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IGNORED

CONCORSO " LA PIU' BELLA 2013 "


dabbene

Risposte migliori

Categoria : monete contemporanee in argento (dal 1800 a Oggi)


Autorità emittente : SUD AFRICA


Anno : 1958


Valore Nominale : 1 SHILLING


Peso : 5,66 gr.


Diametro : 23,6 mm.


Metallo : Argento 0,5



Descrizione del dritto : TESTA LAURETA DELLA REGINA ELISABETTA II°



Descrizione del rovescio : FIGURA FEMMINILE SU GRANDE ANCORA SOLE NEL CAMPO


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Modificato da scacchi
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Awards

Categoria: Monete moderne


Autorità emittente: Carlo Emanuele I di Savoia, Ducato di Savoia


Valore nominale: Cavallotto (I tipo)


Peso: 2,71 g.


Diametro: 23 mm,


Metallo: Mistura


Descrizione del dritto: CAR(OLVS) EM(MANVEL) D(EI) G(RATIA) DVX SABAVD(IAE). Scudo sabaudo sormontato da corona di cinque fioroni, entro cordoncino liscio


Descrizione del rovescio: PRINCEPS PED(EMONTIS) 1587. Cavallo retrospiciente rivolto a destra. All'esergo tra due punti, l'indicazione della zecca (N).


Descrizione del taglio: Liscio


Catalogazione: Sim. 64/3 MIR 656 c


Provenienza: Ex InAsta


Note storiche e numismatiche: Battuto a Nizza nel 1587, venne prescritto con l'ordinanza del 15 giugno 1587 al taglio di 82 pz al marco al titolo di denari 3,1, correva per il valore di 3 grossi di Piemonte.



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@@Parpajola bello complimenti ... Queste monete mi piacciono moltissimo e trovo che abbiano un importanza storica come poche ...

Grazie @@matteo95, si monete importanti e con un fascino incredibile, nel male e nel bene, legate a eventi storici di grande importanza nel mondo intero ( circolavano da occidente a oriente ) e leggendariamente famose nel periodo della pirateria............

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Autorità emittente: Zecca di Firenze

Valore nominale : Pezza della rosa

Peso : Gr. 25.961

Diametro : mm 43,05

Taglio :Liscio

Riferimenti :C.N.I. 102 - MIR 66/13

D/ COSMVS. III. D. G. M. DVX. ETRVRIAE. Stemma poligonale in cartella ad intagli e volute, sormontato da corona con giglio in mezzo.

In esergo data 1718

R/ GRATIA OBVIA VLTIO QUAESITA (la benevolenza è spontanea la punizione è ricercata) Due piante di rose fiorite,intrecciate. In esergo + LIBVRNI +

Note bibliografiche da " IL LINGUAGGIO DELLE MONETE" di Mario Traina

Moneta coniata a Firenze, Livorno non ebbe mai zecca.

Con questa impresa ( il motto venne ideato dal bibliotecario del granduca Francesco Rondinelli), Ferdinado II lanciò un messaggio ai suoi nemici: come la rosa,nonostante la sua grazia e bellezza (GRATIA OBVIA), ha le spine che la proteggono contro chi vuole rovinarla (VLTIO QVAESITA) cosi il granduca,pur essendo di animo buono,non avrebbe esitato a rintuzzare qualsiasi offesa( Galeotti 1930,P243) Altri con minor fondamento riferiscono il motto a Livorno.

Note personali: quando la osservo da vicino,e toccandala delicatamente con mano, trasmette un energia indescrivibile.

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Complimenti per la bella moneta, rappresentante un periodo storico importante della mia città. :)

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Categoria : monete medievali


Autorità emittente : Barnabò Visconti Signore di Milano


Anno : 1378 - 1385


Valore Nominale : Pegione o Grosso da 1 1/2 Soldi


Peso : 2,47 gr.


Diametro : 25 mm.


Metallo : Argento



Descrizione del dritto : Elmo e cimiero con drago che tiene fanciullo tra le fauci + DOMIN BNABOS



Descrizione del rovescio : Biscia con fanciullo tra le fauci + DOMIN MEDIOLI



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  • Autorità emittente: Vittorio Emanuele III - Regno d'Italia
  • Valore nominale: 100 lire 1912 serie "Aratrice"
  • Peso: gr 32.25
  • Diametro: 35
  • Metallo: oro 900/1000
  • Descrizione del dritto: Vittorio Emanuele III - Semibusto a sinistra in uniforme
  • Descrizione del rovescio: L'Italia agricola con aratro
  • Descrizione del taglio: rigato
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Modificato da renato
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- Categoria: Monete Medioevali dal 700 al 1500
- Autorita' Emittente: Repubblica di siena (1180 - 1390 ca)
- Valore nominale: Grosso Primitivo o Grosso da 12 Soldi
- Peso: 1,85 Gr
- Diametro: 19 Mm
- Metallo: Argento
- Descrizione del D/: . SENA VETUS (E tonda ed S coricata), nel campo Grande :S: di forma Arcaica entro cerchio liscato
- Descrizione del V/: + Alfa et ω , nel campo croce patente entro cerchio liscato.
- Descrizione del taglio: --
- Catalogazione: M.I.R Toscana Zecche Minori n°479.
- Note storiche / Numismatiche: Grosso Primitivo o Grosso da 12 Denari, questo esemplare e' classificato come della III° serie su V° esistenti per questa moneta. Si differenzia dalle altre serie per la :S: ben centrata nel campo del D/, per i globetti che accostano la :S: nel campo piu' piccoli e ben disposti alle estremita' e perche' la lettera ''A'' ha un cappello leggermente arrotondato che ricorda una mezza luna.
'' ... Il Grosso Senese compare per la prima volta in un documento del 1237 ma la lettura di un pagamento del 1211, espresso in ''denari nuovi piccoli'', fa' presupporre l'esistenza di una moneta Senese piu' pesante, cioe' il grosso, gia' esistente in quel periodo (montagano 2006) ... ''(Cit. Mir)

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- Categoria: Monete Moderne dal 1500 al 1800
- Autorita' Emittente: Battuto nella citta' di Siena, Armetta 88 Capitoli del 15 Giugno 1526
- Valore nominale: Era catalogato nel CNi come parpagliola da 10 quattrini, il Mir la reidentifica come ''Grosso con Lupa'' non e' indicato un nominale.
- Peso: Gr 1,82
- Diametro: Mm 23
- Metallo: Argento
- Descrizione del D/: + SENA . VETVS . CIVITAS . VIRGIN (questo mio esemplare e' una variante con il '' VIRGINI'' finale, nel Mir non e' ancora riportata questa variante per il grosso con lupa) nel campo la lupa a Sinistra con testa retrospiciente allatta gemelli.
- Descrizione del V/: ( Armetta 88 ) . A . ET . ω . PRINCIPIV . ET . FINIS
- Descrizione del taglio: ---
- Catalogazione: M.I.R Toscana Zecche minori n°542
- Note storiche / Numismatiche: La Repubblica di Siena nasce nel 1125, anno in cui viene deposto il vescovo, allora a capo della città e del contado attorno ad essa. Viene eletto un Governo Consolare per governare lo Stato Senese nei suoi primi anni di vita: nel 1125 viene nominato Manco, primo Consul Saenensis. Convenzionalmente viene indicato il 1186 come l'anno del riconoscimento ufficiale del nuovo Stato da parte del Sacro romano Impero, anno in cui l' Imperatore Federico Barbarossa concede la possibilità di battere moneta e di eleggere liberamente i consoli.
I gemelli Senio (o Seno) e Ascanio (o Aschio) erano secondo la leggenda i figli di Remo (fratello di Romolo). La leggenda vuole che i due fratelli siano scappati al di là del Tevere, per sfuggire allo zio, che dopo il fratello avrebbe voluto uccidere anche i nipoti. Inizialmente si sarebbero diretti verso il tempio del dio Giano, recandosi nella zona dell'odierno Gianicolo.

Sarebbero poi fuggiti da Roma e scappati a nord verso l'etruria avrebbero fondato la città di siena portandosi dietro il simbolo della lupa capitolina che per questo motivo rientra anche nello stemma di siena I due fratelli fondarono inizialmente tre fortificazioni sui tre colli che avrebbero poi in seguito formato la città, per potersi difendere dall'assedio di Montorio e Camelio emissari mandati da Roma dallo zio Romolo.

Il nome della città deriverebbe perciò da Senio, mentre il fratello avrebbe dato nome al vicino centro di Asciano.

Spesso facciamo l'errore di credere che sotto la lupa di ''siena'' ci siano Senio ed Ascanio, mentre invece la leggenda parla chiaro, quando fondarono siena portarono con se' lo stemma della lupa capitolina, quella cioe' che ha salvato Romolo e Remo. si, i gemelli sotto la lupa di siena non sono che Romolo e Remo. Ecco una copia della leggenda.

'' Senio e Aschio, i figli di Remo, per sottrarsi all'ira dello zio Romolo, fondatore e primo re di Roma, fuggirono dalla citta natale portandosi dietro il sacrario della lupa, sottratto dal tempio di Apollo. E fu proprio Apollo che favori la fuga di Senio e Aschio, facendo trovare loro, sulla strada verso la Toscana, due splendidi cavalli, uno bianchissimo, l'altro nero come la notte. I fuggiaschi, scampati con l'aiuto divino alla persecuzione di Romolo, giunsero presso it torrente Tressa dove si unirono ai pastori del luogo, costituendo di fatto una prima comunita, Per difendersi poi dagli attacchi delle tribu vicine costruirono sulla cima di un colle un castello - Castel Senio - che fu quindi primo e piu antico nucleo della nuova citta e che corrisponderebbe a quella parte pin elevata di Siena che si chiama Castelvecchio.

Vani furono i tentativi orditi da Romolo per catturare i due fratelli e anche l'invio di due re - Montonio e Camelio - non produsse i risultati sperati. Nella guerra Montonio, assediato, fu costretto ad arrendersi, mentre Aschio venne ferito e Camelio firmb la pace accontentandosi di vivere per it momento nel castello di Senio, anche se la leggenda vuole proprio Camelio fondatore del castello di Camollia.

Si festeggie la fine delle ostilita ordinando grandi sacrifici in onore di Apollo e di Diana su due are vicine: dall'altare dedicato ad Apollo si levo un fumo denso e nero, mentre dall'ara di Diana sfiocce una nuvola bianca. Ecco quindi svelato anche l'arcano della balzana.: prima i due cavalli, adesso le due nuvole di fumo; e questo un segno della volonta celeste, e Siena adotta cosi come insegna la balzana, fiero e glorioso scudo senese, la cui meta superiore e bianca e l'inferiore nera. Non viene dimenticata, ovviamente, nemmeno la lupa con i gemelli, che fu assunta a rappresentare la citta, figlia promogenita di Roma, e non e un caso che proprio per tale simbolo Siena, il cui nome era Saena Julia ''

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Ecco una delle tante statue che si trovano a Siena
Questa l'ho fotografata per piu' motivi; Si troa dentro la contrada de ''La Lupa''; la zona si chiama ''Le lupe'' perche' ci sono due statue uguali che si guardano vegliando sulla contrada e su quella parte delle mura di Siena; ricollegandosi ancora una volta a roma, sotto la statua c'e' la scritta S.P.Q.S anche questa strettamente collegata e ripresa da Roma . ub63.jpg
Ad un recente incontro con degli studiosi a cui ho partecipato ascoltando felice, ho capito che la storia della mia citta' e' molto collegata anche con dei come Apollo e Diana (a cui sono state fatte le offerte e dal quale e' scaturito il fumo nero e bianco diventato stemma della citta'). Una delle divinita' piu' importanti potrebbe essere Stata la Dea Minerva, vergine della sapienza, a Lei era dedicato il tempio che si dice posasse le fondamenta dove ora c'e' il duomo, ed e' lei, che potrebbe aver per la prima volta ispirato la dicitura ''SENA VETUS CIVITAS VIRGINI'' quando ancora il tempio pagano poggiava su Siena. La moneta potrebbe, quindi, essere in via indiretta una forma di ringraziamento, oltre che alla vergine maria, diventata poi testimone di molte altre monete, anche di una dea pagana.
Mi fermo qui' perche' parlerei per ore :)
Modificato da R.E.IN.SENA
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Buon giorno e buona domenica.

Ho aggiornato i dati sia dei grafici che del catalogo, e lo stesso quale periodo si scelga, é un piacere scrollare e vedere tutte quelle meraviglie

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Categoria: Monete contemporanee - Oro

  • Autorità emittente: Regno d’Italia – Vittorio Emanuele III
  • Valore nominale: 100 Lire
  • Peso: 32,25 g
  • Diametro: 35 mm
  • Metallo: Oro 900/000
  • Descrizione del dritto: Testa del re rivolta a sinistra e contornata dalla scritta: VITTORIO EMANUELE III RE D'ITALIA. Nome dell'autore (A. Motti) sotto il collo del re
  • Descrizione del rovescio: Fascio littorio con la scure verso destra sormontata da testa di montone. A sinistra indicazione del valore (LIRE 100) su due righe, a destra, sempre su due righe, OTTOBRE 1922 • e, su una riga sotto, 1923. Alla sinistra della base del fascio il segno di zecca ®
  • Descrizione del taglio: Rigato
  • Note storiche e numismatiche: moneta commemorativa del primo anniversario della marcia su Roma. Emessa con Regio Decreto n. 2267 del 21 ottobre 1923, che ne autorizzò la coniatura di 20.000 pezzi. La moneta, pur possedendo valore legale, fu offerta esclusivamente in vendita a privati dietro pagamento di un corrispettivo superiore al valore nominale (dato che il valore dell’oro contenuto era di gran lunga superiore al valore nominale). Per questa tipologia di moneta si decise di fare uso di un processo di sabbiatura per eliminare i difetti di conio dovuti alle difficoltà con gli alti rilievi.

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Categoria Monete antiche - rame

Autorità emittente CLAUDIVS FLAVIVS IVLIVS CONSTANTIVS GALLVS 351/354 d. C

Valore nominale follis

Peso gm. 2,60

Diametro mm. 18

Metallo rame

Descrizione del diritto busto drappeggiato a dex- a testa nuda .

legenda D.N. CONSTANTIVS IVN. NOB. C.

Descrizione del rovescio soldato elmato a sin- che colpisce con la sua lancia un nemico caduto da cavallo che tende

la mano supplicante , a terra uno scudo.

Descrizione del taglio liscio ma irregolare.

Catalogazione Cohen 14

Provenienza Germania

Note storiche e numismatiche Costanzo Gallo nasce nel 324 o 25 a Massa Marittima ( Veternensis).

Nel 337 alla morte di Costantino scampa alle purghe promosse dai figli

dell'imperatore assieme al cugino Giuliano (l'apostata) e nel 351 viene

nominato Cesare per l'Oriente da Costanzo II, impegnato a risolvere questioni

in altri territori dell'Impero. Nel 354 però viene fatto assassinare a Pola dal

medesimo Costanzo II che riteneva che dopo un inizio di buon governo

fosse diventato un tiranno sanguinario, cosi come ribadisce lo storico contemporaneo

Ammiano Marcellino,

Questa moneta è molto comune,comunque la ritengo apprezzabile per la chiarezza

di lettura dal rovescio. La legenda del medesimo FEL(ICIORVM) TEMP(ORVM)

REPARATIO Il ritorno dei tempi felici, è un chiaro messaggio propagandistico teso

ad evindenziare che gli imperatori costantiniani riuscivano a mantenere anche

grazie all'esercito lo splendore dei secoli precedenti.

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Modificato da romanus
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Siamo oltre le 10.000 letture e mancano ancora più di 15 giorni alla fine....

Proviamoci anche con le banconote, siamo a sette....un peccato non arrivare al quorum....

Tanti hanno partecipato finora, vediamo se riusciamo a lasciare un piccolo segno tutti o quasi, un forum solidale e unito su un Concorso, su una idea e una passione in comune, da chi ha cariche a chi si è iscritto da poco.... sarebbe bello esserci tutti....

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@ Fabione

ciao,

stavo scorrendo il catalogo è ho trovato che sul rovescio della moneta giapponese post 258 c'è :

Ercole nudo, seduto a destra su pila d'armi, ( corazza scudo e elmo ) tiene con la mano destra la clava e nella sinistra due pergamene.

:unknw: :unknw: :unknw: :unknw:

I Giappi sonno un popolo strano, ma pieno di risorse ( ne conosco un paio personalmente e non finscono mai di stupirmi ). Forse a mia insaputa invece che i punzoni c'è veramente Ercole nudo è a me ne è preclusa la visione. :yahoo: :yahoo:

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@@fabione191

Nel catalogo monete medioevali, categoria argento, post 227: è errata la descrizione del dritto e del rovescio (anzichè il bolognino si decrive un tornese.... ).

Inoltre nei riferimenti oltre a Mazza 8 anche CNI 12

Complimenti per il lavoro che fai per il catalogo.

Modificato da legionario
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@ Fabione

ciao,

stavo scorrendo il catalogo è ho trovato che sul rovescio della moneta giapponese post 258 c'è :

Ercole nudo, seduto a destra su pila d'armi, ( corazza scudo e elmo ) tiene con la mano destra la clava e nella sinistra due pergamene.

:unknw: :unknw: :unknw: :unknw:

I Giappi sonno un popolo strano, ma pieno di risorse ( ne conosco un paio personalmente e non finscono mai di stupirmi ). Forse a mia insaputa invece che i punzoni c'è veramente Ercole nudo è a me ne è preclusa la visione. :yahoo: :yahoo:

per quel poco che conosco l'iconografia orientale (fino al XIX sec. almeno), ritengo la cosa altamente improbabile ... :o a meno che abbiano scoperto che anche il Giappone subì influenze ellenistiche come il Gandhara ... ;)

Modificato da ihuru3
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@ Fabione

ciao,

stavo scorrendo il catalogo è ho trovato che sul rovescio della moneta giapponese post 258 c'è :

Ercole nudo, seduto a destra su pila d'armi, ( corazza scudo e elmo ) tiene con la mano destra la clava e nella sinistra due pergamene.

:unknw: :unknw: :unknw: :unknw:

I Giappi sonno un popolo strano, ma pieno di risorse ( ne conosco un paio personalmente e non finscono mai di stupirmi ). Forse a mia insaputa invece che i punzoni c'è veramente Ercole nudo è a me ne è preclusa la visione. :yahoo: :yahoo:

@@fabione191

Nel catalogo monete medioevali, categoria argento, post 227: è errata la descrizione del dritto e del rovescio (anzichè il bolognino si decrive un tornese.... ).

Inoltre nei riferimenti oltre a Mazza 8 anche CNI 12

Complimenti per il lavoro che fai per il catalogo.

Grazie per le segnalazioni viste e corrette chiunque abbia qualcosa da segnalare lo faccia pure, sarò lieto di fare le correzioni.

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Awards

Il 2013 purtroppo mi ha tenuto per la maggior parte del tempo lontano dalla numismatica e di conseguenza dagli acquisti.

Categoria : monete moderne in argento

Autorità emittente : REGNO DI NAPOLI – Carlo VI d'Asburgo, come Imperatore

Anno : 1730

Valore Nominale : 1 CARLINO; 10 GRANA (G X)

Peso : 2,1 gr.

Diametro : 21 mm.

Metallo : Argento

Descrizione del dritto : CAR: VI. D. G. ROM: IMP. Busto laureato dell'imperatore, dietro MP/A, sotto G.

Descrizione del rovescio : . IN HOC SIGNO VINCES . Croce cantonata da raggi, sotto 1730 e G.X

Catalogazione : MIR 328, PR 21

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