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IGNORED

la mia prossima macchina


okt

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Belle parole vuote.

Rick, sto seriamente pensando di trasferirmi in Inghilterra... fra qualche anno ovviamente, prima concludo gli studi wink.gif

Saluti,

N.

io ho fatto così , finiti gli studi via !

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Non sono un esperto di pannelli solari ma mi sembra ched il loro prezzo sia notevolmente calato insieme all'aumento di efficienza. Siamo sicuri che i soldi della Germania non possano aver avuto effetto in questo caso?

La stessa Germania ha puntato anche sul metano per autotrasporto; in circa 10 anni hanno messo su una rete di distribuzione piu' ampia di quella italiana dove pure e' diffuso da decine di anni. Di fatto molti modelli di autovetture esistono con doppia alimentazione gia' di fabbrica. Sicuro che non dipenda anche da una domanda aumentata?

Era questo che intendevo sopra. Molte tecnologie sono progredite per decenni, anzi nel caso dei motori a scoppio siamo oltre al secolo; puo' benissimo essere che ora ci siano strade piu' promettenti e intelligenti ma senza intervento del pubblico diventa difficile colmare il gap. E non e' detto che questo debba avvenire in Italia per beneficiarne comunque anche qui (on in UK).

il calo di prezzo è dovuto al progresso teconologico , i sussidi della germania han fatto aumentare il prezzo del silicio e quindi dei pannelli solari.

il rischio di un intervento pubblico è che venga scelto un modello sbagliato a scapito di uno più promettente.

per esempio in germania adesso si punta sul metano , ma chi ci dice che non sia l auto elettrica oppure quella con le fuel cell a idorgeno la più promettente.

inoltre perchè non possiamo migliorare i rendimenti dei motori a scoppio ?

io rimango un grosso sostenitore del mercato , se il mercato funziona veramente allora è il miglior allocatore di risorse, certo che per mercato che funziona non intendo uno dove ci sono poche supemajors che decidono per noi.

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Belle parole vuote.

Rick, sto seriamente pensando di trasferirmi in Inghilterra... fra qualche anno ovviamente, prima concludo gli studi wink.gif

Ogni paese ha i suoi problemi e l' Inghilterra non ne è esente.

Tra l'altro, proprio l'Inghilterra, è forse uno dei paesi dove l'industria è andata a farsi benedire......vuoi perchè ha gli svantaggi di essere un'isola, vuoi perchè si sono messi davanti gli interessi delle multinazionali, dei consumatori o delle finanziarie piuttosto che preoccuparsi l'occupazione dei cittadini inglesi.

Certo, in UK ci sono ancora molte possibilità di carriera e di lavoro, ma sono +/- le stesse che puoi avere in Italia lavorando per una banca o una finanziaria ... ovviamente straniera! ;)

Conosco parecchia gente che lavora in Inghilterra per società di revisione, finanziarie etc. e ti assicuro che a fine mese hanno sempre il cXXo stretto perchè hanno il dubbio che il tesserino il gg dopo possa non aprire più i cancelli! :mellow:

Tornando all'argomento iniziale, ci siamo dimenticati che l' AZIENDA in queastione è una multinazionale quotata in borsa a Milano, a NY e chissà dove altro.

L'interesse principale dell'azienda è che i risultati trimestrali siano positivi, che il ROE, ROI ed i vari indici di bilancio siano sempre positivi, sempre in crescita, che gli investitori diano sempre fiducia alla società; se le auto (che peraltro sono uno dei tanti interessi del gruppo) sono prodotte in Italia o chissà dove poco importa.

Sinceramente, pur amareggiato per le sorti di tante famiglie italiane, non posso dar torto alle scelte strategiche aziendali, ma qui stiamo veramente toccando il fondo, i costi schizzano giornalmente alle stelle, la pressione fiscale è allucinante e, rammento, stiamo parlando di FIAT che può godere di aiuti statali infiniti!

Paesi dell' est? sorpassati! il salario medio di un operaio, pur basso che sia, cresce al ritmo vertiginoso del 17% annuo. Certo, può essere una soluzione, ma, come FIAT (o altra multinazionale) insegna, una soluzione per pochi anni, per poi minacciare chiusure, per beneficiare degli aiuti statali e, infine, per cmq ed inevitabilmente chiudere!

Dopo gli studi? cavalca l'onda e sfrutta lo sfuttabile! Oggi consiglierei DUBAI (non l' Inghiltera) .... domani chissà! ;)

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per Dubai sei 1 anno in ritardo , adesso sono in bancarotta!

si l inghilterra ha problemi

e l industria è stata ridimensionata.

però devo spezzare 2 lance a favore del modello inglese.

la prima perchè mentre qui e in europa negli anni 80 si spendevano cifre astronomiche per sostenere produttori di acciaio (che sono falliti successivamente) in inghilterra sono stati fatti fallire e i lavoratori si sono riciclati.

la seconda è che mentre in Italia c è un produtore di auto che è disperato per trasferire la produzione in Inghilterra con 2 produttori locali (aston martin e morgan) ci sono un sacco di impianti

BMW a Oxford, Honda a Swindon , GM a Luton , Ford a Daghenham , Nissan a Sunderland più altri che non cito (Peugeot per esempio)

chiedetevi 2 cose

1) perchè Honda Nissan Ford GM e così via hanno impianti produttivi in UK e non in Italia

2) serve un produttore nazionale per avere impianti produttivi oppure serve un clima favorevole agli investimenti ?

è vero in Inghilterra ti licenziano da un giorno all altro, però se tu sei valido nel tuo lavoro ti garantisco che tu vai dal tuo capo e gli dici o mi paghi di più o me ne vado dal concorrente. e stai tranquillo che se sei valido ti pagano molto di più soprattuto che non in Italia.

in Più hai possibilità di far carriera in Italia fa carriera l incompetente perchè è l unico modo di liberarsene , il leccaculo o l anziano.

giustizia sociale ?

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1) perchè Honda Nissan Ford GM e così via hanno impianti produttivi in UK e non in Italia

2) serve un produttore nazionale per avere impianti produttivi oppure serve un clima favorevole agli investimenti ?

Ovviamente 2a della 2a! ;)

Anche FIAT non chiuderà mai in Italia così come molte altre multinazionali continueranno a mantenere un polo nel "bel paese", ma che interessi ci sono sotto? qual'è importanza strategica effettiva della presenza in Italia della XYZ piuttosto che della BMW a Oxford etc. etc. ?

Losanna: tutte le multinazionali del mondo presenti; uno sputo di stato, uno sputo di città ... perchè? :lol:

Ops! ma non è l'Inghilterra ad avere tutte quelle società Off Shore? quelle isolette "paradisiache" nella manica? le finanziarie? etc. etc.

Dubai: ha rallentato l'economia mondiale ed hanno rallentato gli investimenti nel paese, ma, probabilmente, è proprio il momento adatto per investire perchè la ripresa sarà esponenziale così come la loro crescita degli ultimi 30 anni! il segreto?

Il motivo....lo stesso di Losanna all'ennesima potenza: ZONA FRANCA e tasse ZERO per gli investitori stranieri! ;) oltre al fatto che hai possibilità di guadagno elevate e la massima libertà di spesa: lo stipendio medio è 300 Euro, ma, dandoti alla bella vita, riesci a spendere come la MIlano bene!

Cmq, idea mia...secondo me sono solo e sempre motivazioni economiche!

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attenzione perchè qui non stiamo parlando di presenza in un paese

ma di impianti produttivi.

BMW produce macchine a Oxford (le mini)

ma non in Italia , dove invece ha solo una presenza commerciale.

stesso vale per Honda Nissan Peugeot Gm e ford , che producono in UK

per quanto riguarda Dubai , guarda , stanno onestamente peggio della Grecia , o dell Italia o dell UK

finche gli prestavano soldi costruivano le cattedrali nel deserto adesso ?

gli alberghi sono pieni a metà quando va bene, ci sono un sacco di immobili sfitti.

lascia perdere dubai.

credimi

se sei su facebook puoi vedere le mie foto di quando ci sono stato......

piuttosto punta su Honk Kong o Singapore

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Produttività? Senza formazione non vai da nessuna parte. Qui, si vede il lavoratore dipendente come un costo. Meno sa, meno aumenti può chiedere. Costa 2000 euro e ne rende 40.000? Sono troppi 2.000 euro ecchecavolo! Questo, purtroppo, non è solo il ragionamento del piccolo imprenditore che "si è fatto da sé", ma quello delle più grandi aziende che, con l'innegabile potere politico che detengono, impediscono l'accesso di concorrenti stranieri, che possono portare lavoro ed ottengono valanghe di aiuti "a fondo perduto" da sperperare, nei modi più disgustosi.

Aggiungiamoci pure l'idiosincrasia degli italiani, nei confrontoi di chi studi perchè quello che conta è l'esperienza..... Quello che conta è l'impegno! Se ti impegni per 30 anni nel tuo lavoro, acquisisci ottime conoscenze, se ripeti bovinamente lo stesso errore per 30 anni...... complimenti per l'esperienza.

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  • ADMIN
Staff

il calo di prezzo è dovuto al progresso teconologico , i sussidi della germania han fatto aumentare il prezzo del silicio e quindi dei pannelli solari.

Sicuramente a breve la politica dei sussidi porta ad aumentare i margini della filiera ma di fatto crea un mercato dove rischia di non esservi spingendo sulla ricerca.

inoltre perchè non possiamo migliorare i rendimenti dei motori a scoppio ?

Il potere calorico dei carburanti è finito quindi gli spazi di miglioramento del motore sono limitati.

io rimango un grosso sostenitore del mercato , se il mercato funziona veramente allora è il miglior allocatore di risorse, certo che per mercato che funziona non intendo uno dove ci sono poche supemajors che decidono per noi.

Vi sono settori dove l'avanzamento tecnologico/commerciale è tale che è impossibile che il mercato vinca. Il caso dell'auto è emblematico, la tecnologia è avanzata per oltre 100 anni e parallelamente si è creata una rete di produzione ma sopratutto di distribuzione di carburante. Come potrebbe qualunque azienda riuscire a colmare il gap specie per la rete di distribuzione?

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Sinceramente io non mi sento di criticare oggi il sig. Marchionne perché sceglie di andare a produrre automobili in Serbia piuttosto che in Repubblica Ceca, Polonia, Turchia o Brasile. Deve fare gli interessi della società, non quelli dello Stato italiano, pur essendo vero che la società che rappresenta ha preso per cinquanta e più anni denaro pubblico pur di finanziare il lavoro (ed i risultati sono quelli di oggi, tra esuberi e cassaintegrati), nascondendolo peraltro invece di utilizzarlo (vedi i conti in Svizzera dei padroni della FIAT). La realtà è che si è giunti ad un punto in cui diventa insostenibile mantenere lo status quo ante da un punto di vista economico, soprattutto perché da noi un lavoratore costa come cinque lavoratori serbi od otto lavoratori cinesi, essendo produttivo circa la metà degli stessi; pretendere di mantenere gli operai, con tutta la comprensione possibile per chi ha una famiglia, il mutuo e non può reinventarsi o trovare facilmente un altro lavoro, attingendo ancora alle casse dell'erario ed usando i soldi della collettività per poi rischiare di vederli sparire in qualche società off shore oppure prolungare solo l'agonia di comatosi irreversibili mi sembra francamente una politica degna di un'era che si è chiusa anni fa, un'era in cui le vacche erano grasse, non anoressiche come oggi. La stessa politica degli incentivi statali alla rottamazione è deleteria: pur incidendo meno rispetto all'aiuto di stato tout court, l'incentvo droga il mercato, in modo tale da imporne quasi la reiterazione per differire l'effetto negativo dello stesso (che è quello che vediamo oggi, - 26 % nelle immatricolazioni e concessionari che boccheggiano).

Il sig. Marchionne è un abilissimo amministratore, non è colpa sua se il mercato in Italia non è vantaggioso come quello dei paesi emergenti, e non è colpa sua se l'impresa che oggi dirige deve essere risanata. Che si debbano fare dei sacrifici cercando che siano meno dolorosi possibile è una realtà; dispiace poi che certo sindacato e certa fazione politica, nel gioco delle parti che è oggi il potere in Italia, non lo capisca.

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Sinceramente io non mi sento di criticare oggi il sig. Marchionne perché sceglie di andare a produrre automobili in Serbia piuttosto che in Repubblica Ceca, Polonia, Turchia o Brasile. Deve fare gli interessi della società, non quelli dello Stato italiano, pur essendo vero che la società che rappresenta ha preso per cinquanta e più anni denaro pubblico pur di finanziare il lavoro (ed i risultati sono quelli di oggi, tra esuberi e cassaintegrati), nascondendolo peraltro invece di utilizzarlo (vedi i conti in Svizzera dei padroni della FIAT). La realtà è che si è giunti ad un punto in cui diventa insostenibile mantenere lo status quo ante da un punto di vista economico, soprattutto perché da noi un lavoratore costa come cinque lavoratori serbi od otto lavoratori cinesi, essendo produttivo circa la metà degli stessi; pretendere di mantenere gli operai, con tutta la comprensione possibile per chi ha una famiglia, il mutuo e non può reinventarsi o trovare facilmente un altro lavoro, attingendo ancora alle casse dell'erario ed usando i soldi della collettività per poi rischiare di vederli sparire in qualche società off shore oppure prolungare solo l'agonia di comatosi irreversibili mi sembra francamente una politica degna di un'era che si è chiusa anni fa, un'era in cui le vacche erano grasse, non anoressiche come oggi. La stessa politica degli incentivi statali alla rottamazione è deleteria: pur incidendo meno rispetto all'aiuto di stato tout court, l'incentvo droga il mercato, in modo tale da imporne quasi la reiterazione per differire l'effetto negativo dello stesso (che è quello che vediamo oggi, - 26 % nelle immatricolazioni e concessionari che boccheggiano).

Il sig. Marchionne è un abilissimo amministratore, non è colpa sua se il mercato in Italia non è vantaggioso come quello dei paesi emergenti, e non è colpa sua se l'impresa che oggi dirige deve essere risanata. Che si debbano fare dei sacrifici cercando che siano meno dolorosi possibile è una realtà; dispiace poi che certo sindacato e certa fazione politica, nel gioco delle parti che è oggi il potere in Italia, non lo capisca.

..e come sempre chi paga sono gli operai e/o la povera gente!!!!sad.gif

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..e come sempre chi paga sono gli operai e/o la povera gente!!!!sad.gif

dovrebbero forse pagare i contribuenti ?

non credo......

perché, gli operai non sono contribuenti?

a me pare di si e, a parte contributi e tasse, ci mettono anche fatica e sangue....

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Gli operai cassaintegrati di oggi sono gli stessi che sono stati assunti, diciamo per errore, ieri, quando lo stato spingeva per creare posti di lavoro anche dove non ve n'era necessità/possibilità, in grande misura o del tutto. La FIAT oggi non è tanto diversa da certi comparti della Pubblica Amministrazione, dove si trovavano (e anche oggi si trovano) posti da custode/bidello/usciere et similia per l'elettore senza lavoro, aumentando l'organico in modo sproporzionato, secondo certa politica clientelare in voga da tempo. Una misura di questo tipo, che la faccia lo Stato in persona o ne dia mandato ad altri, risolve il problema lavoro nel breve periodo e solo casisticamente, ma aumenta i danni nel lungo periodo. I precari del settore scuola ad esempio non sono solo figli di mezze riforme sbagliate, ma anche di una cattiva tradizione dell'era d'oro che giocoforza s'é dovuta interrompere quando iniziò a scarseggiare la moneta ed il debito diventava troppo alto; altro esempio, i dipendenti di basso livello delle Soprintendenze: sono stato a Pompei ed Ercolano la scorsa settimana e ho visto vari dipendenti della PA (con cartellino del ministero) riposare sotto gli alberi o all'ombra dei resti delle due città senza molto da fare, in numero considerevolmente alto (e non parlo dei tecnici, ma della bassa manovalanza).

E' vero che un uomo che perde il lavoro è sempre un dramma, come e più di chi proprio non ce l'ha e non riesce a trovarlo, ma si deve anche comprendere od accettare che il nostro è uno stato sociale, non uno stato socialista.

Modificato da DragoDormiente
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per Dubai sei 1 anno in ritardo , adesso sono in bancarotta!

si l inghilterra ha problemi

e l industria è stata ridimensionata.

però devo spezzare 2 lance a favore del modello inglese.

la prima perchè mentre qui e in europa negli anni 80 si spendevano cifre astronomiche per sostenere produttori di acciaio (che sono falliti successivamente) in inghilterra sono stati fatti fallire e i lavoratori si sono riciclati.

la seconda è che mentre in Italia c è un produtore di auto che è disperato per trasferire la produzione in Inghilterra con 2 produttori locali (aston martin e morgan) ci sono un sacco di impianti

BMW a Oxford, Honda a Swindon , GM a Luton , Ford a Daghenham , Nissan a Sunderland più altri che non cito (Peugeot per esempio)

chiedetevi 2 cose

1) perchè Honda Nissan Ford GM e così via hanno impianti produttivi in UK e non in Italia

2) serve un produttore nazionale per avere impianti produttivi oppure serve un clima favorevole agli investimenti ?

è vero in Inghilterra ti licenziano da un giorno all altro, però se tu sei valido nel tuo lavoro ti garantisco che tu vai dal tuo capo e gli dici o mi paghi di più o me ne vado dal concorrente. e stai tranquillo che se sei valido ti pagano molto di più soprattuto che non in Italia.

in Più hai possibilità di far carriera in Italia fa carriera l incompetente perchè è l unico modo di liberarsene , il leccaculo o l anziano.

giustizia sociale ?

condivido per la carriera :rolleyes: Cristo se è vero :(

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..e come sempre chi paga sono gli operai e/o la povera gente!!!!sad.gif

dovrebbero forse pagare i contribuenti ?

non credo......

perché, gli operai non sono contribuenti?

a me pare di si e, a parte contributi e tasse, ci mettono anche fatica e sangue....

gli operai della fiat sono contribuenti anche loro, ma sono una piccola percentuale dei contribuenti totali.

non è che per "salvare un posto" dobbiamo aumentare le tasse e pagare noi.

ti vorrei segnalare l esempio di qualche anno fa delle miniere sarde , dove per salvare 20 posti di lavoro sono stati spesi 50 miliardi di lire dell epoca.

ha senso un intervento del genere ?

secondo me no.

concordo con drago , dovremmo avere uno stato sociale e non socialista.

i posti di lavoro non li crei con l intervento diretto dello stato, ma mettendo una serie di regole valide che creano un clima favorevole agli investimenti.

se tu pensi che garantendo il diritto al lavoro di operai poco produttivi si crei ricchezza per tutti ti sbagli.

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..e come sempre chi paga sono gli operai e/o la povera gente!!!!sad.gif

dovrebbero forse pagare i contribuenti ?

non credo......

perché, gli operai non sono contribuenti?

a me pare di si e, a parte contributi e tasse, ci mettono anche fatica e sangue....

gli operai della fiat sono contribuenti anche loro, ma sono una piccola percentuale dei contribuenti totali.

non è che per "salvare un posto" dobbiamo aumentare le tasse e pagare noi.

ti vorrei segnalare l esempio di qualche anno fa delle miniere sarde , dove per salvare 20 posti di lavoro sono stati spesi 50 miliardi di lire dell epoca.

ha senso un intervento del genere ?

secondo me no.

concordo con drago , dovremmo avere uno stato sociale e non socialista.

i posti di lavoro non li crei con l intervento diretto dello stato, ma mettendo una serie di regole valide che creano un clima favorevole agli investimenti.

se tu pensi che garantendo il diritto al lavoro di operai poco produttivi si crei ricchezza per tutti ti sbagli.

il tuo ragionamento e quello di Drago sono senz'altro logici e corretti e naturalmente è il vostro punto di vista....

tu dici che per salvare dei posti di lavoro dovremmo pagare tutti... e perché no?

cosa sarebbe, per esempio, un euro ciascuno in confronto a salvare migliaia di posti?

però il mio ragionamento era un altro e cioè che devono pagare sempre gli operai e perché non i padroni? secondo voi in Italia non guadagnano?

Invece guadagnano abbastanza per permettersi di fare i paperoni ma vogliono sempre di più e per questo delocalizzano in Romania, Serbia e via dicendo.......

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Ci sono sicuramente industriali che guadagnano e non accontentandosi aprono nei Paesi dell'Est, chiudendo i loro stabilimenti in Italia, così come ci sono persone che lo fanno per mera necessità di "stare a galla".

Ai primi vieterei di reimportare i loro prodotti sul suolo nazionale se non dietro tassazione; purtroppo, però, questo non é possibile se le merci arrivano da un Paese CEE.

I contribuenti quindi pagano da una parte (cassa integrazione, disoccupazione ecc. ecc.) e dall'altra quando, nella speranza di aiutare l'economia nazionale, acquistano "made in Italy" che tale non é.....

Guarda caso chi ci guadagna sono sempre i soliti.

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Il problema è che anche se si proclama "paghino tutti", cosa senz'altro lodevole (vedi ad esempio le "tasse di scopo"), quelli che pagano sono sempre gli stessi, ovvero la middle class, quelli che non sono né poveri né ricchi, ma vegetano. A pagare sono sempre gli stessi, mai i più ricchi, e così facendo si fomenta la divisione sociale per censo, perché i ricchi restano ricchi e d incrementano il loro patrimonio, i poveri restano poveri e la classe media si impoverisce fino ad appiattirsi sulla classe povera.

L'altro problema è che se è vero che le tasse sono obbligatorie e dovrebbero essere ispirate al principio di progressività questi principi sono sconfessati nei fatti: intanto non c'é alcuna progressività perché tutti subiscono quasi indistintamente le medesime aliquote, secondo poi tutti sono sottoposti alla medesima pressione fiscale; terzo, chi può elude od evade, e chi lo fa è perché ha abbastanza soldi da nascondere al fisco e non è sotto l'occhio diretto di Sauron. Alla mia famiglia (classe media) arrivò l'accertamento fiscale per euro 70 di rendita da investimento (capital gain su titoli di stato) non pagati (per errore) e dovemmo pagarne 120; un mio conoscente che invece sta vari gradini sopra di me in censo e può fare operazioni finanziarie ben più spregiudicate (perché dispone di capitale) è praticamente sconosciuto al fisco e dichiara meno di mio padre, pur fatturando dieci volte tanto.

In materia tributaria sopra una certa soglia di censo la legge si interpreta (ed allora vanno di moda transazioni ed impunità, che poi fanno sensazione sui giornali), sotto detta soglia la legge si applica. E così al sig. Briatore è concesso lamentarsi dell'operato della GdF e degli ufficiali giudiziari quando gli sequestrano il panfilo, al sig. Pincopallo invece si ingiunge il pagamento. Quando poi in tv sentiamo che "Valentino Rossi deve 30 mln al fisco, Van Basten 7 mln" e così via siamo tutti pronti a dire che la macchina funziona, però non ci chiediamo mai quanta gente che non conosciamo ha nascosto e nasconde cifre, anche minori, al fisco perché poteva o può, laddove invece altri hanno dovuto versare fino all'ultima goccia il proprio sangue ed il proprio sudore (magari perché lavoratori dipendenti, mentre i primi erano e sono lavoratori autonomi).

Per inciso all'intervento del dott. Varesi ricordo che è prodotto è considerato Made in Italy quando il produttore è italiano, non importa se fabbrica interamente all'estero (secondo la Cassazione). Così, le scarpe di un famoso imprenditore italiano sono prodotte in Italia solo per il 3 % (cucitura del marchio), mentre il resto della produzione è svolto in Asia.

Modificato da DragoDormiente
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perchè se paghi un euro a testa di posti di lavoro non ne crei, crei solo parassitismo.

io ti faccio un altra proposta , perchè invece non abbassiamo le tasse di 1 euro a testa ?

allora tutti abbiamo 1 euro in più da spendere e in questo modo si creerebbero posti di lavoro dovuti all aumento dell attività economica.

per Alberto.

la tassa sulle importazioni equivale a ridurre il potere di acquisto , a beneficiare delle importazioni a basso prezzo sono proprio le categorie più deboli.

se io spendo 50 euro per un bene che si trova a 30 vuol dire che perdo 20 di potere di acquisto che potre spendere in altre cose (e quindi creando sviluppo economico)

purtroppo mi sa che la reaganomics dovrebbe essere attuata anche in Italia.

basta con le classi protette come i notai che succhiano il nostro sangue per niente e che ci rendono meno competitivi!!!!

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Il problema è che anche se si proclama "paghino tutti", cosa senz'altro lodevole (vedi ad sempio le "tasse di scopo"), quelli che pagano sono sempre gli stessi, ovvero la middle class, quelli che non sono né poveri né ricchi, ma vegetano. A pagare sono sempre gli stessi, mai i più ricchi, e così facendo si fomenta la divisione sociale per censo, perché i ricchi restano ricchi e d incrementano il loro patrimonio, i poveri restano poveri e la classe media si impoverisce fino ad appiattirsi sulla classe povera.

L'altro problema è che se è vero che le tasse sono obbligatorie e dovrebbero essere ispirate al principio di progressività questi principi sono sconfessati nei fatti: intanto non c'é alcuna progressività perché tutti subiscono quasi indistintamente le medesime aliquote, secondo poi tutti sono sottoposti alla medesima pressione fiscale; terzo, chi può elude od evade, e chi lo fa è perché ha abbastanza soldi da nascondere al fisco e non è sotto l'occhio diretto di Sauron. Alla mia famiglia (classe media) arrivò l'accertamento fiscale per euro 70 di rendita da investimento (capital gain su titoli di stato) non pagati (per errore) e dovemmo pagarne 120; un mio conoscente che invece sta vari gradini sopra di me in censo e può fare operazioni finanziarie ben più spregiudicate (perché dispone di capitale) è praticamente sconosciuto al fisco e dichiara meno di mio padre, pur fatturando dieci volte tanto.

In materia tributaria sopra una certa soglia di censo la legge si interpreta (ed allora vanno di moda transazioni ed impunità, che poi fanno sensazione sui giornali), sotto detta soglia la legge si applica. E così al sig. Briatore è concesso lamentarsi dell'operato della GdF e degli ufficiali giudiziari quando gli sequestrano il panfilo, al sig. Pincopallo invece si ingiunge il pagamento. Quando poi in tv sentiamo che "Valentino Rossi deve 30 mln al fisco, Van Basten 7 mln" e così via siamo tutti pronti a dire che la macchina funziona, però non ci chiediamo mai quanta gente che non conosciamo ha nascosto e nasconde cifre, anche minori, al fisco perché poteva o può, laddove invece altri hanno dovuto versare fino all'ultima goccia il proprio sangue ed il proprio sudore (magari perché lavoratori dipendenti, mentre i primi erano e sono lavoratori autonomi).

lo stato è forte con i deboli

e debole con i forti!

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..e come sempre chi paga sono gli operai e/o la povera gente!!!!sad.gif

dovrebbero forse pagare i contribuenti ?

non credo......

'spetta 'spetta....mi sfugge qualcosa, ma mi sembra che i contribuenti, operai o non operai dell'azienda in questione, paghino profumatamente, seppur indirettamente, da parecchie decine di anni (Contributo Statale --> Copertura di bilancio --> Più tasse!). :(

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BMW produce macchine a Oxford (le mini) ma non in Italia , dove invece ha solo una presenza commerciale.

stesso vale per Honda Nissan Peugeot Gm e ford , che producono in UK

per quanto riguarda Dubai , guarda , stanno onestamente peggio della Grecia , o dell Italia o dell UK finche gli prestavano soldi costruivano le cattedrali nel deserto adesso ? gli alberghi sono pieni a metà quando va bene, ci sono un sacco di immobili sfitti. lascia perdere dubai. credimi

se sei su facebook puoi vedere le mie foto di quando ci sono stato......

piuttosto punta su Honk Kong o Singapore

Non ricordo bene, ma BMW non aveva acquisito qualche marchio inglese (o viceversa)? limitatamente a BMW, se così fosse, potrebbe essere solo e semplicemente una questione di immagine.

Come scritto sopra le ragioni potrebbero essere molteplici (finanziamenti, agevolazioni, posizione etc.) tra cui, non dimentichiamo, l' Inghilterra è da sempre il primo produttore europeo di acciaio e la British Steel una delle più grosse multinazionali del settore.

DUBAI: mia moglie sostiene la tua teoria!

Ci siamo appena stati e, rispetto a ns. amici che ci hanno soggiornato 1-2 anni fa, sono andati avanti moltissimo: Autostrada che taglia la città, Burj Kalifa (la torre + alta del mondo), grattacieli nuovi a non finire etc. etc.

Certo i problemi ci sono anche lì (lo sceicco è pieno di grana, ma non può far certo fronte, da solo, alla crisi economica europea e mondiale), ma credo ci siano tutti i presupposti perchè, nel momento della ripresa, sia uno dei primi stati a riprendersi.

Stiamo a vedere....!

PS: guarderò senz'altro su facebook, sono curioso :P , intanto però carico questa....i più non l'hanno vista completata:

kah6wg.jpg

:D

Modificato da wuby2007
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purtroppo mi sa che la reaganomics dovrebbe essere attuata anche in Italia.

Mi sa che sei una venticinquina d'anni in ritardo... ormai mi sembra abbastanza chiaro che la trickle-down economy riesce ad aumentare stabilmente solo una classe di indicatori: quelli della disuguaglianza sociale... Il bello che da noi la reaganomics si applica e come: il taglio dell'ICI ai redditi alti come la chiami?

Detto incidentalmente, mi pare assodato che se i paesi del Nord Europa hanno da decenni una qualità della vita da slums di Calcutta e una competitività a livello della Guinea Equatoriale, questo è dovuto alla loro protervia nel voler insistere con delle assurdità tipo "l'economia sociale di mercato" (pensa che alcuni hanno persino dei governi socialdemocratici!!!) invece di applicare delle sane politiche di massacro sociale...

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  • 4 settimane dopo...

Vuoi andare sul sicuro? Prendi una bmw 318 del '90 ( 500 euro), la iscrivi all'asi con relativo sgravio di bollo ed assicurazione, rigeneri motore, cambio e trasmissione, rifai frizione e sospensioni, a quel punto hai tra le mani un mezzo che può fare 400.000 km ( parlo per esperienza diretta, l'ho avuta)..o se vuoi qualcosa di più fresco ed a gasolio, puoi puntare sull'alfa 156 1900 jtd del 2001, quella con turbina a geometria variabile da 115 cv, il rapporto qualità-prezzo è buono: si trovano, girando bene, per 3000 euro, e, a parte il vizio di questi motori che mangiano una frizione ogni 100.000 km, vanno bene, fanno 18 con 1 litro, e sono abbastanza affidabili ( se osservi tutti i tagliandi, specie quello della distribuzione)

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purtroppo mi sa che la reaganomics dovrebbe essere attuata anche in Italia.

Mi sa che sei una venticinquina d'anni in ritardo... ormai mi sembra abbastanza chiaro che la trickle-down economy riesce ad aumentare stabilmente solo una classe di indicatori: quelli della disuguaglianza sociale... Il bello che da noi la reaganomics si applica e come: il taglio dell'ICI ai redditi alti come la chiami?

Detto incidentalmente, mi pare assodato che se i paesi del Nord Europa hanno da decenni una qualità della vita da slums di Calcutta e una competitività a livello della Guinea Equatoriale, questo è dovuto alla loro protervia nel voler insistere con delle assurdità tipo "l'economia sociale di mercato" (pensa che alcuni hanno persino dei governi socialdemocratici!!!) invece di applicare delle sane politiche di massacro sociale...

mah mi sa che quelli in ritardo di 25 anni siete voi qui in italia dove i vostri politici la reaganomics non sanno neanche cosa sia.

qui invece continuate con il corporativismo e la protezione dei privilegi per classi inutili come per esempio i notai.

mi fa ridere la tua battuta sulla disuguaglianza sociale , sai in un sistema anglosassone se uno è bravo e lavora è giusto che abbia più successo di uno che non vuole studiare o lavorare (che qui invece con il vostro modello solidale avete a spalla e dovete mantenere).

ma ci sei mai stato nei paesi del nord europa o a calcutta ?

mi pare di no , altrimenti non avresti fatto affermazioni cosi.

ciao

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