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Sopra è stato affermato:

"come già esposto, vorrebbe dire auspicare che prevalga l'interesse di pochi a discapito dell'intera comunità numismatica"

è proprio questo il ragionamento sballato, se i numismatici in Italia fossero 25/30 milioni, allora sarebbe esatto, ma l´interesse di "pochi" ma poi chi.sono questi pochi?!?!? (Forse chi possiede già queste tipologie?) Ma per piacere.....

saluti

TIBERIVS

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5 ore fa, numa numa dice:

Ah ah vallo a dire a chi ha comprato sul mercato - a caro prezzo - le monete del Regno che adesso trovano  - copiose - nei barili. Vediamo cosa ti dicono ...?

Una cosa del genere è accaduta in America all'inizio degli anni '60. Allora, era d'uso regalare per Natale dollari d'argento, che non venivano più coniati da decenni, e che potevano essere acquistati in banca al facciale. In genere le banche distribuivano le annate più comuni, ma all'improvviso il governo decise di mettere sul mercato migliaia di dollari tra quelli considerati più rari, e che erano tali solo perché la gran parte di essi era stata fino ad allora conservata nei caveau, senza mai entrare in circolazione.

Immaginate come deve essersi sentito il  possessore di un dollaro di Carson City del 1884, moneta coniata in 1.136.000 esemplari, e fino ad allora considerata rarissima, vedendosi piombare sul mercato 962.638 pezzi, pari all'84,74% del totale coniato :wacko:

Coloro che avevano acquistato tali monete a caro prezzo naturalmente protestarono, ma non ci fu niente da fare. Il governo non solo li ignorò, ma continuò a vendere queste monete a più riprese, al facciale o con un piccolo sovrapprezzo dovuto all'incremento del valore dell'argento, fino alla metà degli anni '70.

Io credo che se il nostro governo decidesse di vendere le monete di cui stiamo parlando, si comporterebbe allo stesso modo di quello americano, infischiandosene del fatto che un'immissione massiccia di una certa moneta porterebbe a un'immediata, enorme svalutazione della stessa sul mercato collezionistico.

Ma al tempo stesso, credo che questo non avverrà mai, non per rispetto di chi, magari con sacrificio, ha comprato quella moneta a caro prezzo, ma semplicemente perché il governo (non l'attuale, il discorso è generale) non mostra alcun interesse, di nessun genere, verso queste monete, come già ampiamente detto da molti che sono intervenuti in discussione.

petronius

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14 ore fa, petronius arbiter dice:

Una cosa del genere è accaduta in America all'inizio degli anni '60. Allora, era d'uso regalare per Natale dollari d'argento, che non venivano più coniati da decenni, e che potevano essere acquistati in banca al facciale. In genere le banche distribuivano le annate più comuni, ma all'improvviso il governo decise di mettere sul mercato migliaia di dollari tra quelli considerati più rari, e che erano tali solo perché la gran parte di essi era stata fino ad allora conservata nei caveau, senza mai entrare in circolazione.

Immaginate come deve essersi sentito il  possessore di un dollaro di Carson City del 1884, moneta coniata in 1.136.000 esemplari, e fino ad allora considerata rarissima, vedendosi piombare sul mercato 962.638 pezzi, pari all'84,74% del totale coniato :wacko:

Coloro che avevano acquistato tali monete a caro prezzo naturalmente protestarono, ma non ci fu niente da fare. Il governo non solo li ignorò, ma continuò a vendere queste monete a più riprese, al facciale o con un piccolo sovrapprezzo dovuto all'incremento del valore dell'argento, fino alla metà degli anni '70.

Io credo che se il nostro governo decidesse di vendere le monete di cui stiamo parlando, si comporterebbe allo stesso modo di quello americano, infischiandosene del fatto che un'immissione massiccia di una certa moneta porterebbe a un'immediata, enorme svalutazione della stessa sul mercato collezionistico.

Ma al tempo stesso, credo che questo non avverrà mai, non per rispetto di chi, magari con sacrificio, ha comprato quella moneta a caro prezzo, ma semplicemente perché il governo (non l'attuale, il discorso è generale) non mostra alcun interesse, di nessun genere, verso queste monete, come già ampiamente detto da molti che sono intervenuti in discussione.

petronius

Aspetta che arrivi un ministro numismatico ( eventualità piu’ unica che rara) poi ci divertiamo ?

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19 ore fa, numa numa dice:

Ah ah vallo a dire a chi ha comprato sul mercato - a caro prezzo - le monete del Regno che adesso trovano  - copiose - nei barili. Vediamo cosa ti dicono ...?

Considerando che stiamo parlando di monete (che non sono generi di prima necessità) non vedo quale rilevanza abbia questa osservazione. Dico questo non per amor di polemica ma per il semplice fatto che l'acquisto di una moneta da collezione rientra nel novero delle attività della vita: possono dare una soddisfazione o un dispiacere a seconda di circostanze che non dipendono da noi. E comunque l'interesse generale alla conoscenza di quanto inventariato e l'effettiva destinazione delle monete secondo le prescrizioni indicate dal Decreto Ministeriale del 1992 è preminente rispetto all'interesse di pochi o tanti singoli collezionisti.

Quello che stupisce è il fatto che su questa vicenda penda da cinque anni un'Interrogazione parlamentare ma neppure con questo strumento sono uscite le risposte che la comunità numismatica più attenta dovrebbe desiderare.

Quello che stupisce è il fatto che la P.A. declama la propria trasparenza nei rapporti coi cittadini ma nega qualsiasi informazione manco si trattasse di "segreti di Stato": non si parla della bomba atomica ma di un inventario di alcune migliaia di monete in deposito presso un Ente statale.

Quello che stupisce - e anche qui non voglio fare alcuna polemica - è che gli ultimi interventi sono tutti relativi al valore delle monete, alla loro eventuale vendita ecc. e non c'è un cristiano curioso di sapere se esistono e quante sono le 100 lire 1940 "proof".... 

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4 minuti fa, TIBERIVS dice:

Poggiolini  non era un numismatico ma un accumulatore ....oo)oo)oo)oo)oo)oo)oo)oo)

Probabilmente si perché in riferimento a lui si parlò di Tesoro. Ricordo che ero poco di più di un bambino quando passarono le immagini di ciò che gli sequestrarono e tra quelle cose c'erano album di monete credo importanti....

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21 ore fa, viganò dice:

Considerando che stiamo parlando di monete (che non sono generi di prima necessità) non vedo quale rilevanza abbia questa osservazione. Dico questo non per amor di polemica ma per il semplice fatto che l'acquisto di una moneta da collezione rientra nel novero delle attività della vita: possono dare una soddisfazione o un dispiacere a seconda di circostanze che non dipendono da noi.

?   ?
mi sfugge proprio la logica  del ragionamento 

Modificato da numa numa
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Il 26/1/2020 alle 14:55, Devant81 dice:

Io spero che restino li 10000000000 anni! E me ne frego. Anzi spero le fondano! Spero anche che domani facciano un ritrovamento monetale enorme delle tue cose più rare e la tua collezione perda la metà del valore in 2gg. Vediamo quanto saresti altruista. 

A me personalmente non cambierebbe nulla, perché non compro per rivendere, né nel prossimo futuro né in quello lontano. Colleziono per amore della storia e della numismatica. Naturalmente, io non faccio testo e c'è chi colleziona in modo diverso, chi spende cifre considerevoli e chi commercia nel settore, ma se nel mercato di una tale moneta ci sono tot esemplari corrispondenti ad un prezzo di mercato x, e c'è quella giacenza nella zecca, allora per far mantenere a quelle monete lo stesso valore di scambio nelle mani di chi ha potuto permettersi di comprarle, tu vorresti che la giacenza venisse fusa? Definisci me altruista e non so se ti rendi conto, al contrario, del tuo egoismo e del fatto che preferiresti far restare elitario il collezionismo di monete bellissime e piene di storia, le quali potrebbero fare felici centinaia se non migliaia di collezionisti meno facoltosi, ed in generale diffondere cultura numismatica, senza contare il valore storico dei pezzi che vorresti venissero eliminati. Ed il tutto per non far perdere qualche migliaio di euro di euro di valore commerciale alle collezioni di alcune persone già molto benestanti. 

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Il 26/1/2020 alle 15:42, TIBERIVS dice:

Sopra è stato affermato:

"come già esposto, vorrebbe dire auspicare che prevalga l'interesse di pochi a discapito dell'intera comunità numismatica"

è proprio questo il ragionamento sballato, se i numismatici in Italia fossero 25/30 milioni, allora sarebbe esatto, ma l´interesse di "pochi" ma poi chi.sono questi pochi?!?!? (Forse chi possiede già queste tipologie?) Ma per piacere.....

saluti

TIBERIVS

caro signor TIBERIUS, il succo di molti interventi è proprio questo, che tali giacenze non dovrebbero essere immesse nel mercato proprio per preservare l'interesse di chi quelle tipologie già le possiede, nella propria collezione o nella vetrina del proprio negozio di numismatica.

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Il collezionista generalmente nn compra per rivendere, ma neanche vuole vedere diminuire il valore di ciò che ha comprato con fatica. Ci vuole tanto a capirlo? Per quanto riguarda la fusione, la mia era una provocazione rivolta proprio a te che ti poni come Robin Hood in tono polemico e senza rispetto. Passo e chiudo !

20 minuti fa, Mr. Coin dice:

A me personalmente non cambierebbe nulla, perché non compro per rivendere, né nel prossimo futuro né in quello lontano. Colleziono per amore della storia e della numismatica. Naturalmente, io non faccio testo e c'è chi colleziona in modo diverso, chi spende cifre considerevoli e chi commercia nel settore, ma se nel mercato di una tale moneta ci sono tot esemplari corrispondenti ad un prezzo di mercato x, e c'è quella giacenza nella zecca, allora per far mantenere a quelle monete lo stesso valore di scambio nelle mani di chi ha potuto permettersi di comprarle, tu vorresti che la giacenza venisse fusa? Definisci me altruista e non so se ti rendi conto, al contrario, del tuo egoismo e del fatto che preferiresti far restare elitario il collezionismo di monete bellissime e piene di storia, le quali potrebbero fare felici centinaia se non migliaia di collezionisti meno facoltosi, ed in generale diffondere cultura numismatica, senza contare il valore storico dei pezzi che vorresti venissero eliminati. Ed il tutto per non far perdere qualche migliaio di euro di euro di valore commerciale alle collezioni di alcune persone già molto benestanti. 

In pochi collezionano per rivendere, anzi nel mio modo di pensare alla numismatica il secondo verbo esclude necessariamente il primo. Detto ciò sostengo solamente che chi ha fatto quel tipo di collezione lo abbia fatto per amore della numismatica o meno si trova ad avere impiegato somme importanti....senza necessarie speculazioni che vedresti solo tu. Ti sei rivolto alcuni post sopra in toni nn proprio simpatici. Ovviamente nn penso veramente che andrebbero fuse, ma catalogate e messe in un museo soprattutto i pezzi più importanti. Questa soluzione in un paese come il nostro dove ci sono scantinati di musei pieni di opere d'arte è quasi utopico....per questo restano dove sono.

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Il ‎27‎/‎01‎/‎2020 alle 17:47, numa numa dice:

?   ?
mi sfugge proprio la logica  del ragionamento 

La logica è che mischiare la questione di una o più PP.AA. che non rispondono alle domande dei cittadini e degli inventari di cui non si sa nulla (anche a fronte di un'Interrogazione parlamentare!!!!) con il risentimento delle persone che potrebbero vedere sminuito il valore della propria raccolta significa confondere un problema che riguarda la collettività in generale e tutto il mercato numismatico più attento con una questione prettamente privata, che non ha alcuna rilevanza perché il fatto di comprare una moneta a 100 e dopo qualche anno sapere che vale 70 fa parte - come dicevo - dei fatti della vita: una volta si vince e una si perde... 

Il DM del 1992 prevedeva l'inventario delle monete in giacenza e la graduale immissione nel mercato delle monete inventariate non aventi un particolare interesse? Si o No? Siccome la risposta è SI, si dovrebbe procedere senza nascondersi dietro al fatto che qualcuno potrebbe lamentarsi del fatto che la propria raccolta è calata di valore.

Spero di essere stato più chiaro e, nel caso, resto a disposizione per ogni altra spiegazione.

Modificato da viganò
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Supporter

Non so perché ma tutta questa vicenda mi ricorda moltissimo il finale di “Indiana Jones e i predatori dell’arco perduta“, in cui, dopo tutte le peripezie vissute per trovare l’arca e impedire che finisse nelle mani dei nazisti, il governo decide di rinchiuderla in una cassa di legno e di conservarla all’interno di un enorme magazzino Top Secret...

A parte gli scherzi, signori, qui ci troviamo dinnanzi a qualcosa di potenzialmente straordinario. Secondo quanto riportato, a parte 100 lire Vetta d’Italia, “fascione” e serie aratrice a profusione, potrebbero esserci monete finora sconosciute.
Comprendo benissimo il timore di vedere improvvisamente inondato il mercato da questi pezzi (con conseguente svalutazione di quelli in proprio possesso) ma veramente vorreste che ”marcissero” per l’eternità all’interno di quei barili?
Non si potrebbe mettere in vendita in modo graduale le monete più “comuni” e permettere agli studiosi di prendere visione dei presunti pezzi unici? 

Modificato da lorluke
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12 ore fa, viganò dice:

La logica è che mischiare la questione di una o più PP.AA. che non rispondono alle domande dei cittadini e degli inventari di cui non si sa nulla (anche a fronte di un'Interrogazione parlamentare!!!!) con il risentimento delle persone che potrebbero vedere sminuito il valore della propria raccolta significa confondere un problema che riguarda la collettività in generale e tutto il mercato numismatico più attento con una questione prettamente privata, che non ha alcuna rilevanza perché il fatto di comprare una moneta a 100 e dopo qualche anno sapere che vale 70 fa parte - come dicevo - dei fatti della vita: una volta si vince e una si perde... 

Il DM del 1992 prevedeva l'inventario delle monete in giacenza e la graduale immissione nel mercato delle monete inventariate non aventi un particolare interesse? Si o No? Siccome la risposta è SI, si dovrebbe procedere senza nascondersi dietro al fatto che qualcuno potrebbe lamentarsi del fatto che la propria raccolta è calata di valore.

Spero di essere stato più chiaro e, nel caso, resto a disposizione per ogni altra spiegazione.

Non credo che la commercializzazione non avvenga per non creare dispiacere a qualche collezionista. Semplicemente qualche milione di euro non cambia il bilancio dello Stato. Si ricava di più aumentando le sigarette di 20 centesimi con la scusa di voler contrastare il fumo e incentivare la salute pubblica oppure aumentando le tasse sul gioco d'azzardo che sappiamo essere già una manna per i governi, i quali fanno finta di volerlo contrastare con una mano e con l' altra concedono alle società di gioco sempre nuove modalità per spremere il 99.5%dei giocatori....

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17 ore fa, viganò dice:

La logica è che mischiare la questione di una o più PP.AA. che non rispondono alle domande dei cittadini e degli inventari di cui non si sa nulla (anche a fronte di un'Interrogazione parlamentare!!!!) con il risentimento delle persone che potrebbero vedere sminuito il valore della propria raccolta significa confondere un problema che riguarda la collettività in generale e tutto il mercato numismatico più attento con una questione prettamente privata, che non ha alcuna rilevanza perché il fatto di comprare una moneta a 100 e dopo qualche anno sapere che vale 70 fa parte - come dicevo - dei fatti della vita: una volta si vince e una si perde... 

Il DM del 1992 prevedeva l'inventario delle monete in giacenza e la graduale immissione nel mercato delle monete inventariate non aventi un particolare interesse? Si o No? Siccome la risposta è SI, si dovrebbe procedere senza nascondersi dietro al fatto che qualcuno potrebbe lamentarsi del fatto che la propria raccolta è calata di valore.

Spero di essere stato più chiaro e, nel caso, resto a disposizione per ogni altra spiegazione.

La mia voleva essere una battuta per sdrammatizzare una situazione che non puo’ non essere vista come paradossale ed emblematica dell’inefficienza dello Stato. Se abbiamo un DM del 1992 cui - apparentemente- non è stata data applicazione ( con tutti i funzionari che il Ministero dell’Economia ha non credo richieda anni la classificazione pubblicazione di un insieme di monete che non e’ certo infinito e che non richiede sforzi particolare di classificazione) e’ forse piu’ una mancanza di volontà da parte dello stesso ( o attenzione?) a non dare seguito alle precise disposizioni. 

da collezionista ( non colleziono il Regno) stavo simpatizzando con gli appassionati del Regno se un domani arrivare all’immissione sul mercato di tale materiale. Ma forse prima sarebbe piu’ importante almeno sapere esattamente di cosa si tratta rima che la fantasia - sfrenata - dei collezionisti inizi a costruire castelli che poi probabilmente non esistono. 

aprezzo la precisazione ma - siamo su un forum - e anche un po’ di ironia non fa male a volte ?

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@numa numa

Sono d'accordo sulla ironia ma, mi creda, quando rileggo la storia della "nota 56" mi passa la voglia di sorridere...

Il 31/1/2020 alle 06:41, numa numa dice:

Ma forse prima sarebbe piu’ importante almeno sapere esattamente di cosa si tratta rima che la fantasia - sfrenata - dei collezionisti inizi a costruire castelli che poi probabilmente non esistono. 

Sono d'accordo anche su questo poiché è fuor di dubbio che la cosa più importante sarebbe conoscere l'inventario al fine di poterlo studiare e poter tutelare al meglio l'interesse pubblico alla conservazione e alla migliore allocazione possibile dei beni: ma ciò che a noi pare ovvio a quanto pare non lo è nelle sedi deputate ad agire.

Quanto ai Collezionisti mi consenta di essere antipatico: tolti pochi interessati, la gran parte degli appassionati ignora totalmente la questione (preferendo dei meri esercizi intellettuali sul quarto di punto di conservazione in più o in meno) oppure la conosce ma finge di non saperne nulla sperando che vada nel dimenticatoio senza turbare troppo lo stato attuale delle cose. Considero questi atteggiamenti frutto di ignoranza (intesa come non conoscenza frutto di scarso interesse e di scarso aggiornamento) e/o di egoismo e, pertanto, non li condivido.  

Vuole un esempio: non ho mai visto o letto NIP o SNI "stracciarsi le vesti" su di una questione come quella in parola con un potenziale d'interesse elevatissimo. Come sempre, ben lieto di essere smentito...

Modificato da viganò
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Il 1/2/2020 alle 13:02, viganò dice:

@numa numa

Sono d'accordo sulla ironia ma, mi creda, quando rileggo la storia della "nota 56" mi passa la voglia di sorridere...

Sono d'accordo anche su questo poiché è fuor di dubbio che la cosa più importante sarebbe conoscere l'inventario al fine di poterlo studiare e poter tutelare al meglio l'interesse pubblico alla conservazione e alla migliore allocazione possibile dei beni: ma ciò che a noi pare ovvio a quanto pare non lo è nelle sedi deputate ad agire.

Quanto ai Collezionisti mi consenta di essere antipatico: tolti pochi interessati, la gran parte degli appassionati ignora totalmente la questione (preferendo dei meri esercizi intellettuali sul quarto di punto di conservazione in più o in meno) oppure la conosce ma finge di non saperne nulla sperando che vada nel dimenticatoio senza turbare troppo lo stato attuale delle cose. Considero questi atteggiamenti frutto di ignoranza (intesa come non conoscenza frutto di scarso interesse e di scarso aggiornamento) e/o di egoismo e, pertanto, non li condivido.  

Vuole un esempio: non ho mai visto o letto NIP o SNI "stracciarsi le vesti" su di una questione come quella in parola con un potenziale d'interesse elevatissimo. Come sempre, ben lieto di essere smentito...

Vero la SNI e la NIP o anche la NIA ( se ancora attiva) dovrebbero avere maggiormente a cuore questioni com questa giacenza di monete presso lo Stato e spingere per avere - almeno - una comunicazione piu’ diretta e trasparente al riguardo. Tra l’altro cio’ rientrerebbe pienamente nelle loro prerogative di occuparsi delle vicende numismatiche ( del Paese) e anche nell’ambito di un sano rapporto dialettico con le Istituzioni su temi numismatici di interesse nazionale.  

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Il 27/1/2020 alle 18:20, Devant81 dice:

 

Il collezionista generalmente nn compra per rivendere, ma neanche vuole vedere diminuire il valore di ciò che ha comprato con fatica. Ci vuole tanto a capirlo? Per quanto riguarda la fusione, la mia era una provocazione rivolta proprio a te che ti poni come Robin Hood in tono polemico e senza rispetto. Passo e chiudo !

In pochi collezionano per rivendere, anzi nel mio modo di pensare alla numismatica il secondo verbo esclude necessariamente il primo. Detto ciò sostengo solamente che chi ha fatto quel tipo di collezione lo abbia fatto per amore della numismatica o meno si trova ad avere impiegato somme importanti....senza necessarie speculazioni che vedresti solo tu. Ti sei rivolto alcuni post sopra in toni nn proprio simpatici. Ovviamente nn penso veramente che andrebbero fuse, ma catalogate e messe in un museo soprattutto i pezzi più importanti. Questa soluzione in un paese come il nostro dove ci sono scantinati di musei pieni di opere d'arte è quasi utopico....per questo restano dove sono.

Che i miei toni non siano stati l'ideale è indubbio, così come il fatto che a nessuno farebbe piacere comprare un qualsiasi bene a 10 per poi scoprire dopo relativamente poco tempo che avrebbe potuto averlo per 7 o 5. Credo però che, di rimando, tu non ti sia reso perfettamente conto della tua di affermazione: anche se non in modo esplicito, hai di fatto dichiarato che per te quelle monete non dovrebbero essere immesse nel mercato; non fuse, d'accordo, magari esposte, ma comunque non vendute, per non farne crollare il prezzo. Di conseguenza, questo significa che, sempre per te, tali monete, oggi rare perché in buona parte invendute all'epoca, dovrebbero continuare ad avere alte quotazioni e restare appannaggio di "pochi", dal portafoglio largo, anziché poter essere collezionate e fare la gioia di molte più persone con sacrifici ben più piccoli. E questo per non scontentare i commercianti che ne hanno in vetrina ed i collezionisti benestanti che le hanno nell'album. Ti sembra una posizione rispettosa nei confronti di chi quelle monete difficilmente potrà mai permettersele? Forse queste persone che le possiedono non erano a conoscenza, quando le hanno acquistate, del fatto che manca all'appello buona parte della tiratura e che questa potrebbe saltare fuori? E non hai pensato che, fra queste giacenze, giusto per fare un esempio, potrebbero esserci anche migliaia di scudi del 1914, fra le monete più belle e ricercate? "Eh, ma c'è chi l'ha pagata 8000 euro". E certo. Tuteliamo loro, mica possiamo scontentarli per fare felice il resto della platea dei collezionisti. Bada bene, non intendo criticarti personalmente o fare una crociata contro di te, ma mi riferisco in generale a tutti coloro che si sono espressi contro la vendita di tali giacenze: vi invito tutti a riflettere sulla tristezza dei vostri auspici, magari anche paragonandoli con altri settori collezionistici. Li immaginate? Si scopre l'esistenza di grandi giacenze intonse di francobolli rarissimi, o numeri uno di fumetti storici, di cui si conoscono oggi solo pochi esemplari, ovviamente sognati da montagne di appassionati. E un bel gruppo di collezionisti che commentano la notizia così: "Spero non vengano vendute ma conservate o esposte tutte! Non pensate a chi ha investito grandi cifre?" Ve li immaginereste? E che idea avreste di loro?

Modificato da Mr. Coin
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7 ore fa, numa numa dice:

Vero la SNI e la NIP o anche la NIA ( se ancora attiva) dovrebbero avere maggiormente a cuore questioni com questa giacenza di monete presso lo Stato e spingere per avere - almeno - una comunicazione piu’ diretta e trasparente al riguardo. Tra l’altro cio’ rientrerebbe pienamente nelle loro prerogative di occuparsi delle vicende numismatiche ( del Paese) e anche nell’ambito di un sano rapporto dialettico con le Istituzioni su temi numismatici di interesse nazionale.  

Concordo pienamente.

Certo è il fatto che il silenzio di NIP e SNI protrattosi per tutti questi anni non fa alle stesse grande onore … questo sempre per essere onesti anche a costo di risultare magari antipatico … 

Sarebbe magari interessante leggere qualche commento dei tanti Soci NIP e SNI che frequentano il Forum: vediamo chi si prende l'onore di essere il primo… :)

 

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29 minuti fa, viganò dice:

Concordo pienamente.

Certo è il fatto che il silenzio di NIP e SNI protrattosi per tutti questi anni non fa alle stesse grande onore … questo sempre per essere onesti anche a costo di risultare magari antipatico … 

Sarebbe magari interessante leggere qualche commento dei tanti Soci NIP e SNI che frequentano il Forum: vediamo chi si prende l'onore di essere il primo… :)

 

Forse  non hanno tanto interesse che queste monete tornino alla luce, in quanto molto probabilmente, e SE  verranno vendute lo farà lo stato, e il commercio numismatico ne beneficerebbe poco o nulla.

Saluti

TIBERIVS

 

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@TIBERIVS

Torniamo al punto di partenza: nessuno ha interesse a far emergere la questione per "ragioni di bottega" che nulla hanno a che vedere con la Cultura, la Storia e tutte quelle belle parole alle quali tanti s'inchinano.

Capiamoci bene, le "ragioni di bottega" hanno la loro ragione d'essere per ognuno di noi ma se diventano totalizzanti allora diventano un problema: come fa una SNI, ad esempio, a non battere ciglio sulla questione? Boh…

Modificato da viganò
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Per dimostrare l’interesse per il tema e per la collettività e il mettersi a disposizione degli appassionati sappiate che il Gazzettino di Quelli del Cordusio e’ disponibile a pubblicare una nota o un articolo esplicativo che illustri e ricordi i fatti.

 

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Il 4/2/2020 alle 13:31, viganò dice:

@TIBERIVS

Torniamo al punto di partenza: nessuno ha interesse a far emergere la questione per "ragioni di bottega" che nulla hanno a che vedere con la Cultura, la Storia e tutte quelle belle parole alle quali tanti s'inchinano.

Capiamoci bene, le "ragioni di bottega" hanno la loro ragione d'essere per ognuno di noi ma se diventano totalizzanti allora diventano un problema: come fa una SNI, ad esempio, a non battere ciglio sulla questione? Boh…

Secondo me la SNI non e’ neanche troppo informata - preferendo astenersi da certe questioni - per prendere posizione. 

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