera non fu di grande aiuto. L'AAU decise di revocargli con effetto retroattivo lo status da dilettante, e chiese al CIO di fare altrettanto. Quello stesso anno il CIO all'unanimità dichiarò Thorpe professionista, e decise di privarlo dei titoli olimpici, delle medaglie e dei premi :(

Nessuno mosse un dito per difendere il pellerossa Thorpe, nonostante episodi di “professionismo” più o meno mascherato fossero già allora tollerati. Ma il clima olimpico era ben diverso da quell’ideale di “fratellanza” attribuito a De Coubertin e soci: soprattutto non piacquero agli organizzatori delle Olimpiadi le vittorie di neri, indiani e di un hawaiano contro i bianchi, al punto che gli USA ritirarono dalla finale dei 100 metri di Stoccolma il più veloce, un afroamericano, per far vincere il connazionale bianco. Lo stesso clima si respirava ancora nel 1936, con il grande Jesse Owens osteggiato forse più dai colleghi della sua squadra che dai tedeschi, per il suo essere nero (si veda il bel film Race - Il colore della vittoria).

Thorpe a quel punto diventò professionista per davvero, giocando in diverse squadre di baseball e di football, sport nel quale, nel 2009, fu classificato al numero 37 tra i migliori cento giocatori di tutti i tempi. Ma terminata, a 41 anni, la carriera sportiva, la vita per lui si fece sempre più difficile e complicata, a causa, anche della grande depressione del 1929. Faceva fatica a trovare un lavoro fuori dal mondo dello sport, e non riusciva a mantenere un impiego a lungo. Così si adattò ai mestieri più disparati, la comparsa nei film western (di solito nella parte del capo indiano), il muratore, il buttafuori, il marinaio. Incominciò a bere. Nel 1952, colpito da un tumore alla bocca fu ricoverato in ospedale, che poté pagare solo grazie alla beneficenza. Nel 1953 ebbe un infarto miocardico (il terzo) mentre cenava con la terza moglie, Patricia Askew, nella roulotte in cui viveva a Lomita, in California. Fu rianimato con la respirazione artificiale, ma perse conoscenza poco dopo e morì, all'età di 65 anni.

Negli anni vennero fatti diversi tentativi, soprattutto da parte dei figli, per ottenere la restituzione dei titoli olimpici, e finalmente nell'ottobre del 1982 il comitato esecutivo del CIO approvò la riabilitazione di Thorpe. Con una decisione insolita, non tolsero i titoli a Bie e Wieslander, i secondi classificati che erano stati dichiarati vincitori del pentathlon e del decathlon dopo la squalifica di Thorpe, ma semplicemente lo dichiararono co-campione olimpico assieme agli altri due, anche se questi avevano sempre riconosciuto Thorpe come il vero vincitore sul campo. Le medaglie vennero riconsegnate ai figli di Thorpe in una cerimonia commemorativa il 18 gennaio 1983. Non erano le medaglie originali, perché quelle erano finite tempo prima in un museo, da cui erano poi state rubate e mai più ritrovate.

Nel 1998, gli Stati Uniti dedicarono a Thorpe un francobollo commemorativo da 32 cents, e nel 2018 la moneta oggetto di questo post. Disegnata e incisa da Michael Gaudioso, raffigura l'atleta con in primo piano gli elementi che mettono in risalto i suoi successi olimpici e nel football. Sulla moneta sono riportati entrambi i suoi nomi, quello, più conosciuto di Jim Thorpe, e quello Nativo di Wa-Tho-Huk.

native americans2018.jpg

Tiratura di 1.400.000 esemplari per Philadelphia e Denver, e 849.374 per la zecca di San Francisco,

petronius :)

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Il 20/4/2020 alle 19:50, petronius arbiter dice:

Nell'ultimo articolo del trattato, gli Stati Uniti riconoscono la sovranità del Delaware. La nuova nazione promette di "garantire alla suddetta nazione dei Delawares e ai loro eredi tutti i loro diritti territoriali nel modo più completo e più ampio, e di mantienere forte la catena di amicizia ora entrata in atto." L'articolo suggerisce inoltre, "se fosse favorevole all'interesse reciproco di entrambe le parti", che i Delaware "possono invitare qualsiasi altra tribù che sia amica dell'interesse degli Stati Uniti" a unirsi a una confederazione guidata dal Delaware che sarebbe diventata, con l'approvazione del Congresso, un nuovo stato con rappresentanza al Congresso degli Stati Uniti. Parole, le ultime, scritte nel vento. non è mai esistito uno stato indiano riconosciuto dal governo degli Stati Uniti.

Molto intertessante, non conoscevo questa faccenda. Se si fosse attuato davvero quanto previsto dal trattato gli USA sarebbero diventati probabilmente la prima federazione di nazionalità coloniali e indigene, qualcosa di mai visto prima.

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American Indians in the Space Program

La moneta da un dollaro del 2019 è dedicata agli indiani d'America nel programma spaziale,

I Nativi americani hanno partecipato al programma spaziale sin dal suo inizio. Il loro contributo è culminato nelle passeggiate spaziali di John Herrington, membro della Nazione Chickasaw, sulla Stazione Spaziale Internazionale nel 2002. Herrington, nato nel 1959 in Oklahoma, dopo aver conseguito la laurea in matematica, è entrato nella Marina degli Stati Uniti, e nell'aprile 1996 è stato selezionato come astronauta dalla NASA, seguendo per due anni l'addestramento al Johnson Space Center, dopo di che è stato qualificato come specialista di missione. Ha volato con lo Shuttle nella missione partita il 24 novembre 2002 e diretta verso la Stazione Spaziale Internazionale nel corso della quale ha compiuto tre passeggiate spaziali per un totale di 19 ore e 55 minuti. È rientrato sulla Terra il 7 dicembre 2002, primo Nativo americano ad aver volato nello spazio.

john herrington.jpg

Questo e altri risultati pionieristici sono dovuti anche all'opera di Mary Golda Ross (1908-2008), della Nazione Cherokee. Considerata il primo ingegnere Nativo americano nel programma spaziale statunitense, la Ross ha contribuito a sviluppare la navicella spaziale Agena per i programmi Gemini e Apollo.

mary golda ross.png

Il dollaro del 2019, disegnato da Joseph Menna e inciso da Emily Damstra, li onora entrambi, presentando in primo piano Mary Golda Ross intenta ai suoi calcoli, alle sue spalle un razzo Atlas-Agena che si lancia nello spazio, con un'equazione inscritta nella sua nuvola di fumo. L'equazione, che indica l'energia necessaria per lasciare la Terra e raggiungere l'orbita di un pianeta distante, rappresenta gli importanti contributi della Ross al programma spaziale. Un astronauta, attaccato al bordo della moneta, simbolicamente John Herrington (Herrington è vivo, quindi non credo possa essere ritratto esattamente su una moneta, come invece la Ross), passeggia nello spazio, mentre un gruppo di stelle nel campo indica lo spazio esterno. Valore e UNITED STATES OF AMERICA nel giro completano il tutto.

native americans2019.jpg

Tiratura di 1.400.000 per Philadelphia, 1.540.000 Denver, e 1.027.462 per San Francisco. Da notare l'incremento delle coniazioni proof di San Francisco, che tornano a superare il milione (non accadeva dal 2013), probabile segno di un rinnovato interesse dei collezionisti per questa tipologia. Ricordo che tutti questi dollari, sia "normali" che proof, sono coniati per i collezionisti e non per la circolazione.

petronius oo)

 

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Elizabeth Peratrovich

Chi era costei? La descrizione completa del dollaro 2020 recita Elizabeth Peratrovich and Alaska’s Anti-Discrimination Law. Si deve a lei se fu approvata la prima legge antidiscriminatoria nei confronti dei Nativi in Alaska, una legge che proibiva la discrimnazione nei confronti degli accessi agli alloggi pubblici. 

Nel febbraio del 1945, Elizabeth Peratrovich (1911-1958), in rappresentanza del suo popolo Tlingit e di tutti i nativi dell'Alaska, in qualità di Grand President dell'Alaska Native Sisterhood, si alzò per rivolgersi al Senato territoriale. Il Senato era riunito per discutere della questione della parità dei diritti e di un disegno di legge che proibiva la discriminazione razziale in Alaska. Rivolta all'assemblea disse: "Non mi sarei aspettata che io, che sono appena uscita dalla barbarie, avrei dovuto ricordare ai gentlemen con 5.000 anni di civiltà dietro di loro, il nostro Bill of Rights."

Parlò del trattamento crudele che consegnava i nativi dell'Alaska a un'esistenza di seconda classe. Descrisse cosa significava negare il diritto di comprare una casa in un quartiere decente perché ai nativi non era permesso vivere lì. Descrisse come si sentivano i bambini, quando veniva loro negato l'ingresso nelle sale cinematografiche, o vedevano sulle porte dei negozi scritte che dicevano "Non sono ammessi cani o nativi".

Dopo il suo discorso, seguirono, dalla galleria del pubblico, 92 minuti di applausi :lol:

elizabeth peratrovic.jpg

Il Senato approvò l'Alaska Civil Rights Act con una maggioranza di 11 a 5.

Nel 1988, lo stato dell'Alaska ha istituito il 16 febbraio come Elizabeth Peratrovich Day, per commemorare l'anniversario della firma della legge antidiscriminazione.

La moneta, disegnata e incisa al rovescio da Phebe Hemphill, ritrae Elizabeth Peratrovich con in primo piano il simbolo del Clan dei Tlingit Raven, di cui era membro. Le iscrizioni UNITED STATES OF AMERICA, ELIZABETH PERATROVICH e ANTI-DISCRIMINATION LAW OF 1945, insieme al valore, completano il tutto. Non ho, per ora, trovato informazioni sulla tiratura. native americans2020.jpg

E anche questa è fatta :D in attesa delle prossime emissioni. Ringrazio, come sempre, tutti quelli che hanno avuto la pazienza di seguirmi fin qui, dimostrando di apprezzare la mia modesta fatica... alla prossima ;)

petronius :)

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