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Culto di Anubi


Matteo91

Risposte migliori

Ciao a tutti :)

Ho fatto una veloce ricerca sul culto di Anubi ma non ho trovato molto. Mi scuso se per caso l'argomento fosse già stato tracciato.

Il culto di Anubi sembra essere molto diffuso nell'impero e trovo molto curioso il fatto che una divinità egiziana ebbe questa diffusione.

Inoltre, altro fatto interessante, Anubi compare sulle monete di Costantino e Costanzo.

Moneta di Costantino

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Moneta di Costanzo II (di cui si parla in questa discussione: http://www.lamoneta.it/topic/9171-una-piacevole-sorpresa/#entry102202)

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Qualcuno ha qualche notizia in più sul culto di questa divinità e sul perchè venne "apprezzata" anche da Costantino e da Costanzo?

Grazie,

Matteo :)

Modificato da Matteo91
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Non mi stupisce molto la diffusione del culto di Anubi: infatti a partire dall' epoca imperiale si assiste ad una notevole diffusione di culti estranei alla originaria religione romana; in particolare si diffusero i culti misterici di area medio-orientale come quelli di Iside (divinità egiziana) e Mitra (divinità persiana)

a tal proposito, se dovessi recarti a Roma, ti consiglio di fare un salto alla basilica di San Clemente in Laterano: la particolarità di questa bella basilica risiede nel fatto che è costruita su più livelli, e quello più profondo è costituito proprio da un antico mitreo

ps: sempre nella basilica si trova il primo esempio di lingua volgare scritta, dove con "volgare" si può intendere sia la lingua medievale sia il fatto che le frasi scritte non fossero proprio espressioni sante, visto che vi si può leggere: «Fili de le pute, traite, Gosmari, Albertel, traite. Falite dereto co lo palo, Carvoncelle!»

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Non ho molti dettagli, ma credo che l'Anubi raffigurato nelle monete romane sia in realtà Ermanubi, un'evoluzione sincretistica della divinità egizia avvenuta in ambito ellenistico con la sovrapposizione col dio Ermes.

Era associato al culto di Iside e di Serapide, quindi, data la loro diffusione a Roma, non mi stupisce che anche Ermanubi sia finito su qualche moneta. Sapevo però che che erano relative al periodo antonino, non immaginavo ce ne fossero anche dell'epoca tetrarchica.

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Il discorso è estremamente complesso e molti sono ancora gli aspetti oscuri....

Consiglio caldamente la lettura di un articolo di Albero Trivero che tratta dei VOTA PVBLICA e i misteri Isiaci.

Modificato da Nikko
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Ciao,

nel numero 67 di Monete Antiche c’era un articolo di Piero Masera dal titolo “Una divinità sincretica sulle monete alessandrine”. Mirato sulle emissioni della zecca di Alessandria, come si evince dal titolo, può esserci utile spunto nei confronti della tua richiesta.

Secondo il testo di cui sopra, la divinità cinocefala non è Anubi bensì Hermanubi, ovvero una divinità che riassume in sé due divinità: la greca e quindi latina HERMes e appunto, l’egizia ANUBI. Tale figura ben si confaceva alla politica dei Tolomei che, seppure di tradizione greca, dovevano amalgamarsi nel tessuto delle tradizioni egizie.

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Tralascio le descrizioni specifiche delle due divinità ed i vari attributi e passo al diretto protagonista:

HERMANUBI

Deriva dal greco Έρμανουβις cioè "Hermanubiš". Ερμανουβις è la fusione di Έρμής (Ermes) e Ανoυβις (Anubi). (fonte Wikypedia)

Le origini di Ermanubi

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Ermanubi, nato sotto i Tolomei, come indica il suo nome risulta dal sincretismo tra una divinità greca, Ermes, e una divinità egiziana, Anubi, un processo che prende il nome di teocrasia. Raffigurato come un uomo con testa di cane o interamente sotto forma di cane, Anubi ha conosciuto una grande popolarità in Egitto sin dall'Antico Regno (2778-2220 ca.): appare nei Testi delle Piramidi come colui che assiste il morto nel suo viaggio verso l'aldilà e veglia sul suo involucro materiale. Ma la sua popolarità la deve soprattutto al ruolo che gioca nella leggenda di Osiride. Secondo le credenze egiziane, è lui che aiuta Iside a ricomporre il cadavere smembrato di Osiride, preparando così la prima mummia. Nella Bassa Epoca (1085-332 aC) si integra ancora più nel ciclo di Osiride diventando il figlio adultero di Osiride e Nefti. Le caratteristiche di Anubi, dio degli imbalsamatori e guida dei morti, aveva ben presto portato i Greci a identificarlo con Ermes, figlio di Zeus e della ninfa Maia, messaggero per eccellenza delle divinità greche. Oltre alla funzione principale di araldo dei dei, secondo i Greci Ermes aveva il ruolo di condurre le anime dei defunti agli Inferi, ciò che l'avvicinava ad Anubi. È essenzialmente questa caratteristica di dio psicopompo a essere attribuita a Ermanubi in epoca tolemaica e romana.

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L'iconografia di Ermanubi in epoca romana

Se Ermanubi è una divinità alessandrina nata sotto i Lagidi, è solamente in epoca romana che fanno la loro comparsa le sue prime raffigurazioni, peraltro abbastanza rare. Sinora è nota una sola statua completa del dio. Si tratta di un ex voto in marmo venuto alla luce nel tempio romano di Ras es-Soda, situato a sud-est di Alessandria. Il dio è raffigurato in piedi, la gamba destra leggermente piegata indietro, mentre la gamba sinistra si appoggia su un tronco d'albero. È vestito di un himátion, mantello tipicamente greco, e porta un kálathos (che in greco significa cestello, paniere, ma anche il capitello nella colonna corinzia), un tipo di cesto diventato una cuffia divina simbolo di fertilità e di abbondanza, decorato con un fiore di loto. Nella mano sinistra tiene una lunga palma che simboleggia al tempo stesso il Tempo, l'Eternità e la Vittoria sugli uomini e sulla morte. Il fusto è sormontato da un piccolo disco con un ureo (serpente sacro raffigurato sui copricapi di divinità e di faraoni egizi come simbolo del potere.), un modo per ricordare i precedenti egiziani del dio, così come il cane che tiene ai suoi piedi. In quanto alle origini greche, esse vengono materializzate dai sandali portati da Ermanubi.

La rappresentazione di Ermanubi sulle monete

L'aspetto iconografico di Ermanubi è conosciuto soprattutto grazie alla numismatica. Infatti la sua immagine è stata molto ampiamente ripresa sulle monete coniate nei laboratori alessandrini in epoca romana e ripete per lo più i caratteri precedentemente descritti: l'himátion, il kálathos decorato con un fiore di loto, la palma e il cane, l'animale di Anubi. Altro attributo molto corrente è il caduceo di Ermes, costituito da una bacchetta sulla quale si avvolgono due serpenti intrecciati e sormontata da due corte ali. Ermanubi è per lo più rappresentato da solo, in piedi, oppure solo il suo busto. Un numero minore di monete lo raffigura nel suo tempio. A seconda delle emissioni, l'edificio presenta notevoli variazioni, ma esse non provano che queste raffigurazioni riproducano fedelmente l'architettura del santuario.

Altre divinità sono talvolta associate a Ermanubi. La prima è certamente significativa: si tratta di Serapide, il grande dio dinastico alessandrino, sposo di Iside. Attraverso quest'associazione Ermanubi fa ritorno alle sue origini egiziane e ritrova il suo posto nel ciclo di Osiride. Ma è tipicamente rappresentato anche in compagnia di divinità greche, come Arpocrate, Demetra (la romana Cerere) o Speranza (Elpís in greco, la romana Spes, forse sorella dei gemelli Sonno e Morte).

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Antoninus Pius Æ Drachm of Alexandria. Struck year 22(=158/9 AD). AVT K T AIL ADP ANTwNINO C CЄBЄVC, laureate head right / Hermanubis standing right, holding palm and caduceus. Year L-B/K to right. Köln 1831 var. (Milne 2390)

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EGYPT. Alexandria. Commodus. 177-192 AD. Billon Tetradrachm (25mm - 12.80 g). Dated year 28 (187/8 AD). Laureate head right / Hermanubis standing right, holding palm and caduceus. Köln 2229; Dattari 3866; Milne 2675; Emmett 2545. VF, brown patina, light porosity.

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Antoninus IV. Elagabal, 218-222
B-Tetradrachme, Jahr 5 (= 221/222), Alexandria (Aegyptus); 11,87 g. Drapierte Büste r.//Kopf des Helios-Hermanubis r., davor Kerykeion mit Palmzweig. Dattari 4221 bis (dies Exemplar); Geissen -; Kampmann/Ganschow 61.32 (dies Exemplar zitiert).
RR Sehr schön/fast sehr schön Exemplar der Sammlung Giovanni Dattari.

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Philippus II., 246-249
B-Tetradrachme, Jahr 5 (= 247/248), Alexandria (Aegyptus); 10,84 g. Drapierte Büste r. mit Lorbeerkranz//Hermanubis steht r. mit Kerykeion und Palmzweig, dahinter Schakal. Dattari 5054; Geissen 2796 var.; Kampmann/Ganschow 76.43.
Dunkelbraune Patina, fast vorzüglich

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Egypt Alexandria, Claudius II. A.D. 268-270. Æ tetradrachm (10.31 g). Bust right. / Bust r. of Hermanubis; winged caduceus-palm; date LB (year 2). (Curtis 1701)

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I brani di cui nei post precedenti sono tratti da

http://www.summagallicana.it/lessico/a/Anubis%20e%20Ermanubis.htm

Ci aggiungo ancora che Hermanubi arriva a Roma assieme ai Culti Isiaci e che la sua raffigurazione è spesso non quella cinocefala ma quella sopra rappresentata, ovvero antropomorfa con caduceo, palma e cane ai piedi.

Questo testo potrà essere utile:

http://books.google.it/books?id=Ue3D9VAwUEsC&pg=PA207&lpg=PA207&dq=hermanubi&source=bl&ots=Nw8t96L1bs&sig=w2YkXtkkaPrpDNN3BskRUrG2XnQ&hl=it&sa=X&ei=G3Z9UaH-MIbRtAaAtIGACg&ved=0CEIQ6AEwAg#v=onepage&q=hermanubi&f=false

E anche questo:

http://www.egittologia.net/Portals/0/Articoli_pubblici/GM_ANUBIs.pdf

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Infine, alcune monete collegate ai Culti Isiaci (i VOTA PVBLICA menzionati da Nikko). Faccio notare che Anubi porta la cornucopia e il sistro, attributo di Isis.

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Anonymous issue for the Navigium Isidi, Nummus,Private mint in Rome, last quarter of 4th Century, AE, (g 1,60, mm 18, h 12). ISIS F - ARIA, draped bust of Isis r., wearing crown surmonted by lotus flower, Rv. VOTA P - VBLICA, Anubis standing l., holding sistrum and caduceus. RIC -; C 32 (Elena); Vagi 3393.
Very rare. Good very fine / Very fine.

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Festival of Isis series Æ4. Rome, 4th century AD. DEO SERAPIDI, draped bust of Serapis r., modius on head / VOTA PVBLICA, Anubis standing l. in military dress, holding sistrum and caduceus. Alföldi 119, p. 3, 34; Vagi 3388. 1.23g, 12mm, 14mm. Very rare, VF

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Constantius II., 337 - 361 n. Chr. 352 - 355 v. Chr. Rom. 1.98 g. Vs.: D N CONSTAN-TIVS P F AVG, drapierte Panzerbüste mit Perlendiadem n. r. Rs.: VOTA PVBLICA, Anubis mit Sistrum u. Caduceus. RIC VIII 484. RR! Dunkle Patina, ssZu der Darstellung des Anubis s. A. Alföldi, A Festival of Isis in Rome under the Christian Emperors of the IVth Century (1937).

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Julianus II. Apostata, 360-363
Æs; 1,05 g. Drapierte Büste des Sarapis r.//Anubis steht l. mit Sistrum und Caduceus. Alföldi, Festival of Isis 119. RR Gutes sehr schön

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GRATIANUS (367-383 n. Chr.)
d=15 mm
PRäGUNG FüR DAS ISISFEST. Kleinbronze, ca. 367-378. D N GRATIA - NVS P F AVG. Büste mit Perldiadem, Paludament und Panzer rechts. Rs: VOTA PV - BLICA. Anubis in Feldtracht en face stehend, den Kopf nach links gewandt, in der Rechten Sistrum und in der Linken Caduceus haltend. C. 60. Alföldi, Festival of Isis, S. 71, 110. 1,18g.
Sehr selten.
Grünbraune Patina, vorzüglich.
Aus F. Sternberg, Auktion XI (20.-21. November 1981, Zürich), Nr. 934.

da Acsearch.info

Ciao

Illyricum

:)

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Un'ultima nota.

Se Costantino ha battuto quella moneta con Anubi/Hermanubi sull'imbarcazione, la seconda attribuita al padre Costanzo è in realta di Costanzo II... questo solo per sottolineare un fatto curioso: se nella Tetrarchia fu rappresentato Hermanubi sulle monete, proprio Costanzo è assente.

Masera lo motiva con il fatto che Costanzo, di stanza in Britannia, non aveva a che fare con il suo Culto o genericamente con quelli isiaci.

Questo in realtà è solo parzialmente vero in quanto esistono tracce di culti isiaci anche in Germania, Gallia e Britannia.

Ciao

Illyricum

:)

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Sono rientrato soltanto ora e non ho avuto modo di leggere accuratamente le numerosissime risposte per le quali vi ringrazio :) non mi aspettavo questa partecipazione :)

Anche nella discussione dalla quale ho preso l'immagine della seconda moneta si parlava di Costanzo II, solo che ho riportato male la scritta.

Come già sottolineavano Druso Galerio e Illyricum, la presenza di questa divinità sulle monete di Costantino e figlio è davvero curiosa ;)

Nei prossimi giorni leggerò i link suggeriti da Illyricum e l'articolo di Alberto Trivero ;)

Ancora grazie,

Matteo :)

Modificato da Matteo91
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