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Divo Vespasiano


gpittini

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DE GREGE EPICURI

Questo denario DIVO VESPASIANO è stato coniato da Tito dopo la morte del padre. Al D: DIVUS AUGUSTUS VESPASIANUS, in senso antiorario. Al R scudo centrale con SC, fra due capricorni che balzano in direzioni opposte, purtroppo abrasi..quasi limati nella parte superiore. Il peso è di solo 2,8 g. La moneta suggerisce diverse riflessioni, alle quali mi riesce difficile dare risposte soddisfacenti:

1) Perchè su alcuni denari imperiali ricompare la SC?

2)C'è qualche particolare rapporto fra i Flavi ed il capricorno, sicuramente molto apprezzato da Augusto?

3)C'è uno speciale motivo per cui, proprio con Vespasiano e Tito, è ritornata in auge la legenda anti-oraria, che era stata utilizzata in parte da Augusto e poi, qua e là, solo nella monetazione provinciale da Augusto a Nerone?

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Modificato da gpittini
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Salve. Per quanto riguarda i capricorni, c'è un motivo. Vespasiano aveva posto fine all'epoca dei quattro imperatori e aveva riportato la pace e la proseperità all'Impero. La stessa pace che Augusto riportò dopo il periodo delle guerre civili. Infatti, Augusto, pur essendo del segno zodiacale della bilancia, scelse come proprio segno il capricorno perchè era simbolo di pace riportata e prosperità: il simbolo adatto, quindi, per un imperio appena restaurato. Tralasciando le parti mitologiche che riguardano questa figura, nonchè costellazione e simbolo zodiacale (poichè questi aspetti sono ben documentati anche sul web), mi riferirò alla moneta che hai postato. Essendo morto un imperatore come Vespasiano che aveva appunto, come già ho detto, riportato la pace a Roma e nell'Impero ponendo termine all'epoca tumultuosa seguita alla morte di Nerone, e salito al trono il suo primogenito Tito, questi volle ricordare come suo padre aveva operato seguendo il modello augusteo per riportare Roma ai suoi antichi e prosperi splendori. E quale segno migliore per questo scopo se non lo stesso che usò Augusto per comunicare la medesima cosa? Infatti in mezzo ai due capricorni appare un globo che è una tipica allusione all'Impero di Roma nella sua totalità, sormontato da uno scudo (clipeus) con le insegne del Senato (non dimentichiamo che era un organo ancora del tutto funzionante e che aveva molta importanza nell'elezione di nuovi imperatori e accattivarsi il suo favore facilitava l'ascesa al potere) che sta simbolicamente a proteggere i domini di Roma in quanto lo scudo è per antonomasia un' arma di difesa e non di offesa. Quindi, lo scudo non significa altro che l'uso delle forze militari per ripristinare la pace e l'ordine, cioè ciò che fece Vespasiano che, come è risaputo, era generale in Oriente, e difendere questi frutti sempre colle armi. Infine il capricorno non è altro che il risultato finale della politica di Vespasiano che ha saputo rimettere insieme i pezzi di un Impero che si era notevolmete intristito dopo la morte di Nerone, riconducendolo alle tanto sperate pace e prosperità. Era inoltre un segnale che il nuovo imperatore voleva mandare: cioè sarebbe stato in grado di eguagliare il suo predecessore nel mantere e arricchire, se possibile, quella prosperità ottenuta con tanta fatica.

Modificato da Caio Ottavio
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DE GREGE EPICURI

Ti ringrazio per l'intervento, e sui capricorni mi sembra del tutto convincente. Sulla SC mi restano dei dubbi, perchè non si tratta di un generico omaggio al Senato (che poteva essere espresso con: Senatus Claritas, Senatus Auctoritas...): qui c'è proprio la SC di SENATUS CONSULTO, "per decisione del Senato". E qual è la decisione del Senato? Non credo la coniazione della moneta, dato che sull'argento il Senato non interferiva. Potrebbe forse riferirsi proprio alla divinizzazione di Vespasiano, decretata sicuramente dal Senato.

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Sì, può darsi si tratti della decisione di divinizzazione, perchè anche io escludo che abbia a che fare con la coniazione della moneta, dato che l'oro e l'argento non erano sotto la giurisdizione del Senato, bensì erano sotto il diretto controllo dell'Imperatore. Non escluderei, però, neanche la dicitura "Senatus Claritas" di cui SC, in questo caso, potrebbe esserne l'abbreviazione.

Modificato da Caio Ottavio
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D'accordissimo con Caio Ottavio, mi sembra che tutti i denari coniati da Tito per celebrare la divinizzazione del padre facciano riferimento al Senatus Consultum.

Come ad esempio questo denario (RIC 361 nuova edizione 60 vecchia edizione) che presenta al rovescio una quadriga il cui cocchio ha la forma di un tempio.

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Un bell'esemplare di grande fascino, FlaviusDomitianus, complimenti! Forse quello sul cocchio in realtà è un sarcofago con coperchio a doppio spiovente, trasportato sulla vettura probabilmente durante una processione funebre. Ciò è supportato anche dalla presenza di festoni, visibili immediatamente sopra la ruota del veicolo e dagli apprezzabili bassorilievi che si intravedono sulle pareti del sarcofago. In particolare la figura stante effigiata sulla lastra frontale dell'avello farebbe pensare ad una rappresentazione di Giove in piedi con uno scettro che regge una patera,nell'atto di sacrificare su di un altare, una tematica trattata sui R/ di denari sia di Vespasiano che di Tito. Mi accingo, quindi, a mostrarvi questi esemplari tratti dal web con la figura di Giove con scettro e patera.

Modificato da Caio Ottavio
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Esemplare di Vespasiano (riporto la descrizione così come l'ho trovata su CoinArchives):"Vespasian. 69-79 AD. Denarius, 3.60g. (6h). Rome, 76 AD. Obv: IMP CAESAR - VESPASIANVS AVG Head laureate right. Rx: IOVIS - CVSTOS Jupiter standing facing, sacrificing from patera over altar and holding scepter. RIC 849 (C3). BM 276. Paris 249. Cohen 222 (2 Fr.). Wonderful, nearly sculptural high relief portrait."

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Esemplare di Tito sempre da CoinArchives:"Titus 79-81;Denarius (3,34g), Roma 76 n.Chr. Av.: T CAESAR IMP VESPASIANVS, Kopf mit Lorbeerkranz n.r. Rv.: IOVI - CVSTOS, Iuppiter Custos mit Patera und Szepter v.v., zu Füßen Altar. RIC 211, RIC² 874, RSC 106. s.sch."

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Complimenti per l'acuta analisi, la tua descrizione mi sembra più precisa di quella del R.I.C.!

Personalmente, pur avendo un esemplare del denario di Vespasiano che hai postato, non avevo fatto caso all'affinità tra la raffigurazione di Giove ed il rilievo visibile sul fronte del sarcofago.

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