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IGNORED

Sapete cosa è successo? Acsearch e CNG


Mirko8710

Risposte migliori

Sarà, ma la mia idea è che coinarchives abbia pagato cng per avere una sorta di esclusiva nella pubblicazione dei suoi archivi, M :P

Infatti su coinarchives (quello gratis, che è un'accozzaglia) le immagini di CNG ci sono ancora.

Ora vedremo cosa accadrà su acsearch per Nomos AG, che è della stessa parrocchia.

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Quando CA divenne a pagamento ci fu la stessa levata di scudi e tutti a gridare allo scandalo: l'unico scandalo, a mio avviso, era/é il costo (600 USD), quello sì.

Vero, però i migliaia di iscritti che ogni anno versano milioni di dollari nelle casse di CA danno ragione a loro e alla loro intuizione/capacità imprenditoriale..

M :P

concordo ed aggiungo che, ai fini commerciali, é stata una bella furbata quella di concederne l'utilizzo gratuitamente, almeno all'inizio.

Quando la gente ha sperimentato e, in molti casi, hanno ritenuto di non poterne più fare a meno, é scattata la "trappola".....

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Per quanto riguarda CA c'è da dire che almeno hanno avuto la finezza di prevedere un account "accademico" per istituzioni no-profit. Se non sbaglio il prezzo è di circa 40$ però non vengono segnalati i prezzi delle monete, poco male visto che basta poi cercare sui siti delle aste per vedere il realizzo finale.

Comunque io credo che il problema è che questi servizi a pagamento sono si importantissimi, ma non tengono conto di tante altre piccole aste che vengono quotidianamente tenute su internet.

Io pagherei per un servizio del genere solo ed esclusivamente se venissero messe in archivio TUTTE le monete che passano in asta, siano queste aste rinomate, di piccole case d'asta o altri portali , tra questi anche ebay, deamoneta, vcoins, etc etc.

In caso contrario preferirei che utilizzassero delle pubblicità per potersi garantire delle entrate, ma che non lucrassero sull'utilizzo culturale che un utente può farne.

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Anch'io preferirei che tutta una serie di cose per le quali devo pagare fossero gratuite e si reggessero in piedi grazie alla pubblicità, ma non é così, eppure non ci scandalizziamo.

Vuoi leggerti le notizie sul tuo quotidiano preferito ? Vai in edicola e paghi il tuo eurino, mica lo prendi e vai, no ?

Siamo invece abituati, come forma mentale, che tutto ciò che viene da Internet debba essere gratuito.

CA consente, con una modesta spesa, di poter avere tutte le informazioni che servono agli studiosi. Le stesse informazioni della versione "professionale", fatti salvi i soli dati economici (che agli studiosi non importano).

Eppure molti di quelli che gridavano allo scandalo, mesi fa, quando CA divenne a pagamento, con lo slogan "così si ammazza la cultura" sono certo che non utilizzano quella versione, ma hanno accettato "obtorto collo" di sborsare i 600 $ l'anno o si accontentano della versione "free", limitata nella ricerca.

Qualcuno quindi dovrebbe essere così gentile da spiegarmi cosa c'azzecca la cultura con i prezzi di realizzo all'asta.

Modificato da Alberto Varesi
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Qualcuno quindi dovrebbe essere così gentile da spiegarmi cosa c'azzecca la cultura con i prezzi di realizzo all'asta.

Personalmente dei prezzi me ne importa il giusto. Mi piace più avere una visuale globale delle monete per scoprire anche qualche inedito...e per reperire fotografie.

Per la compilazione del Catalogo Romane è per esempio indispensabile.

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Awards

Staff

Purtroppo la politica di CA mi pare andare al di là della semplice manovra commerciale. Costi più accessibili potrebbero portare ad un incremento numerico degli abbonati ma allo stato attuale quei 600 dollari mi suonano tanto come un tentativo di far circolare determinate informazioni solo in una ristretta cerchia di persone. Alcuni, per ragioni professionali, sono quasi "obbligati" ad abbonarsi al servizio ma è anche vero che hanno modo di sfruttarlo quale strumento di lavoro. Per altre realtà invece la situazione è molto diversa.

Visto che lo strumento c'è perché non ottimizzarlo anche per altre realtà o esigenze? Evidentemente non lo si vuole fare.

CoinArchives Pro is an advanced research platform for commercial dealers and active collectors of ancient and world coins

....direi invece facoltosi collezionisti.

Non dimentichiamo poi che:

CoinArchives Pro Academic Edition is available exclusively to users who are affiliated with accredited

academic and research institutions (i.e., universities, libraries, and museums).

E ciò preclude l'accesso a tariffa agevolata ai ricercatori indipendenti o ai semplici "appassionati".

Più flessibilità, pure pagando, ma pagando cifre coerenti con l'effettivo utilizzo.

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Awards

Comprendo il tuo ragionamento, Rapax, ma c'é qualcosa che non mi torna.

Premesso che la manovra di CA é stata di natura commerciale (innegabilmente), quale ragione avrebbero di limitare il numero degli abbonati e, di conseguenza, l'utile ?

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Costi più accessibili potrebbero portare ad un incremento numerico degli abbonati ma allo stato attuale quei 600 dollari mi suonano tanto come un tentativo di far circolare determinate informazioni solo in una ristretta cerchia di persone.

Sottoscrivo in pieno e direi che questo risponde anche all'obiezione di Alberto. Una operazione elitaria a tutti gli effetti, probabilmente sostenuta e sponsorizzata (se non imposta) dalle stesse case d'asta.

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non dimentichiamoci poi che con l'aria che tira, in termini di falsi in circolazione, Acsearch gratuito (per chi non si puo permettere 600 dollari) era ed è, un validissimo mezzo a disposizione, per correre ai ripari....

ciao

sku

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Mi viene da fare una domanda , una semplice iscrizione alla SNI permetterebbe poi di chiedere un account accademico a CA?

Questo non lo so, ma se sei iscritto a qualche circolo direi di sì. Come circolo Astengo abbiamo un account accademico, l'unica pecca è che non sono riportati i risultati delle aste...

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Awards

Mi viene da fare una domanda , una semplice iscrizione alla SNI permetterebbe poi di chiedere un account accademico a CA?

Chedero alla biblioteca SNI se loro hanno un account ed eventualmente come funziona. Dubito pero che si possa aggirare il problema del costo. Probabilmente funzionerebbe come account accademico ove non sono accessibili i prezzi realizzati in asta.

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Mi viene da fare una domanda , una semplice iscrizione alla SNI permetterebbe poi di chiedere un account accademico a CA?

Chedero alla biblioteca SNI se loro hanno un account ed eventualmente come funziona. Dubito pero che si possa aggirare il problema del costo. Probabilmente funzionerebbe come account accademico ove non sono accessibili i prezzi realizzati in asta.

Si mi riferivo alla possibilità di accedere poi ad un account accademico senza i prezzi associati alle monete.

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una domanda:ma se io compro una moneta non sono anche il propretario della foto? non ho il diritto di utilizzarla come voglio?

Ritengo di sì....

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una domanda:ma se io compro una moneta non sono anche il propretario della foto? non ho il diritto di utilizzarla come voglio?

Ritengo di sì....

Io direi che, se la foto è stata scattata prima che io acquistassi la moneta, non posso rivendicarne la proprietà.

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una domanda:ma se io compro una moneta non sono anche il propretario della foto? non ho il diritto di utilizzarla come voglio?

Ritengo di sì....

Non son mica così sicuro che comprando la moneta, automaticamente si ottiene anche la proprietà delle foto... è anche vero che non ho mai letto nelle condizioni di vendita dei cataloghi nulla a tal proposito

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La proprietà della foto è di chi la foto l'ha scattata; a meno che l'autore della foto non ne abbia ceduto i diritti all'acquirente (della foto, non della moneta).

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La proprietà della foto è di chi la foto l'ha scattata; a meno che l'autore della foto non ne abbia ceduto i diritti all'acquirente (della foto, non della moneta).

Secondo me la proprietà della foto é della casa d'aste che ha pagato il fotografo per eseguire il lavoro.

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"La proprietà della foto è di chi la foto l'ha scattata; a meno che l'autore della foto non ne abbia ceduto i diritti all'acquirente (della foto, non della moneta)."

"Secondo me la proprietà della foto é della casa d'aste che ha pagato il fotografo per eseguire il lavoro."

Concordo con Mnelao e uncledear.

M

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  • ADMIN
Staff

"La proprietà della foto è di chi la foto l'ha scattata; a meno che l'autore della foto non ne abbia ceduto i diritti all'acquirente (della foto, non della moneta)."

"Secondo me la proprietà della foto é della casa d'aste che ha pagato il fotografo per eseguire il lavoro."

Concordo con Mnelao e uncledear.

M

Ho contattato personalmente alcune case d'asta per avere il diritto di pubblicare le immagini nei nostri cataloghi. Le risposte sono state di tre tipi, in breve: sì, no oppure non possiamo perché i diritti se li è tenuti il fotografo a cui abbiamo commissionato il lavoro.

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geralmente il proprietario di immagini o video quando non vuole che il materiale venga diffuso, dovrebbe riportare la solita postilla che "vieta in alcun modo la diffuzione delle immagini salvo autorizzazione", come ad esempio per i musei, dove se vuoi le immagi le paghi , e in piu se vuoi pubblicarle in qualche studio ti chiedo espressamente dove e perchè (immagino per capire se è un libro sul quale guadagni o meno..)

Io credo quindi che le immagini, ove non sia espressamente vietato l'uso ed ove chi le usa non lucri (come ad esempio Acsearch che non è a pagamento), possano essere tranquillamente usate e diffuse.

Diverso è per CA che richiedendo un abbonamento, di fatto usa le foto per un profitto. Da qui, la probabile richiesta da parte della casa d'aste di un riconoscimento economico....(ovviamnete conviene ad entrambi..)

ciao

sku

Modificato da skubydu
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Non so se le Case di asta chiedano alla CA un riconoscimento economico in cambio dell'uso delle immagini tramite salato abbonamento, ma non mi stupirebbe. Ormai tutte le operazioni che si appoggiano a un servizio pubblico subiscono un costo.

Forse pochi sanno che ad esempio anche il servizio di consultazione delle aste tramite il sito sixbid, che ancora è gratuito per noi, è piuttosto caro per le le Case di asta che vi aderiscono. Credo che sia dell'ordine di alcune migliaia di euro all'anno (almeno 4000 se non sbaglio), per cui non poche Case preferiscono rendere disponibile online le proprie vendite solo attraverso il proprio sito (spesso più scomodo per il collezionista, che deve scovare una ad una le Case piuttosto che scorrere sulla comoda lista di sixbid). E' un esempio di un servizio internet con un costo che viene pagato.

Circa l'utilizzo di un account tramite istituzioni no-profit, per scaricare immagini pur senza prezzi di realizzo, potrebbe essere utile a scopi di studio, ma temo che l'accesso sia limitato a un solo computer collegato.

In altre parole, ammesso che la biblioteca del SNI abbia già ottenuto un account (username + password) e lo passi ai soci (fra i quali ci sono io), basta che ci siano due distinti computer accesi (di due soci) nello stesso momento per bloccare l'accesso. Il concetto è semplice: CA è in grado di sapere quanti computer con quell'account si stanno collegando e credo che permetta a una biblioteca di utilizzare solo il suo computer, magari a disposizione di più utenti, ma che stanno in quella biblioteca.

Bisogna verificare questo aspetto e spero in notizie da parte di Numa Numa, ma sono pessimista.

Resta l'impossibilità per un "ricercatore indipendente" di poter ricorrere a tale servizio molto più economico.

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Circa l'utilizzo di un account tramite istituzioni no-profit, per scaricare immagini pur senza prezzi di realizzo, potrebbe essere utile a scopi di studio, ma temo che l'accesso sia limitato a un solo computer collegato.

In altre parole, ammesso che la biblioteca del SNI abbia già ottenuto un account (username + password) e lo passi ai soci (fra i quali ci sono io), basta che ci siano due distinti computer accesi (di due soci) nello stesso momento per bloccare l'accesso. Il concetto è semplice: CA è in grado di sapere quanti computer con quell'account si stanno collegando e credo che permetta a una biblioteca di utilizzare solo il suo computer, magari a disposizione di più utenti, ma che stanno in quella biblioteca.

Bisogna verificare questo aspetto e spero in notizie da parte di Numa Numa, ma sono pessimista.

Resta l'impossibilità per un "ricercatore indipendente" di poter ricorrere a tale servizio molto più economico.

Acraf io mi riferivo alla possibilita' di chiedere direttamente a CA, in qualita' di socio SNI, un account accademico personale che chiaramente andrebbe pagato direttamente dalla persona che ne sarebbe l'unico fruitore.

Un'altra possibilita' e' che gli account accademici possano essere condivisi da piu' utenti, cosa non chiara dai regolamenti CA che invece la escludono categoricamente per le utenze commerciali.

Modificato da cliff
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  • 4 anni dopo...

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