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IGNORED

20 lire 1928 ORO PROVA


rickkk

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Ma la cosa tragica è che se ci fosse un altro 8 settembre 1943, tranne le solite eccezioni, accadrebbero le stesse cose che accaddero 65 anni fa.

Purtroppo è così.

Fra l'altro, è giusto ricordare che l'armistizio fu firmato il 3 e reso noto dagli alleati, stante il rifiuto del governo italiano. Come mai questo ritardo? Si stavano organizzando le difese del paese e di Roma in particolare e si voleva prendere tempo? Effettivamente sì: si voleva prendere tempo, ma si è visto quali furono le priorità del governo in quei 5 giorni... organizzare prima le fughe e, nel caso, soltanto dopo le difese.

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Supporter

Il massimo grado italiano era quello di Maresciallo d'Italia.Per la Marina,il corrispondente era quello di Grande Ammiraglio(conferito a Paolo Thaon De Revel).Per la Regia Aeronautica (fondata nel 1923)il grado analogo era quello di Maresciallo dell'Aria (Italo Balbo).Questo grado gli fu conferito dopo le imprese atlantiche;in effetti Balbo,durante la Grande Guerra fu un pluridecorato ufficiale degli alpini.Avevo fatto un distinguo tra i vari Marescialli d'Italia,non concordo con gli altri forumisti sul parere negativo su alcuni Comandanti.Su Badoglio si,ne ho un parere negativo.Cari Amici,dopo Caporetto servirono le palle.Le tirarono fuori i capi ed i gregari e la Nazione tutta, e ne uscimmo fuori.Fu un momento importantissimo,determinante per l'Italia,un momento di eroico sacrificio che va ripensato con ammirazione,rispetto e raccoglimento.Nel 1940-43 non mancarono gli eroismi individuali e collettivi,ma molti alti comandanti non seppero essere all'altezza.La Nazione crollo'...Momenti terribili,ne paghiamo ancora le conseguenze...

Modificato da RobertoRomano
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Nel 1940-43 non mancarono gli eroismi individuali e collettivi,ma molti alti comandanti non seppero essere all'altezza.La Nazione crollo'...Momenti terribili,ne paghiamo ancora le conseguenze...

Quando si dichiara guerra a paesi più forti... se ne pagano le conseguenze sotto 1000 profili.

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Comunque sia , gloria ai nostri valorosissimi eroi che si sono sacrificati per lo sforzo bellico e complimenti per chi si è impossessato di questa bellissima moneta prova non emessa. Io sono in ogni caso molto affezionato e contento della mia in argento, moneta vera, circolata e testimone di un importante momento storico.

Ciao

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Supporter

Una piccola testimonianza familiare sulla moneta "vera"in argento.Tanti ex combattenti la conservarono(anche se aveva un discreto valore di spesa),insieme alle loro medaglie ed ai ricordi del fronte.Fu considerata quasi una ulteriore medaglia al valore,una piccola tesaurizzazione,insomma

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Guest utente3487
Una piccola testimonianza familiare sulla moneta "vera"in argento.Tanti ex combattenti la conservarono(anche se aveva un discreto valore di spesa),insieme alle loro medaglie ed ai ricordi del fronte.Fu considerata quasi una ulteriore medaglia al valore,una piccola tesaurizzazione,insomma

Peccato che circa 600.000 pezzi vennero poi ritirati per essere rifusi....

Qualcuno sa quale era il potere di acquisto di lire 20 nel 1928?

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Una piccola testimonianza familiare sulla moneta "vera"in argento.Tanti ex combattenti la conservarono(anche se aveva un discreto valore di spesa),insieme alle loro medaglie ed ai ricordi del fronte.Fu considerata quasi una ulteriore medaglia al valore,una piccola tesaurizzazione,insomma

Peccato che circa 600.000 pezzi vennero poi ritirati per essere rifusi....

Qualcuno sa quale era il potere di acquisto di lire 20 nel 1928?

Esistono diverse valutazioni del potere d'acquisto, ma di solito fannio riferimento alla svalutazione, piuttosto che al vero rapporto fra valore della moneta e prezzi correnti. poi esistono rapporti fra prezzi e salari medi, ma anche questa non sarebbe una valutazione precisa. Mi spiego meglio: se rapportassimo il valore attuale dell'euro ai prezzi attuali, la moneta comune ne uscirebbe più malconcia di quanto dovrebbe.

Ho trovato in rete questo link, ma prima di esprimermi sulla efficacia dei calcoli indicati, voglio leggere prima tutto, per bene.

http://www.eco.unibs.it/~trecroci/SpiTreInflation.pdf

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Non è facile fare una conversione (che non risulta neanche univoca, ma dipende dalle ipotesi), ha ragione luke_idk, ma a spanne valevano almeno una sessantina di euro.

Alcuni dettagli del nostro nostro (su questo forum) studio di conversione del valore del denaro (basato su una ri-normalizzazione della curva ISTAT su prezzi e salari) sono riportati qui e qui.

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I problemi, principalmente sono 2:

gli indici ISTAT sono affidabili fino ad un certo punto: chi ci crede che l'inflazione del 2002 sia stata quella dichiarata dall'ISTAT?

Inoltre, cosa si comprava allora con 60 euro e, soprattutto, quali erano le necessità delle famiglie dell'epoca?

Non ho letto attentamente l'altra discussione, ma mi sembra che ci sia un cappello introduttivo che, a grandi linee, sottolinea le stesse cose, che ho scritto io.

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I problemi, principalmente sono 2:

gli indici ISTAT sono affidabili fino ad un certo punto: chi ci crede che l'inflazione del 2002 sia stata quella dichiarata dall'ISTAT?

Inoltre, cosa si comprava allora con 60 euro e, soprattutto, quali erano le necessità delle famiglie dell'epoca?

...

Perfettamente d'accordo, non a caso gli indici ISTAT sono stati da noi ampiamente ri-normalizzati su parecchi dati di salari e prezzi...

La vera difficoltà è la diversità dell'economia stessa, fin dall'uso del denaro.

Ma la stima non è completamente assurda...

Un salutone,

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La vera difficoltà è la diversità dell'economia stessa, fin dall'uso del denaro.

Sintesi perfetta, infatti.

Comunque, domani, mi rileggerò attentamente l'altra discussione. Sicuramente la stima sarà appropriata. Il problema, come già si intuisce dalla tua frase è che, probabilmente, spendere 60 euro, allora, era un problema per la maggioranza degli italiani.

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Il pezzo che faceva parte della Collezione Reale è stato invece trafugato (al suo posto un falso di pessima fattura).

Ma la cosa più squallida fu che scoperto il fatto, volevano farla passare come un UNICUM dato al Re, quella schifezza sequestrata. E ancora, nessuno voleva periziarla, nessuno voleva andare contro la nomenclatura....

.... Magari lo Stato Italiano potrebbe partecipare all'Asta e riprendersi la moneta da esporre insieme alle altre della Collezione Reale...

Sarebbe un sogno. Pensate sia possibile?

Saluti Antonio VIII

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Supporter

Sarebbe bello che lo Stato partecipasse,come una volta,alle aste per oggetti (di qualunque tipo) significativi,ma,temo,che non ci sia una lira in cassa per queste cose.E poi...riaffidare la moneta/medaglia agli esimi conservatori... :angry:

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Guest utente3487
La vera difficoltà è la diversità dell'economia stessa, fin dall'uso del denaro.

Sintesi perfetta, infatti.

Comunque, domani, mi rileggerò attentamente l'altra discussione. Sicuramente la stima sarà appropriata. Il problema, come già si intuisce dalla tua frase è che, probabilmente, spendere 60 euro, allora, era un problema per la maggioranza degli italiani.

Cosa si comprava nel 1928 con 20 lire? Quanto guadagnava un operaio al mese? Un pacchetto di sigarette?

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Guest utente3487
Il pezzo che faceva parte della Collezione Reale è stato invece trafugato (al suo posto un falso di pessima fattura).

Ma la cosa più squallida fu che scoperto il fatto, volevano farla passare come un UNICUM dato al Re, quella schifezza sequestrata. E ancora, nessuno voleva periziarla, nessuno voleva andare contro la nomenclatura....

.... Magari lo Stato Italiano potrebbe partecipare all'Asta e riprendersi la moneta da esporre insieme alle altre della Collezione Reale...

Sarebbe un sogno. Pensate sia possibile?

Saluti Antonio VIII

Più che un sogno un incubo: dover spendere i soldi pubblici per ricomprare qualcosa che è stato trafugato grazie alla superficialità delle istituzioni stesse...

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...

Cosa si comprava nel 1928 con 20 lire? Quanto guadagnava un operaio al mese? Un pacchetto di sigarette?

Ciao elledi,

l'amico Luke intende dire che i contadini vivevano ancora con un'economia che NON usava molto denaro, fondandosi ancora parecchio sulla complementarità dei beni e dei servizi all'interno di piccole comunità rurali o piccoli comuni.

Comunque, veniamo al mondo borghese:

«Se potessi avere mille lire al mese…», cantava Gilberto Mazzi, nel 1939 (un comune impiegato esecutivo ne guadagnava 300 circa al mese) e - a quei tempi - le inflazioni erano cadenzate al termine delle grandi guerre, molto meno di oggi -ovviamente- tra una guerra e l'altra. Molto molto meno dovuta -cioè- a manovre di redistribuzione del reddito compiute da una classe professionale sull'altra. Scavalcato il picco che ha seguito la crisi del '29, i valori ISTAT del 1928 e del 1939 sono molto simili (si può verificare anche qui).

Se potessi avere 3000 euro al mese... quindi, secondo la nostra (su questo forum) valutazione al giorno d'oggi. Non mi sembra così tanto fuori tiro... per essere una canzonetta popolare. Soprattutto con questa nuova crisi giovanile... :(

Ma è vero, ripeto, quel che dice Luke ed è anche vero che (ad esempio) generalmente si mangiava molta molta meno carne e molto più pane di oggi... ;) In "non pochi" piccoli centri del Lazio (ad esempio) era raro che le donne portassero le scarpe (soprattutto quelle scarpe che intendiamo noi oggi)... :o

Un salutone,

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Guest utente3487

Grazie Toto. Comunque sto cercando nelle soffitte della mia caserma i volumi degli anni 20 per estrapolare il costo delle merci rapportate agli stipendi. Vi farò sapere.

P.S. Ma bastano oggi 3000 euro al mese con mutuo da pagare ed istruzione per i figli? <_<

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Guest utente3487

Primo esempio. Il 1 Luglio del 1932 un fucile mod.91 con cassa e copricanna in faggio costava alla Regia Guardia di Finanza Lire 280. Una pistola automatica Astra cal.7.65 Lire 90.

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...

Cosa si comprava nel 1928 con 20 lire? Quanto guadagnava un operaio al mese? Un pacchetto di sigarette?

Ciao elledi,

l'amico Luke intende dire che i contadini vivevano ancora con un'economia che NON usava molto denaro, fondandosi ancora parecchio sulla complementarità dei beni e dei servizi all'interno di piccole comunità rurali o piccoli comuni.

Comunque, veniamo al mondo borghese:

«Se potessi avere mille lire al mese…», cantava Gilberto Mazzi, nel 1939 (un comune impiegato esecutivo ne guadagnava 300 circa al mese) e - a quei tempi - le inflazioni erano cadenzate al termine delle grandi guerre, molto meno di oggi -ovviamente- tra una guerra e l'altra. Molto molto meno dovuta -cioè- a manovre di redistribuzione del reddito compiute da una classe professionale sull'altra. Scavalcato il picco seguito alla crisi del '29, i valori ISTAT del 1928 e del 1939 sono molto simili (si può verificare anche qui).

Se potessi avere 3000 euro al mese... quindi, secondo la nostra (su questo forum) valutazione al giorno d'oggi. Non mi sembra così tanto fuori tiro... per essere una canzonetta popolare. Soprattutto con questa nuova crisi giovanile... :(

Ma è vero, ripeto, quel che dice Luke ed è anche vero che (ad esempio) generalmente si mangiava molta molta meno carne e molto più pane di oggi... ;) In "non pochi" piccoli centri del Lazio (ad esempio) era raro che le donne portassero le scarpe (soprattutto quelle scarpe che intendiamo noi oggi)... :o

Un salutone,

Incredibile. stamattina stavo pensando esattamente di scrivere più o meno quello che hai detto tu, per spiegarmi meglio e, addirittura, di utlilizzare la stessa canzoncina come esempio di paragone :D . Hai spiegato perfettamente quello che intendevo. In pratica, la valutazione da 60 euro è sostanzialmente corretta, a patto di non paragonare i tenori di vita di allora, con quelli di adesso. Pensate di non avere la macchina, gli elettrodomestici, i vestiti firmati, il computer e pensate anche che gli svaghi erano limitatissimi e molto più economici di adesso e che, appunto, si era molto parchi anche nel cibo (per necessità, non certo per scelta) e risulterà evidente come 60 euro, per un italiano del '28, fossero una bella cifretta; molto più "importante" rispetto ai 60 euro attuali.

Modificato da luke_idk
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C'è gente che campa con molto meno e ha lo stesso il mutuo da pagare e i figli da mandare a scuola. ;)

Già, ma a quanto ho già scritto, aggiungiamo pure che non erano moltissimi quelli che studiavano.

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