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Unità d'Italia


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Oramai le iniziative per le celebrazioni del 150° dell'Unità d'Italia sono in pieno svolgimento. E proprio oggi ricorre una delle date più rimarchevoli. Era infatti il 26 ottobre 1860 quando Garbaldi e Vittorio Emanuele II si incontrano nel famoso "incontro di Teano". In realtà l'episodio saliente della nostra Unità avviene in località Taverna Catena, tra i comuni di Teano, Calvi e e Caianello. Ancora oggi infatti i vari comuni rivendicano l'appartenenza dell'incontro al proprio territorio.

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È un vero peccato che un anniversario tanto importante per tutto il nostro Paese, passi quasi completamente ignorato dalle istituzioni. Anche la moneta da due euro dedicata a Cavour risulta quasi insignificante...

Mi piacerebbe, ma rimarrà solo un'utopia, se l'anno prossimo venisse coniato un due euro dedicato esclusivamente all'unità e che magari coniassero un 5 euro in argento per la circolazione interna, così come avviene in altri Paesi...

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È un vero peccato che un anniversario tanto importante per tutto il nostro Paese, passi quasi completamente ignorato dalle istituzioni. Anche la moneta da due euro dedicata a Cavour risulta quasi insignificante...

E' importante per chi crede che l'unità italiana sia anche un valore morale. Per fortuna in tanti hanno smesso di credere a questa assurda tesi da libro Cuore. E allora, per evitare inutili polemiche, è sicuramente preferibile che certe date non vengano celebrate.

Certo, se l'Italia si limitasse a porsi come "stato" e non anche come "nazione", le cose cambierebbero. I due concetti infatti sono profondamente distinti, ma la retorica risorgimentale e post-risorgimentale continua a volerli tenere uniti, con conseguenze spesso grottesche.

Modificato da Simone79
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È un vero peccato che un anniversario tanto importante per tutto il nostro Paese, passi quasi completamente ignorato dalle istituzioni. Anche la moneta da due euro dedicata a Cavour risulta quasi insignificante...

E' importante per chi crede che l'unità italiana sia anche un valore morale. Per fortuna in tanti hanno smesso di credere a questa assurda tesi da libro Cuore. E allora, per evitare inutili polemiche, è sicuramente preferibile che certe date non vengano celebrate.

Certo, se l'Italia si limitasse a porsi come "stato" e non anche come "nazione", le cose cambierebbero. I due concetti infatti sono profondamente distinti, ma la retorica risorgimentale e post-risorgimentale continua a volerli tenere uniti, con conseguenze spesso grottesche.

L'"assurda tesi da libro Cuore" è qualcosa in cui molti hanno creduto in assoluta buona fede, per cui si sono persino fatti ammazzare, e in cui molti credono ancora, legittimamente come legittimamente tu credi il contrario. Se tu avessi almeno la cortesia di esprimere le tue opinioni extranumismatiche ricordandoti che sono rivolte ad altre persone che meritano quanto meno il tuo rispetto sarebbe meglio per tutti. Ma mi pare che te lo abbiano già spiegato.

Modificato da Paleologo
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E' la seconda discussione dove Simone79 viene "richiamato" ed additato per delle frasi, a mio modesto parere, non offensive nè lesive per alcuno, espresse in toni assolutamente non polemici, prive di ogni richiamo religioso e/o politico, prive di toni volgari e, tuttalpiù, "condite" con termini coloriti tipo "infami e massoni" che ricordano più la citazione di un manoscritto che le idee del redattore del messaggio!

Ad esempio, nella discussione in Monete Pontificie non mi pare abbia esternato idee particolarmente malsane nè che sia andato particolarmente fuori tema: ultimo scudo coniato prima della caduta dello S.P, richiami alla breccia di porta Pia, annessione del territorio allo stato Italiano, deposizione del pontefice etc. etc.

C'è sia il richiamo numismatico (ultimo scudo di un Papa) che storico (tutto il resto)......."infami" ??? una sola parola azzera tutti i concetti e scalda gli animi?

Prendiamo ad esempio questa discussione....personalmente non mi interessa più di tanto del 150° dell' unità di Italia, che lo festeggino o meno poco mi importa....l'Italia è un casino e l'ultimo dei ns. pensieri dovrebbe essere festeggiare, ma, per contro, non mi sento offeso se qualcuno si sente di esaltare questa ricorrenza, di parlarne o altro.....mi limito a rispettare la libertà di parola, di pensiero e di opinione di ciascuno degli utenti.

Se invece vogliamo che nel forum si parli solo ed unicamente di numismatica iniziamo a chiudere Agorà e tutte le discussioni non attinenti (utenti di Palermo, piuttosto che di Roma, scacchi, ultimo libro letto etc. etc.), a vietare ogni richiamo storico e politico, ogni divagare al di fuori di "SPL", "FDC", "BB" & co chiudendo quindi il 50% delle discussioni presenti in tutti i forum.

Per compensare e per solidarietà un bel 5 stelle (voto utente) a Simone79.....se sei a 3 arrabbiati con quello che ha votato 1 !!! :lol: :lol: :lol:

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Staff

E' la seconda discussione dove Simone79 viene "richiamato" ed additato per delle frasi, a mio modesto parere, non offensive nè lesive per alcuno,

Sono intervenuto a seguito di una segnalazione... evidentemente qualcuno si è sentito offeso.

Per rispetto degli altri utenti, vedendo che nella discussione da te citata si era pacatamente ritornati in tema numismatico, ho risposto via MP allo spunto di riflessione proposto da Simone79... ma vedo che il discorso non si è affatto chiuso.

Se si vuole parlare di storia, bisogna farlo utilizzando delle terminologie consone al contesto in cui ci si trova ma, in questo caso, subentra anche un altro fattore: il rispetto degli altri.

E' una argomento sensibile, le opinioni sono diverse. Non è assolutamente mia intenzione schierarmi da una parte o dall'altra, non è questione di stabilire chi ha torto e chi ha ragione.

Purtroppo, quando si affrontano queste tematiche, l'opinione altrui viene spesso denigrata, non si ha rispetto per la sensibilità degli altri e questo, in termini di regolamento e di civiltà, non è accettabile. In un confronto civile la prima regola da seguire è quella di rispettare, pur non condividendo, l'opinione degli altri.

Ripeto, potete anche non condividere, ma questo non vi autorizza ad offendere la sensibilità di altri utenti. Un'opinione personale può anche basarsi su errate convinzioni, ma un approccio provocatorio di certo non farà cambiare idea a nessuno. Una discussione così impostata non può essere costruttiva, è così difficile da capire?

Su certi temi ci sono opinioni largamente condivise da tutti, su altri no, questa è la realtà dei fatti, che vi piaccia oppure no.

Esprimere un concetto evitando l'utilizzo di certi termini è possibile. Se per alcuni certe terminologie non risultano affatto provocatorie o offensive per altri è esattamente il contrario... questo è un dato di fatto che, in questa realtà, non è possibile ignorare.

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Awards

Sul fatto che questo 150° anniversario sia poco celebrato , non ci piove.

Me è un segno dei tempi; tempi duri che a mio parere ci porteranno a una frattura, forse anche politica oltre che sociale del nostro Paese.

Non vorrei vedere la divisione dell'Italia, finché sono in vita. Per me rimane un valore, anche se non siamo ancora un popolo, sono di più le cose che ci uniscono, che quelle che ci dividono.

In ultimo, ma non meno importante, per chi ha svolto il servizio militare, come me, ha giurato fedeltà alla Repubblica Italiana (io l'ho fatto due volte, da allievo e da ufficiale dell'esercito).

Per me quei giuramenti sono ancora validi.

saluti a tutti

Modificato da Saturno
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Noi siamo una storia senza lieto fine,questo è il punto.Le divisioni sono tra gli italiani perchè in questi 150 anni le cose sono andate come tutti sappiamo e tutti incolpano tutti...un cul-de-sac.

Abbiamo cominciato col piede sbagliato.Qualcuno voleva fare gli italiani ma avrebbe fatto meglio a fare la classe politica e dirigente dell'Italia,in primis.Lo scandalo della Banca Romana risale a quando l'Italia muoveva i primi passi.Abbiamo cominciato malissimo e dopo 150 anni ci manteniamo su quella falsariga e a Crispi e Giolitti sono dedicate strade,monumenti e fiumi d'inchiostro.

Cosa ne vuoi sperare.

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È un vero peccato che un anniversario tanto importante per tutto il nostro Paese, passi quasi completamente ignorato dalle istituzioni. Anche la moneta da due euro dedicata a Cavour risulta quasi insignificante...

E' importante per chi crede che l'unità italiana sia anche un valore morale. Per fortuna in tanti hanno smesso di credere a questa assurda tesi da libro Cuore. E allora, per evitare inutili polemiche, è sicuramente preferibile che certe date non vengano celebrate.

Certo, se l'Italia si limitasse a porsi come "stato" e non anche come "nazione", le cose cambierebbero. I due concetti infatti sono profondamente distinti, ma la retorica risorgimentale e post-risorgimentale continua a volerli tenere uniti, con conseguenze spesso grottesche.

L'"assurda tesi da libro Cuore" è qualcosa in cui molti hanno creduto in assoluta buona fede, per cui si sono persino fatti ammazzare, e in cui molti credono ancora, legittimamente come legittimamente tu credi il contrario. Se tu avessi almeno la cortesia di esprimere le tue opinioni extranumismatiche ricordandoti che sono rivolte ad altre persone che meritano quanto meno il tuo rispetto sarebbe meglio per tutti. Ma mi pare che te lo abbiano già spiegato.

Ho espresso un'opinione. Sono libero di farlo ? Altrimenti basta dire che su questo argomento si è faziosi e che quindi le opinioni discordanti non sono ammesse e mi metterò il cuore in pace.

E' comunque il caso di ricordare che tante persone (fra cui io) si sentono offese dal tricolore e da tutti gli ideali risorgimentali che esso rappresenta. Anche queste persone meritano rispetto.

Consapevole di questo inevitabile contasto io mi sono limitato a proporre una ricetta per evitare inutili conflitti: evitare le commemorazioni di eventi sul cui giudizio comunque non ci sarà mai accordo.

Io non chiedo che venga commemorata la Battaglia di Mentana, allo stesso modo vorrei che la controparte si astenesse dal domandare l'emissione di una moneta in ricordo dell'incontro di Teano o di altri simili eventi.

In base a quale strano principio (non fazioso) io non posso essere libero di esprimere le mie idee perchè altrimenti offenderei chi crede nei valori dell'Unità d'Italia, mentre invece chi crede negli ideali risorgimentali può tranquillamente reclamare la commemorazione di eventi che offendono i tanti che sull'unità d'Italia la pensano diversamente ?

Inoltre vorrei ricordare che non ci sono solo i morti per la causa dell'unificazione italiana, visto che bisogna tenere presenti anche di tutti quelli che si sono sacrificati per la causa opposta, a cominciare dagli zuavi pontifici e dai soldati dell'esercito borbonico che a Gaeta e a Civitella del Tronto resistettero fino all'ultimo all'invasore, per non parlare poi di tutti gli altri che che combatterono, a costo della vita, contro coloro che professavano gli ideali risorgimentali.

Modificato da Simone79
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Buona sera a tutti.

Al di la delle "modalità espressive" utilizzate da Simone79, che taluno può aver considerato eccessivamente veementii, è innegabile che la ricorrenza che ci accingiamo a commemorare non susciti nel Paese grandi entusiasmi.

Ma ciò non è affatto sorprendente se si guarda, non alla particolarità dell'evento da celebrarsi, ma alla quotidianità della vita di tutti i giorni, nella quale i simboli della "Patria" e del "Popolo italiano" sono pressochè assenti ed estranei alla gente comune.

Basta recarsi all'estero per vedere come i simboli nazionali siano diffusi e rispettati; a partire dalle curatissime bandiere, che sventolano in tutti gli uffici pubblici, mentre da noi sono spesso sdrucite e a brandelli (quando addirittura sono assenti).

E' inutile negarlo; dopo 150 anni non siamo ancora un popolo nè possiamo dire di condividere un unico sentimento nazionale.

E gli interventi di Simone79 sono un chiaro e schietto indizio di tale disaffezione.

I giuramenti di fedeltà alla Repubblica a cui molti di noi sono stati sottoposti (peraltro in gran parte obbligatori), i sacrifici dei nostri genitori e nonni nelle 2 guerre mondiali dello scorso secolo, non sono stati evidentemente sufficienti a cementare quell'ideale di unità che dovremo celebrare il prossimo anno.

Tutto ciò è certamente spiacevole ma, fuori dalle ipocrisie celebrative e dai convenevoli di rito, è l'amara realtà che dobbiamo constatare tristemente tutti i giorni.

Saluti.

Michele

Modificato da bizerba62
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E' la seconda discussione dove Simone79 viene "richiamato" ed additato per delle frasi, a mio modesto parere, non offensive nè lesive per alcuno,

Sono intervenuto a seguito di una segnalazione... evidentemente qualcuno si è sentito offeso.

E se io invece ti avessi segnalato la discussione per il motivo opposto, ossia perchè mi sento offeso dalla richiesta di coniazione di un 5 euro d'argento per commemorare l'unità d'Italia, tu saresti intervenuto lo stesso ?

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Noi siamo una storia senza lieto fine,questo è il punto.Le divisioni sono tra gli italiani perchè in questi 150 anni le cose sono andate come tutti sappiamo e tutti incolpano tutti...un cul-de-sac.

Abbiamo cominciato col piede sbagliato.Qualcuno voleva fare gli italiani ma avrebbe fatto meglio a fare la classe politica e dirigente dell'Italia,in primis.Lo scandalo della Banca Romana risale a quando l'Italia muoveva i primi passi.Abbiamo cominciato malissimo e dopo 150 anni ci manteniamo su quella falsariga e a Crispi e Giolitti sono dedicate strade,monumenti e fiumi d'inchiostro.

Cosa ne vuoi sperare.

Non è un problema di aver cominciato male. Semplicemente certi matrimoni forzati non devono avvenire.

I "patrioti" risorgimentali dicevano che bisognava fare l'Italia perchè esistevano già gli italiani.

L'Italia venne fatta e subito dopo si disse che bisognava ancora fare gli italiani.

Ma allora era tutto una presa in giro.

Il vero problema è che si è fatta confusione fra i concetti di nazione e di stato.

L'Italia è uno stato plurinazionale, ossia composto da più nazioni.

Più nazioni possono anche costituire un unico stato, a patto che lo si voglia, perchè i matrimoni richiedono il consenso di tutte le parti in causa.

In Italia invece è successo qualcosa di assurdo. Si è tentato di creare un'identità nazionale fittizia e di conseguenza si è cercato di portare le popolazioni ad aderire a questi ideali (anche a costo di imporre dei giuramenti obbligatori). E' chiaro però che a lungo andare tutto ciò non può reggere. In Sardegna e in Sud Tirolo si è arrivati all'assurdo di italianizzare i toponimi e di vietare l'utilizzo in ambito ufficiale delle lingue nazionali di quelle gente (l'uso del tedesco in Sud Tirolo venne concesso solo per porre fine al terrorismo sudtirolese).

Ma dove vogliamo andare ?

In Gran Bretagna esistono quattro nazionali di calcio, e nessun inglese si scandalizza se gli scozzesi hanno una propria rappresentativa. In Italia invece una cosa simile verrebbe vista come un'attentato ai "sacri valori dell'unità italiana".

E questo per limitarsi allo sport. Pensiamo a cosa succede quando si ha a che fare con questioni più serie.

Sapete qual è la differenza ? Che la Gran Bretagna non ha alcun problema a definirsi stato plurinazionale, mentre in Italia questo non è possibile perchè dopo 150 anni ancora si deve continuare con la solita ridicola finzione.

Modificato da Simone79
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Proprio non vuoi a capire che non è il cosa ma è il come.

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Proprio non vuoi a capire che non è il cosa ma è il come.

Sei tu che pretendi di farmi credere che il problema è il come, quando invece sai benissimo che è il cosa.

Colgo l'occasione per ringraziare wuby2007 per l'onestà intellettuale mostrata su questa faccenda.

Modificato da Simone79
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Ok, mi sembra evidente che questa discussione non va da nessuna parte. Siamo in un forum di numismatica, nel regolamento sta scritto che gli argomenti potenzialmente conflittuali di argomento non numismatico vanno evitati. Vi ricordo che di luoghi virtuali su cui polemizzare su questo e su altri argomenti ce ne sono a disposizione un numero a piacere e chiudo.

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