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LUIGINO PER LIVORNO E ALTRE ZECCHE


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Inviato (modificato)

Interessante l'ipotesi che i luigini possano essere stati contraffatti sul posto in Levante, d'altronde se poi dovevano finire ed essere utilizzati lì.....

Vorrei proporre ogni tanto qualche luigino per Livorno tratto da mcsearch. info e vedere se c'è qualche spunto interessante, la casistica di leggende diverse è veramente ampia.

Questo il primo è stilisticamente un luigino direi perfetto, forse non ha circolato, o molto poco, è del 1660.

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Modificato da dabbene
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Il secondo è molto più interessante, è del 1660, leggende a parte, vi farei notare i due punzoni finali completamente diversi da quelli usati in leggenda, posti al diritto dopo MAG . DV ., poiché come vedremo non è l'unico, quindi non è un errore isolato, la moneta diventa ancora più interessante,

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Sempre per rimanere in tema col luigino postato sopra, ecco un altro sempre del 1660, con un DVX finale al diritto seguito da un punzone diverso da quelli in leggenda, come nel caso precedente, inoltre una V sotto il busto con due punzoni,

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Si diceva di Livorno. Uno dei porti più importanti per il commercio per il Levante, così come tutta quell'area compresa tra Marsiglia e Livorno stessa. Non a caso fu proprio in quell'area geografica che numerosi mercanti-zecchieri sollecitarono l'apertura di numerose zecche presso vari "signori" che avevano diritto di zecca. Molti di questi mercanti di origine francese operavano proprio sulla piazza di Livorno (per deformazione dovuta a interessi personali ricordo Giovanni Margariti o Antonio Laget zecchieri a Massa di Lunigiana, entrambi mercanti francesi in Livorno).

Probabilmente è lecito pensare che proprio su Livorno si concentrassero i traffici di Luigini (vi sono fonti, e non sono certo le uniche, che documentano come i "luigini" massesi fossero abitualmente trasportati (e saggiati) a Livorno e Viareggio, (il ruolo di Viareggio sarebbe da approfondire con esperti di localistica, si tratta forse del porto di Motrone?)), in particolare negli ultimi anni di spaccio dei luigini dopo che la Francia aveva dapprima regolamentato la produzione di luigini e poi l'aveva vietata, cosi' come fatto anche da Genova che nel 1666 con varie grida proibì anche lo smercio e il traffico via mare dei luigini (salve coniarne pochi esemplari "leali" nel 1668 e 1669).

Analoghi provvedimenti furono presi anche dall'arciduca di Toscana, ma evidentemente ebbero un pò meno effetto se non sulla produzione granducale.

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Certamente la posizione geografica e strategica di Livorno influì, ma ci sono entrando nel dettaglio tanti aspetti peculiari della monetazione per Livorno, per esempio la scelta del busto maschile di Ferdinando II, quindi vuole comunque, pur seguendo la tipologia, esserci sulla moneta, la corona di tipo radiata, quindi il richiamo all'autorità e al ruolo, il motto al rovescio " onore e gloria a Dio ",quindi un richiamo alto e cristiano, un mix di varie componenti che hanno una loro ragione specifica.

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Certamente la posizione geografica e strategica di Livorno influì, ma ci sono entrando nel dettaglio tanti aspetti peculiari della monetazione per Livorno, per esempio la scelta del busto maschile di Ferdinando II, quindi vuole comunque, pur seguendo la tipologia, esserci sulla moneta, la corona di tipo radiata, quindi il richiamo all'autorità e al ruolo, il motto al rovescio " onore e gloria a Dio ",quindi un richiamo alto e cristiano, un mix di varie componenti che hanno una loro ragione specifica.

Ricordiamoci che quando si comincia a battere il Luigino di Livorno, detto anche ferdinandino, il classico Luigino con busto femminile battuto a Trevoux e' ancora di la' da venire.

Il busto maschile non deve quindi sorprendere, e' comune a molti "luigini" nati prima del Luigino di Dombes

e ispirati al Luigino o meglio dodicesimo di scudo di Francia, vedi Monaco, Orange, Massa, e per appunto Livorno.

Per quanto riguarda il rovescio pur essendoci il richiamo all'autorità il riferimento alla moneta d'ispirazione, i tre gigli. La leggenda di richiamo cristiano sarà comune a molte altre tipologie di luigini, non si può' non sottolineare invece la similitudine con il Luigino d'Orange.

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Per offrire la panoramica più completa di divulgazione di questa moneta, aggiungo anche un 1663, moneta non comune, il 1660 è il più ricorrente, anche qui ci si può divertire e controllare le leggende,

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Ancora qualche luigino, un 1659, data interessante, non contemplata nel CNI e non solo, con un FERDINANDVS II in leggenda e V rovesciata sotto il busto,

interessante la V al contrario, che poi dovrebbe stare per quinto granduca,

secondo te Dabbene come potevano accadere questi errori? Un operaio della zecca maldestro che ha fatto casino con il punzone?

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Supporter

Le varianti della legenda sono veramente tante, se potete contribuite ad arricchire il catalogo con le vostre foto.

Stamani ho inserito la scheda del Luigino utilizzando il MIR ed il CNI.

http://numismatica-italiana.lamoneta.it//moneta/W-FIIML/1

Grazie e saluti Marfir.

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Mah, quello che noto ed è evidente è che è una moneta che ha una quantità industriale di varianti di leggenda, solo nel Galeotti ce ne sono per tutti gli anni di coniazione ben 38, ma quante ancora mancano ? Secondo me ancora diverse, qualcuna è uscita anche in discussione.

Il bello è che per esempio su 38 ben 12 presentano la V rovesciata, per definirli errori di coniazione mi sembrano tante, forse si voleva identificare una serie specifica, vista l'abbondanza delle emissioni o per dove erano dirette.

Certamente ci sono anche tanti aspetti di grossolanità per esempio in due pezzi postati prima con punzoni diversi rispetto a quelli delle leggende stesse.

Abbiamo anche quelli con le date, i numeri 6 rovesciati, quelli senza data, una grande casistica volendo da esaminare ancora.

Ma poiché le monete sono poi le protagoniste, ancora un 1660, il più comune, ma anche quello con il maggio numero di varianti.

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Supporter

Hai per caso anche le foto di un Luigino con contromarca turca? E non dimenticare la N di HON specchiata, altra variante nei Luigini del 1660.

Saluti Marfir.

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Però per la vostra gioia :blum: ecco un trittico ancora, completo sia per date che per leggende, abbiamo FERDINAN, ma anche FERINANDVS, la V, la V capovolta, ETG, ma anche GLOR finale, di tutto un po' per testimoniare, nel caso ce ne fosse ancora bisogno, la variabilità delle tipologie e varianti di questa moneta,

Mario

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Supporter

Altro che qualche anno fa...

sono già 8 e mezzo...

si tratta del lotto 440 dell'asta ghiglione N.34 del 24 novembre 2004.

Giudicato SPL e stimato 300 euro l'esemplare datato 1664 realizzò 450 euro + diritti d'asta.

Molto interessante, grazie per la foto.

Saluti Marfir.

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davvero interessante questa discussione...

riguardo a Livorno...magari dico una fesseria...e se fosse stata creata una zecca clandestina per coniare solo i Luigini?

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Ci fu una zecca ufficiale a Firenze di monete per Livorno, poi visto il fenomeno commerciale e il grande successo conseguente alla coniazione di luigini ci furono sicuramente anche zecche clandestine o nelle vicinanze o forse anche sul posto in Levante.

D'altronde contraffazioni come abbiamo visto anche in discussione, molto grossolane d'altronde, c'erano e anche alcuni luigini con punzoni diversi o leggende differenziate qualche dubbio lo lasciano.

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Qualche dubbio può esserci se questi esemplari sono più di uno, solo errori, imperizia, fretta per gestire molte coniazioni ? O lasciano una traccia, un segno identificabile di una serie ? Certamente le anomalie ricorrono....e sarebbe interessante sentire la vostra opinione.....

Interessante, e anche questo magari merita una riflessione, il fatto che il luigino ritorna con Cosimo III dè Medici, con una tipologia del 1675 e una senza data, presumo non copiose visto il periodo ristretto e la rarità attuale di queste monete, ma c'è un ritorno, probabilmente breve, ma c'è, anche questo è un aspetto da tenere presente, questo tornare dopo dieci anni...., un po' di carne al fuoco, chi vuole raccogliere è il benvenuto ovviamente,

Mario

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Capisco, pensavo volessi dire che davano adito a ipotesi di falsità.

Le altre ipotesi invece sono tutte plausibili e verosimili.

La produzione fu davvero ingente, certamente, e qui generalizzo, ad approntare i coni furono più mani,

da qui l'alto numero di varianti e di materiale creatore utilizzato. L'abbondante produzione unita

alla necessità di produrre quanti più pezzi possibili da smerciare nel più breve tempo possibile deve aver fatto il resto.

Per il resto cito uno scritto di M.Cammarano:

"I luigini, collocati in una piccola nicchia della numismatica, nonostante la loro apparente monotonia iconografica hanno come maggiore caratteristica un rilevantissimo numero di "varianti"; e' probabile, anche se nessun documento può suffragare questa supposizione, che siano proprio queste "varianti" i criteri nascosti, o ancor meglio i segni segreti, utilizzati da ogni zecchiere per distinguere i "suoi" luigini da quelli degli altri.

A mio parere non ci sono motivi validi affinché ogni singolo pezzo, a causa di diversi simboli come corone, gigli, capigliature, ed espressioni del volto, non possa essere considerato alla stregua di una diversa moneta. Ma non solo; e' cosa nota infatti che, dal punto di vista collezionistico, la rarità di alcuni pezzi sia dovuta a particolarissime varianti, costituendo così una vera e propria tipologia di luigini. ... ".

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Non fu solo Livorno a coniare a traffico ormai praticamente cessato, ovvero dal 1670 in poi,

ma possono certamente considerarsi rare eccezioni, ormai lo spaccio doveva essere troppo rischioso.

Si tratta tra l'altro di emissioni che si discostano dal classico Luigino convenzionale anche quando riportano busti femminili (Fosdinovo, Messerano) o che riportano busti maschili (Arquata, Avignone, Livorno, Monaco, Orange, Seborga, Vergagni).

Stiamo citando materiale introvabile ! ! !

Ricordo un recente passaggio del Livorno 1675, credo fosse l'hanno scorso, qualcuno riesce a recuperarlo?

Altrimenti provvedo io domani collegando i col Pc.

Rinnovo poi l'invito a postare esemplari contromarcati o falsi d'epoca a voi noti.

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