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  1. Apro questa discussione al fine di raccogliere le immagini di monete, medaglie, banconote e manufatti d'arte che rappresentano il mito di "San Giorgio e l'uccisione del Drago" di ogni epoca e luogo di provenienza presenti nelle nostre collezioni. Invito gli utenti di tutte le sezioni del forum a condividere le foto di quanto hanno a disposizione nelle loro raccolte accompagnate da una breve presentazione dell'oggetto o anche dell'artista, in modo da poter creare una bella miscellanea tematica. Spero che l'idea piaccia e la partecipazione sia nutrita e trasversale agli interessi dei partecipanti al forum. Credo sia innanzitutto opportuna una breve introduzione circa la vita del Santo e la leggenda che l'accompagna: San Giorgio di Carlo Crivelli (1472) L’esistenza di Giorgio, santo vissuto nel II secolo, è ancora avvolta dal mistero, tanto che i papi cattolici Giovanni XXIII e Paolo VI hanno ridimensionato la sua importanza e il culto. San Giorgio, però, è ancora tra i santi più amati in Oriente e in Occidente; la Chiesa russa lo considera ieromartire (o megalomartire), molte nazioni (come Inghilterra, Lituania, Georgia, che ne porta il nome, e Portogallo) lo hanno elevato a patrono, così come le città di Barcellona, Genova, Venezia, Ferrara, per citarne solo alcune. Gli è stato persino dedicato un cratere sulla Luna. San Giorgio in lotta contro il drago e dodici scene della vita, Bulgaria (Pietro Minjov di Triavna), 1840, tempera su legno, cm 134x86,5 cm (Museo di Storia nazionale di Sofia) Pochi sono i documenti veramente attendibili, moltissimi quelli più o meno encomiastici. La verità storica si basa su pochi passi degli scrittori latini Teodosio Perigeta, Antonino da Piacenza e Adamnano, che testimoniarono l’esistenza a Lydda (Diospoli), in Palestina, del sepolcro di San Giorgio martire e la intensa venerazione del popolo, su un’epigrafe greca del 368 rinvenuta in Eaccaea di Batanea, che parla di una casa del santo, e sui resti archeologici della basilica cimiteriale, il cui primo nucleo può essere datato ad anni vicini alla vita di Giorgio. Tutto qui, il resto – ciò che noi crediamo di conoscere – deriva dalla Passio Georgii, biografia scritta agli inizi del V secolo e già classificata apocrifa dal Decretum gelasianum del 496, e dalle successive rielaborazioni e integrazioni leggendarie, codificate nel XIII secolo nella Legenda aurea di Jacopo da Varazze (o da Varagine, morto nel 1298) e ampliate in codici manoscritti successivi. San Giorgio in lotta contro il drago, Georgia (Samegrelo), 1849, argento dorato, legno, cm 25x20 (Museo d’Arte statale di Tbilisi) Giorgio nacque intorno al 280 in Palestina (ma altre fonti dicono presso la foce del Danubio, vicino al Mar Nero), da Geronzio, persiano, e Policronia, cappadoce, che lo educarono cristianamente fino alla sua partenza per il servizio militare, dove divenne ufficiale delle milizie romane e poi cristiano. Quando l’imperatore Diocleziano ordinò la persecuzione contro i cristiani, non esitò a consegnare Giorgio, pur apprezzandone il valore, in mano all’imperatore persiano Daciano che lo fece incarcerare e torturare. Secondo il racconto di Jacopo da Varazze, Daciano convocò settantadue re per decidere le misure da prendere contro i cristiani. Davanti alla corte, Giorgio distribuì i beni ai poveri e, confessandosi cristiano, si rifiutò di sacrificare agli dei. Giorgio fu spogliato delle vesti, flagellato con nervi di bue, costretto a mettere calzari infuocati guarniti di chiodi, colpito da martellate tanto violente da fracassargli il cranio, legato e sbattuto in prigione, dove ebbe la visione del Signore che gli predisse sette anni di tormenti, tre volte la morte e tre la risurrezione. Visto che Giorgio era irremovibile nella sua fede, Daciano convocò il mago Atanasio, chiedendogli di vincerlo con un incantesimo: Atanasio divise in due un toro con una formula magica e offrì a Giorgio una bevanda avvelenata, ma il santo, prima di morire, convertì Atanasio che fu subito messo su una ruota armata da ogni lato di punte e lame, tagliato in dieci pezzi e gettato in un pozzo. Allo scoppio di un tuono, Giorgio risorse la prima volta. Ciò provocò la conversione del capo delle milizie Anatolio e di tutti i soldati che furono immediatamente passati a fil di spada. Giorgio fu ricondotto in tribunale, gli versarono in bocca del piombo fuso e gli piantarono in testa sessanta chiodi roventi, poi lo appesero a testa in giù su un braciere; infine, lo ricondussero in prigione. All’indomani, il re Magnenzio giurò che si sarebbe fatto cristiano se Giorgio fosse riuscito a far fiorire e fruttificare ventidue sedie di legno. Il miracolo avvenne, ma il re lo attribuì al dio Apollo e Giorgio ne distrusse subito il tempio. Il santo fu allora squartato e gettato in una caldaia con piombo e pece, ma nel mezzo di un gran frastuono discese il Signore, accompagnato da Michele e i suoi angeli, che risuscitò Giorgio per la seconda volta. Alla vista di tanti tormenti, la moglie di Daciano, l’imperatrice Alessandra, si convertì al cristianesimo e, per questo, condannata al martirio. Già sul patibolo, Alessandra chiese a Giorgio cosa ne sarebbe stato di lei dato che non aveva ancora ricevuto il battesimo, ma il santo la tranquillizzò: “Il tuo sangue versato ti sarà battesimo e corona”. Giorgio fu quindi esposto agli uccelli che lo smembrarono, ma anche questa volta risorse. Il giorno appresso, Giorgio fu condannato alla decapitazione. Condotto alla porta di ferro il martire chiese a Dio il fuoco del cielo per incenerire Daciano, i settantadue re e tutti i pagani presenti e, esaudito, lo implorò di concedere protezione a coloro che invocavano il suo nome. Il Signore rispose che coloro che avrebbero venerato le sue reliquie, sarebbero stati esauditi. Solo allora, Giorgio si lasciò decapitare. Era l’anno 303, Giorgio aveva circa ventitré anni. Nelle diverse versioni della vita del santo si possono leggere altri particolari dei supplizi subiti da Giorgio (costretto ad entrare in una fossa piena di calce viva, frustato con cinghie di cuoio e percosso con martelli da fabbro, gettato da un precipizio e dato alle fiamme, immerso in una caldaia di olio bollente...) e versioni alternative alle pene citate (come le ventidue sedie sostituite da diciassette persone morte da quattrocentosessant’anni, che furono risuscitate, battezzate e fatte sparire); anche i nomi dei personaggi non sempre coincidono. Fu sepolto a Lydda, in Palestina, dove ancora oggi sono visibili i resti archeologici della basilica cimiteriale che fu costruita in suo onore nel V secolo, incendiata dai Persiani all’inizio del VII secolo, riedificata e ancora rasa al suolo dal califfo Hakim nel 1010. Ancora una volta ricostruita, fu distrutta nel 1099 per impedire ai crociati di usare le travi come materiale bellico, ma i crociati la rieressero. Nel 1191, quando Riccardo Cuor di leone combatté contro il Saladino, la chiesa fu nuovamente distrutta. Fu Riccardo, devoto a san Giorgio, che introdusse il suo culto in Inghilterra, dove il sinodo lo elesse nel 1222 santo patrono del regno. La tomba di san Giorgio presso Lod (Israele) Già all’epoca delle crociate, in tutta l’area del Mediterraneo, si era diffusa l’immagine del santo in lotta contro il drago, narrata nelle passiones di san Giorgio dal IX secolo, racconti che facilmente traevano spunti dai racconti mitologici e folcloristici per esaltare le prodezze dei santi. Fu forse una falsa interpretazione di un’immagine dell’imperatore Costantino a Costantinopoli, descritto da Eusebio come vincitore di un drago (cioè il nemico del genere umano), oppure la suggestione provocata da una raffigurazione del dio egizio Horus, il purificatore del Nilo raffigurato come cavaliere dalla testa di falco, in uniforme romana, in atto di trafiggere un coccodrillo (simbolo delle energie distruttrici del cosmo) tra le zampe del cavallo, che suggerirono storia e iconografia del “Il miracolo sul drago”, detto anche “San Giorgio in lotta contro il drago”, raccontata anch’essa nella Legenda aurea di Jacopo da Varazze. LA LEGGENDA AUREA San Giorgio in lotta contro il drago, Russia (Mosca), XIX secolo, lega di rame, smalti di cinque colori, h 9 x 7,6 cm (Museo Rublëv, Mosca) In quest’episodio – che per taluni evoca il mito di Perseo e Andromeda, mentre per altri simboleggia l’eterna lotta fra il bene e il male – si narra che a Silene, città della Libia, viveva in un lago un drago mostruoso che a volte giungeva fino in città dove con il suo fiato avvelenava chiunque gli capitasse a tiro. Gli abitanti, impauriti, placavano la sua fame dandogli ogni giorno due pecore, ma presto il numero delle pecore diminuì. Interpellato, l’oracolo disse di offrire al drago una pecora e un essere umano, scelto con un sorteggio. Quando venne la volta della principessa Elissava (in italiano, Margherita o Cleodolinda), il re tentò di riscattarla offrendo tutto il proprio patrimonio e metà del regno, ma il popolo rispose: “I nostri figli sono morti e tu vorresti salvare tua figlia? Se non lo permetterai bruceremo te e la tua casa”. Elissava, in lacrime, fu portata sulla sponda del lago in attesa del proprio destino. Proprio in quel momento sopraggiunse Giorgio che consolò la ragazza e le promise aiuto. Di lì a poco, il drago emerse tra fuoco e vapori pestiferi, ma Giorgio si affidò a Dio e si avventò sul drago ferendolo profondamente con la lancia. Il drago cadde a terra e Giorgio disse a Elissava: “Avvolgi la tua cintura al collo del drago”, lei obbedì e il drago cominciò a seguirla mansueto come un cagnolino. Vedendoli arrivare, il popolo si atterrì ma Giorgio li rincuorò: “Non temete, il Signore mi ha permesso di liberarvi da questo mostro. Credete in Cristo ed io ucciderò il vostro persecutore”. Felice, il re donò al salvatore immensi tesori, ma Giorgio li distribuì ai poveri e, dopo aver battezzato tutti gli abitanti della città, riprese il cammino. Icona custodita nella chiesa di San Giorgio Extra, che raffigura San Giorgio mentre uccide il drago; sullo sfondo il Duomo e la città di Reggio Calabria. Sembra sia di origine copta l’iconografia del santo ritto su un cavallo bianco, avvolto in un mantello sollevato dal vento che lascia vedere la corazza sottostante e nell’atto di infilzare la lancia nella gola del drago, mentre la mano di Cristo lo benedice. Fu comunque molto frequente in Oriente fin dal X secolo e, successivamente, in Europa. Esiste anche una variante “corta” dell’iconografia, dove Giorgio è rappresentato mentre atterra il drago agguantandolo per il collo. Molto diffusa, più in tempi antichi che in quelli recenti, fu anche la rappresentazione isolata di San Giorgio, col capo scoperto e i lunghi ricciuti capelli, armato di corazza e clamide, scudo e lancia. L’immagine del cavaliere vincitore è tipica del Medioevo; tuttavia, Giorgio non restò solamente il santo dell’aristocrazia e della cavalleria (di cui divenne patrono), ma entrò a far parte della cultura popolare, che nelle rappresentazioni religiose teatrali rappresentava spesso l’uccisione del drago. Inoltre, Giorgio era ed è considerato il protettore dei lavori dei campi, dei cavalli, dei pastori e dei contadini (il nome Giorgio deriva dal greco georgos che significa agricoltore). Non è quindi un caso che la sua festa principale sia stata fissata il 23 aprile, in un periodo in cui si celebravano le feste primaverili pagane. Nel giorno della sua festa, per esempio, sulle Alpi si conduceva per la prima volta il bestiame al pascolo. In questo giorno, inoltre, san Giorgio faceva sì che il terreno si spaccasse in modo che i serpenti, rimasti nascosti durante l’inverno, potessero tornare in superficie: una tradizione che, unita al leggendario combattimento contro il drago, determinò il fatto che il santo fosse invocato in caso di morsicature di serpente. Tuttavia, i modi del suo martirio lo rese, agli occhi del popolo, il santo "esperto" di quasi tutte le sofferenze, i dolori e i disturbi, invocato contro le infiammazioni febbrili, l’epilessia, la peste e la lebbra. Nei paesi slavi era chiamato anche contro le streghe. Fonti: Larici.it e wikipedia Una buona serata e buon divertimento a tutti, aspetto i vostri tesori. E.
  2. Martedì 6 Febbraio dalle ore 20:45 al CCNM (via Kramer, 32 Milano. Citofono SEIDIPIU'), il nostro Socio Marco Sassi studioso della monetazione genovese, ci parlerà dei simboli genovesi presenti nelle monete, nell'arte, nei palazzi e nell'attualità. La conferenza che avrà inizio dalle ore 21:00 verrà anche trasmessa in video conferenza, di seguito i due link da utilizzare: meet.google.com/dvh-dves-xbh dalle ore 21:00 alle 22:00 meet.google.com/euv-wofy-sjp dalle ore 22:00 alle 23:00
  3. Buonasera ragazzi. Questa sera mi sono rimesso a classificare delle monete che avevo da parte da tempo. Questa però non sono riuscito al momento a classificarla. Io seguo la monetazione lombarda, ma di queste aree (presumibilmente Liguria) non ho cataloghi e/o libri. Sembra di vedere il classico castello, ma dentro uno scudo. Dall'altro lato vedo uno croce con quella che è forse una data? Avete qualche idea? Per me è un mistero. Grazie in anticipo a chiunque mi vorrà dare indicazione.
  4. latino

    DENARO GENOVA

    Buonasera osservando questa moneta, al D/ all'interno degli angoli si notano alcuni segni, potrbbe essere semplice escrescenza di metallo,o cos'altro?
  5. fra crasellame

    Denari minuti di Genova

    Vediamo se riesco a raggruppare un po' di discussioni con le foto e l'aggiunta delle classificazioni e link al catalogo. Spero di riuscire ad ordinare le monete in ordine cronologico. Dalla discussione di lollone: peso:060 grammi diametro: 12mm Antoniotto Adorno http://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-GEV9/2 PS: mi era sfuggito questo di jagd: 13mm di diametro, per 0.61 gr
  6. scacchi

    Caffa

    Salve, qualche considerazione su questa mia monetina? Cordialità e grazie Mirco
  7. Ciao a tutti qualcuno ha idea di che contromarca possa essere? Allego due monete in cui è presente la stessa contromarca, coniate nello stesso periodo ma in posti diversi
  8. Scadenza: 8 mesi e 7 giorni

    • VENDO
    • NUOVO

    L'opera, realizzata e curata da parte del circolo numismatico "Corrado Astengo", costituisce il Corpus degli articoli scritti dall'illustre numismatico Giovanni Pesce fra il 1941 ed il 1991. L'argomento prevalente degli articoli è la monetazione ligure, sebbene vi siano anche articoli inerenti altre monetazioni italiane o medaglistiche. Testo venduto per conto del circolo numismatico C.Astengo

    € 30,00

    Genova, Liguria - IT

  9. ne approfitto come nuovo iscritto per un caro saluto a tutti i membri, complimenti per la professionalita',ne approfitto per chiedere un parere: moneta comprata da asta numismatica poco tempo fa per la mia collezione personale, non riesco a trovarne traccia se non in oro,la mia e' in argento, ho solo trovato un trafiletto vago su qualche esemplare in argento ma non con valore 96L . se qualcuno sa darmi spiegazioni sarei molto grato,ringrazio in anticipo argento,11,4 grammi,diametro 31,2
  10. Sesino

    Collezione pesi monetali

    Buongiorno ragazzi, apro questa discussione in quanto possiedo questa piccola collezione di pesi monetali vari e mi piacerebbe avere da voi un parere sul suo valore. Lo chiedo perché sto valutando degli scambi e delle cessioni. Nello specifico troviamo pesi monetali: Ducato di Milano (che secondo me sono un po' più rari). Genova (1 pezzo, credo dello scudo castello). Savoia e Venezia Dobbla di Spagna e Dobbla di Portogallo. Alcuni pezzi esteri mai identificati. Ho fatto per comodità una foto unica, ma ovviamente se necessario posso fornire per ciascuno i dati ponderali. Se qualcuno avrà piacere a darmi un suo parere, o a commentare, di certo sarà per me cosa gradita. Un caro saluto e un augurio per una buona giornata.
  11. Cari tutti, Con grande piacere si comunica la prossima iniziativa del Circolo Numismatico Ligure "Corrado Astengo" Si tratta di una conferenza del nostro socio Alessandro Giaccardi ( @demonetis ) sulla monetazione di Ferdinando IV Borbone re di Napoli (1759-1816). Una tematica un po' diversa da quelle storicamente organizzate dal nostro circolo con la speranza di aprirci sempre più verso una più ampia platea di pubblico. L'evento avrà luogo presso la sede del Circolo nella prestigiosa location di Palazzo Ducale di Genova il prossimo 1 Marzo 2020 alle ore 10:30 circa ( per chi avesse piacere di fare due chiacchiere la sede viene aperta verso le 10:00). La conferenza ovviamente è gratuita e aperta a tutti ! Chiunque è il benvenuto
  12. Salve a tutti, ho il piacere di condividere con voi l'ultimo mio acquisto, un bello scudo con castello per Genova, 1631. Ho aspettato anni per trovarne uno che avesse la perlinatura completa (o quasi), che fosse centrato, di modulo regolare e largo, in una conservazione buona. Quando l'ho visto ho detto: questa non mi deve sfuggire Rotturina di conio proprio sul castello, vero, ma mi piace molto. Ogni commento sarà gradito Peso 38,29 grammi Grazie a tutti
  13. Gallienus

    2 Scudi 1680 - Genova

    Buonasera a tutti cari amici, vi presento il mio recente acquisto, uno dei pochissimi di quest'anno sciagurato. Ormai le monete piccole non mi saziano più, le voglio sempre più grosse... Data la ristrettezza delle finanze, il tentativo di foro è l'amico che mi ha consentito l'acquisto di questo piccolo bisonte (76,53 grammi). Ogni commento è il benvenuto.
  14. Cari amici di Genova dopo essermi inserito in una vecchia discussione di Venezia desidero postare qui a vostro beneficio, l'ultima arrivata nella mia piccola collezione. Si tratta, come potete ben vedere, di un rarissimo grosso imitativo di Martino Zaccaria emesso a Scio probabilmente nel 1328-1329, ma sicuramente dopo la morte del figlio Bartolomeo nel 1327. La moneta riporta: D/ +M.Z.S.V.IMPATOR. DVX lungo l'asta .S.SIDOR.SYI R/ IC-XC cerchio sotto il gomito. ed è conosciuta in pochi esemplari anche se è segnalata come R3 nel nostro catalogo. Per identificarla sono stati utilissimi una serie di volumi partendo dal Giuseppe Lunardi “Le monete delle colonie genovesi” https://www.storiapatriagenova.it/Docs/Biblioteca_Digitale/SB/396b22c37e8bbc6c44c30828fc127900/b951fa2b11b625617738aac13db46a05.pdf Domenico Promis “La zecca di Scio durante il dominio dei Genovesi” https://books.google.it/books/about/La_Zecca_Di_Scio_Durante_Il_Dominio_Dei.html?id=0OfguQEACAAJ&hl=en&output=html_text&redir_esc=y Gamberini di Scarfea “Le imitazioni e le contraffazioni monetarie nel Mondo” vol. 3 e specialmente Andreas Mazarakis “Zaccaria e Della Volta nell'Egeo Orientale 1268-1329” https://docplayer.it/56369244-Zaccaria-e-della-volta-nell-egeo-orientale.html Sono letture necessarie per un appassionato di Venezia e delle contraffazioni ed imitazioni che la riguardano. Questi libri mi erano stati di grande aiuto nella stesura di un articolo riguardante proprio la zecca di Scio. https://www.academia.edu/39945295/UNA_POSSIBILE_CONTRAFFAZIONE_DELLA_ZECCA_DI_SCIO_A_NOME_DI_FRANCESCO_FOSCARI_NUMEROSE_FONTI_TESTIMONIANO_COME_SCIO_ABBIA_AVUTO_NOTEVOLI_DISSAPORI_CON_LA_SERENISSIMA_RIGUARDO_CONTRAFFAZIONI_DI_MONETE
  15. Salve, prima volta su questo gruppo di discussione pertinente la numismatica. Cerco informazioni riguardo i guadagni, costi della vita e prezzi nel 1200 e 1300, in Italia e nel Centro ed Est Europa, per necessità di ricerca storica. Inoltre, cerco informazioni sul cambio, e "sottomultipli" del denaro, solido e libbra/lira, nonchè del fiorino, genovino e ducato. Vi ringrazio in anticipo per qualsiasi informazione e fonte riportata. -S.
  16. Salve a tutti, condivido con voi l'ultima entrata in collezione (una cosa che non mi accade di frequente per tipologie del genere). Doppio scudo di Genova 1652, 60 mm, 75,9 grammi. Ogni commento sarà gradito! Grazie
  17. godovski

    Zecchino di Genova

    Vorrei una spiegazione in merito a quanto scritto nella pagina https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-GE33/1 Circa lo Zecchino del 1738 non è indicata nessun tipo di rarità e c'è solo la nota 2 che dice "Esemplare apparso in asta". Che cosa vuol dire? Che non ci sono documenti che ne attestino la coniazione? Non ci sono informazioni di nessun tipo su questo millesimo? Grazie
  18. Martin_Zilli

    Mai sottovalutare la "ciotola"

    Voglio iniziare questa discussione per poter condividere quelle situazioni che io adoro, ovvero, i ritrovamenti di monete relativamente "belle" nelle ciotole colme di comuni monetine di Vittorio Emanuele iii . Ho notato che é successo a varie persone nel forum. Per cominciare vi posto questo 10 soldi genovese 1814 che "ho portato a casa" per 2€, trovato in un vassoietto in una bancarella a Porta Portese-Roma.
  19. matteo95

    Scovare rarità

    Carissimi tutti, Quest'oggi volevo mostrarvi una delle ultime monete entrate in collezione e della sua storia. Premetto fin da subito che non vuole essere una sotra di autocelebrazione bensì la dimostrazione che uno studio approfondito paga anche quando meno te lo aspetti... Tutto parte dalla consuenta analisi dei vari cataloghi delle recenti e numerose aste: partendo dal lotto numero 1 fino all' ultimo. Ad un certo punto mi soffermo sul seguente lotto Descrizione: Zecche Italiane VARIE - Ferrara, L'Aquila, Firenze, Genova, Gorizia, Venezia, Roma (2) Lotto di 8 monete La descrizione risulta piuttosto basica così come l'immagine permette solamente di vedere un lato delle monete proposte ... basta per farmi notare quel tondello sulla destra di ridotte dimensioni su cui compare una raffigurazione della Madonna col Bambino di chiara origine genovese. Ad una prima occhiata la moneta sembrerebbe un classico e comunissimo 8 denari delle prime tipologia ( per un' idea https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-GE31/40 ) tuttavia dopo uno sguardo più attento noto la presenza di due stelle e di una lettera E a destra del Bambino: una caratteristica che stona con le varie tipologie da 8 denari, ma che invece potrebbe ben sposarsi con la legenda di un altro e ben più raro nominale genovese: il denaro minuto del I tipo con la Madonna. Decido così di rischiare e fare un' offerta per questo lotto e ( dato che la sorte aiuta gli audaci ) riesco ad aggiudicarmelo alla base . Quest'oggi tornato dalle vacanze vado in posta a ritirare il pacco nel frattempo arrivato ed una volta aperto noto con grande piacere che le mie supposizioni erano corrette eccola: https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-GE31/43 Denaro Minuto del I tipo coniato probabilmente nei primi anni dopo la nomina delle Vergine a regina di Genova e conseguente introduzione della monetazione con la Madonna al dritto (1637) Si tratta di una tipologia molto rara , a mio avviso R3/R4 , tanto da mancare nella quasi totalità delle collezione specializzate come quella della fondazione Carige o delle varie passate in asta ( Fasciolo, NAC 117, Rinaldo, Gadoury 2013, Varesi 42 etc... ) Personalmente oltre a quello raffigurato sul catalogo online del forum sono riuscito a censirne solamente altri 2 esemplari.
  20. Carissimi tutti, Con grande piacere vi comunico che il prossimo 5 Ottobre , presso la sede del Circolo Numismatico Ligure "C.Astengo", avrà luogo il III Congresso Nazionale dei Circoli Numismatici. La sede, per chi non lo sapesse, si trova Genova al piano terra del Palazzo Ducale in pieno centro storico. L' evento costituisce la tappa successiva dopo quelle di Bergamo e Padova, con la speranza di poter ampliare i contatti e giungere a nuove idee e proposte. L'organizzazione di questa giornata è stata lunga e per certi aspetti difficoltosa, ma fortemente voluta da parte nostra. di seguito riporto la scaletta dell' evento: 09.30: apertura della sede 10.00-10.10: saluti iniziali e registrazione dei presenti 10.10-11.00: conferenza del colonnello Domenico Luppino (GdF) sul tema: Il collezionismo e la legislazione vigente: spunti per una numismatica responsabile. 11.00-13.00: dibattito fra i rappresentanti dei circoli: idee e proposte per affrontare insieme il futuro della numismatica. 13.00-14.00: pranzo a prezzo fisso presso ristorante adiacente alla sede del Congresso. 14.15-15.00: visita alla collezione numismatica comunale esposta a Palazzo Tursi in Via Garibaldi La partecipazione è ovviamente gratuita e aperta a tutti, con particolare attenzione verso i rappresentati delle varie associazioni numismatiche presenti sul territorio. Abbiamo già ricevuto numerose adesioni, chiunque avesse il piacere di partecipare lo pregerei di comunicarmelo così da poterci organizzare al meglio. Per maggiori informazioni riporto il link del articolo pubblicato su Cronaca Numismaitica https://www.cronacanumismatica.com/genova-5-ottobre-2019-3-congresso-dei-circoli-numismatici/ Per qualsiasi dubbio o eventuale comunicazione non esitate a contattarmi privatamente tramite MP o mail al seguente indirizzo [email protected] Matteo Schivo Segretario e tesoriere del Circolo Num. Ligure "Corrado Astengo"
  21. seth77

    Stemma su una tessera mercantile del 13 secolo

    Ciao a tutti, Ho visto questa tessera mercantile di piombo, puo darsi del 13 secolo, che pare molto interessante grazie a la insolita stemma coronata a'l rovescio. Qualcuno potrebbe identificare la stemma? A me questa tessera pare una italiana, forse di Genova o forse degli commercianti genovesi nella Terra Santa. Possibile? Mille grazie!
  22. contecagliostro

    Cavallotto Genova.jpg

    Nell'album Collezione Conte Cagliostro

    © contecagliostro

  23. Salve a tutti, Apro questa discussione per mostrarvi l'ultimo pezzo entrato in collezione che mi sono voluto regalare per il mio compleanno. Si tratta di un grosso genovese attribuibile dal numerale ad Antoniotto Adorno. Moneta abbastanza rara che difficilmente appare sul mercato numismatico. Sebbene leggermente decentrata al rovescio , oltre ad essere di ottimo peso ( 3 grammi precisi ) presenta una piacevole patina scura da antica collezione. Ed infatti trattasi dell'esemplare ex collezione Ercole Gnecchi, esitato all'asta Ratto del 1914, lotto 1513.
  24. Buona domenica agli amici del forum. Ho aggiunto in collezione la moneta in oggetto. Volevo condividerla con la sezione, ringraziare @matteo95 per aver agevolato l'acquisto e chiedere un parere riguardo la conservazione da scrivere sul cartellino. Normalmente raccolgo altro; non sono ferrato sulla tipologia e ancor meno sul metallo, però mi piaceva in foto ed in mano è come la immaginavo. Mi piacerebbe sentire i pareri di coloro che hanno esperienza circa questa monetazione. Grazie fin d'ora.
  25. Buongiorno a tutti, Quest'oggi volevo presentarvi il mio ultimo acquisto, ricevuto quest'oggi dal corriere dopo un viaggio dagli USA. Sono molto felice di questa moneta, perchè era da tempo che cercavo un pezzo come questo, in grado di arricchire la collezione con un pezzo, per me, importante . Si tratta di un ducato d'oro coniato a Genova durante il dogato di Pietro Campofregoso, XXVI doge di Genova dal 1450 al 1458. https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-GEV23/1 D/ + : P : C : DVX : IANVEN : XXVI : (Notare le X fatte a clessidra, tipiche delle monete di questo doge ) R/ + : CONRADVX : REX : ROMANOR : D : Purtroppo per i dati ponderali dovrete aspettare in quanto la moneta mi è arrivata chiusa nello slab e devo ancora aprirlo Allego le immagini del venditore, visto che di meglio sicuramente non riuscirei a fare
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