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VITE DA COLLEZIONISTI


dabbene

Risposte migliori

Cosa dicono del collezionismo altri addetti ai lavori molto importanti ?

Incominciamo con Lucia Travaini, " Monete e storia nell'Italia medievale " :

" la storia degli studi e delle collezioni è alla base di ogni ricerca su qualsiasi tipo di moneta ; conoscendo i vecchi studi possiam meglio indirizzare la ricerca presente ".

Continuo con Fiorenzo Catalli in " Le monete di Casa Savoia della Collezione Margherita Nugent " :

" la lungimiranza della Contessina vedeva ben al di là del semplice gesto del donare, voleva che la collezione di monete dei Savoia e tutti gli altri oggetti donati fossero di utilità pubblca, fossero, cioè utilizzati per diffondere cultura sulla storia italiana ..."

Sempre dallo stesso libro il Presidente dei NIP, il bravissimo Paolo Crippa :

" la grande speranza è che si ristabilisca il rispetto e la tutela per il Collezionismo ed il Commercio Professionale numismatico italiano, i cui grandi meriti e le nobili e antiche origini sono oggi troppo spesso dimenticate : Senza di essi i nostri Musei sarebbero oggi meno ricchi di importantissime Raccolte numismatiche, la Scienza Numismatica sarebbe molto più scarna di pubblicazioni di studi effettuati e molte belle monete non continuerebbero a svolgere la loro grande funzione culturale, ma sarebbero mute e dimenticate, o peggio, sarebbero migrate all'estero in altre collezioni.

Per far si che il nostro Paese rimanga ricco di questa cultura è importantissimo che le Raccolte conservate nei Musei vengano continuamente valorizzate e catalogate, esposte al pubblico in occasioni di mostre e che il Collezionismo e il Commercio in Italia rimangano sempre vivi, permettendo alla moneta quel movimento che le è tanto congeniale e che risveglia ogni giorno interesse, ricerca, appagamento."

Le parole di Crippa sintetizano bene quanto detto in questa discussione, non a caso sia Arslan che Crippa sono stati due attori protagonisti nella parte dedicata al collezionismo e le sue problematiche nell'ultima Assemblea tenutasi quest'anno alla SNI.

Questa discussione diventa quasi un manifesto per il collezionismo, il suo ruolo, il suo valore, spero possa essere utile ad altri.

Mi auguro per concludere che questo valore possa rimanere per tutti noi, per i giovani, perchè tutto questo vuol dire poi studio della storia, della cultura, dell'identità, delle nostre radici e abbiamo grande bisogno di nuove generazioni come non mai che studino, apprezzino, amino tutto questo e allora anche dal Collezionismo, dallo studio, dalla lettura, dal vedere monete può partire un segno di speranza, almeno me lo auguro di cuore,

Buona domenica a tutti,

Modificato da dabbene
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Se vogliamo, comunque un elenco di studiosi numismatici, anche collezionisti, che hanno lasciato un segno più o meno grande, lo possiamo sempre fare, può essere utile e credo anche di esempio.

Per chi invece ama le letture vi metto il link di una discussione di tempo fa del forum, " Il male inguaribile ...del collezionista numismatico " che è anche in " Onde numismatiche " nella Bibilioteca digitale del forum, si parla dell'io, dell'essere del collezionista,

buona lettura, per chi è da poco sul forum e non l'ha magari letta all'epoca,

Mario

http://www.lamoneta.it/topic/81836-quel-male-inguaribile/?hl=%2Bmale+%2Binguaribile+%2Bcollezionista+%2Bnumismatico

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Supporter

Ho finito i "mi piace" :pardon: vedrò di rimediare domani

saluti

luciano

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Tutte le scienze umanistiche che si occupano di "materiali", siano questi monete, iscrizioni, ceramiche, sculture, eccetera eccetera, sono nate solo e unicamente da una spinta collezionistica... C'è poco da fare: fino a non troppo tempo fa (ancora alla fine dell'800/inizi del '900 per intenderci) era frequentissimo che iscrizioni recuperate dalla demolizione di vecchi edifici fossero reimpiegate come materiale da costruzione o cotte per farne calce (provare per credere! ancora agli inizi del '900 e persino nel secondo dopoguerra!!), e gli studi di epigrafia erano già a livelli avanzatissimi! e solo l'amore per il possesso di qualche cultore di antichità (in senso lato, mettiamoci anche i materiali medioevali e della prima età moderna) ha potuto permetterne la conservazione.

Oggi grazie a Dio le cose sono un po' cambiate...

Dunque... una numismatica senza collezionismo come sarebbe oggi, se per assurdo il collezionismo fosse vietato in ogni sua forma o non vi fosse più interesse a collezionare? Risponderò con una similitudine. Prendiamo appunto l'epigrafia..., oggi collezionisti privati di iscrizioni si contano sulle dita di mani e piedi in tutta Europa, ma non per questo la ricerca si è arenata: procede a gonfie vele, con edizioni di nuovi materiali e riedizioni (e talvolta riletture) dei vecchi, e l'uso delle fonti epigrafiche è ritenuto imprescindibile da qualunque storico.

Credo che la medesima cosa accadrebbe per le monete... Cioè cambierebbe poco o nulla.

(Sia ben inteso che non voglio assolutamente sminuire il contributo di collezionisti e antiquari alla ricerca numismatica, non si legga quanto non ho né scritto né lasciato intendere!)

Con questo intervento mi guadagnerò l'astio di buona parte del forum... ma pazienza. Per animare i dibattiti serve anche un bastian contrario, ogni tanto! purché abbia valide argomentazioni. (o siamo qui solo a dirci quanto siamo belli, quanto siamo bravi?)

Modificato da BiondoFlavio82
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Ben vengano opinioni costruttive e anche un po' differenti BiondoFlavio82, magari ne arrivassero altre, se no che dibattito sarebbe ?

Io penso che il collezionismo, il collezionista - studioso, è stato ed è tuttora fondamentale nello sviluppo, nella divulgazione e nella ricerca numismatica : nel mio logo sotto c'è questa frase :

" la numismatica è cultura in movimento "

penso e spero che sia così anche per il futuro, che questa scienza possa continuare con il contributo fattivo di tutti, collezionisti, studiosi e appassionati, la nostra storia, la nostra cultura, la nostra identità sono di tutti e per tutti.

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Risponderò con una similitudine. Prendiamo appunto l'epigrafia..., oggi collezionisti privati di iscrizioni si contano sulle dita di mani e piedi in tutta Europa, ma non per questo la ricerca si è arenata: procede a gonfie vele, con edizioni di nuovi materiali e riedizioni (e talvolta riletture) dei vecchi, e l'uso delle fonti epigrafiche è ritenuto imprescindibile da qualunque storico.

Appunto...ma perché degli umani, privati e accademici si sono uniti e hanno creato una delle cose più belle che gli studi classici possano aver mai visto. Dal CIL, passando per il Clauss Slaby, ai Supplementa Italica e finendo con il progetto EAGLE, l'epigrafia è uno dei campi più completi per uno studioso classico.

Ho avuto l'onore di partecipare alle lezioni di una delle più grandi epigrafiste, la Prof. Granino, che mi ha fatto innamorare di questa disciplina e vorrei seriamente che ci fosse una fine simile anche per la numismatica.

Viene da se che tutto questo è stato facilitato dalla minore presenza di collezionismo epigrafico (comunque ampio in antico), visto che collezionare lastre di marmo è un tantinello più difficile sopratutto al giorno d'oggi quando ai mercatini non le trovi e per averle, o le rubi o le compri in aste "serie".

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Awards

Appunto...ma perché degli umani, privati e accademici si sono uniti e hanno creato una delle cose più belle che gli studi classici possano aver mai visto. Dal CIL, passando per il Clauss Slaby, ai Supplementa Italica e finendo con il progetto EAGLE, l'epigrafia è uno dei campi più completi per uno studioso classico.

Ho avuto l'onore di partecipare alle lezioni di una delle più grandi epigrafiste, la Prof. Granino, che mi ha fatto innamorare di questa disciplina e vorrei seriamente che ci fosse una fine simile anche per la numismatica.

Viene da se che tutto questo è stato facilitato dalla minore presenza di collezionismo epigrafico (comunque ampio in antico), visto che collezionare lastre di marmo è un tantinello più difficile sopratutto al giorno d'oggi quando ai mercatini non le trovi e per averle, o le rubi o le compri in aste "serie".

Pure in aste serie le trovi col contagocce...! Non ho ben inteso se condividi o meno quanto o scritto; il tuo secondo punto, comunque, lascia intendere come la fine del collezionismo sarebbe scientificamente un vantaggio per la ricerca, in quanto renderebbe fruibili tutti quei complessi lecitamente o illecitamente smembrati per soddisfare gli appetiti privati (che incarna intimamente il pensiero manifesto o tacito del 99% degli accademici).

Modificato da BiondoFlavio82
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Supporter

Buona Domenica

@@BiondoFlavio82 dice:

"Risponderò con una similitudine. Prendiamo appunto l'epigrafia..., oggi collezionisti privati di iscrizioni si contano sulle dita di mani e piedi in tutta Europa, ma non per questo la ricerca si è arenata: procede a gonfie vele, con edizioni di nuovi materiali e riedizioni (e talvolta riletture) dei vecchi, e l'uso delle fonti epigrafiche è ritenuto imprescindibile da qualunque storico.

Credo che la medesima cosa accadrebbe per le monete... Cioè cambierebbe poco o nulla."

Similitudine....un po' "tirata per i capelli"; non credo che una stele o una lastra di marmo scritta, si possa trovare, con le medesime iscrizioni, in migliaia, se non centinaia di migliaia (alcune monete anche in milioni) di pezzi.

Non sono un cultore della materia, ma credo che ogni epigrafe sia pressocché unica.

Perdonami, BiondoFlavio82, ma non sono d'accordo con l'accostamento fatto, anche perché la diffusione tra la collezione di epigrafi e di monete, ha storia ed evoluzione diversissima.

E' proprio qui che la moneta (salvo le dovute eccezioni) si differenzia in maniera così prepotente da altri reperti ed è per questo che dovrebbe essere considerata per quelle che sono le sue specificità.

Saluti

luciano

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Luciano ha esplicato il mio pensiero rispondendoti direttamente.

Ho scritto che collezionisti di epigrafi e studiosi si sono uniti e hanno creato ciò che hanno fatto...e il patrimonio epigrafico mondiale è USUFRUIBILE DA TUTTI GRATUITAMENTE (nei tempi nei quali molti studiosi, talvolta a gratis, riescono ad ampliare i database).

E' ovvio che con le monete sarebbe differente, sia perché c'è una quantità maggiore di collezionismo sia perché esistono centinaia di migliaia di monete ripetitive e che oggettivamente poco aggiungono alle conoscenze numismatiche.

Quindi, il tuo accostamento con l'epigrafia era del tutto errato, le problematiche e le parti in gioco sono differenti.

Il primo passo è che vengano catalogate tutte le collezioni del mondo, compresa la mia e la tua se necessario...per questo continuo ad auspicare un database immenso (accessibile a tutti) dove poter visionare le monete di tutti i musei e di tutti i privati che hanno aderito.

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Buona Domenica

@@BiondoFlavio82 dice:

"Risponderò con una similitudine. Prendiamo appunto l'epigrafia..., oggi collezionisti privati di iscrizioni si contano sulle dita di mani e piedi in tutta Europa, ma non per questo la ricerca si è arenata: procede a gonfie vele, con edizioni di nuovi materiali e riedizioni (e talvolta riletture) dei vecchi, e l'uso delle fonti epigrafiche è ritenuto imprescindibile da qualunque storico.

Credo che la medesima cosa accadrebbe per le monete... Cioè cambierebbe poco o nulla."

Similitudine....un po' "tirata per i capelli"; non credo che una stele o una lastra di marmo scritta, si possa trovare, con le medesime iscrizioni, in migliaia, se non centinaia di migliaia (alcune monete anche in milioni) di pezzi.

Non sono un cultore della materia, ma credo che ogni epigrafe sia pressocché unica.

Perdonami, BiondoFlavio82, ma non sono d'accordo con l'accostamento fatto, anche perché la diffusione tra la collezione di epigrafi e di monete, ha storia ed evoluzione diversissima.

E' proprio qui che la moneta (salvo le dovute eccezioni) si differenzia in maniera così prepotente da altri reperti ed è per questo che dovrebbe essere considerata per quelle che sono le sue specificità.

Saluti

luciano

Luciano ha esplicato il mio pensiero rispondendoti direttamente.

Ho scritto che collezionisti di epigrafi e studiosi si sono uniti e hanno creato ciò che hanno fatto...e il patrimonio epigrafico mondiale è USUFRUIBILE DA TUTTI GRATUITAMENTE (nei tempi nei quali molti studiosi, talvolta a gratis, riescono ad ampliare i database).

E' ovvio che con le monete sarebbe differente, sia perché c'è una quantità maggiore di collezionismo sia perché esistono centinaia di migliaia di monete ripetitive e che oggettivamente poco aggiungono alle conoscenze numismatiche.

Quindi, il tuo accostamento con l'epigrafia era del tutto errato, le problematiche e le parti in gioco sono differenti.

Il primo passo è che vengano catalogate tutte le collezioni del mondo, compresa la mia e la tua se necessario...per questo continuo ad auspicare un database immenso (accessibile a tutti) dove poter visionare le monete di tutti i musei e di tutti i privati che hanno aderito.

Se considerate la moneta come bene decontestualizzato è ovvio che monete e iscrizioni non combaciano in termini numerici... Ma, a parte il fatto che un'iscrizione decontestualizzata non è detto che sia riconducibile ad un monumento o una statua ben collocabile nello spazio e (in parte) nel tempo (ho detto in parte! 50 anni di differenza possono essere significativi a livello istituzionale per un piccolo centro ma in termini paleografici non è detto che ci siano sufficienti elementi datanti)..., per me la moneta ha interesse come dato statistico in un censimento della circolazione (a tutti i complessi associati smembrati, ancora oggi, non ci pensiamo?! e i rinvenimenti sparsi a me interessano anche di più, per un'indagine della circolazione minuta!) che quindi di una serie vi siano milioni di esemplari (come dice 417sonia) mi interessa eccome! Un'analisi della circolazione non la fai certo su 100 monete! La similitudine sarà errata per voi, ma tutto è opinabile a questo mondo!!

Se il collezionismo epigrafico e quello numismatico hanno avuto storie evolutive differenti è anche, e soprattutto, per la differente difficoltà di comprensione delle due specie di materiali: una moneta, magari bella per stile e per conservazione, può piacere anche a un illetterato, che la guarda come potrebbe guardare un dipinto... o una miniatura del '700 (intendo quelle su ceramica, su lastra di metallo etc., non certo quelle dei codici medioevali e umanistici!). Un'iscrizione, se non sai leggerne il testo (e comprenderlo! e non è detto che basti la conoscenza delle lingue classiche, visto l'ampio uso di compendi e formule) te ne fai poco, giusto giusto puoi farne un gradino di una scala o una pietra da costruzione: nel migliore dei casi la puoi apprezzare per la sua "antichità" (le virgolette non sono casuali) in senso feticistico!

Modificato da BiondoFlavio82
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Quindi, il tuo accostamento con l'epigrafia era del tutto errato (...)

Il primo passo è che vengano catalogate tutte le collezioni del mondo, compresa la mia e la tua se necessario...

Uno che mi risponde con questo tono, secondo me, non meriterebbe risposta... comunque,

sul secondo punto... da me c'è poco da catalogare: quelle quattro monete che mi ritrovo sono già ampiamente edite nei rispettivi cataloghi d'asta o nei repertori di riferimento (visto che non solo di classiche si parla...).

Modificato da BiondoFlavio82
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Scusami se mi sono espresso in maniera diretta ma continuo a non ritenere adeguato l'accostamento.

Comunque, anche a me interessa avere un dato quantitativo della circolazione ed è proprio per questo che promuovo un Database con le monete (dalle premonete al medioevo?) di tutti i collezionisti (il riferimento alla tua era del tutto esemplificativo) godibile a tutti i collezionisti.

Sulle differenti tipologie di collezionismo scrivi da solo quali sono le differenze...differenze che già di per se rendono l'accostamento, preso in questi termini, poco adeguato.

Il fatto che la ricerca epigrafica non si sia arenata dipende proprio da tutte queste differenze che ci hai proposto anche tu...differenze che al momento non sono attuabili con le monete a meno di drastici cambiamenti (auspicabili da tutti).

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Agli inizi dell'800 fu distrutta la bastia medioevale di Minturno, dove amplissimo riuso c'era stato di iscrizioni e altri materiali asportati dai sepolcri romani sull'Appia... Poche iscrizioni furono risparmiate, in gran parte furono frammentate nella demolizione... e c'era nella direzione dei lavori chi cercava di arginare l'indifferenza delle maestranze!

Pochi anni prima (fine '700), nella bonifica pontina di Pio VI vennero rinvenuti numerosi ripostigli di monete romane in argento (presumibilmente denari) fusi senza alcuna esitazione solo per accertarsi che fossero in argento e con quale titolo. Anche lì c'erano direttori dei lavori a sorvegliare, ma la sproporzione tra direttori e manovalanza era incolmabile.

A sostegno di quanto detto potrei inserire ben ampia documentazione (anche in originale) dalle cronache dei lavori, ma non c'entrerebbe nulla con la discussione. L'approccio di non curanza era esattamente lo stesso, per monete e iscrizioni: di entrambi i materiali si guardava la sostanza intrinseca. Appassionati ce n'erano, ma si contavano... E già c'erano anche fior fior di istituti museali, che esigevano quei materiali: rispettivamente (per i casi citati) il real museo borbonico di Napoli e le raccolte Vaticane. Ma alla maestranze poco importava (ripeto, è tutto ampiamente documentato!!).

Le monete oggi sono vendute in innumerevoli aste, negozi grandi e piccoli, mercatini, e presumibilmente nel mercato clandestino... Il mercato delle iscrizioni non è morto ma... poco ci manca. Fino all'800 solo tra le classi agiate poteva nascere qualche cultore di antichità, o anticaglie... Il benessere (più o meno!) e una maggiore istruzione di base ha fatto accrescere il numero di quanti si occupano o semplicemente dilettano di monete e iscrizioni. Le monete sono anche ampiamente collezionate (e quindi oggetto di diffuso mercato), le iscrizioni no: la motivazione di base l'ho riportata nel mio intervento precedente.

Il mio paragone tra monete e lapidi forse non regge se vogliamo immaginare il mondo di oggi senza collezionismo e collezionisti numismatici; ma le premesse del mio intervento erano ben precise: " Dunque... una numismatica senza collezionismo come sarebbe oggi, se per assurdo il collezionismo fosse vietato in ogni sua forma o non vi fosse più interesse a collezionare?"

Le basi di partenza mi pare fossero ben precise e determinate: un mondo ipotetico senza possibilità di collezionismo privato, e non "come estirpare il collezionismo privato!"

Modificato da BiondoFlavio82
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Supporter

Tu dici cose corrette, @@BiondoFlavio82, si sanno gli scempi fatti nei tempi passati ed anche recenti...non c'è forse un detto a Roma che recita "ciò che non hanno fatto i barbari, l'han fatto i Barberini"? Fecero una vera spoliazione di monumenti romani e parti di essi per essere usati come materiali da costruzione per le loro dimore.

Vezzo ancor più antico....parte da lontanissimo, quando era la regola distruggere per ricostruire.

Lo stesso dicasi per le monete che, quando trovate, soprattutto se di metallo prezioso, venivano fuse; ma questo, per buona pace di molti, in Europa, avviene ancora oggi......purtroppo.

Lessi tempo fa che nell'800 le mummie ritrovate in Egitto, se non avevano un corredo di valore che le accompagnasse, erano usate come materiale combustibile per farci camminare i treni. E' tutto dire...fortunatamente cambiano i tempi, le consuetudini, la morale e si spera, anche le brutte leggi.

Ci sta di tutto e di più, ma vado oltre; citi il feticismo che può generare una moneta benché incomprensibile per il proprietario, per il solo fatto che sia antica (e magari di nessun valore), ti assicuro che capita anche spesso, ti assicuro anche che ci sono persone che usano un bel capitello originale come base per il piano di cristallo in salotto, o che hanno fissato al muro una lapide con incise quattro lettere, quattro, impossibili da sciogliere e contestualizzare......ma fa figo!

Ripeto, ognuno cerca, e spesso trova, risposte alle proprie passioni; tu prediligi alcuni aspetti, e dai risposte e giustificazioni in funzione di quelli; io altri e mi do altre risposte e priorità; credo siano importanti tutte, ma ciò che reputo più importante è che in ciò che facciamo ci sia metodo e passione e molta, ma molta curiosità e da quello che scrivi credo proprio che non ti manchino.

Saluti

luciano

Modificato da 417sonia
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Per quanto ci abbia provato non è certo BiondoFlavio l'avvocato credibile del diavolo, apprezzo però molto il suo tentativo !

E allora inverto le parti, passo all'accusa, ci sono diversi refrain contro il collezionismo , uno è che il collezionista è un puro " raccoglitore " di monete, che spinto dalla voglia di possesso ceda alle sue debolezze.

Risposta a questa osservazione ? Oggi il collezionista è sempre più " studioso ", certamente bisognerebbe anche conoscerli, parlarci con i collezionisti di oggi, hanno passione, amore, studiano, ricercano, e custodiscono bene, il che non è poco.

Quasi sempre dietro a una raccolta c'è un " progetto ", " una idea " di come e cosa collezionare, il collezionista cerca nella sua opera di raggiungere tutto questo.

Quindi ruolo del collezionista non secondario, dannoso, ma che ricerca, aiuta anche lui gli studi, divulga, collabora, un ruolo diverso civico e sociale.

Non un capriccio, non uno status symbol, ma amore per la storia e la salvaguardia delle stesse.

Queste le mie riflessioni sul punto uno, ma gli spunti possono essere tanti...., ma ovviamente ci sono punti ben più rilevanti di questo, per il momento mi fermo qui.

Modificato da dabbene
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Secondo punto addebitato al collezionismo che ritorna normalmente e spesso ed è uno dei più conosciuti, il collezionismo col suo essere incentiva di fatto inconsapevolmente fenomeni legati agli scavatori, ai metal .....dei nostri siti.

Io penso che oggi la stragrande maggioranza dei collezionisti lo faccia in modo " sano e consapevole " e aggiungerei " rispettoso " del nostro patrimonio.

Credo che su questo punto si debba essere chiari e fermi, il collezionismo è a favore della salvaguardia, tutela e conservazione del nostro patrimonio, anzi sarebbe anche disposto a collaborare per la divulgazione, dove ritenuto proficuo e utile, gli scavatori sono altro da condannare fermamente.

Ecco perché è necessario un rapporto di collaborazione, dialogo fattivo e che si cerchi di instaurare con tutti, ci sono valori, obiettivi comuni su cui rapportarsi e lavorare insieme.

L'ideale sarebbe collaborare insieme proficuamente, senza pregiudiziali, barriere, parti, controparti, possibile ? Diciamo auspicabile e utile per tutti noi e per i nostri beni, monete comprese.

Il prossimo futuro ci dirà se questa strada potrà essere percorsa, ovviamente ci si augura di si.

Modificato da dabbene
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Due dei principali riscontri che vengono addebitati oggi al mondo del collezionismo li abbiamo visti, ma ovviamente ce ne sono altri, si usa dire anche che si è persa l'abitudine ottocentesca ma che è continuata fino a fine del dopoguerra di lasciare lasciti e donazioni importanti alle Istituzioni.

Qualche lascito c'è ancora, certamente in questo aspetto molto è cambiato, è cambiata la fiducia e le aspettative del privato verso le Istituzioni e come dargli torto.

Ma questa credo non sia una colpa è una conseguenza di una situazione generale .

L'altro addebito che ricorre è che il privato sia meno propenso e disponibile a fornire dati, monete, immagini per pubblicazioni agli addetti ai lavori.

Direi da quel che vedo che non è così, anzi, contributi ed elaborati tecnici sono ricchi di apporti generosi e dal carattere divulgativo di Collez. Privata o Coll. ...., anzi senza questi gli stessi contributi perderebbero molto della loro valenza scientifica.

Lo stesso forum, coi suoi cataloghi, articoli, discussioni è un album aperto a tutti di immagini di collezionisti privati a favore della divulgazione, conoscenza e per tutti e fatto come totale e completo volontariato.

Tanti sono ormai gli spunti usciti da questo forum che hanno avuto cornici più degne e rappresentative.

Credo che invece come dicevo prima che sia necessaria una collaborazione fattiva e reciproca, ma però di tutte le parti sempre.

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Terminerei qui questa disamina sul collezionismo e il suo ruolo, certo è evidente comunque quando si toccano certi argomenti, che rimane in tutti noi un certo riserbo e un atteggiamento di prudenza, è un po' una caratteristica che rimane e ritorna ( mi viene in mente la famosa Bozza Bernardi, chissà dove sarà ? ), comunque sono di buon auspicio i tanti consensi in questa discussione e in particolare le numerose letture, più di 1.200 letture a oggi per una discussione di questo tipo dimostrano che comunque l'interesse c'è, ed è gia' qualcosa per il momento e di cui bisogna tener conto, i numeri anche se un po' silenti ci sono, ci sono...,

Mario

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Buon giorno a tutti

Riassumendo; nell’ottocento, secol d’oro e nel primo novecento, cito a caso:Percy Garder, Clarence Bement, V. Head Barclay, Victor Langlois, R.B. Whithead, Edward Thomas, E. Fenardent, Hopkin, Gnecchi Francesco ed Ercole, Olivieri, Acami, Gandolfi, Papadolpoli, Reginald Pole, Mionnet, Hogart, R. Rawlinson, Engel e poi Cohen, Babelon, Pizzamaglio, Lacouperie, Blanchet, Promis, Momsen…mamma mia quanti! …così, mi sono venuti alla mente…ed ancora Hill, Anson, Dattari, Mattingly; ma qui siamo già un po’ più avanti nel tempo…erano per lo più rampolli di nobili casate:”cadetti”

Mario, lo sai meglio di me come si usava allora: il primogenito portava avanti la “casa” il secondogenito si votava alla carriera militare per poi sperare in un lucroso incarico dal Principe, il terzogenito abbracciava la Croce e la carriera ecclesiastica, importante quanto e forse più di quella che il Principe poteva assicurare; gli altri facevano ciò che volevano, sostenuti dai fratelli davano il loro contributo con lo studio, con la ricerca, sia storica che scientifica.

Nel settecento ad esempio, lo sviluppo industriale è partito proprio da lì…te li ricordi Mario i “Lunatici” ? Oggi il termine ha valenza di pazzia e certamente erano figure al di fuori della norma, dediti a cose difficilmente comprensibili da parte dei contemporanei; ma che hanno poi dato i loro frutti in seguito; più che pazzi erano genialoidi e si riunivano, come noi la sera, dopo cena, non al bar od al circolo; ma a casa dell’uno o dell’altro, nelle notti di plenilunio e non per motivi esoterici; ma più semplicemente per risparmiare sulle candele, evidentemente i fratelli non dovevano essere di manica poi così larga.

La potenza di una casata, all’epoca si misurava in termini di possedimenti, di terreno, di campi e da lì, all’ora come oggi, saltava spesso fuori un qualche cosa che il villico diligentemente consegnava al padrone del fondo sperando nella ricompensa di un “Soldo” corrente, da spendere poi alla fiera del paese.

La storia poi è sempre stata alla base della cultura Occidentale e non solo… “Chi fur li maggior tui?” e con orgoglio il Peta risponde “ Non il celai; ma tutto gliel’apersi

Storia, le proprie radici da coniugare con gli strani tondelli che la terra di tanto in tanto restituisce.

Parlare di storia oggi, ricercare le proprie radici, le tradizioni del nostro popolo, la nostra cultura vuol dire essere antiquati, tradizionalisti quando non si rischia il linciaggio razzista; viviamo in tempi di integrazione, siamo tutti figli delle stelle, occorre essere aperti a tutto soprattutto a ciò che non è la nostra tradizionale cultura

Ad esempio e non è polemica; ma cronaca…Omissis…

Così va il mondo, Mario; ma per tornare al tema del dibattito vedo molte perplessità a che la Numismatica, ed il numismatico tornino ad essere quelli, con “N” maiuscola che hanno gettato, nei secoli scorsi le basi di questa scienza; non pochi rimarranno i “Cani sciolti” i “Lupi solitari” o gli “Orsi” come più ti aggrada, perché?

Perché la storia quasi non la si insegna più; con la prima guerra mondiale sono spariti i tre più grandi imperi Eurasiatici: L’Austro ungarico, l’Impero Russo e la Celeste Porta e con loro sono sparite le grandi casate, la necessità di matenerne il ricordo e in definitiva i collegamentio con il passato si sono molto affievoliti.

Gli stato moderni poi hanno avocate a sé la proprietà di ciò che il suolo restituisce con leggi che opinabili o meno “Dura Lex, sed Lex” vanno comunque rispettate; certo ci auguriamo tutti che si facciano affinamenti, modifiche anche sostanziali, mirate a penalizzare chi opera in modo scorretto e truffaldino; ma che non facciano d’ogni erba un fascio e non colpiscano anche chi con sacrificio, propensione allo studio e passione raccoglie questi tanto da noi amati dischetti e tenta di coniugarli con la storia.

Non dimentichiamo poi il lestofante, quello che t’entra in casa e nel giro di un’ora te la svuota e ti porta via il frutto di una vita…cassaforte dici? Se non l’apri alla svelta rischi grosso e gli esempi non mancano, tanto sono persone gentili.

Cultura negletta quindi, accentrata e penalizzata, racchiusa spesso in torri eburnee a volte assolutamente inaccessibili ed al collezionista non rimane che…il moderno e lo sanno bene gli stati che per fare cassa emettono con frequenza inusitata medaglie contrabbandandole per monete commemorative, in metallo pregiato, facendole pagare profumatamente.

Obbietterai che l’antico c’è e garantito ( sino a che punto è tutto da verificare) di lecita provenienza da commerciante paludato; ma i costi lievitano e non poco se si punta giustamente alla qualità che tra l’altro offre valore aggiunto commercialmente più appetibile rispetto a ciò che la BB può dare; la fatica di vendere è la stessa, se si ricava di più meglio.

Avevo già lanciato un invito sul forum a riconsiderare una qualità inferiore; ma ancora accettabile e potrebbe essere una occasione per incrementare le vendite visto che per molti la tendenza a disfarsi delle collezioni viaggia con la “Parca” o con necessità primarie ed in questo caso qualità o meno sei costretto a vendere racimolando quel po’ che ti offrono.

Tornando poi sul collezionismo moderno desidererei lanciare un messaggio che vorrei: forte

Riproponiamo la medaglia; basta con le monete commemorative non circolanti e confezionate con materiali diversi da quelli canonici; si torni a dividere, una volta per tutte i due tronconi dell’arte; le monete sono una cosa, le medaglie un’altra e chi ama l’arte e la cultura non disdegnerà certo la seconda ove oltretutto è possibile realizzare moduli maggiori ed esprime un’arte più raffinata.

Chiarezza prima di tutto e non dimentichiamo che la moneta è nata per gli scambi, per essere ,maneggiata, può cadere, può graffiarsi…ha una sua vita e come noi patisce il tempo.

Una volta anch’io ero un bel bambino paffuto dai riccioli d’oro…oggi sono lo sgorbio che sono; ma come disse Anna Magnani “ Non toglietemi le rughe, per farle ho impiegato una vita”

Dunque niente guanti, niente mascherina per non alitare sulle monete, niente ricerca spasmodica dei materiali…precauzioni si; ma cum grano salis.

Mario ritengo che questi siano i tre principali impedimenti ad aperture incondizionate del numismatico, ricercatore storico e la via da percorrere perché vengano rimossi è lunga ed ardua.

La Moneta ha fatto molto e molto sta facendo; ma anche tra di noi non mancano i dissensi e le scollature…nulla di male, ogni confronto finisce per arricchire e poi: Roma non è stata fatta in un giorno.

Nel aslutare chiedo scusa per questa lungagnata…oggi è domenica, piove e con il tempo uggioso non è piacevole uscire a passeggio; meglio una bella chiacchierata sul Forum.

Un Grazie per la vostra comprensione ed un saluto da nonno Cesare

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E io dico grazie di essere intervenuto nonno Cesare, sempre preziose e da riflessione le tue considerazioni e i tuoi pensieri, già il solo intervenire in queste discussioni non è poco, se poi sono così argomentate possono veramente far riflettere tutti noi,

un caro saluto,

Mario

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Mi era sfuggito; ma rimedio subito il secondo aspetto che può avere riflessi negativi alla divulgazione e va ricercato nella ritrosia di certi studiosi, come dire: istituzionali, che operano nei musei; certamente non sono pochi coloro che si aprono al neofita, al dilettante al curioso di storia e d’arte; molti di questi nomi li conosciamo ed a loro va il nostro “Grazie” tuttavia alcuni interpretano il loro mandato con scrupolosa, gelosa conservazione del bene che dovrebb’essere patrimonio di tutti… visitare certi musei è a volte penoso, chiedere poi di poter visionare un pezzo è peggio che fare richiesta per andare sulla Luna… ecco questo tratto era rimasto nelle righe; ma non è di poco conto

Grazie ancora e buona serata

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Mi era sfuggito; ma rimedio subito il secondo aspetto che può avere riflessi negativi alla divulgazione e va ricercato nella ritrosia di certi studiosi, come dire: istituzionali, che operano nei musei; certamente non sono pochi coloro che si aprono al neofita, al dilettante al curioso di storia e d’arte; molti di questi nomi li conosciamo ed a loro va il nostro “Grazie” tuttavia alcuni interpretano il loro mandato con scrupolosa, gelosa conservazione del bene che dovrebb’essere patrimonio di tutti… visitare certi musei è a volte penoso, chiedere poi di poter visionare un pezzo è peggio che fare richiesta per andare sulla Luna… ecco questo tratto era rimasto nelle righe; ma non è di poco conto

Grazie ancora e buona serata

E anche questo è un aspetto non di poco che meriterebbe qualche riflessione, la non facile accessibilità e la difficoltà di visionare in Medaglieri monete.

Spesso è più facile per " uno studioso " conosciuto che dichiari bene un raggio d'azione circoscritto e ben definito, più difficile per un appassionato e ancor meno per un neofita, anche questo è un ostacolo, in molti casi ma per fortuna non in tutti i Musei, per la divulgazione e conoscenza di una numismatica aperta, per tutti, ulteriore ragione per riconoscere un merito al collezionista - studioso che conserva bene, divulga, è disponibile a mostrare agli altri.

Anche lo stesso forum è un esempio di tutto ciò, virtuoso e meritorio, che forse non tutti colgono e considerano.

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  • 1 mese dopo...

Colleziono monete ormai da molti anni, ma per me l'importante è conoscere molte persone con l'interesse della numismatica per uno scambio di pareri e discussioni a volte un po' vivaci.

Faccio parte della famiglia del Forum da un paio di mesi e ho avuto occasioni di conoscere persone veramente speciali con cui discuttere di numismatica.Un grazie a tutti.Blaise

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Colleziono monete ormai da molti anni, ma per me l'importante è conoscere molte persone con l'interesse della numismatica per uno scambio di pareri e discussioni a volte un po' vivaci.

Faccio parte della famiglia del Forum da un paio di mesi e ho avuto occasioni di conoscere persone veramente speciali con cui discuttere di numismatica.Un grazie a tutti.Blaise

Grazie blaise dell'intervento, è un piacere parlare con te di questi argomenti anche sul forum, vista la tua sensibilità verso certi temi, mi piacerebbe che tu leggessi e, se ritenessi, anche darci un parere sull'altra discussione attualmente in piazzetta " lupo solitario e stella nascente ", alla fine gira e rigira la nostra presenza sul forum è anche in queste discussioni....

un caro saluto,

Mario

http://www.lamoneta.it/topic/114039-lupo-solitario-e-stella-nascente/

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  • 10 anni dopo...
Il 8/9/2013 alle 16:57, BiondoFlavio82 dice:

Pochi anni prima (fine '700), nella bonifica pontina di Pio VI vennero rinvenuti numerosi ripostigli di monete romane in argento (presumibilmente denari) fusi senza alcuna esitazione solo per accertarsi che fossero in argento e con quale titolo. Anche lì c'erano direttori dei lavori a sorvegliare, ma la sproporzione tra direttori e manovalanza era incolmabile.

Rimandi bibliografici sono possibili? 

Grazie in anticipo (sperando di ritrovare qui qualcuno che scriveva 10 anni fa).

Modificato da sdy82
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