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IGNORED

SEDE VACANTE,CHE PASSIONE...


RobertoRomano

Risposte migliori

  • 1 mese dopo...
  • 4 settimane dopo...
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Belle,bellissime monete,gettonatissime sul mercato collezionistico.Realizzazioni che dovrebbero essere prese ad esempio da tanti sconciatondelli che hanno imperversato negli ultimi 40 anni.

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Volevo mostrare un pezzo che,sicuramente,non e' perfetto,ma,per me,pieno di fascino,anche per la sua rarita'.Scusate per la qualita' delle foto...

E' la seconda Sede Vacante retta dal Cardinale Galeffi,Rispetto alla Sede Vacante del 1829,si distingue per la maggiore qualita' e modernita' realizzativa.Mi sono sempre chiesto se,durante il regno di PIo VIII,la zecca pontificia si sia dotata di macchinari piu' moderni.Infatti,le monete sono molto meglio coniate nel 1830,rispetto al 1829.Sul libro della Balbi De Caro non mi pare di averlo letto...

Rileggendo le ultime pagine di questa ottima discussione mi è tornato in mente un particolare sulla doppia per Roma del 1830: già da tempo avevo notato che ne esistono almeno due coni del R/ ben distinguibili specie dal raggio che lambisce la D di DOPPIA che in un caso finisce all'inizio della D e nell'altro in fondo (ma sono diverse anche per gli altri raggi, specie quello sulla prima P, e la figura della colomba con becco evidentemente diverso).

Giusto un piccolo contributo alla discussione nel caso non ne foste al corrente (peraltro non ricordo di averlo visto riportato nei testi che ho letto, è un'osservazione personale, anche se dubito che differenze cosi evidenti non siano state già notate...).

Per un confronto potete anche vedere le due doppie 1830 passate da Nomisma appena terminata ai n° 1174 e 1175; i coni di R/ sono diversi fra loro come riportato.

Da quanto mi risulta appaiono all'incirca con la stessa frequenza (più o meno, ovviamente....).

Modificato da Giuseppe
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Supporter

Ottima osservazione Giuseppe,complimenti.Provero anche io 'a verificare se le varianti ricorrano con la medesima frequenza o no...Potremo definirle Rovescio Tipo I e Tipo II, per capirci.

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Per un confronto potete anche vedere le due doppie 1830 passate da Nomisma appena terminata ai n° 1174 e 1175; i coni di R/ sono diversi fra loro come riportato.

Da quanto mi risulta appaiono all'incirca con la stessa frequenza (più o meno, ovviamente....).

Di seguito allego i due rovesci delle monete che hai citato (lotto 1174 a sx), come hai evidenziato provengono senz'altro da coni differenti:

post-35-0-37119900-1352144843_thumb.jpg

Ciao, RCAMIL.

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si è già parlato del teschio dei pirati e altri mostriciattoli nello stemma del Card. Pacca nel 1823, ora un'altra curiosità per restare in tema, visto che è stato citato il becco della colomba, a me non solo il becco ma tutta la testa ricorda quella di un grifone o comunque di un rapace, ovvero l'esatto contrario di ciò che rappresenta la colomba...

è una mia impressione, ho letto troppo Dan Brown?? posto la moneta in mio possesso:

post-27889-0-09714100-1352144858_thumb.j

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Per un confronto potete anche vedere le due doppie 1830 passate da Nomisma appena terminata ai n° 1174 e 1175; i coni di R/ sono diversi fra loro come riportato.

Da quanto mi risulta appaiono all'incirca con la stessa frequenza (più o meno, ovviamente....).

Di seguito allego i due rovesci delle monete che hai citato (lotto 1174 a sx), come hai evidenziato provengono senz'altro da coni differenti:

post-35-0-37119900-1352144843_thumb.jpg

Ciao, RCAMIL.

Decisamente due coni differenti, in modo particolare il becco della colomba, complimenti per la "scoperta", non mi risulta ad oggi questo tipo di segnalazione.

Da "fanatico" delle Sedi Vacanti non avevo notato questa variante; mi divertirò a verificare quale versione delle due è stata più ricorrente nelle aste o listini.

Darectasapere

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si è già parlato del teschio dei pirati e altri mostriciattoli nello stemma del Card. Pacca nel 1823, ora un'altra curiosità per restare in tema, visto che è stato citato il becco della colomba, a me non solo il becco ma tutta la testa ricorda quella di un grifone o comunque di un rapace, ovvero l'esatto contrario di ciò che rappresenta la colomba...

è una mia impressione, ho letto troppo Dan Brown??

In effetti molti animali sulle monete sono spesso stilizzati, e non rispecchiano quelle che sono le sembianze reali, questa colomba in particolare ricorda la Fenice presente sulle once d'oro palermitane, che ha sembianze di un rapace:

post-35-0-65070000-1352181663_thumb.jpg

Ciao, RCAMIL.

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Provero anche io 'a verificare se le varianti ricorrano con la medesima frequenza o no...Potremo definirle Rovescio Tipo I e Tipo II, per capirci.

Da inizio 2010, quando mi sono accorto delle differenze, ho registrato 6 comparizioni per un tipo e 4 per l'altro; ho anche i dati di apparizioni degli anni precedenti ma non ho controllato ancora in quei casi di quale tipo si trattasse.

Da quando mi sono messo a controllare le differenze fra i coni mi stanno "uscendo fuori" cose abbastanza strane: relativamente al periodo da Pio VIII in poi ovviamente le trovo con relativa facilità nella monetazione in rame ma stranamente le trovo anche spesso nell'oro, apparentemente al momento più facilmente e più evidenti che nell'argento mentre mi sarei aspettato il contrario, dato che sicuramente l'oro aveva minor tiratura di esemplari (ad es rimanendo nelle SV per coni come il 1/2 Scudo 1823 Bologna, assai comune e per il quale mi aspetterei diversi coni, in realtà non ho ancora notato differenze evidenti fra le monete esaminate) .

Per gli anni prima del 1820 circa il discorso è diverso: le tecniche di coniazione e preparazione dei coni erano assai diverse e quindi secondo me sia il numero che l'entità delle differenze non sono confrontabili con quelle del periodo seguente (peraltro da questo punto di vista trovo comunque il settecento più interessante...).

Nel periodo post-1820 comunque in genere si tratta di differenze molto contenute, che non definirei significative ai fini di una collezione seppur specializzata del periodo (parere personale, per me mi accontento comunque di uno dei due coni della doppia SV 1830 :pardon: ) anche se mi "diverto" a verificarne l'esistenza e magari cercare di capire se ci possa essere stata una "successione" verificabile di coni (ma l'è dura....).

Modificato da Giuseppe
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Giuseppe, se ti può interessare, sempre che tu non l'abbia gia letta, In questa interessante discussione di qualche mese fa, avevamo individuato un conio con lo stesso difetto sul segno di zecca e una frattura che si è andata accentuando col tempo per il mezzo scudo sede vacante del 1823

http://www.lamoneta.it/topic/84826-mezzo-scudo-sede-vacante-1823/

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Giuseppe, se ti può interessare, sempre che tu non l'abbia gia letta, In questa interessante discussione di qualche mese fa, avevamo individuato un conio con lo stesso difetto sul segno di zecca e una frattura che si è andata accentuando col tempo per il mezzo scudo sede vacante del 1823

Grazie per averla ricordata, è una discussione interessante ma purtroppo è difficile poter stabilire dalle immagini se effettivamente possano esistere più coni o meno in base alle sole più o meno evidenti differenze sulla B del segno di zecca e su una probabile frattura di conio venutasi a creare magari solo nel tempo; occorrerebbero secondo me evidenze maggiori su altri dettagli diversi per poter stabilire quando un conio sia certamente diverso da un altro.

Guardando bene ho sempre avuto l'impressione che pressochè tutti gli esemplari abbiano più o meno quelle caratteristiche, solo a volte meno marcate rispetto ad altri esemplari.

E' comunque interessante quel difetto della B e le ipotesi su una eventuale correzione da R a B e rimane sorprendente che apparentemente tutte le monete più o meno abbiano quelle caratteristiche e nessun'altra differenza evidente (cioè che senza il dubbio che possa essere dovuta al sistema di ripresa dell'immagine, all'angolo della sorgente luninosa e simili); eppure dovrebbero pure avere usato più coni...

PS: Anche il mio esemplare ha quel "difetto" sulla B ed evidenze del segnodi frattura citato.

Modificato da Giuseppe
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vi posto questo, che credo sia un grosso (pesa circa 3 grammi e il diametro è circa 26 mm) del 1669..

qualcuno sa dirmi il valore approssimativo?

Se pesa circa 3 grammi è un giulio e non un grosso che dovrebbe corrispondere a circa la metà del peso riscontrato.

Mi aggancio alla discussione precedente della doppia del 1830 in merito alla variante di conio ( o forse è meglio definire "stessa variante da due conii differenti ? ci vorrebbe una discussione dedicata su "definizioni e terminologie".... ma non è questo il punto)

e quindi posto il mio esemplare:

Noto con stupore che anche queste due monete provengono da due differenti conii; il doppio esergo, la diversa disposizione delle fiammelle dove addirittura sono 13 nel mio caso e 14 in quello di j&6 !!!

Mi viene in mente un egregio lavoro fatto da un mio carissimo amico e pubblicato di recente in occasione del convegno di Vicenza in merito ai luigini coniati da Alberico II Cybo Malaspina; pensate che l'autore ha censito centinaia di differenti coni usati per una moneta da 8 bolognini coniata solamente in 5 date (1662 - 1666).

1trotc.jpg

Chissà quante ne abbiamo ancora da scoprire..............

Darectasapere

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vi posto questo, che credo sia un grosso (pesa circa 3 grammi e il diametro è circa 26 mm) del 1669..

Concordo con chi mi ha preceduto, si tratta di un giulio, tra l'altro ben conservato e con una splendida patina.

Per essere appiccagnolato è un taglio abbastanza inusuale, il tondello così sottile è facile a piegarsi quando portato al collo, se non a rovinarsi già in fase di lavorazione (saldatura dell'appiccagnolo stesso), per questo i tagli da appiccagnolo "preferiti" sono testoni, scudi e piastre.

Nonostante la rarità, sul valore purtroppo l'appiccagnolo gioca un peso notevole, c'è anche chi non la vedrebbe a nessun prezzo nella propria collezione...

Ciao, RCAMIL.

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vi posto questo, che credo sia un grosso (pesa circa 3 grammi e il diametro è circa 26 mm) del 1669..

Concordo con chi mi ha preceduto, si tratta di un giulio, tra l'altro ben conservato e con una splendida patina.

Per essere appiccagnolato è un taglio abbastanza inusuale, il tondello così sottile è facile a piegarsi quando portato al collo, se non a rovinarsi già in fase di lavorazione (saldatura dell'appiccagnolo stesso), per questo i tagli da appiccagnolo "preferiti" sono testoni, scudi e piastre.

Nonostante la rarità, sul valore purtroppo l'appiccagnolo gioca un peso notevole, c'è anche chi non la vedrebbe a nessun prezzo nella propria collezione...

Ciao, RCAMIL.

quindi mi fido, lo classifico come giulio... nel catalogo che avevo consultato riportava 1,5 g il mezzo grosso, 3 g il grosso e circa 5 g il giulio.... il diametro in effetti corrispondeva con il giulio; per il valore tanto non mi interessa venderla, è solo che mi piace constatare di avere pezzi ricercati nella collezione

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  • 3 mesi dopo...

Dopo la rinuncia al Pontificato di Benedetto XVI avremo a partire dalle ore 20,00 del 28 Febbraio 2013 una Sede Vacante... prevista!
Un evento importante per i cattolici, per la politica ma anche per filatelia, numismatica e medaglistica pontificia! Invito quindi, chi avrà notizie sull'emissione di una medaglia da parte dell'APSA, a comunicarle alla community!

Grazie :) !

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  • 3 settimane dopo...

Rilevo on-line la notizia che la medaglia sarà disponibile a partire da fine mese. Grato se verrà segnalata la disponibilità...

http://www.ultimaora.net/notizie-mondo/medaglia-della-sede-vacante-in-vendita-da-marzo.html

ecco poi la scheda divulgata dall'IPZS con l'immagine e i nomi delle 3 artiste coinvolte:

http://www.ipzs.it/allegati/docs/1362656244990_CSemissioneMedagliaVaticanosedevacante-rettificato.pdf

Modificato da danilo1960
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Ciao a tutti sono nuovo nel forum.

Vorrei chiedervi come faccio a comprare i francobolli della sede vacante, se vado alle poste vaticane li avranno?

e i 2 euro che usciranno a maggio come si deve fare?

scusate l'ignoranza :)

buona serata

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